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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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LUNINA, sto cercando di convertirmi alla sigaretta elettronica.
E’ il quarto tipo che cambio ma, questa volta, sono incappata in un una che fa un fumo bestiale e riesco a tirare senza richiare di risucchiare tutto l’impianto nello sforzo di sentire qualcosa.
E’ un modello un pò ingombrante ma qualcosa fa 🙂
Ciao.
Ciao Luna,
invece del connubio rifletti-fuma per me c’era la trilogia Caffe-Riflessione-Sigaretta…. se poi esageravo entro le 10 del mattino, la giostra girava ancora piu’ forte, ed ero piu’ e piu’ appannato col passare delle ore… dai che riesci a sostituire con footing-rifletti 🙂
Tra l’altro immergermi nella natura mi ha sempre dato quello stimolo in piu’ per estranearmi ed essere meno soggettivo
myskyn, anche a me 🙂 anni fa però ad un certo punto, dopo tanti anni che cmq fumavo, ho avuto un loop, tra troppi dolori, stress etc insonniamegafumogalattico. Io posso fumare ‘poco’ ma all’epoca andai oltre le 40 sigarette. Fumate tot di fila, montagna fuori dall’auto. Poi non ho smesso, ma tornata discretamente a standard sì, tranne quando il filtrocorto (non della cicca, il mio tra stimolo-reazione) faceva scattare una momentanea compulsione. Era da tempo però che non ri-ero in quel tunnel. Da alcuni giorni sì. Di giorno no. Ora sto finendo un pacchetto comprato due ore fa. E’ sofferenza ‘fisica’ looppante, non riflessione. E’ associazione d’idee troppo veloce, unidirezionale. Un po’ come fa fdc, ma a me si concentra in poche ore. Ma batto sempre lì. Perché mi si è riaperta una ferita, mia. Per inciso son consapevole. Ieri ho letto il libro che si usa per smettere. Non mi ha fatto una cippa. A parte farmi venir voglia di fumare :p mentre ne stavo fumando quasi zero. Non mi serve perché questa è compulsione pura. L’altra volta l’ho fermata. Io. Ci son andata dentro e stop. Dico davvero. Questa settimana son partita. Forse son due. Non importa. In realtà mi son ‘spaventata’ io per questa reazione
anche se so ‘tutto’. So anche perché soffro. Perché in modo acuto. Ciò che mi spaventa è questa ‘incoscienza’, eppure c’è sempre un motivo. Dovevo ‘svenire’, è che un modo del cavolo. Perché ovviamente poi durante il giorno mi sento da schifo, a parte perché ho il catrame che mi esce dalle orecchie, anche per il danno economico e per la stupidità di tutto ciò. Mi sto prendendo a calci in culo, io. Non sono autolesionista, ma in questi giorni ho rabbia e ci sono implosa. In una mia ‘desolazione’. Dolori vari, ansia. La verità è che non mi son rimessa in asse perché avevo bisogno di ‘urlare’ e di perderla. Però non va bene. Non va bene perché fa male. Era meglio se mangiavo come un maiale, almeno becco qualche chilo :p io bevo solo caffè deca, poi però mi sveglio come un toro con la nicotina? Un genio :p era meglio se prendevo a pugni un sacco. EME, secondo me se fumo ora una sigaretta elettronica fa fa scintille :p e se mi metto in bocca una lampadina si accende :ppp ma funzia anche con la compulsione la cicca elettronica? Secondo me se fumassi cartoline arrotolate sarebbe uguale. E’ il gesto.
Luna, verissimo, ci sono momenti in cui si e’ assolutamente elettrici !
Mi spiace sapere che questi siano giorno no, ma e’ bello vedere che non hai perso autoironia e voglia di sorridere , elementi che nel mio caso, nei momenti piu’ bui, mi hanno aiutato molto per non andare troppo in la : quasi una rete di sicurezza.
Quoto tutto quanto dici sul fumare, e’ compulsione e si: su tutto conta il gesto. Aggiungo allo svegliarsi come un toro con la nicotina, l’hangover mattutino da troppe sigarette ancor piu’ nocivo di quello da alcol…
Concordo, anche sulle “non riflessioni” ma bensi associazioni d’idee troppo veloci e unidirezionali… mi ha sempre aiutato esternarle (che sia parlandone con un amico o scrivendo su un forum) in un certo senso e’ come parlare a se stessi, si riesce a dare piu’ forma e contorni alle idee.
