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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

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  1. 1311
    LUNA -

    EMINA, a dire il vero tu già per me hai fatto moltissimo in questi anni. (e per inciso son andata a info sulla cicca elettronica. E veramente il tuo post papersera me lo tengo in mente). Non sono invadente, e questi pensieri che hai scritto possono durare un attimo, o più, ma ti dico onestamente che se sapessi dove sei adesso vorrei guardarti in faccia. Perché te la stai raccontando ORA una bugia, e mi auguro che non ci implodi dentro, perché quella sì che sarebbe la più grossa e ingiusta caxxata. Son giorni ‘acuti’, ho capito, per quel che posso, perché son giorni acuti tuoi. Ma ho avuto tanti tanti tanti tanti giorni acuti di fila e so quanto siano faticosi e quanto ci si spaventa se sembrano tornare perché pare di non esserne usciti mai. Anche quando non è vero. Mi pareva che tu ti fossi ripromessa di avere una MIGLIORE cura di te, non di pigliarti ancora più a calci in culo, al cuore e in faccia. Onestamente io ci credo che si può, bisogna trovare come. Non così. Rispetto te e i tuoi dark days, le tue verità e le tue bugie, anche una vaffanculo e un tuo silenzio. Da parte mia posso dirti, per quanto non mi aspetto nulla da te tanto più se nei dark days tuoi, che ti ringrazio di essere qui, di avermi scritto quel post, come ringrazio myskyn. Sarà una goccia nel mare, ma per quanto mi riguarda non vedo un errore nel fatto di 40anni fa. Poi ciascuno conosce le sue fatiche e i suoi tormenti, lo so. E’ pesante, lo so. Non ti dirò la vita è bella perché quando si sta male non è bello un caxxo. Neanche incontrarsi per forza. A se stessi, intendo. Però per me le bugie, almeno una parte, te le dici ora, quando ti pigli a calci nel culo, ma comunque dal verso sbagliato. E non perché sei sbagliata. Ci son calci in culo e calci in culo. Questi davvero non ti servono, mi sa, stelin. A parte a urlare rabbia e disperazione? Beh, su quello non metto bocca perché magari ti fa pure bene. Ma non farti troppo male. Ha da passa’ nuttata. Scusa l’invadenza. Ma io egoisticamente son contenta che ci sei. Sul pianeta, che sei nel forum è una conseguenza. Che ti chiami eme o come caxxo. Ti abbraccio. Bau.

  2. 1312
    Fuori dal Coro -

    Salve a tutti voi: Luna, Myskin e Eme
    Non ho scritto in questi giorni. Ho solo letto i vostri post cercando di comprendere i vostri stati d’animo. Ammetto di essermi perso a volte. Ma è colpa mia non vostra. Da un po’ di tempo sono in totale confusione. Mi sento un po’ come scrive Eme nel post n. 1310. E intanto chiedo a Myskin in quali post secondo lui ho dato una lettura chiara e limpida degli episodi avvenuti.
    Ormai non mi sento più come nei primi due anni, quando pur sotto shock per la situazione riuscivo a combattere per cercare di riconquistare quanto perduto. Ora sono proprio nel pieno del loop dal quale non riesco ad uscire. Leggo i post di Luna ed Eme. E comprendo Luna quando giustamente mi fa notare che in una relazione si è in due. Un po’ meno comprendo Eme quando mi dice che io in questa situazione mi ci trovo bene. Così come comprendo poco Luna quando dice che sono pieno di luoghi comuni. Va bè è un tuo punto di vista…lo rispetto. Ormai sono in confusione/depressione/nervosismo. Vado avanti, non fumo sigarette. Non ho mai fumato non mi è mai piaciuto. Neanche mi affogo nell’alcool nè prendo psicofarmaci per aiutarmi. Forse mi servirebbero ma non credo molto in questi ritrovati. Credo che alla fine ti rovinino più di quanto sto rovinandomi in questo momento. Sto andando avanti. Esco con gli amici, con le amiche, vado spesso a mangiare pure e sto anche bene per un po’, seguo il calcio, e gli eventi sempre più ridicoli della nostra nazione. Ma sento un gran vuoto dentro. Rifletto molto su tante frasi di Luna: “ma lei dov’era quando tu soffrivi ?”. Pochi giorni fa una mia amica mi ha detto: “ma tu non vuoi bene a te stesso”. Grande verità. Io infatti mi odio in questo momento. Come dice Luna e Myskin non do il giusto peso neanche al tradimento. Vedo solo la mia immane cazzata. No non è un luogo comune fare figli. Se ci si ama è la cosa più importante da fare. Fare un figlio, anche due se si può. E’ la vita, funziona così. Non ce ne è un’altra. Ed io non posso volere bene a me stesso. No. Mi odio e non mi perdono. A prescindere dall’eventuale immaturità di mia moglie. A prescindere di cosa sarebbe successo dopo. Forse nulla o forse le stesse cose così come dice Luna. Non ha importanza. Però avrei fatto il mio. Il giusto, che non è un luogo comune. E forse invece non sarebbe successo nulla perché entrambi non avremmo avuto rabbia nessuno nei confronti dell’altro. Ma solo un pensiero: far star bene i nostri figli. Così come hanno fatto i nostri genitori. Fino a qualche anno fa non mi sentivo superiore a nessuno. Ma nemmeno inferiore. Oggi mi sento inferiore a chiunque. Soprattutto mentalmente. Vedo gente più giovane di me che tiene in braccio un bambino. Voi mi direte: non basta fare figli per essere dei buoni genitori. Vero. Però vedo tanti giovani padri, fino a poco fa degli emeriti deficienti, che oggi sono maturati. Sono diventati uomini. Mentre io che deficiente non lo sono mai stato ed avevo tutte le carte in regola per essere…

