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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Ciao Fdc, Luna
Luna, capisco tutte le eccezzioni che porti alla frase di Fdc “una fredda sentenza di tribunale che non tiene conto di emotività e sentimenti” : tutto vero (i.e La sentenza non e’ certo il soggeto, la separazione arriva dopo tre anni etc) pero’ allo stesso
capisco anche Fdc, indipendentemente da tutto e tutti, sara‘ un passaggio a livello emozionale difficilissimo.
E quindi Fdc, vorrei prevenirti in particolare sulla asetticita della procedura in tribunale, che diventera quindi un momento di una crudezza estrema. Avverra in massimo 5 frettolosi minuti, il tutto gestito da giudice e addetti con una sufficienza e freddezza manco si deliberasse su una servitu di passaggio… (del resto come dargli torto.. in fin dei conti per loro la tua storia, sara una mera pratica tra mille, da sbrigare in fretta per smaltire l’arretrato.. tra l’altro giuridicamente una pratica di una linearita e semplicita totale)
Nel mio caso, io credo di poter dire che all’epoca avevo gia fatto gran parte del mio percorso di comprensione ed accettazione (sia razionalmente che emotivamente) ciononostante sul momento, la conseguente l’ondata di sensazioni mi travolse…..
e ricordo ancora tutto il disgusto, dolore e senzo di disorientamento che mi accompagnarono all’uscita dell’edificio.
SI Fdc, prbabilmente ci saranno momenti ancora piu’ duri che ti attendono.. pero’ a livello piu’ profondo io credo che una piccolissima risalita l’hai gia fatta, vedo negli ultimi post degli sprazzi in cui (cito Luna) “ti ascolti e osservi. Osservi le dinamiche, osservi che siete in due e il suo atteggiamento”.
E in questa ottica, mi accodo in pieno alle sue parole:
“se la cosa può giovarti (credo sinceramente di sì), ti conceda il tempo di un silenzio, di un’introspezione più costruttiva e quieta. Non ho detto meno dolorosa ora, ho detto però più costruttiva. Senza tanto rumore, anche delle sue parole, dette a te e agli altri, giustificazioni, versioni. ”
Cerca di insonorizzare anche il rumore fatto dalla tua cupa disperazione, e nel silenzio inizia finalmente ad ascoltari.
Ciao Amici, tutti.
Ho staccato per riordinare i pensieri e gli ambienti. Succedono cose che possono cambiare il corso della nostra vita ma gli eventi passati non si cancellano. Possono portarci tristezza oggi i momenti felici di ieri, ma nulla potrà portarci via i la gioia che abbiamo vissuto. Si va solo avanti…ieri è la nostra esperienza e acquista un significato nuovo ogni volta che aggiungiamo un tassello al nostro puzzle. Quando guardo le foto di mia figlia nata da poche ore in braccio a suo papà, vedo la gioia nel volto del mio ex. Vedo una profonda tenerezza che lo toccava in una profondità che neppure lui sapeva di avere nel cuore. Vedo la delicatezza nelle sue braccia forti e vedo anche la sicurezza a volerle dire io non ti lascerò cadere. Se ripenso al momento in cui ho scattato la foto so che lui stava provando quello che ancora oggi si vede in quell’immagine fermata nel tempo. Poi i giorni passano e la tenerezza, l’emozione viene messa da parte per far posto all’ego, all’orgoglio… Quando ci sono discorsi importanti che vengono taciuti, quando le carte in tavola non vengono messe e si rifuggono le domande scomode, si crea un distacco. Quando una coppia non riesce più a trovare un percorso comune allora le parti si dannano nel tentare di attribuire la COLPA e la gente, da fuori, parla senza cognizione di causa. Mentre dentro di noi sappiamo come sono andate le cose, ma non vogliamo dirlo a voce alta. Il figlio che non le hai dato fa di lei una vittima e di te il martire voluto da te stesso FDC. Come un buco nero risucchia ogni altra valutazione della tua vita matrimoniale…sia da parte di lei sia da parte tua. Ho sconvolto la mia vita, la vita di mia figlia e anche la vita del mio ex. So per certo di aver tenuto gli occhi chiusi, so che la COLPA non ha più importanza quando apri gli occhi e prendi atto di ciò che vedi. .
Questi mesi sono stati difficili per molti aspetti. . ma sto ancora camminando, a volte piango ma so come sono andate le cose e questo è sufficiente.
Vi abbraccio
Aleba
MYSKYN, sì, capisco ciò che intendi dire con @capisco anche Fdc.
Anch’io capisco FDC.
