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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

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  1. 1571
    fuori dal coro -

    Chiara
    I perché sono importanti eccome in una fine di una relazione. In particolare se si tratta di una relazione importante e di lunga data. In questi tre anni ho avuto modo di confrontarmi con tante persone che hanno avuto a che fare con una separazione. Ma sempre ho avuto modo di constatare che ci si trovava di fronte a situazioni, non dico estreme, ma che comunque davano l’idea di relazioni che facevano acqua da tutte le parti: storie di continui tradimenti, gravi incompatibilità caratteriali, violenze, litigi continui ecc. Mai finora ho sentito di relazioni o matrimoni finiti a seguito di prese di posizioni dall’oggi al domani. Per cui penso che alla fine pensare al presente e a come risolvere il problema sia estremamente più difficile per chi, come me, si é trovato di fronte al fatto compiuto senza neanche rendersene conto.
    Capisco quando mi dici che mia moglie doveva ancora trovate se stessa. Ma mi riesce difficile capire questo in una donna di oltre trenta anni e dotata di una intelligenza non comune. La mia personalità ok. Ma io non ho mai obblligato nulla. Anzi mi sono attenuto a quelli che erano i suoi desideri. H o cercato di capire il suo pensiero senza mai imporle il mio. In pratica io analizzavo i suoi comportamenti, i suoi pensieri, la sua vita familiare, le sue origini. E capivo che tutto ciò collimava con i miei di pensieri. Anzi c’è da dire che spesso mi sono adattato ai suoi usi e costumi facendoli diventare parte integrante di me. Ho accondisceso ad alcune limitazioni durante il fidanzamento senza mai creare problema alcuno. Ci sono serie possibiltà che sia andata come tu dici. Ma certo non é facile accettare che a oltre trenta anni in procinto di sposarsi e dopo anni e anni di fidanzamento “intenso” non si sappia ciò che si vuole. I suoi anni li ho avuti anch’io. E quando avevo l’età in cui Lei mi ha sposato io cercavo di capire se fosse la donna giusta da portare all’altare. Lei invece dieci anni dopo con un’esperienza decennale di fidanzamento con me alle spalle a cosa pensava ?
    Non é facile accettare che dopo anni e anni in cui ci si é detto di tutto si possa sentirsi dire “io non ero matura, io non ero me stessa, io dovevo ancora capirmi”. E per tanti anni cosa hai fatto ? Si é sempre detto che le donne maturano prima degli uomini. Che gli uomini oggi a trenta anni sono dei bambini….ma le donne a trenta anni si dice siano tali. Possibile che Lei non lo sia stata ?
    Anche io Chiara ho avuto molti dubbi nella mia vita. Pero’ ho cercato sempre di capire quali potessero essere le certezze. Ho sempre pensato che con i sentimenti degli altri non si gioca. E che comunque esistono delle cose. Cmq questo é uno dei tanti motivi per cui la mia sofferenza é tuttora ancora all’apice. Io non nego i mie errori e anzi li metto a capo del nostro fallimento ma nello stesso tempo mi chiedo il perche’ del suo comportamento. Purtroppo a tutt’oggi non ho riscontri con altre coppie che si sono separate di qualcosa di simile che é……..