  3. 1313
    Fuori dal Coro -

    …un padre maturo trovarmi adesso a dire: ma che c….zo ho combinato ? Cosa avevo al posto della testa uno scaldabagno ? E poco importa se Lei non si assume un minimo di responsabilità per il fallimento del nostro matrimonio. Io ho da fare i conti con me stesso. Anche se la gente, gli amici, mi spronano ad andare avanti perché la vita continua. Eme non vengo qui a sbandierare quanto ami mia moglie, perdonami se ti faccio notare questo. Non te lo dico con tono alterato ci mancherebbe. Io le voglio bene nonostante mi stia trattando come probabilmente non merito. Le voglio bene davvero, di quel bene che poi è Amore Vero. Non vengo qui a sbandierare questo. Non è importante. Perché è normale Amare una persona che si è scelta come moglie. Altrimenti che senso ha fare un passo del genere ?
    Eppure penso a gente che ogni giorno lotta per non morire. Che darebbe chissà cosa per stare come me. Per essere vivo. Per poter ancora provare a dare. A far tesoro degli errori commessi. Ci provo. Penso a chi non ha un lavoro e a chi lo ha perso in questo mondo che non guarda più in faccia alle persone ma solo agli interessi economici di banche, politici e speculatori. A mio padre che non c’è più. A mia madre che vorrei vivesse per sempre. Ma poi mi butto di nuovo pensando a mio figlio che non c’è per colpa mia.
    Scusate.

  4. 1314
    LUNA -

    (EMINA, hai visto quante censure tra le mie X e i … nel mio post precedente, per le mie espressioni colorite? 😛 Un florilegio! Bacin! Ti penso…!!! Dicevano che la vita comincia a 40anni in tempi in cui a 40anni si era ben più “anzianotti” di adesso. Sei una pupetta, stellin. Ne hai di tempo, per sbagliare ancora, magari, diversamente, pure, come tutti, ma soprattutto per “registrare” meglio la tua vita, stare meglio, dare un senso alle cose, trovare nuove direzioni… Anch’io a volte non mi son sentita i miei vicini ai 40, neanche quando ne avevo più 30 di adesso, ma circa 3550… faticosi 3550… A volte capita ancora… ma non son di parte perché ne ho 38, eh… 😉 😛 –