Forse, chissà, gli serve anche spostare quel “soggetto” all’esterno, su quelle persone che fanno il loro lavoro e non sono fredde soltanto, forse, perché ne vedono ogni giorno a decine, ma anche perché quando fai una serie di mestieri metti uno schermo, altrimenti non li puoi neppure fare (fermo restando che esistono avvocati, medici, infermieri, giornalisti ecc più “umani” e capaci ed empatici, che lo dimostrino o no, di altri), e ho sbagliato io a riportare “la cinepresa” sui soggetti coinvolti in prima persona.
Forse mi sarei dovuta rendere conto che dopo questo passo gli sarà più “facile” (virgoletto perché non ho mai pensato che sia una passeggiata) rielaborare le cose diversamente e vedere le cose da un altro punto di vista e che ora ha bisogno ancora di “soggettivare” le cose in questo modo.
E’ chiaro che quei “5 minuti” per lui sono estremamente carichi.
Carichi anche perché sono stati costantemente procrastinati.
Capisco ciò che dici sul fatto che si può arrivare a quel momento con una maggiore rielaborazione già attuata.
Io non mi sono sposata e quindi non ho avuto un momento davanti all’avvocato e al giudice. Quando dico che per me è stato uguale sposarmi o no lo dico coscientemente e sentitamente, se parliamo di “simboli”, almeno per quanto mi riguarda, essi sono stati fortissimi nella mia relazione, per cui io sono in grado di ricordare quello che per me è il giorno del mio matrimonio… non ho avuto invece bisogno dell’avvocato per un altro atto “simbolico” oltre che da codice civile. (avrei potuto averne bisogno volendo fare casini, ma non li avrei mai fatti) e quando dico che sono “contenta” (virgoletto per il contesto) di non aver avuto bisogno di mettere in mezzo giudici e avvocati, non ne faccio solo una questione economica, ma anche psicologica ed emotiva. Per quanto quando una relazione importante e molto concreta finisce il soqquadro è generale e quindi il fatto di non spendere soldi anche per la burocrazia è rilevante… ciò lo dico lucidamente, non in senso materialista. Ma stiamo parlando di emotività e di “simboli”, di come noi sentiamo, vediamo il nostro vissuto e le contingenze.
Anch’io ho avuto i miei momenti fortissimamente simbolici, pur senza avvocati, quindi sì capisco FDC.
Forse non riesco a spiegarmi, comunque sia credo che ogni relazione molto importante vissuta visceralmente e in una certa ottica di “eternità” allorché finisce sia un grande soqquadro interiore e che ogni persona abbia i suoi tempi di rielaborazione, i suoi “simboli”.
FDC ha vissuto questi tre anni con il fiato sospeso, auspicando che questo momento non arrivasse mai. Da un certo punto di vista avrebbe potuto avere il tempo di rielaborare proprio perché tra la porta sbattuta e la parte fredda burocratica, allorché simbolica, sono passati degli anni, da un altro punto di vista è rimasto cristallizzato, forse, anche perché quel momento era
era costantemente evitato, procrastinato.
Posso dire, per interposta persona, se parliamo proprio di quel preciso momento a cui ci riferiamo, che ho visto amici e amiche stare meglio, non peggio (anche se non cinque minuti dopo) in seguito a quella svolta, fuori dal limbo agonizzante di una costante procrastinazione.
Momenti che fanno male. Ma sono abbastanza persuasa, anche per esperienza personale di tipo sentimentale, esistenziale, emotivo, che agli esseri umani non fa bene stare in un limbo, soprattutto in situazioni così legate alla propria anche alla propria identità.
Quindi, anche se immagino che per FDC sia un passaggio durissimo, credo che sia un passaggio necessario, se è impossibile che le cose si evolvano in modo diverso. La separazione legale non è ancora il divorzio, ma il fatto che non si fossero nemmeno separati vivendo comunque separati non credo giovasse a nessuno, per quanto per FDC avesse un senso. Ma un senso in cui restava costantemente proiettato verso il passato.
Spero di essermi spiegata, forse no, perché sono un po’ (parecchio) stanca oggi.
Un abbraccio a voi.
PS: e anche ad ALEBA, MARIA e NERI se per caso, anche silenziosamente, passano di qua.
Ciao Luna, Aleba e Myskin
Il giorno è arrivato. Il dado è tratto come dissero qualche tempo fa. Il treno mi è passato sopra senza uccidermi ma distruggendomi ogni parte del corpo.
La giornata più brutta della mia vita dopo quella della morte di mio padre. Tutto ciò in cui credevo distrutto in 5 minuti.
5 minuti che hanno cancellato ciò per cui ho vissuto, ciò per cui ho creduto, ciò per cui sono stato felice.
