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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Ciao ragazzi, Fdc, scusa mi erano sfuggiti i post. Il mio “problema” e’ lo stesso di Myskin e condivido il suo pensiero, il suo punto di vista. Che non e’ retorica e banalita’, e’ anche volersi piu’ bene e sano istinto di sopravvivenza. Lo so che hai sofferto tanto e ho capito, penso, perche’, comprendo, forse piu’ di quanto immagini, quanto sia stato traumatico per te avere piu’ dolori e cambiamenti contemporaneamente e la rielaborazione ha i suoi tempi. Ma se non accetti tu di concederti di guardare le cose da un certo punto di vista, nel presente, e continui a coltivare i se e l’idealizzazione ecc, la vita e la salute emotiva e mentale non verranno a cercarti. Sei tu che devi fare il piu’ possibile per te. Lei non sta facendo nulla per te e tu continui ad usare le tue energie per lei, sia pure per parlare del tuo dolore. Non so che terapia psicologica hai fatto
Ciao luna e ciao myskin
Grazie per i vostri interventi. Onestamente non posso dire di non vivere in questo periodo. Credetemi cerco di fare di tutto. Non sto chiuso in casa. Esco con amici, donne, viaggio, lavoro, cinema, ristoranti e quant’altro si possa fare di piacevole nella vita. Mio malgrado ho dovuto accettare il dato di fatto che mia moglie non é più con me. Ma il problema resta il fatto che comunque rimane una presenza costante nella mia mente e nel mio cuore. Una presenza che incombe durante il giorno e la notte. Le domande purtroppo me le faccio ancora e tanté. Purtroppo mente e cuore non riescono a concepire come Lei possa aver cancellato tutto. Non riusciro’ mai a farmene una ragione. Detto questo mi rendo sempre più’ conto che la vita che sto facendo non e’ quella che voglio. Perche quella che volevo era quella che vivevo con Lei. Frequento donne ma Lei vince sempre. C’e da dire purtroppo che io non ho vissuto la crisi. Mi sono trovato di punto in bianco di fronte al fatto compiuto. E cio mi ha messo davanti 1000 sensi di colpa. Anche perche adesso non faccio che mettermi in discussione. Fondamentalmente vivo ma non sono più sereno. I troppi cambiamenti mi hanno sconvolto. Mi rendo conto che il tempo e’ passato. Mi manca un figlio una famiglia la mia compagna. E mi rendo sempre piu conto che io ero proprio fatto per la famiglia. Ma per una “poppa mentale” ho combinato un casino. Poco importa se anche mia moglie ha commesso i suoi errori. Io devo guardare ai miei. Cerco sempre di capire cosa sia successo nella mia mente. Perche comunque volente o nolente la questione figlio deve per forza aver giocato un ruolo importante. Magari unito a certi lati del mio carattere e dei miei modi di fare che potevano essere tranquillamente smussati. Resta il fatto che sono stato un dìsattento. Anche se mai mi sarei aspettato qualcosa del genere. In questi mesi colloquiandò con una mia amica sto toccando con mano cosa significa vivere davvero una crisi. Lei con il suo uomo. In crisi da quasi due anni. Una relazione extra di mezzo. Eppure parlano discutono litigano. Ma vivono la crisi. Stanno cercando di salvare il loro rapporto. Forse non ci riusciranno ma ci stanno provando. E cmq avranno la consapevolezza di aver tentato tutto. A volte mi chiedo cosa sara del mio futuro. Visto che cmq nonostante molte persone che frequento non riesco a trovàre la donna che riesca a darmi un minimo di serenità. Manca sempre qualcosa, il tempo passa e nella mia mente si fa sempre più strada il fatto che devo rinunciare per sempre all’idea di famiglia. Visto che desidero fortemente un figlio. Ma non riesco a vedere una madre che non sia mia moglie. Questo mi devasta. É diventato quasi un’ossessione. Ma é pazzesco. Non posso passeggiare per un centro commerciale che alla vista di una coppia con un bambino che sorride mi sento male. E mi chiedo perche perche prima rifiutavo questo sorriso. E non mi do pace.
Correggo “pippa mentale” e non ovviamente “poppa mentale”
@Ma per una “pippa mentale” ho combinato un casino. Poco importa se anche mia moglie ha commesso i suoi errori. Io devo guardare ai miei. Cerco sempre di capire cosa sia successo nella mia mente. Perche comunque volente o nolente la questione figlio deve per forza aver giocato un ruolo importante. Magari unito a certi lati del mio carattere e dei miei modi di fare che potevano essere tranquillamente smussati. Resta il fatto che sono stato un dìsattento.