  2. 1572
    fuori dal coro -

    …..capitato. Non ho riscontri perche in mezzo c’è questa maledetta spada di Damocle legata alla questione del figlio. In maniera ossessiva mi domando sempre cosa abbia causato nella sua testa. E in maniera ossessiva mi chiedo per quale motivo io sia stato cosi muro di gomma. Perché si Luna é vero che non potevo prevedere tutto. Ma é anche vero che almeno il figlio lei me lo aveva chiesto. Ora é pur vero che mi sembra un po’ come quando una coppia fidanzata da anni tergiversi all’idea di sposarsi. Quante storie esistono in cui una donna dopo anni di fidanzamento spinge per sposarsi mentre l’uomo di turno cerca sempre di evitare l’argomento. Fino a che in genere si arriva al punto che l’uomo si libera dall’idea del single e…si sposa. Forse nel mio caso ho dato l’impressione che un figlio non l’avrei mai voluto. E nella sua testa si é instaurata questa certezza. Per cui un figlio “non si obbliga ma si desidera”. Per cui se questo é il ragionamento crolla il discorso dell’out out: io ti ho dato segnali evidenti di desiderare un figlio da te. Tu non li hai recepiti. Anzi mi hai fatto intendere che per te é un argomento chiuso. Per cui io lascio baracca e burattini e me ne vado.
    Il mio cruccio é che sia andata proprio cosi. E se cosi é per me é terribile perché come ribadito più volte io ero terrorizzato dall’idea di un cambiamento di vita a seguito dell’arrivo di un figlio. Probabilmente Chiara a questo punto può darsi che Lei mi abbia visto come un immaturo e un egoista che anteponeva il proprio modo di interpretare la vita a quello più “altruista” di pensare ad un figlio.
    E’ questo il tarlo care Chiara e Luna. Un tarlo che mi rode dentro da tre anni. Ora é pur vero quel che dice Luna riguardo al fatto che se tu un figlio lo vuoi da tuo marito é dura anche pensare di lasciarlo. Ma se con il mio atteggiamento le ho dato modo di pensare che suo marito fosse un immaturo e un’egoista ? Lei ne sono sicuro si é convinta di questo. Perché me lo ha ripetuto spesso. Probabilmente anche confrontandosi con altre persone che le hanno ulteriormente avvalorato questa ipotesi.
    Alla luce di tutti questi discorsi come posso io pensare di risolvere la situazione guardando al presente ? Fermo restando l’ipotesi di Chiara che ha un suo fondamento é anche vero che da parte mia c’è stata una “negligenza” pazzesca. Ma niente di cattivo perché cmq io so che intendevo risolvere la questione anche se stavo facendo una fatica bestiale. In sostanza non pensavo mai potesse succedere un simile terremoto. Perché penso che prima di arrivare a distruggere un’unione ventennale si debba tentare di tutto. Soprattutto considerando il fatto che il nostro é stato un matrimonio d’amore olltre che, e non mi sembra poco, avevamo entrambi delle caratteristiche di persone equilibrate, e contornate da altrettante persone equilibrate, che non sono facili da trovare al giorno d’oggi. Tutto questo a mio parere continua ad avere dell’assurdo.

  3. 1573
    Chiara -

    Ciao Fuori dal Coro, ti ringrazio per l’accoglienza. Per risponderti: non è che io stia molto bene, ma tant’è.
    Ma tornando a te… E all’idea che mi sono fatta della tua ex moglie, dei suoi problemi: non che la sua “immaturità” fosse qualcosa del tipo mentire, fare una cosa e volerne un’altra, ipocrisia, mancanza di responsabilità. Tutt’altro, credo che fosse come tu la descrivi, una bella persona, seria e responsabile. Tuttavia, Fuori dal Coro, le persone hanno un loro mondo dentro, sono un mondo a sé. L’amore è ciò che può unire questi mondi, ma i percorsi di ognuno di noi non sono sempre “logici”, o rispondono alle nostre aspettative, o sono “coerenti” con la nostra “coerenza”, eccetera. Sovente, come tutti sappiamo, l’essere umano, lungo il proprio cammino, non incontra solo difficoltà pratiche, di salute, ecc., ma può avere crisi di tipo esistenziale, molto profonde, in cui più o meno TUTTO viene messo in crisi, o in discussione. E fin qui, spero converrai con me, questo ACCADE.

    A mio vedere, tua moglie, a seguito della sua malattia alla tiroide, congiuntamente a un forte timore (idea mia), oserei dire terrore, di non poter avere più figli, congiuntamente al vederti/sentirti sempre incerto al riguardo di un figlio, congiuntamente, infine, a una sua precisa caratteristica, di tipo profondamente morale (=non voglio un figlio costringendo il mio uomo, convincendolo ecc., ma lo voglio perché anche lui lo desidera, e non causa a lui problemi, timori, angosce ecc.), ha vissuto una crisi proprio di questo tipo: in cui ha messo in discussione tutto, stando peraltro molto ma molto male, e precipitando nella crisi, di tipo esistenziale, di cui sopra.