Lei apparentemente serena, addirittura sorridente. Io che il sorriso non so più cosa sia. L’ho chiamata, ho tentato ancora una volta l’impossibile. Lei che insisteva sul fatto di avermene date di possibilità. Io che le dicevo che non ero riuscito ancora a capire quali fossero.
Le sue ragioni, il figlio, sto benedetto figlio, la mancata maternità che ha scatenato in Lei (dice) la perdita del sentimento nei miei confronti. Le sue possibilità datemi: quelle durante il rapporto quando io il figlio non lo volevo. E quella datami qualche mese fa quando io non mi sono “lasciato andare”. Nessun accenno alla sua “colpa”. Un tradimento, un abbandono non sono nulla, conta solo il mio errore, il mio “non capire” il suo malessere al punto tale da farle svanire il sentimento. Strano che a me il sentimento non svanisce nè dopo un tradimento nè dopo un abbandono. Non so se sia meglio sentirsi dire “non voglio un figlio per paura di rompere il nostro equilibrio di coppia” o “sono stato/a a letto con un altro uomo/donna, ho fatto l’amore con un altro uomo/donna”. Cos’è che ferisce di più ? Certo, ognuno ha le sue percezioni di ciò che sia più importante. Ma forse un tradimento non distrugge la fiducia ?
Eppure io ero lì, pronto a sperare in un ultimo suo ripensamento.
Anche davanti al giudice quando lei (perchè era una donna) mi ha chiesto cosa avessi. Ed io le ho risposto che ero semplicemente coinvolto sentimentalmente ed emotivamente e che volevo bene a mia moglie. E quando il giudice ha chiesto perchè allora ci separavamo abbiamo risposto le stesse cose, la mancata maternità che le ha fatto svanire il sentimento e il mio ritornare sui miei passi. Nessun accenno da parte mia al suo “tradimento”, l’ennesimo gesto d’amore che lei non ha capito o non le interessava capire.
Ieri dopo la sentenza sembravo un essere che camminava nel vuoto. Solo in mezzo alla gente, solo in mezzo a qualcosa che non riconosceva più.
E c’è di peggio, il mio cambiamento di fronte alla paternità ormai mi ha distrutto. Perchè ciò che non ho desiderato per tanti anni, lo sto desiderando da tre. Per questo ancora di più non riesco a dimenticarla. Forse perchè ho capito cosa effettivamente desiderava e quanto fosse importante. Cosa che non sono riuscito a capire in tanti anni di convivenza. A capire che il mio continuo rifiuto potesse allontanarla definitavamente da me, magari tra le braccia di un altro.
E’ un fallimento, ma nello stesso tempo una cosa pazzesca. Un uomo che si castra, che si autodistrugge per una paura non superata, per aver mentito a se stesso….
…Si a se stesso, all’idea di famiglia che ho rifiutato di fronte ad una donna che me l’ha chiesta più volte. E viaggio in mezzo alla gente cercando il suo sorriso che non ritroverò mai più, la sua gioia di vivere, il suo entusiasmo il suo Amore per me che per anni mi ha fatto sentire il re dei re.
Dove è finito questo Amore ? Non lo so. Forse cancellato dal mio atteggiamento passivo, o forse semplicemente dal sorriso di un altro uomo che l’ha fatta sentire più importante di quanto la facessi sentire io.
Oggi più di due anni fa mi sento vuoto dentro. Tutte le cose belle che amavo distrutte da un’incomprensione. vedere mia moglie così vicina all’indifferenza mi ha disintegrato l’anima.
E’ così facile cancelare i sentimenti ? E allora perchè io non riesco ? E sono quasi tre anni nonostante tutto.
Grazie ragazzi
Fdc,
Oggi mi limito a dirti (e so che ti sembrera impossibile) che al di la di passato e futuro, per quanto durissimo e difficilissimo anch’io penso che nel presente fosse un passaggio necessario.
Un sincero e sentito abbraccio Fdc
Myskyn
Ciao FDC, ciao a tutti.
Io che sono quella che ha voluto la separazione mi sono sentita come te (e tuttora mi sento così alcuni giorni) quando abbiamo sancito i critieri di affido di nostra figlia. Tutto irrecuperabile, il dado è tratto come dici tu. Pure davanti al giudice l’hai protetta e da quello che vedo la proteggerai sempre, porterai il segreto nella tomba pur di mantenere l’immagine immacolata di lei e affossare te stesso per la mancata maternità. Bravo così si fa. Questo non è amore…questo è totale mancanza di amore verso te stesso, hai deluso te stesso e non riesci proprio a perdonarti. Perdoni lei, ma te sei sempre da condannare. Pure io amavo come te, FDC e ho impiegato tutte le capacità affettive di cui disponevo per far sentire amato lui, proteggendolo da quelle verità che erano troppo scomode per lui. Verità che lo avrebbero costretto a lasciare il trono di “Dio in Terra”. Lei, la tua regina resterà sempre regina, ma tu che sai come stanno le cose almeno di fronte a te stesso e per rispetto di te stesso dovresti veramente cambiare prospettiva e cominciare a pensare che, se non ci hai fatto un figlio, forse era perchè avevi dei segnali di equilibrio precario…per questo temevi che un figlio avrebbe potuto stravolgere tutto.