    MYSKYN: beh, dipende… consideriamo una cosa… e cioè (non me ne voglia anche la tabagista che c’è in me e non me ne vogliano i tabagisti tutti) che di per sè il tabagismo è una dipendenza… non raccontiamoci palle, o raccontiamocele, ma comunque lo è… o comunque un punto debole che può scattare in punte maggiori, soprattutto se in passato è già stato associato ad un concetto di “sfogo”… è una dipendenza, a meno che non si sia di quelli che affermano che fumano, ma fumano una sigaretta a giugno e una a dicembre, così, se capita… (e scroccano pure le tue… bastardi :PPPPP scherzo…) o tipo una che oggi mi diceva che fuma anche cinque giorni di fila e poi niente, così, come le gira… non so come fa e chissà se è vero… io così fumavo 20 anni fa… essendo una dipendenza, se parliamo di quella precisamente, no, non ne esci finché stai fumando ancora. E come il giocatore che in qualche modo si tiene su una linea, ma ha comunque una dimestichezza quotidiana o piuttosto “abitudinaria” con il gioco, maggiore anche di quanto si confessa, e una sera esagera se è sotto stress, o il partner o il lavoro lo fanno incazzare o che…
    o i mangiatori di crema di cioccolato o che… insomma, se una cosa è una nostra debolezza/dipendenza/sfogo di frustrazione, anche a livello accettabile o abitudinario, non mi pare così fantascientifico ciò che dici…
    Io non sono una dipendente dal gioco, anche se ho avuto, molti anni fa, una dimestichezza con il gioco. Blanda, non una dipendenza, però una grande consuetudine, perché stavo con chi giocava. Non mi è mai costata grandi somme, ci andavo con gli stessi soldi con cui potevo andare al cinema… se avevo “chiappe” vincevo, altrimento ciao.
    Conosco i giocatori, e non serve essere persone che si mangiano lo stipendio (anche se ho conosciuto anche chi l’ha fatto, e peggio…), anche lì esistono livelli. Per il gioco si può arrivare a mentire, per difendere la propria dipendenza e portarla avanti o perché diventa più importante di tutto il resto. “Gioco qualche volta, ma perché mi piace…” spesso tipo la storia del fumatore che non ammette mai veramente, forse anche a se stesso, soprattutto a se stesso, quanto fuma davvero, quando fuma troppo.
    Ci sono persone che non sanno manco dove sta il casinò, altre che quando

  5. 1315
    LUNA -

    vanno in vacanza hanno in mente la geografia di dove si può giocare. Non è detto che vadano per forza dove si gioca, ma la geografia che hanno in testa ha le bandierine su dove si gioca, anche in città. Io non so dove sono le sale da gioco, ma so dove stanno i tabaccai e le macchinette notturne. Non sono così ferrata su dove stanno i salumai… se avessi una dipendenza dal prosciutto probabilmente sì 😉
    Mi è capitato, recentemente, di entrare in contatto con giocatori a vari livelli. I lori discorsi, e non se ne rendevano nemmeno conto, cadevano sempre lì, i soldi per giocare non avevano la stessa valuta di quella per comprare il prosciutto (come per noi con le sigarette…), il loro umore cambiava a seconda che avessero vinto o perso… comunque erano condizionati perché nel loro mondo il gioco prendeva più spazio di quanto essi stessi si rendessero conto… pensavo a coloro che manco ci pensano al gioco, come i non fumatori, semplicemente, non pensano alle sigarette… Non sto parlando di giocatori incalliti, ma sto parlando comunque di persone che, certo, saranno andate in loop nel gioco nei loro dark days o la possibilità è forte. Può succedere anche ad un non giocatore in un giorno di m… se suo cugino Filippo lo porta davanti ad una macchinetta? Sì, credo di sì. Non è detto,ma può essere.
    Non sono veramente predisposta a diventare dipendente dal gioco, evidentemente, perché al gioco sono stata molto vicina e mi sono pure divertita, e per qualche anno, non giorni, anche se non mi è mancato per nulla quando è uscito dalla mia vita per due decenni. Ma vedo troppo anche tutto quello che non mi piace del gioco, lo vedo in modo preponderante, anche se so perché ci si può cascare dentro… Meglio non andarmela propria a cercare sedendo davanti ad una slot o ad un tavolo o a comprarmi una serpentina di schedine “magiche” nei miei dark days. Hai ragione delle tue soddisfazioni rispetto alla limitazione, ne hai ben donde rispetto all’alto livello. Non c’è l’hangover. Ma spero di essere riuscita a spiegare ciò che voglio dire. Una mia amica ha smesso tre anni fa, prima di avere una serie di casini. E non ha ricominciato. Mi diceva: grazie al cielo ho smesso prima, almeno non sono diventata una ciminiera, mi mancava solo quello. Dal tunnel della sigaretta di per sè, se fumi, non sei uscito, e manco io.