    Non escludo che lei, a quel punto, si sia sentita, in un misto di emozioni e pensieri completamente negativi, disamorata di te. La rabbia che provava, però, mi fa pensare a un forte risentimento, e dunque coinvolgimento, sia pure al negativo, che non portava a nulla di buono.

    Viceversa, tornando al tuo “blocco” per un bambino, tu ritenevi allora, finalmente, di sentirti pronto. E ti rammarichi profondamente adesso sentendo un desiderio profondo di paternità. Io invece, purtroppo, credo che si sia trattato di uno “sbloccarsi” fittizio: ti sei sbloccato solo quando, perlomeno tutto te lo faceva pensare, eri certo che lei non sarebbe tornata con te.
    Lei questo lo sapeva. O lo temeva. Non ci credeva più. Non sperava più. O in ogni caso tanta e tale era stata la sua sofferenza, da non riuscire più a tornare indietro, a stare con te.

    Pensa a quando qualcuno dice “non sarebbe più come prima”. Questa consapevolezza, questo timore, e quanto più grande è stato l’amore, impedisce di tornare indietro. Ci sono cose, insomma, che ci rendono inaccettabile sia la fine, sia però un ritorno.

    Scusami se posso sembrarti contraddittoria nella esposizione (parlo di una sua “immaturità” e poi torno alla questione del figlio), ma non riesco a far meglio in poco spazio.

  4. 1574
    Chiara -

    PS: naturalmente considero, da parte di lei, un grave errore aver avuto un altro uomo, mentre stava con te, e mentre quindi, in certo modo, si suppone che ritenesse di avere ancora un desiderio e una speranza di stare con te. E’ un errore gravissimo infatti, nonché purtroppo diffusissimo, nel momento della difficoltà, appoggiarsi a una terza persona, esterna alla coppia. In questo modo non si affronta il problema della coppia, ma addirittura lo si aggrava, poiché avendo immediata gratificazione da un terzo, si sminuisce automaticamente l’altro, allontanandosene ancora di più, mentre varrebbe la pena andare fino in fondo alla questione. Con un terzo intorno, specialmente per la persona che tradisce, le cose si confondono ancora di più. Suppongo poi che lei, a causa della sua grande sofferenza, si sia sentita in qualche modo “giustificata”. Tuttavia, per come la descrivi tu come persona, ritengo che lo abbia fatto per una sofferenza molto grande, direi insostenibile. E in tutto quel suo casino interiore ecco apparire cose che non avresti mai pensato che lei potesse fare. Infine, un’altra ipotesi mia è che a lei, semplicemente (ma profondamente) sia passata la voglia di fare un figlio con te, purtroppo. Succede. Questo può essere successo. Come succede che un innamorato, aspetta oggi aspetta domani, quando l’altra si decide, sia troppo tardi, l’amore di prima l’innamorato non lo sente più. Succede. L’amore ha bisogno di essere coltivato. Convivere con la sensazione di non essere ricambiati non è facile. Può esserci anche il caso che uno ami, ma non lo dimostri, se lo tenga molto dentro di sé: anche in questo caso è difficile che un rapporto d’amore possa proseguire a lungo. Siamo un mondo, ti dicevo prima, e dobbiamo trovare continuamente punti di contatto. Se diamo per scontato che questi punti di contatto ci siano sempre e comunque, perché stiamo insieme da anni, siamo sposati ecc., è facile perderli, invece, quei punti di contatto. Bisognerebbe, ad esempio, cercare sempre di capire se la persona che vive con noi sta bene oppure sta male, e non dare per scontato che stia bene, perché non dice niente, o sminuire il suo star male, quando cerca di farcelo capire, facendo finta di niente, che pure questa è una ferita mortale…

