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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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con chiunque, amico, madre, padre, compagno, moglie, fratelli. E su qualsiasi questione. Ognuno di noi è un mondo, peraltro non statico. Ognuno di noi può trovare tollerabile o intollerabile ciò che viceversa non lo sarebbe per un altro, anche a seconda del suo sentire contingente, per il significato che dà a ciò che gli accade intorno. Ciò non vuol dire che siamo in balìa, ma che cmq non dipende solo da te o fdc come hanno reagito le mogli. Forse mi è troppo difficile spiegare questo concetto, purtroppo. – FDC, alcuni si fanno le paranoie per farsele, di default, ma non vedo nulla di eccezionale nel fatto che due che in un tempo sentono di stare bene insieme non se ne facciano e che invece quando uno va in crisi o entrambi si guardino le cose nei termini che dici. La tua visione di 40-50anni fa è edulcorata. A parte che la gente può anche brontolare ma amarsi molto e stare bene insieme, i problemi c’erano o non c’erano anche una volta. A parte che la psicanalisi non è nata dieci anni fa, gli dei dell’olimpo riflettevano anche gli umani casini. Lungo discorso, sociologico. Potremmo anche farlo, ma la verità è che stai male per la TUA storia, e peraltro ti capisco. FDC, ‘morto un papa se ne fa un altro’ tipo ‘chiodo schiaccia chiodo’ è ovvio che ti pare na strun..zata. Pare presupporre che neanche rielabori la fine di una lunga ma soprattutto importante relazione e l’indomani trovi una sostituta. C’è gente che ci prova pure con ovvia frustrazione o per terrore del vuoto o chi inciampa davvero sul grande amore a breve distanza anche se non lo cerca. Normalmente le persone accusano il colpo, si sentono in centrifuga, rielaborano, ritrovano se stesse e poi si riaprono. Anche perché col tempo acquistano più obiettività anche sui poli negativi rispetto a chi gli ha tirato un megapacco o li ha trattati da estranei oltre a sbagliare a sua volta. FDC, io non ho bisogno di spazzolare per sapere che la persona con cui ero quasi 20anni è stata importante e perché, nè per sapere cosa mi piaceva di lui e di noi. Io non ho una rabbia e o una delusione che negano ciò che di positivo ho vissuto, sentito o pensato. Ma non son rimasta inkaz o delusa per delle mie prese di posizione e non è suo cugino che mi ha deluso, trattata in un certo modo o incasinato pesantemente l’emotività e la vita, è lui. Di lui stimo una serie di caratteristiche e non le nego, e comunque entrambi potevamo fare meglio, ma avevamo un grande amore, per quel che ne so, una vita serena anche costruita insieme, 10anni erano volati, ci capivamo con lo sguardo a cento metri in mezzo a una folla e quando lui ‘ha dato di matto’ stavamo iniziando un periodo ancora più sereno della nostra vita, come coppia e quindi anche come individui. Poiché per me i sentimenti e la serenità sono un valore ed eravamo due ‘privilegiati’ in tal senso ed è lui che ha iniziato a fare casini, e poiché comunque è stato un ‘privilegiato’ perché io so di avere avuto molta pazienza e disponibilità (e non affrontando le cose dando per scontato o pensando che doveva leggere nella mente) io non son delusa perché è finita (quello è stato un dolore viscerale) ma dal modo in cui lui si è rapportato con me, noi due, una relazione di tale portata e l’esistenza, almeno per ciò che concerne ciò che riguardava noi e anche me con conseguenze che hanno investito la mia vita. Potrei parlare di stima. Ma non riguardo un episodio o una questione, se pure importante, un sì o un no. Nè una serie di banalità che si accumulano. Ma stiamo parlando di adulti. Gli adulti anche sbagliano, possono non capirsi, vivere una crisi personale e di coppia. Ma c’è un limite. Un limite è che da adulto devi sapere che separazione, divorzio, mettere su un’altra casa, son cose ‘estreme’ e che creare disagi ulteriori a una famiglia che sta attraversando lutti, problemi di salute, una famiglia che è stata cmq in parte anche la tua, invece semmai di portare convergenza di energie e collaborazione emotiva una differenza la fa. Ragioni per essere incaz o delusi possiamo trovarle anche entrambi, ma io stavo dando valore ai sentimenti, a lui, noi, alla serenità, alla costruzione come te quando tua moglie è scappata. E io so che come te per anni ho dimostrato di dare valore anche se mi aveva tolto la nostra serenità e anche se invece di poter pensare alla nostra casa, e essere in generale più tranquilla, relax e felice e quindi investire meglio le mie energie anche nello studio, lavoro ne ho invece dovute disperdere a vagonate.