myskyn: verissima la faccenda dell’hangover, non so se sia peggiore, ma c’è. Forse pure più subdolo. Malumore, nervosismo, minor concentrazione e energia, senso di pesantezza fisica, ‘incatramamento’, minore reattività positiva allo stress, peggiore alimentazione. Molto molto più connesso, tutto ciò, allo stress ‘fisiologico’ mentale e fisico di quanto si pensi. Aggiungiamo il brivido di sapere di aver assunto veleno e non per due giorni… Uno strapazzo inutile e realmente dannoso. Mi fa ‘ansia’ quando ci penso (e magari fumo per l’ansia. A proposito: una mia amica ha visto drasticamente diminuire l’ansia smettendo). Non sto facendo una campagna antifumo. A parte che io fumo! i non fumatori rompimaroni ottengono sempre l’effetto contrario, anche per il lato fortemente oppositivo insito nella dipendenza. Inoltre il fumatore a sentirsi bombardare si innervosisce e… Fuma. Quindi se io facessi la campagna a me mi romperei solo le balle. E ti dirò anche che se fossi rimasta nei ‘limiti’ forse non avrei mai riflettuto. Ma io ho la sfiga di poter fumare quantità di cicche che farebbero venire la nausea e un hangover ultra a molta gente. Io con 60, credo, mi sento come alcuni dopo 30 o 20. Non credo di aver mai fumato 60, ma 40 sì. Per carità, c’è chi ne fuma 40 die per anni. Io no. Io ne ho fumate 40 nei miei dark days. La schiavitù ‘tabaccaio’ solo a quel punto mostrava la sua potenza. L’altra volta ho cambiato auto e ho detto ‘da oggi in auto non fumo più’. Non era banale. L’auto era connessa a mi fermo, apro il finestrino, perdo la cognizione del tempo etc guidando anche e fumo fumo fumo e consumo benzina per girare come una trottola o mi fermo e looppo. E mi estraneo e non scendo. Guidare mi è sempre piaciuto, scaricare, relax, ciò che dici tu anche del movimento e della natura. Ha sempre funzionato e stare ferma in auto poteva pure essere la positiva stanza per sè. Soggettività, ricentratura. Ad un certo punto però sta cosa mi si è rivoltata contro, non perché fosse di per sè negativa, ma perché aveva oltrepassato un limite. Dunque osservare e dire non fumo più in auto fu una presa di coscienza ben più che un atto di volontà. Fu una liberazione. Non ci credeva nessuno che non avrei fumato in auto. Ma siamo noi i primi a liberarci delle etichette con cui ci identifichiamo. Ho fumato in auto solo tanto tanto tanto tempo dopo. Quando stava morendo una persona cara. Ma non ho mai ripreso a fumare in auto veramente. Quando me ne accendevo una scattava comunque un salvavita. Idem il vagare in auto, troppo. Quando avevo i dark days avevo anche problemi di salute e economici, peggiorati dalle mie “soluzioni” compulsive. Che mi toglievano anche, in realtà, fiducia in me stessa.
e poiché c’era già chi mi giocava contro ero passata io alla squadra nemica. Il mio cervello va veloce, una fortuna. Utile. Non quando però la velocità la giri contro. Allora diventa difficile anche centrare quella soggettività-oggettività che dici. Io credo (mi permetto di ipotizzare) che ciò possa essere un problema anche di eme e fdc, quando all’ “ansia” e le sue associazioni si unisce la velocità di pensiero. Quando l’introspezione, antica saggezza, diventa un randello o non ti dà più il navigatore per uscire dal labirinto. Anzi. Sembra darti indicazioni-sgambetto e magari tu non lo sai. O hai il dubbio, però ti ‘affezioni’ ad un dato di partenza sbagliato. Io non sapevo in cosa ero, già prima, quindi ciò mi confondeva. Rispetto ad un attacco sul lavoro o di un ‘amico’ entravano in gioco valenze emotive ben diverse. Lì cascava anche l’asino della mia intelligenza. Però, anche se non sempre avevo adeguatamente posto le difese all’attacco e se il 95 per cento di eme è assai vero, ed è anche in parte una ‘fisiologica’ risposta (normalmente l’empatia etc sono un in più no un in meno, così come ‘farci un quadro’ della situazione) io non mi remavo contro. Fu quando altri dolori mi colsero, quando mi travolsero, che, tempo dopo, scivolai realmente nei MIEI dark days. Fu lì che ciò che facevo per darmi la mia stanza per me fu chiudermi in prigione, dentro me stessa, a mia volta. E’ chiaro che a chi mi voleva male la cosa andava benone. Eccola qua la compulsiva depressa. Ecco angelina jolie, non in senso estetico :p ecco la ragazza interrotta. Si chiamava dolore. Quando mi son resa conto ho ripreso le mie redini. Allora mi son detta: erano le sigarette a fumarsi te. Era come (con le dovute proporzioni e in metafora) pensare di non avere più niente, neanche l”autoradio per ascoltare musica ma poi vendersela per