  5. 1575
    Fuori dal Coro -

    Ciao Chiara
    Scusa il ritardo con cui ti rispondo. Ma il tuo post meritava davvero molta attenzione. Anzitutto mi preme farti sapere che mi dispiace che non stai tanto bene. Se ti va di parlarne sono qui. Tutti abbiamo dei problemi e a volte anche chi ne ha, vorrebbe far qualcosa per aiutare chi è in difficoltà.
    La tua analisi è “spietata”. Ma forse penso si avvicini molto a quella che può essere la realtà. In effetti anche io credo che Lei abbia vissuto una sua crisi esistenziale, così proprio come l’hai descritta tu. Ma il problema è che quando si vive in coppia, e, soprattutto in una relazione quale può essere un matrimonio non si possono fare certi percorsi di tipo “solitario”.
    Anche perché mentre lei viveva questa presunta “crisi”, con me si comportava in modo del tutto normale. “Falsando” fino all’ultimo le cose.
    In relazione al mio “sblocco”, permettimi però di non essere d’accordo. Non era “fittizio”. Anche perché quando mi sono “sbloccato” neanche immaginavo il terremoto che sarebbe successo. Il mio percorso interno sull’”accettazione” di diventare padre, lo stavo facendo da un pezzo. Era come una molla in tensione. Ci stavo lavorando da tempo e pensavo che fosse arrivato il momento di affrontare una simile responsabilità. E’ un po’ come quando si è fidanzati da lungo tempo. Anche se si ama l’altra persona, c’è una sorta di paura ad affrontare il matrimonio. Perché comunque, volente o nolente, ti cambia la vita. E lo stesso, anzi maggiormente, è la questione relativa al figlio. Se un matrimonio per me “è per sempre” figuriamoci cosa può essere un figlio.
    Quindi non vedo perché la sua presa di posizione. Così come un uomo (e sono tanti i casi) si decide a fare il passo del matrimonio, così può farlo in relazione alla paternità. Perché non devi più crederci ?

    Se hai sofferto perché tuo marito non era pronto per avere un figlio dovresti essere felice nel sapere che lui comunque è pronto a cambiare idea. Anche se solo fosse (ma non è così) per non perderti. Quale miglior dichiarazione d’Amore ? Al riguardo non so se ti è capitato di vedere il film “Immaturi”. Tra gli interpreti di quel film c’è Raoul Bova che interpreta la parte di un uomo che alla soglia dei 40 anni non si sente pronto per avere un figlio. E alla compagna, incinta, casualmente, fa capire con chiarezza di non volere questo figlio, proprio perché non era in programma. Lei lo caccia di casa quando alla notizia della gravidanza lui va letteralmente nel panico. Dopo un periodo di separazione lui riflette e poi si pone delle domande. Una delle quali: “è giusto fare un figlio solo perché si ama la propria donna ?” E lui si risponde: “Si, se questa donna è colei con la quale vuoi passare il resto della vita”. La dice lunga questa risposta Chiara. E’ un film si, ma rispecchia la realtà dei fatti.
    Quindi Chiara, mi trovi d’accordo totalmente sulla questione “crisi esistenziale”. Ma è troppo facile in un momento del genere andare ad appoggiarsi a qualcun altro. Come dici…