FDC, siamo sempre la’ e quindi non si possono, purtroppo, che ripetere le stesse cose. Una persona che ti ama come pensi che saresti voluto essere amato non scappa dalla finestra senza aver cercato chiaramente di affrontare delle questioni così importanti da potersi lasciare con te e la normale, sottolineo normale, evoluzione emotiva che ciascuno di noi può avere per passare dal fatto di non sentirsi pronto per fare il genitore e sentirsi pronto. Capita anche alle donne, non solo agli uomini. Dei miei amici, insieme da quasi 20 anni, hanno deciso di avere un figlio da poco e da poco lo hanno. Lei ha 41 anni. Anni fa lei aveva dei problemi di gelosia patologica.
Lui le ha detto: ti amo, ma o ti curi o non posso veramente più stare con te.
Per quante resistenze lei potesse avere è andata a risolvere questo problema. Però lui non è scappato dalla finestra mettendola davanti al fatto compiuto, gli ha manifestato chiaramente come per lui stavano le cose.
Come mai? Perché evidentemente l’amava.
Perché aveva la maturità per affrontare un problema in un certo modo piuttosto che usare un problema semmai come scusa o rimuginare senza dire e poi vaffa…
Ovviamente lei non ha risolto la cosa in tre giorni. Ma se ami qualcuno veramente lo poni anche nelle condizioni di venirti incontro e avere il tempo per scegliere di affrontare un problema e risolverlo.
Lei non lo ha fatto con te. NO. Perché bisogna avere anche la maturità e non solo la autoreferenzialità secondo me di capire che una persona può avere delle sue ragioni per non sentirsi pronto per diventare padre.
“Ti amo, voglio un figlio, per me è molto importante avere un figlio e averlo con te. Questo è quello che sento. Pensi di poter affrontare e risolvere questo problema? Poiché ti amo mi interessa che tu ti guardi dentro e che tu mi dia una risposta onesta. Se c’è qualche ostacolo forse puoi superarlo e essere più sereno anche tu, se non c’è e non vuoi un figlio avremo provato comunque ad affrontare la cosa insiem
Non è che tutti nascono già con il biberon in tasca e personalmente ti posso dire che apprezzo molto di più una naturale evoluzione dentro di sè a chi non è convinto, fa un figlio lo stesso perché “così si fa” e poi soffre crisi tremende. Sai quanti ce ne sono? Alcuni casi sono evidenti, perché si verificano delle vere e proprie fughe, altri casi non lo sono da fuori, ma anche se la gente difficilmente lo ammette accade. E ti posso assicurare che non è per niente piacevole, visto che l’ho visto succedere in persone che conosco.
Oggi dici: voglio un figlio, non mi sarebbe mai successo di vivermela male.
Non lo sai. e in quel momento comunque se dicevi una cosa era perché la sentivi. Non come ti saresti sentito dopo, come ti sentivi in quel momento.
Tu hai dato anni a tua moglie nel momento in cui ha manifestato non disagio ma persino rabbia nei tuoi confronti per affrontare la cosa e affrontarla insieme. Hai fatto ciò che lei non ha fatto con te e per te e per voi. E lei, che non è stata assolutamente capace di farlo nei tuoi confronti non è stata neanche capace di vedere che lo stavi facendo per lei.
Eppure di entrambe le cose, dei suoi limiti, caratteriali ecc (e non sono piccole cose smussabili evidentemente) vuoi prenderti comunque tutta la responsabilità o la gran parte.
Certo, anche come risposta traumatica: in fondo il suo messaggio è stato “poiche’ sei stato così cattivo da non volere un figlio io ti ho lasciato e sarai pure punito senza poterne avere”.
Davvero pensi che una persona generosa emotivamente e che ti ama la metta giù così? Beh, io no. Io non credo affatto che la metta giù così. Mi ricorda molto di più l’egoismo con cui certe madri usano un figlio contro l’ex marito, lo fanno persino quando sono state loro ad andarsene. Tuo figlio è astratto, ma la modalità sembra proprio la stessa. Credi davvero che una persona così irragionevole quale si è dimostrata sarebbe stata ragionevole se il figlio ci fosse stato?