Ciao Luna
Mi è piaciuta la tua analisi. A parte il fatto che ne avevo lette qui.
Mi pare tu abbia meno di 40 anni, io ne ho un po’ di più, 48 compiuti da un po’. Vorrei farti una domanda. Sapere come ti senti ora dopo la fine della tua relazione. No perchè io è da un po’ che mi sono separato, già due anni. Ma onestamente non riesco a fare nulla. Credo di sentirmi un po’ in simbiosi con fdc. Sarà depressione ? Non lo so. Pure io mi trovo in sintonia con fdc quando dice che forse depressione non è ma solo essere “morti dentro”.
Nonostante non riesca a perdonare a mia moglie il fatto di essere scappata mi rendo conto di aver agito con immaturità riguardo alla questione relativa al figlio. Mi sono sentito un po’ una specie di peter pan, un uom che non voleva crescere, almeno su certi aspetti.
Io ho un gra vuoto dentro, un non più voglia di fare le cose. La mancanza di un punto di riferimento. Un punto di riferimento che non è facile da ritrovare in un’altra persona.
Non so se per te è lo stesso. E’ unconfronto che ti chiedo.
Ciao
Ciao Luna, Ciao Fabrizio
Fabrizio, anche io mi sento un po’ in simbiosi con te. Perchè anch’io sto come te. Ho perso l’interesse per tutto. Credo che quando per anni si costruisce un amore e a questo amore ci si lega sia davvero difficile ricominciare.
Un affetto un amore non lo ritrovi dietro l’angolo, soprattutto quando hai amato davvero. Io personalmente mi sento spaesato. Mi manca mia moglie e la vita che facevo con lei. E onestamente non è facile trovare una persona che colmi il suo vuoto. Anche se la vorrei. Per molti è facile. Ti dicono: rifatti una vita. Quasi fosse una formula matematica. Quasi come fosse uno schioccar di dita. Ho provato ad uscire a conoscere gente ma mi fa l’effetto contrario, mi infastidisce perchè vedo che non è la stessa cosa e paradossalmente mi fa mancare ancora di più quello che avevo prima.
Io non so dove hai sbagliato tu Fabrizio, non conosco a fondo la tua vicenda. Certo è che abbiamo commesso un errore a non creare una famiglia a prescindere di come sarebbe andata. Come dice Luna non c’è una regola nel fare figli o meno. Però la vita va in un certo modo. E noi possiamo modificarla fino ad un certo punto altrimenti ne paghiamo le conseguenze. Certo con i figli avremmo avuto i nostri bei problemi. Proprio ieri sentivo un io amico che mi stava facendo accapponare la pelle dalle preoccupazioni che mi raccontava, da ciò che gli combinava il figlio. Purtroppo viviamo in un epoca dove tutto è amplificato. Hai voglia che parliamo ma i nostri genitori, i nostri nonni non è che si preoccupassero granchè quando pensavano di fare figli. Non è che si ponessero tutti i problemi che ci poniamo noi. Se pensiamo ai nostri bisnonni….facevano i figli in quanto…forza lavoro. Noi invece ci preoccupiamo se a 40 anni staranno ancora senza lavoro. Dovremmo intavolare un altro discorso e affrontare quello relativo ai giorni nostri. Certo è che la nostra epoca non aiuta i valori, anzi tende a distruggerli in nome del progresso (????!!!!)
Ciao
LUNA: ma dal modo in cui lui si è rapportato con me, noi due, una relazione di tale portata e l’esistenza, almeno per ciò che concerne ciò che riguardava noi e anche me con conseguenze che hanno investito la mia vita. LUNA, riscontro sempre similitudini che mi colpiscono tra la tua storia e la mia.