  6. 1576
    Fuori dal Coro -

    ….altrettanto giustamente, in questo modo non si affronta il problema della coppia, peraltro risolvibilissimo al massimo con un periodo di riflessione di entrambi solo ed esclusivamente sull’argomento. Ma si aggrava ulteriormente. Perdonami Chiara ma, non accetto la “giustificazione” della sofferenza in relazione ad un tradimento. Nel mio errore ho sempre agito con lealtà e schiettezza. Tradire non è leale. Ed è una delle cose più bieche e meschine che possano avvenire all’interno di una coppia e non solo.
    Perché un matrimonio, ed in particolare il nostro, era basato su alcuni elementi fondamentali: Amore, Lealtà, Rispetto, Fiducia. E non andava infangato in questo modo.
    Capisco cosa vuoi dire quando sostieni che l’Amore deve essere coltivato. Ma a volte non pensi che stai facendo qualcosa di male. A volte dai per scontati i punti di contatto perché per anni ci si è comportati in uno stesso modo. E quel modo al tuo compagno/a andava bene così. Per cui pensi anche che l’altro/a ti conosca bene e sappia il tuo modo di dimostrare Amore proprio perché ti conosce da sempre. Ritengo sempre fondamentali gli elementi che ho indicato poco prima: Amore, Lealtà, Rispetto e Fiducia. Pur commettendo qualche errore non li ho mai trascurati. Lei li ha sporcati tutti e quattro….in nome di che cosa ? Ho ancora rabbia dentro, mista a tanta tanta sofferenza che non accenna a diminuire.
    Tu sostieni che certe cose “succedono”. Ok succedono Chiara, ne sono cosciente. Non sono nato ieri. Ma è terribile, e non ti riprendi, quando a fare certe cose, è una persona sulla quale contavi più di tutto. E con la quale ti aspettavi che ogni cosa ti venisse detta. Io ho sbagliato nell’aspettare troppo, nel dire sempre no. Mi sento in colpa per aver fatto uno sbaglio di vita. Ma non per averla fatta soffrire. Io non ho fatto nulla per fare questo. Per me era una situazione difficile. Una scelta importante. C’era di mezzo un’altra vita. Non si gioca con la vita degli altri. Quanti uomini o donne decidono di diventare genitori senza esserne in grado. Io no. Non volevo rischiare una cosa del genere. Un figlio ha bisogno di genitori responsabili che pensino a lui a tempo pieno. Così come mi sono sposato con la sicurezza di diventare marito così volevo essere sicuro di diventare padre. Una donna come Lei, dotata di intelligenza e sensibilità come può non averlo capito ? Malafede ? Ma perchè continuo a chiedermi ?

  7. 1577
    Chiara -

    Ciao Fuori dal Coro, ti ringrazio per la mano che mi hai offerto in un momento un po’ difficile della mia vita, e anche se non dovrebbe essere così tragico, dal momento che non ho, per esempio, problemi di salute, io lo vivo un po’ così… Da qualche tempo sono veramente giù. Ho iniziato a sentirmi sempre più insofferente, e poi piano piano, senza nemmeno rendermene conto (tendo a farmi forza e coraggio, non abbattermi), peggio che mai. A forza non dico di far finta di niente, ma sia di pazientare per un verso su cose in cui dovevo necessariamente pazientare, sia di sopportare stress e preoccupazioni di altri cui dovevo dare sostegno, sia di “contenere”, invece, dentro di me tutta una lunga serie di frustrazioni, insoddisfazioni, rinunce, speranze di raggiungere qualcosa che invece sempre più si affievolivano… Sono crollata. In breve tempo mi sono sentita esaurita, depressa, prostrata, e ora sto così da un mese…
    Quindi complicato anche da spiegare, quello che ho…
    Scusami se mi sono avventurata nell’ipotesi che tu ti fossi “sboccato”, per il figlio, solo al momento che lei si era allontanata. Come dici giustamente per te è stato un percorso lungo che hai fatto, e dunque ti sentivi, ti senti, pronto. Questo puoi saperlo bene tu, di sentirti, ora, veramente pronto. Io però ipotizzavo questo, sempre in relazione alla tua ex moglie, naturalmente, ossia ho ipotizzato che lei pensasse questo, che fosse convinta, ormai, di questo. Non ci credeva più. Certo, come dici, uno può sentirsi che prima non è pronto a sposarsi e dopo sì, o fare il padre, è pieno il mondo di persone che cambiano idea, o superano una personale paura, o scoglio, o altro: e meno male! Allo stesso modo, però, e mi spiace… Ma può accadere che qualcuno sentendosi rifiutato, per esempio per il matrimonio, una convivenza, o un figlio, molli… O cambi idea, o si disamori, o non desideri o in generale o solo con quella persona in particolare la cosa che aveva desiderato tanto. Per me è così, nel senso che vedo che succede. Può succedere.
    Ecco, è qui che vorrei pensare al tuo problema di ora.
    Che tu, ponendo che sia così, soffri ancora così tanto, perché non accetti questo.
    Se non accetti che lei o non ti amasse più, o non volesse più o in generale o con te un bambino, o che lei non potesse essere più “riconoscibile”, perché mettiamo che la sua sofferenza, la sua crisi esistenziale, le faceva fare cose che non avrebbe mai fatto prima. Se una persona soffre tanto, se è fedele e lo ha dimostrato, ad esempio, secondo me sì, arriva a “giustificare” anche un tradimento, perché in certi casi, mettiamola così, è questione di vita o di morte. Si può sentire di star morendo dentro, Fuori dal Coro, in certi casi.