  6. 1316
    LUNA -

    Concludo, scusa, perché mi ha pubblicato, mi sa, prima che finissi di scrivere: io quando parlo di filtro corto parlo di una certa rapidità di reazione interna a determinati stimoli, o pensieri, o associazioni, parlo di specifiche ansie (che riconosco) conseguenti a determinate questioni e situazioni vissute. Mentre riavvio e riaggiorno il navigatore, certe cose possono toccare il “cantiere in corso”, altre no, e neanche il mio nervosismo è generico, per quanto io non abbia smaltito del tutto una grande quantità di stress e non sia a pienissimo regime di energie e socialità e mi riconosca dei… ritardi e dei punti deboli da risanare (ma anche da rispettare) rispetto ai miei standard di un tempo. Diciamo che il fumo sicuramente è un qualcosa che comunque bene non mi fa, ma anche per il suo stesso rubare energie, anche di tempo e concentrazione. Poi c’è anche il confine, certo, con il fatto che da qualche parte finiamo con il riversare lo stress. Anche uscire ogni sera mettendo tacchi 15 (…finirei in ortopedica dopo tre metri, ndr) e girare a tutta forza per le “balere” (l’ho detto apposta, mi pareva vintage :P) potrebbe essere uno sfogo temporaneo utile come essere una compulsione o un sintomo di depressione, non diversi da vestirmi invece con un sacco di iuta e uscire in ciabatte anche per fare la spesa e guardare una crepa sul muro così tanto da pensare che si sia spostata. O andare a sollevare pesi sette su sette in palestra e convertirmi a mangiare solo merluzzo per ottenere una specifica massa muscolare, dicendomi che sto facendo sport che mi fa tanto bene… Diciamo che quando mi è capitato di cantare a squarciagola mi ha fatto meglio che fumare 40 sigarette, cheché ne possano dire i vicini.
    Occhei, non ho fatto un discorso molto chiaro e lineare mi sa… chissà se si è capito? Boh. Ciao 🙂

    FDC: ti ho letto ora, mi dispiace che tu stia male. Ne riparleremo con più calma, anche dei luoghi comuni, non perché non voglio risponderti ora, ma perché in questo momento sono stanca e vorrei risponderti meglio. Anche se in fondo, probabilmente, ti direi le solite cose. Penso, sinceramente, che Myskyn, possa risponderti meglio di me. Tu ti sei fissato con questa storia del figlio credimi, ti sei ossessionato anche con il leggerla in un certo modo, riguardo te stesso, ma anche quando ti guardi intorno. Stai leggendo la realtà non attraverso una colpa, ma attraverso un’ossessione compulsiva. Anche se in modo diverso, inverso, perché il tuo è lesivo verso te stesso, come chi è stato bocciato e vede solo gente promossa senza merito. Mi dirai che non c’entra e invece c’entra, perché sei ossessionato, parziale, poco obiettivo nel tuo darti addosso, allo stesso modo di chi se la prende con tutti gli altri in certi casi tu te la prendi con te. E questo è dovuto non ai tuoi valori, che pure hai, ma anche alla violenza con cui lei ti ha messo giù la questione, rispetto al tuo no. In un modo che ti ha traumatizzato. Sta parlando il tuo trauma, non la tua colp