Questa storia dimostra un suo problema con la maternità forse ben più forte del tuo con la paternità.
Ma tanto diciamo sempre quello e tu vuoi sentirti il cattivo della situazione…
Non mi ricordo se ti ho già chiesto se hai provato con le terapie brevi per i traumi, come l’EMDR, la PNL…
Le pippe mentali che ti fai ora non ti servono a niente, solo a farti stare peggio. Se vuoi andare davvero a fondo della questione difficilmente questi pensieri in circolo vizioso ti porteranno mai da qualche parte e non risolveranno nè la questione tra te e lei nè i traumi che non riesci a superare.
Il fatto stesso che ragioni a circolo vizioso e ripetitivo sempre sugli stessi identici punti dimostra che sono pensieri in circolo vizioso e non semplici ragionamenti che possono portarti da qualche parte.
Non è la prima volta che te lo dico, ma sei molto affezionato a questi pensieri in circolo vizioso, come se qualcuno si coccolasse ogni giorno la sua claustrofobia e dicesse che non può farne a meno perché è giusta, perché gli ascensori sono stretti e perché lui merita di soffrire e di spappolarsi il cervello con pensieri in circolo vizioso.
Prima o poi comunque dovrai fare qualcosa per risolvere questo blocco mentale che hai. Il blocco emotivo e il fatto che tu debba rielaborare il lutto ci sta. Pure che ti provochi certe emozioni vedere dei bambini piccoli. Ma la “merda dei pensieri” in chiave ossessivo/compulsiva non ti serve ad una beata fava. Una fissazione mentale non ti serve a niente.
Tanto non mi credi e sei affezionato ai tuoi circoli.
Ciao Luna
Non è che non ti credo, altrimenti non starei qui a scrivere con te,né tantomeno che sono affezionato ai miei circoli viziosi…non so che darei per uscirne.
Invece penso una cosa. E vorrei il tuo parere.
Credo che in sostanza mi moglie abbia accettato passivamente l’idea di non avere figli. Nel senso che magari per tanti anni ha realmente condiviso l’idea con me. Poi evidentemente è cambiata. Ha iniziato a desiderare di avere un figlio. Me lo ha chiesto. E di fronte ai miei rifiuti credo si sia sentita come quella persona che ha contravvenuto ai patti. In fondo io “glielo avevo detto” e Lei era d’accordo. Ora cambiando idea era Lei che stava rovesciando le carte in tavola, Lei quella sbagliata. E si è castrata, magari nella speranza di un mio cenno che non arrivava mai. Finchè non ce l’ha fatta più. Finchè si è ribellata. Spinta magari da qualcuno ha iniziato a vedermi sotto altre vesti. Come colui che l’ha privata di un qualcosa di importante. Come il grande egoista che pensava solo a se stesso e se ne fregava delle esigenze altrui. Colui che le ha imposto un tipo di vita, che l’ha castrata in nome delle proprie idee.
E ha creato il mostro, il despota. L’uomo da distruggere, da cancellare dalla propria vita. Anzi colui che la sua vita gliela ha distrutta. Perchè in effetti è così che si è comportata verso di me. Giustificando a se stessa anche i suoi errori
Credo che alla fine sia andata proprio così non pensi Luna ?
Ciao Fuori dal Coro, ciao LUNA e Myskin…bacioni a tutti!
Penso anche io che ad un certo punto sembri che le parole cozzino contro una barriera che rende infrangibile il tuo non vivere. Tu vuoi non vivere, o meglio vivi così che tanto il tempo ti aspetta.