  8. 1578
    Chiara -

    Ho conosciuto persone che hanno tradito, o tradiscono, e ascoltando i loro problemi, vedendo la loro sofferenza, e ben prima di tradire… Non ho potuto dire loro: fai male. Ho provato a dire loro che avrebbero complicato le cose, o che di lì a breve avrebbero dovuto affrontare il problema con la persona con cui stavano, pena il passare dalla ragione al torto. Eppure alcuni non possono, o non potevano, lasciare il coniuge per tante ragioni, per figli piccoli, per problemi economici, e non potevo nemmeno dire che non si fossero impegnate, queste persone. E sto parlando, per esempio, di coniugi che fanno “vita a sé” in casa, con malumori continui, anaffettività, mancanza di considerazione, scatti di nervi… E questo per anni… Dunque io sto parlando di mancanza di amore in queste relazioni, e di tradimenti, di innamoramenti, che “ridanno la vita”. Ho visto persone che stavano morendo dentro, persone che forse avevano un depresso accanto, e stavano diventando depressi anche loro. E il “tradito”, nonostante i mille tentativi, per anni, dell’altro, non faceva assolutamente niente, e spesso queste persone, oltre a non amarti, mostrano disprezzo. Ciò può “uccidere”, dentro, le persone che vivono loro accanto.
    Ma tornando a te, ora. Io ti suggerirei, al più presto, se non stai facendo una psicoterapia, almeno la lettura dei libri di Aldo Carotenuto, che ha un’immensa profondità, secondo me, e parla moltissimo dell’amore, del tradimento ecc.
    A mio vedere tu ti trovi “bloccato”. Ti costringi, in certo modo, a restare bloccato. Prova, se puoi, se riesci, a uscire dalla delusione, la rabbia ecc., e ad accettare semplicemente la realtà di ora per come è, per come è andata quando è finita, e ad accettare, perdonando, i limiti della tua ex moglie. Vedi, tu qui insisti a ripetere che tu ce l’hai con te. Ma non vedi che è la stessa cosa? Ce l’hai con te, o con lei, o con entrambi, il risultato non cambia. Inizia ad accettare, almeno un pochino, ad esempio, che il tuo “ritardo” per un figlio è arrivato quel tale giorno, pace, è andata così, ma è arrivato, non c’è che da esserne comunque felici. E che questo “ritardo” non coincideva con il “momento” della tua ex moglie, che dopo però non ha più voluto, per sue ragioni. Non è colpa di nessuno. Prova ad allentare il concetto di “colpa”, e spostalo, per esempio, sui limiti personali di ognuno, sui problemi di ognuno, in “quei” momenti ancora irrisolti, e dunque impossibili a essere risolti “come si sarebbe pensato”, o “come avrei dovuto”, o “come lei avrebbe dovuto”. Noi non possiamo convincere che un altro ci ami se non lo vuole, non possiamo obbligarlo a fare un figlio se non se la sente, non possiamo risolvere la crisi esistenziale di un altro, se ha deciso che in quella crisi esistenziale rientriamo anche noi. Come non possiamo fermare il tempo, o ritirare su subito un palazzo che è appena crollato per un terremoto, non possiamo tante cose.

  9. 1579
    Fuori dal Coro -

    Ciao Chiara
    Mi dispiace che stai passando questo brutto periodo. Mi metto a tua disposizione. Ho i miei problemi è vero. Ma ho notato che quando mi metto a pensare a quelli degli altri in quel momento penso solo a loro. Quindi se ne vuoi parlare, qui o in altra sede, io ci sono.