FDC: “Sotto la vostra rabbia, sotto la vostra delusione se spazzolate bene la brace c’è ancora” Secondo te perchè sono qui ancora a scrivere? perchè ogni giorno ci sono pensieri dentro la mia testa che sono rivolti al mio ex? Quando penso a lui penso anche “gli voglio bene” Lui è l’uomo che ho accolto globalmente, l’uomo con il quale sono diventata donna, l’uomo che ho amato nei suoi momenti peggiori, nella disperazione e nella gioia. Io ero sempre lì. Ciò che mi fa più male è che lui lo nega, lo nega perchè se ammettesse non avrebbe alcun motivo per odiarmi e dovrebbe riconoscere di essersi comportato da mostro con me approfittando del fatto che io c’ero. Lui aveva bisogno di un aiuto competente terapeutico, ma ho dovuto ricorrerci io per capire che decidere di salvare me stessa non voleva dire non amarlo. Salvando me stessa ho salvato mia figlia…i bambini non devono crescere nella bambagia ma neppure pensando che la vita di coppia sia un dramma quotidiano. La vita di coppia è fatta di condivisione serena, di confronti anche accesi ma sempre rispettosi della dignità, il bene non si compra e non si vende, il bene si coltiva, si nutre con la cura. Ma se non è reciproco? Allora ti svuoti come un oleodotto pieno di falle. Chiedi tempo e risorse per riparare i danni ma ti vengono negati, viene negata addirittura la presenza delle falle e viene fortemente contestata la carenza di afflusso. OK ho detto basta, è tutto scritto nero su bianco ed è incontestabile, neppure il tempo potrà cancellarne la memoria…perchè è scritto.
Fabrizio, ciao. Hai fatto bene ad intervenire. Raccontarsi fa bene, aiuta sempre ad alleggire i propri pesi e anche quelli di chi ascolta. Mi colpisce nella tua storia, come in quella di FDC, che prima della fuga delle vostre mogli non ci siano state discussioni serie…è mancato il confronto cuore a cuore. Le vostre mogli vi hanno informato, semplicemente informato di una decisione che hanno maturato da sole in base a stati d’animo e bisogni che non hanno mai manifestato o che non hanno manifestato con decisione sottolineandone l’importanza per loro stesse e per la coppia.Hai ragione Fabrizio,i figli dovrebbero arrivare naturalmente ed essere accolti con amore ogni volta.Ma oggi la società esige che sia tutto programmato e si programmano pure i figli.Ogni individuo se programmare o se accettare ciò che viene.C’è una coppia in paese che hanno 11 figli.Tutti arrivati quando lo ha deciso madre natura.Ma che sia programmato o per volontà di madre natura, si parla della questione figlio e se ne parla seriamente.Pur volendo figli,non tutte le donne sono disposte a farne 11,MA non possono decidere unilateralmente di prendere la pillola.
Voglio dire che comunque avere figli o meno è un argomento che richiede il massimo approfondimento nella coppia. Un figlio oggigiorno può capitare solo tra adolescenti poco informati (se ce ne sono ancora) ma tra adulti il problema ormai è “cercare” la gravidanza dopo che si è aspettato per anni il “momento giusto” per la coppia. Allora si va dagli specialisti perchè la fertilità è diminuita. Quindi è evidente che se non se ne parla non si può capire quale sia il momento giusto. Voi, FDC e Fabrizio, vi siete sposati dicendo chiaramente “io non voglio figli”…avete commesso l’errore di pensare che la vita è uno status quo permanente, mentre la realtà è che la vita è un cammino e che tutto è in costante evoluzione. Ce lo insegna la natura, anche le montagne cambiano morfologia. Le vostre mogli hanno commesso l’errore di pensare che “non fare figli” poteva andargli bene per sempre questa è una scelta che va contro natura per una donna. Poi hanno sbagliato ulteriormente non manifestando il desiderio di maternità.