I sentimenti si possono cancellare? NO NO NO ma si possono rielaborare. La nostra vita è meravigliosa…se lasciamo aperta l’anima e alziamo gli occhi invece di tenerli bassi guardando solo il mq davanti a noi cupo e tetro dove abbiamo depositato ogni nostra colpa, ci accorgiamo che si può rielaborare, a ordinare e catalogare e anche ad accettare che indietro non si torna ma si può andare avanti. Non amerò più un uomo come ho amato lui… come tu non amerai più come hai amato lei. Ma ti auguro, ci auguro di non chiudere le porte all’amore.
Ciao Aleba, ciao Myskin
Inutile dirvi come sto. Non saprei neanche descriverlo. Mai stato così. Vorrei scappare ma non so dove. Ho un serpente nello stomaco. Ieri sentivo una mia amica al telefono una mia amica separata che non ha voluto figli durante il rapporto. E’ rimasta della stesa opinione. Le ho chieto perchè non ne avesse voluti. Mi ha risposto come rispondevo io a mia moglie. Non se la sentiva. Addiceva problematiche (giuste per carità) riguardanti le condizioni economiche e quant’altro. L’ho lasciata parlare. Mi sono accorto di quanto ho davvero modificato il mio atteggiamento i fronte alla paternità perchè più la ascoltava e più mi dava fastidio quello che diceva. Ed era quello che dicevo io durante il rapporto. E’ pazzesco tutto questo, è assurdo. Fossi rimasto della stessa idea sarebbe stato tutto più semplice. Invece no. Il percordo che avevo fato dentro di me aveva dato i suoi frutti: stavo imprando ad accettare la paternità al punto tale da desiderarla. Ma mia moglie mi tradisce e mi abbandona, perde il sentimento nei miei confronti a causa dei miei no al figlio. Ed io mi ritrovo moralmente a terra, deluso ma ancora innamorato di mia moglie e come giustamente die Aleba senza un minimo di amore verso me stesso. Me stesso che non riesco a perdonare. Perchè mi sono rovinato la vita e, forse l’ho rovinata a Lei. Per cosa ? per una paura, per immaturità. Mi sono giocato la vita. Un poker d’assi in mano buttato al vento. Come potrò amare un’akltra donna Aleba, come potrò cancellare mia moglie ? Ci siamo fatti del male a vicenda. Usciamo distrutti da questa vicenda ma forse Lei avrà uno spiraglio di luce nella sua vita. Perchè alla fine Lei ja scelto. Io no. Anxi forse ho scelto prima o scelto la cosa sbagliata, qulla di non formare una famiglia con la person che amavoe che mi amavo. Cosa abbia combinato questo è a tutti chiaro. Una scelta che ha distrutto la mia vita. Oggi non ho interesse per nulla. Caduto nella pi+ cupa delle depressioni da causa. E la realtà mi piomba addosso ogni giorno. Bambini che dicono…papà. Mi sitrugge tutto questo. Perchè io non mi son voluto far sentire chiamare papà. Mea culpa. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Forse non piango più ma è peggio, neanche mi sfogo. Sto male dentro, troppo. Rifiuto la vita che mi aveva messo quello che volevoin mano. E l’ho buttato nella spazzatura.
Amore per me stesso ? No Aleba non ci riesco. Tutti mi avevano avvertito. Non ho voluto o saputo capire. Ma certi errori si paano. E li sto pagando. Forse troppo
Un abbraccio
FDC, a me pare tu sia vittima di una mistificazione. Se le cose stanno come racconti tu sì. Io trovo pazzesco come sta donna dia tutta la colpa e non ammetta che il figlio, quando poteva averlo, non l’ha voluto lei. Anche quando ti avrebbe dato la famosa possibilità mesi fa avrebbe detto pure che siete incompatibili su un colore pur di dirSI che lei voleva, ma con te è proprio impossibile perché TU… Sbaglierò? Può darsi, ma a me pare che tu sia un capro espiatorio ideale. Da ciò che racconti, ripeto. Tu te la bevi ancora sta fregnaccia che non siete la famiglia cuore per colpa tua e le nevrosi di tua moglie, le SUE, non esistono. Che bella scusa che ha trovato, in te, che ci caschi, per giustificare ogni cosa che rifiuta di sè.