  7. 1317
    LUNA -

    FDC, esempio di luogo comune (anche se non inerente ai soliti temi esistenziali): hai messo accanto al fumo e all’alcool (viste come debolezze o difetti) l’uso degli psicofarmaci. Sarà casuale, ma te ne accorgi? Neanch’io non ne ho mai presi, ma ciò non vuol dire nè che prendendone mi avrebbero fatto peggio o che ne sarei divenuta schiava nè che non facendomi vedere da un medico quando stavo peggio io sia stata più furba di chi c’è andato. Magari avrei ristretto i tempi di looppaggio, chi lo sa? Magari mi avrebbe prescritto per 8 giorni un ritrovato alla gramigna o trovato uno scompenso chimico da stress e dopo una breve cura avrei ragionato pure meglio. Perché non ero scema, prima, ma perché un eccesso d’ansia e una risposta fisiologica, ma andata in over, mi toglievano fluidità di pensiero ben più di una pastiglia. Io – io – ho il problema che ciò che fa dormire gli altri a me dà un effetto paradosso. Quando ho preso, caso estremo, una dose da cavalletta, non da cavallo, di una cosa per dormire (che per altri è acqua) il giorno dopo stavo peggio, ma io sono un caso raro. E comunque credo nella validità di certi tipi di specifica terapia breve per i disturbi post traumatici. Tanto è vero che, poiché sto meglio e so dove sono i nuclei su cui potrei lavorare, e proprio perché stanno sotto i loop (e li ho circoscritti looppando meno e per niente) appena avrò i soldi (magari smettendo di fumare, anche) se vedrò ancora che c’è da lavorarci su vedo l’andare a farmi 5 sedute specifiche come un bel regalo che mi farò. Perché posso vivere anche così o andare avanti col mio fai da te, ma non vedo perché non farmi un favore. E non ci andrei per capire cos’è passato o passa nella testa degli altri (ho già dato – e pure tu) ma per me. E neanche per me per loppare a pagamento, nè per ripercorrere le origini della specie (mia, e anche in quello ho già dato, anche soldi, e mi è pure servito) ma per andare alla radice dei traumi e delle sensazioni connesse. Nei miei peggiori darkdays io non avevo alcun supporto, perché non avevo la possibilità di sedermi su quella sedia sulla quale avevo speso soldi più per capire lui che per stare bene io. Anche se io non volevo stare male e quindi lavorare su me stando su quella sedia cmq mi è servito ad avere più strumenti anche quando negli anni peggiori ho dovuto arrangiarmi. Però tu la possibilità di andare per avere un sostegno PER TE ce l’hai e non vuoi saperne. Poiché uno striz non può restituirti lei meglio looppare e distruggerti dandoti della mer… da mane a sera, perché stai male, ma è giusto, perché è colpa tua.

  8. 1318
    Myskin -

    Ciao a tutti,

    Mi scuso se scrivero’ un po di fretta :

    @ Fdc, ti cito giusto una tua frase come esempio , cerca di estranearti per un secondo e vedrai che qui, tu stesso per una volta eri riuscito a a non iconizzare tua moglie.. e a interrogarti sul fatto che al di la’ del figlio vi era dell’altro…


    Onestamente mia moglie non è chiara. Mi spiace dirlo nonostante io la ami. Ma lei non è chiara. Se veramente voleva un figlio dal marito e amava suo marito avrebbe dovuto anche lei fare un passo indietro così come l’ho fatto io. Probabilmente c’è dell’altro. Anche se mi duole ammetterlo. Perchè ho conosciuto mia moglie come una donna piena di valori. Probabilmente non stava più bene con me. O forse c’è l’esistenza di una terza persona. Una cosa è certa. Io mi autoaccuso, mi flagello come dite giustamente tu e Aleba. Però io ho agito con sincerità e lealtà. Lei comunque no. Lei ha agito in maniera “subdola”. E lo dico con la morte nel cuore. Lei non ha espresso il suo malessere, figlio o non figlio. Lei ha continuato a vivere la sua vita insieme a me in maniera tranquilla. Magari tramando dentro e aspettando il momento giusto per abbandonarmi. Mettendo come scusa la questione del figlio per uscirne con le mani pulite. Io non ero un despota. Non pretendevo situazioni come il marito di Aleba….”

    Un altro esempio diverso (scusami se per la fretta potro risultare troppo diretto) in uno dei primi post (7 ottobre 2011) rigettavi l’idea che tua moglie potesse aver avuto un altro (ancora una volta l’icona vince sulla realta) :

    “Certo l’ho pensato anch’io. Sei un uomo. Anch’io avrei avutolo stesso dubbio se avessi letto la stessa cosa di un’altra persona.
    Però a volte le cose non potrebbero essere così ovvie. Io in poche righe ho dovuto riassumere tante cose. Lei mia moglie, una donna speciale, quasi perfetta oserei dire. Piena di valori e principi.
    Certo il mondo oggi va in un certo modo. Ma mi riesce difficile pensare a una cosa del genere d parte di lei.”