Io ho discusso fino allo stremo con il mio ex per cercare di convincerlo a prendere un cane. Lui ha persino tolto il cancello perchè io non potessi portare a casa un cane contro la sua volontà. Ho discusso per giorni pregandolo di non abbattere i ciliegi trentennali di mio suocero, lui li ha tolti lo stesso e ne ha fatto legna da ardere perchè voleva solo prato nel suo giardino. Io ero pronta da tempo per avere dei figli, lui aveva sempre dei motivi contro e voi che avete letto la mia storia, ben sapete che non voleva figlio perchè temeva di perdere il suo patrimonio e lo ha dimostrato ampliamente. Però non è che io non ne parlassi, anzi. L’unico modo in cui poteva farmi chiudere nel silenzio era quello di aggredirmi. Ma tu butti tutto alle ortiche dopo che ci hai messo l’anima ? SI AVREI DOVUTO. Eppure quando ci sei dentro aspetti ancora un giorno, una settimana, un mese e i mesi diventano anni e intanto aumenta il passato e si accorcia il futuro. Questo non capisco delle vostre mogli, non hanno lottato. Se è vero quello che dite che MAI vi hanno messo con le spalle al muro, allora penso che non avessero un’idea chiara su ciò che vuol dire famiglia. Hanno pensato al frugoletto da tenere in braccio e sfoggiare con i vestitini carini..perdonatemi se vi sembro cruda, ma ne conosco di donne così. Non dico che non avrebbero amato e accudito, ma cribbio! Per questo non capisco il fatto che voi quasi “veneriate” le vostre mogli. . . mentre io che ho messo sempre le carte in tavola, io che ho dato tutto a livello emotivo, temporale, ed economico, che sono rimasta sempre anche quando mi prendeva a calci il cuore . . io che ho dovuto stravolgere tutto per capire cosa fosse rimasto di Aleba, io che ho rinnegato i miei sentimenti verso di lui per trovare il CORAGGIO DI CHIUDERE…perchè io non ho avuto neppure quella goccia di amore che mi serviva per dissetarmi, per credere che c’era qualcosa oltre il deserto in quell’uomo?? mah. loro sono dee!
Ciao Aleba
Sai cosa mi colpisce e in un certo senso mi fa rabbia ? Il fatto che tu dopo tutto quello che hai subito provi ancora del bene (io direi qualcosa di più per tuo marito) quando invece io sono stato definitivamente cancellato dalla mente e dal cuore di per me era la persona più importante della mia vita.
E tutto questo per aver avuto un’idea, solo un’idea seppur sbagliata sul discorso figlio. Per non essermela sentita di formare una famiglia. Per aver avuto delle paure, legittime o meno, sulla messa al mondo di un essere umano.
Ripeto ancora Aleba, mia moglie mi ha chiesto più volte un figlio ma…io ho fatto muro. Ho messo al primo posto la nostra vita di coppia non pensando, assolutamente non pensando che il mio rifiuto significava allontanameneto da parte sua.
Forse hai ragione, mia moglie non ha lottato. O forse ha lottato a modo suo fino a che ha trovato qualcun altro che forse la renderà felice.
Non conosco la moglie di Fabrizio, non so se sia una dea. Nemmeno la mia lo è. Ma credo sia stata una brava moglie, almeno fino a quando è stata con me. Poi mi ha vomitato addosso di tutto. Cose che non credo avrei meritato. Ho fatto un errore e mi sono pentito più volte. Lei invece mi ha trattato come se fossi stato un delinquente.
Purtroppo non sto nella sua testa. Forse non ci sono mai stato, altrimenti non sarebbe finita così. Mi spiace tutto questo e cis to male. Mi chiedo solo se è davvero giusto soffrire così quando al mondo c’è gente che va avanti tranquillamente avendo commesso un mare di errori e andando avanti con falsità.
Ciao
Qualsiasi cosa io provi per il mio ex ormai non ha più senso.
Per capire dovrebbe subire qualcosa del tipo “folgorazione sulla via di Damasco”. Le prese di coscienza sono troppo difficili e le persone, alcune persone, per orgoglio respingono i doni più belli.
Cara Aleba, ennesima dimostrazione che se il tuo ex fosse “folgorato a Damasco” lo riabbracceresti.
Sei un esempio di Amore, quello Vero, quello che oggi è come un ago in un pagliaio.
Invidio il tuo ex.