procurarsi ‘la roba’. Un rivoltare le proporzioni. E, che a loro andasse bene o fossero andati a cercarlo di proposito, era la prima, vera volta in vita mia che ero io a dare loro ragione. Non per dare loro ragione, ma perché io stavo male. E certo non mi dicevano ‘capita anche a quelli ‘normali’ e anche a quelli coi controcaxxi, può capitare a chiunque. In queste cose viviamo in democrazia’. Quando era arrivato il dolore, quello vero, stressata ero già. Ma la mia ‘saggezza’ interiore per quanto un’onda mi portasse anche giù e a compiere errori, che oggi mi riconosco, funzionava ancora. Ma non c’era empatia per me. Non c’era chi, quando sei più di cristallo, facesse per me non quel 95 per cento, almeno il 5. Anzi. A parte LUNA. Ma LUNA faceva ingenuamente anche cose sbagliate per sè, perché quel dolore era ignoto. Per cose sbagliate non intendo ancora le cicche etc. Intendo anche mancanza di protezione. Intendo non avere mai avuto la necessità all’esterno di dire ‘no, scusa, ma del tuo dolore non posso sentir parlare, perché non ho filtro. Lo vivrò come se ampliasse il mio’. E intanto me ne succedevano altre. E ogni cosa aveva una ‘nuova’ più potente valenza. Ad un certo punto ho rigirato le proporzioni. Ma c’erano tutti i danni collaterali. Potevano essercene tanti tanti di più. Ma quelli che c’erano erano perché mi ero ‘distratta’ io. Io avevo perso il senso di orientamento. E a prova di quanto fosse fisiologico ben più che autolesionista lo perdevo a piedi. Micro ischemie, pare. Da stress. O solo stanchezza. Che dire? Tutto insegna.
Ciao Luna,
” il fumatore a sentirsi bombardare si innervosice e… Fuma” :-)) sulla carta un controsenso ma quanto e’ vero !! Tra l’altro io ero e (ahime) sono un tabagista…
Ho sorriso sul tuo aneddoto dell’auto nuova : ho fatto la stessa promessa a me stesso, tant’e’ che ho persino non voluto il posacenere al momento dell’acquisto: morale, qualche mese in cui ho mantenuto i miei buoni propositivi, ma e’ bastata una sola prima sigaretta (in teoria doveva essere l’eccezzione) ed eccomi ritornato a fumare in auto, ed ora e’ ormai un paio d’anni che giro con la tappezzeria del sedile bucata:-)
Concordo, sulla mente “nemico “, sulla velocita di pensiero e l’introspezione, normalmente preziosi alleati, che pero’ possono davvero farci lo sgambetto nei nostri dark days.
In questi giorni rileggievo i post piu’ vecchi di questa lettera e sono rimasto colpito nel leggere che, pur se a tratti e immersi in mille altre riflessioni, c’erano delle frasi di Fdc in cui (almeno secondo me, ) lui riusciva a dare una chiave di lettura chiara e limpida di alcuni episodi avvenuti. Ma forse il pensiero viaggiava troppo rapidamente per dargli il giusto peso, e l’assenza del navigatore (mi piace questo tuo paragone) faceva il resto… cosi indietro alla casa di partenza del nostro labirinto…….
Un ultima considerazione fumosa:-)
trovo interessante quanto dici “fossi rimasta nei limiti forse non avrei mai riflettuto”
Pur danneggiandosi con il fumo ogni giorno, e’ solo quando tocchiamo veramente il fondo (le 40 sigarette al giorno) e i segni di malessere sono cosi forti e continuativi nel tempo che qualcosa scatta dentro e riusciamo a reagire, magari solo dopo settimane o mesi, ma prima o poi il salvavita scatta e ci si muove.
Pero’ vedi Luna, io ho ridotto il numero di sigarette, e i miglioramenti li ho visti e ne vado felice, ma ne sono davvero uscito ? La a risposta e’ no, perche come hai ben spiegato nel discorso “filtro ” possono passare mesi sereni, ma quanto il quotidiano diventa pesante, la mancanza di filtro mi ritrascina a fumare moltissimo. E questo succede solo perche’ ,anche se in maniera apparentemente indolore nel quotidiano, io alla sigaretta ci sono rimasto legato, quasi fosse per me una stampella.
E allora mi chiedo, ma sono i nostri dark days ad aver ridotto il filtro, oppure il problema non e’ filtro si/ filtro no… ma risiede altrove:
al fatto che, come per la sigaretta, pur avendo reagito ed avendo ristabilito un apperente equilibrio, la verita e’ che completamente disintossicato dal tunnel non sono?!
Non so se è un loop o che cos’è. So che mi sento, e probabilmente sono, l’inutilità fatta persona.
Non sono servita nè a me stessa nè agli altri. Una presenza senza un perchè. Il puro frutto di una sco.... malgestita.
Non so da dove vengo, dove sono, dove andrò. Ho solo la forte sensazione che finirò nel posto sbagliato.
Vorrei avere il coraggio di chiudere. E sono certa che non avrei colpa. Sistemerei le cose, questo si. Riparerei ad una svista di 40 anni fa.