    Mi chiedo perche’ una volta scoperto che (nel caso specifico del tradimento) la realta era diversa non hai fatto il passo successivo : far scendere finalmente tua moglie dal piedistallo dove l’hai messa. Per inciso, non giudico lei, ma l’immagine che tu hai di lei (ne parli come di un essere quasi divino)

  9. 1319
    Myskin -

    Un’ultima considerazione Fdc, quanto successo ti ha fatto radicalmente cambiare visione sulla vita, ora per te’ la centralita’ di una coppia e’ fare un figlio, scrivi “Se ci si ama è la cosa più importante da fare “.
    Non condivido (secondo me la nascita di un figlio e’ un dono bellissimo ed un evento cosi speciale da essere quasi magico pero’ non e’ la realizzazione massima e il fine ultimo di una relazione a due) ma anche se dovessi concordare in toto non capisco il tuo percoso mentale.

    Vedi e’ frutto di inteliggenza durante la vita, interrogarsi, crescere, mettere in dubbio le proprie convinzioni.. Si : si puo’ cambiare idea radicalmente, ma perche’ ragionare come se fosse o tutto bianco o tutto nero ? Non volendo un figlio, non eri uno stupido in passato, semplicemente eri una persona diversa, poi il tuo cammino ti ha portato a cambiare idea ma non dovresti rinnegare il tuo passato : fa parte di te’.

    @Luna, bello l’esempio del giocatore (tra l’altro da amante di dostoevskij l’ho ancor piu’ gradito) e in generale concordo con te. Probabilmente non e’ il caso e mi sbaglio ma quando hai scritto di ferita riaperta mi sono chiesto :

    Se una ferita si e’ riaperta vuol dire che pur essendosi rimarginata, e pur avendo la sensazione di essere passati oltre in realta la ferita e’ ancora li.. si e’ rimarginata, abbiamo una crosta che la copre e nasconde ma la nuova pelle non e’ ancora riscresiuta.

    Insomma a volte e’ difficile avere la consapevolezza se il problema e’ solo che la nuova pella c’e’ gia ed ha bisogno di tempo per diventare piu’ forte di prima ( e quindi il filtro in questo periodo e’ sottilissimo) o se invece sovrastimiamo il punto di guarigione in cui siamo.

    @EME pur non avendo mai interagito con te , piu’ volte ho apprezzato nei tuoi post, acume , intelligenza, sensibilita e una bellissima ironia/autoironia, mi permetto solo di dire che il mondo e’ piu colorato con persone come te.

    Piccola nota, Nelle prossime settimane non saro in linea (finalmente e’ tempo di vacanze, e al ritorno saro’ rigurgitato dal lavoro) allora approfitto ora per inviare un grosso abbraccio

  10. 1320
    Fuori dal Coro -

    Ciao Luna
    Il fumo e l’alcool non le ho viste in quanto debolezze o difetti, ma più semplicemente come qualcosa che può darti un certo sollievo. Non conosco a dir la verità l’effetto di una sigaretta, ma è certo che un buon bicchiere di vino in certe situazioni può aiutare. Per quuesto motivo l’ho messo accanto agli psicofarmaci: in quanto portatori di sollievo. Anche se in effetti solo gli psicofarmaci possono essere considerati una cura.
    Dici bene il mio è un trauma. Un grosso trauma. Riguardo il figlio non è che sono ossessionato, nè vedo gli altri come persone non meritevoli di essere padre. E’ solo una constatazione di fatto: non mi sono mai ritenuto un cretino nè un superintelligente, semplicemente una persona che aveva tutte le carte in regola per essere un buon genitore. E invece ho commesso un errore da cretino, da immaturo. Semplicemente non mi do pace per aver commesso un errore così grande ma allo stesso tempo così banale.
    I miei “giorni neri” lo sono un po’ tutti in questo periodo. Ho perso la serenità, sono triste. Sento che qualsiasi cosa faccio, anche quella che più amo fare non solo non mi rende felice ma non mi rende neanche un minimo di tranquillità.
    E’ ovvio che ora più che mai sono preoccupato. Sono preoccupato perchè mi rendo conto che così non riesco ad andare avanti. E’ un continuo stress, una continua tensione emotiva che mi impedisce di vivere la vita come si dovrebbe.
    Ho sempre pensato che in casi come questi la soluzione è “rimuovere la causa”. Ma la causa in questo caso come la rimuovo ?
    Ciao

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