Ciao
ciao, FABRIZIO, passo più tardi per rispondere meglio al tuo post. Avrei una domanda da fare ad entrambi: le vostre mogli vi hanno mai detto di portare questo problema, quello della diversa opinione sul figlio, o cmq quello di una crisi da un terapeuta? Singolarmente o in coppia. A FDC vorrei dire: non ricordo ora la tua frase esatta, ma quando dici ‘non ci si può opporre al divenire delle cose’ in sostanza dai per scontato che il divenire fosse uno, a parte per schema (le coppie fanno figli. Ma anche ‘le coppie fanno figli quando lo vuole lei, che sia dopo 5-10-15 anni e lui in quel preciso istante dovrebbe dire sì). Ma rifiuti l’idea che il divenire si fa in due. Che il modo in cui una persona si pone/pone la questione (nel tuo caso dici, di lei, poco chiaramente) e come reagisce all’altro anche fa parte di quel divenire. Il fatto che tua moglie non abbia posto con maggiore evidenza (a tuo dire) la priorità della questione e il fatto che non abbia palesato che la coppia era a rischio, il fatto che abbia spostato una questione così importante (tanto da mettere in dubbio l’unione e chiuderla) fuori dalla coppia invece che usare le sue energie all’interno, che non abbia accolto i tuoi dubbi per ciò che erano anche considerando altre ipotesi più costruttive, per voi come coppia, di fronte ad un momento di non totale andare in parallelo, il fatto che si sia arresa durante una crisi che riguardava un aspetto che coinvolgeva entrambi invece di lavorare insieme sul problema, secondo te fanno poco parte di quel ‘corso delle cose’? Secondo te questa teorica linea retta che porterebbe da voglio un figlio a lo abbiamo è stata zigzagante e si è persa verso un altro punto solo per opera tua? E parlando di ‘corso delle cose’ al di là che questo corso non ti piace e ti fa soffrire come fai a sapere con certezza che il corso delle cose, a cui non si può opporsi, fosse la separazione? Cosa che non ti piacerà. Ma come coppia siete arrivati da un avvocato e non avete superato un momento che aveva molte altre versioni.
Ciao a tutti,
Conosco molto bene il sentirsi “morti dentro” che porta la fine di una relazione, di un matrimonio ; verissimo da fuori ci viene detto reagisci e ci sembra il classico facile e sommario consiglio fatto di chi non e’ dentro la situazione.. Per di piu’ se anche ci si impone di guardare avanti, ogni piccolo micro momento positivo, ogni lieve sorriso arriva con l’amarissimo retrogusto del senso di colpa, si perche’ ci si rende conto che l’altra persona non e’ piu con noi a condividerlo, e tutto riemerge e riaffiora con piu forza.
Secondo me il tutto e‘ legato al fatto che pur avendo analizzato fino all’inverosimile quanto successo, di fondo resta il non aver accettato il presente.
Legare tutto alla mancata scelta di fare un figlio, duplicando l’immagine di Vostra moglie con un prima fatto di anni felici e meravigliosi ed un dopo in cui si e’ trasformata in un persecutore che non lascia spazio al perdono / al dare un’altra possibilita resta, secondo me, una falsa chiave di lettura.
In realta Vi e’ solo una persona(prima e dopo), una persona che aveva anche negli anni piu’ felici, quella fragilita o limiti che sono emersi nel momento di difficolta legato alle diverse visioni di una scelta di coppia importante.
E forse ancora piu’ importante vi erano dei limiti latenti (e quindi gia presenti) nella comunicazione a due , che sono emersi solo quando e’ arrivato un ostacolo piu’ grande dei precedenti.
Dare tutta la colpa al non figlio, pur avendo un prezzo da pagare altissimo rende possibile non scoperchiare il vaso di pandora.
Ma se non si accetta il presente (con i i vostri cammini che si sono divisi) ci si infligge un doppio torto : si nega il futuro ( (il non vivere dell’impossibilita di riavere un quotidiano a due) ma allo stesso tempo si svuota di significato anche il passato.
Si resta cosi, convinti di aver vissuto per anni un’illusione, e una volta risvegliati di avere di fronte a se un grigio domani vuoto ed incolore.
Ritengo che,accettare che per quanto importante e fondamentale una relazione possa finire(a volte anche subendone unilaterlamente la fine) ci dia la possibilita di fare propri sia il dolore sia i momenti felici e importanti passati.