Fuori dal Coro scrivi “Frequento donne ma Lei vince sempre” lei chi? IL RICORDO DI LEI. Lei come persona non entra neppure in gioco!! Quando avete avuto l’occasione di riconciliarvi ed hai avuto a che fare con lei in carne ed ossa sei andato con i PIEDI DI PIOMBO, questo indica che sapevi bene di non poterti fidare. Mentre di una idea ci si può fidare…il tuo cervello gli mette fiocchi, merletti e zuccherini ti trasmette pure la sensazione di “cribbio come è potuto succedere visto e considerato che la mia vita era perfetta” Il ricordo è molto discriminante, smussa parecchio le asperità e tutto sembra dolce. Non venirmi a dire che LEI E’ PERFETTA, forse lo era ma quando vi siete ri-frequentati tu ti sei guardato bene dal prenderla a scatola chiusa. Sebbene conoscessi la LEI di un tempo, giustamente volevi sincerarti che potevi amare anche la LEI attuale e sentirti amato da lei. Ora continuare a chiederti perchè le cose siano cambiate è inutile e deleterio. Sono cambiate, PUNTO. Capisco che tu voglia rimanere ancorato all’amore che hai provato, e dici di provare ancora (??!!??), ma non ti rendi conto che è una zavorra?? Fuori dal Coro penso dovresti non uscire con donne a caso, pensa a te stesso INDIPENDENTEMENTE dall’amore verso una donna. Amati, ama TE e coccolati e chiediti cosa ti piace e studiati e accontentati e PERDONATI. Abbi il coraggio di perdonarti. Ti auguro di ritrovare la gioia di vivere, i giorni non torneranno più…l’importante è averli vissuti.
Singolare quello che scrivi: “Finchè si è ribellata. Spinta magari da qualcuno ha iniziato a vedermi sotto altre vesti. Come colui che l’ha privata di un qualcosa di importante. Come il grande egoista che pensava solo a se stesso e se ne fregava delle esigenze altrui. Colui che le ha imposto un tipo di vita, che l’ha castrata in nome delle proprie idee.
E ha creato il mostro, il despota. L’uomo da distruggere, da cancellare dalla propria vita. Anzi colui che la sua vita gliela ha distrutta. Perchè in effetti è così che si è comportata verso di me. Giustificando a se stessa anche i suoi errori”
Con questa frase hai detto molto riguardo a tua moglie. Il vostro rapporto era idilliaco, ma lei accumulava rancore.Qualcosa non quadra… in un rapporto sano ci stanno pure le discussioni. Se non ci si confronta si cresce separatamente e ci si ritrova come due sconosciuti. Così è andata. Lo capisci che indietro non si torna?? Lo capisci che ti ammali se continui a pensare a ciò che avevi e al fatto che ti è scivolato via dalle mani? Non ti è scivolato via e lo sai bene. Qui entra in gioco il perdono. Perdona te stesso per non aver trattenuto ciò che stava sfuggendo e perdona lei per non aver chiesto il tuo aiuto mentre vedeva il suo amore per te trasformarsi in odio. Metti pace nella tua anima lasciando andare il passato. ..
Tu e solamente tu poi farlo.
Ciao Aleba
Scusa il ritardo con cui ti scrivo. Anzitutto come stai ? Spero bene.
Aleba non è proprio vero il fatto che io sono andato con i piedi di piombo quando abbiamo tentato la riconciliazione. Io non sono andato con i piedi di piombo. Era Lei che non si lasciava andare, che aveva un comportamento freddo nonostante tutto. Io ho fatto fatica a capirla.
Lei piangeva molto ma non instaurava un dialogo. Cercavo di parlare, di capire, ma Lei quasi si chiudeva a riccio. Dovevo tirlarle fuori le parole con le pinze.
Non è vero che non l’ho ripresa. E Lei che non si è fatta riprendere. Io ero li, per capire. Non capivo in realtà cosa volesse da me. Era come impaurita, chiusa su se stessa. All’inizio propositiva. Sembrava davvero volesse ricominciare. Le sue parole, i suoi propositi erano incoraggianti. Poi non so cosa sia successo. Ha cominciato a dire che non ero cambiato, che un figlio non lo volevo e quant’altro. D’altra parte io non ero nelle condizioni più tranquille del mondo. Una separazione all’epoca di due anni, la morte di un genitore. Insomma di serenità non ne avevo granchè. E non avevo la forza di restare calmo. Volevo capire cosa voleva realmente e forse avrei dovuto essere più paziente, più tranquillo.
Mi chiedo ancora del perché di quel ritorno se aveva accumulato così tanto rancore. Cosa voleva da me ? Cosa voleva che facessi. Io volevo tornare con Lei, riprendere il discorso insieme e mettere un macigno su quanto successo prima.
Quindi Aleba non sono andato con i piedi di piombo. Volevo solo capire dopo due anni di latitanza se Lei voleva quello che volevo anch’io.
Purtroppo non riesco a perdonare me stesso Aleba. Non ci riesco. A prescindere dai suoi errori non riesco a perdonarmi il fatto di aver sottovalutato un problema così grande come quello di avere un figlio.
Un abbraccio
Buona Pasqua a tutti voi