    Per quanto riguarda mia moglie, onestamente non so più cosa pensasse in realtà. E in tutta onestà non riesco neanche a comprendere il suo eventuale pensiero di sentirsi “rifiutata”. Io non volevo un figlio, mica non volevo Lei. E Lei lo sapeva da sempre che io ero recalcitrante all’idea di fare un figlio. Ma proprio per la paura di cambiare vita e quant’altro. Che non c’entra niente con il fatto di rifiutare Lei. Non era questo il caso in cui il rifiuto di fare un figlio poteva essere abbinato al rifiuto verso di Lei. Altrimenti che vuol dire ? Che la rifiutava anche tanti anni prima ?
    E’ ovvio che io non riesco ad accettare una cosa del genere. Ne ho sentite tante di storie. E in tutta sincerità ho sentito cose veramente gravi. Nelle quali una donna, o un uomo hanno davvero dovuto sopportare cose terribili.
    Hai detto che si può giustificare un tradimento perché si “muore dentro”. Ma caspita, per morire dentro deve succedere qualcosa di pazzesco. Insomma ti accorgi se hai accanto una persona che sta morendo dentro. E forse una persona può “morire dentro per davvero” se subisce un tradimento. Quello si che ti uccide. Non un “rifiuto” che potrebbe essere solo momentaneo. O che potrebbe essere risolto semplicemente discutendo. Se tradisci uccidi davvero. Passi sopra come un trattore, distruggi la fiducia.
    Tu hai parlato di persone che fanno vita a sé, con malumori, scatti di nervi, anaffettività, mancanza di considerazione. In sostanza di mancanza d’amore. Io avrò commesso anche dei piccoli errori quotidiani ma….piccoli. Non a questi livelli. Io stavo soffrendo insieme a Lei mentre era in sala operatoria, avevo il cuore in gola….questa non è mancanza d’amore, non è anaffettività. Io ero presente, sempre e comunque.
    Ho provato a fare terapia ma….nulla. Adesso non so di questi libri di Aldo Carotenuto di cui tu parli
    Purtroppo il tuo discorso sull’accettazione del fatto che “non è colpa di nessuno” o a perdonare me stesso o Lei non riesco proprio. Il nostro era un Amore troppo importante, troppo grande per poter essere distrutto in questo modo. Ho visto coppie inossidabili resistere a situazioni davvero gravi. Io la mia storia l’ho vissuta, l’abbiamo vissuta.
    Come dici tu, noi non possiamo obbligare nessuno a fare nulla. Però non è facile da accettare il fatto che la persona più importante della tua vita, quella in cui ha creduto ciecamente, quella che dice di averti amato più della sua vita, possa essersi allontanata per un “ritardo” o per un tradimento che può addirittura apparire “giustificato”

  10. 1580
    Luna -

    ciao a tutti. Fdc, “voglio un figlio da chi lo desidera non da chi si sente obbligato ecc”. Ci sta. Ma esiste, appunto, anche il fatto che una persona faccia un percorso dentro di se’ e evolva, in una direzione che sia per esempio la paternita’/maternita’ prima non considerata o vista con timore o non affine. francamente e cio’ che avviene a moltissime persone, uomini e donne,si anche donne anche se le donne sono piu’ recalcitranti ad ammetterlo. ma se lo fanno molte ammettono di non essere nate/cresciute con l’idea di diventare madri, madri amorevolissime e che adorano i loro figli dicono che erano incerte o che non lo pensavano nemmeno. Ho conosciuto una donna con molti figli che il primo lo ha avuto a tipo 36 anni e che ha ammesso di aver provato ansia scoprendosi incinta. Di aver fatto un percorso tra se’ durante quella prima gravidanza. poi c’e’ chi desidera un figlio da sempre e all’eta’ di tua moglie non ha un compagno. ma tua moglie un compagno lo aveva. Che, dici, voleva lei anche se recalcitrava sul figlio. Fdc a differenza tua francamente non sento solo storie di gente che rompe dopo litigi di anni tradimenti continui e tragedie costanti. volendo anche la tua storia e’ finita con un tradimento e non semplicemente con lei che se ne va. da qualche tempo ti tradiva anche se tu non lo sapevi. quindi non e’ finita senza un problema e dall’oggi al domani. il fatto che ci fosse un altro era un problema gia’ di per se’.

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