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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

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  1. 1261
    colori cangianti -

    Il mio intervento non era rivolto a Fuori dal Coro, ma ad un’altra persona che scrive in questo sito e che ovviamente non ha avuto alcuna difficoltà a riconoscermi. Ho utilizzato un nick inconsueto unicamente per tutelare la nostra privacy. Quando ho scritto quel post non avevo ancora letto il messaggio affettuoso che la mia ex compagna mi aveva rivolto in un altro forum. Sono rimasto profondamente stupito da certe sue affermazioni e sebbene in questo momento sia molto stanco e molto provato non ho potuto proprio resistere alla tentazione di rispondere.
    Fuori dal Coro, la storia della lettera è assolutamente autentica, e comprendo che la sordità della mia ex possa sembrare quasi inverosimile, perché io l’avevo avvisata in modo quanto mai esplicito del grave pericolo che stavamo correndo. D’altra parte sarei ingeneroso se addossassi alla mia ex compagna l’intera responsabilità di quello che è accaduto. Lei soffre di un’acuta forma di auto-lesionismo, che si traduce, per sua stessa ammissione, in una serie di comportamenti autolesivi, masochistici e frustranti … ma anche io ho commesso dei gravi errori che non voglio assolutamente più ripetere. Ho taciuto su un aspetto importantissimo della mia personalità, e non le ho spiegato che i suoi comportamenti aggressivi avrebbero potuto provocare degli “effetti collaterali” del tutto imprevedibili (a dire il vero avrei voluto farlo, ma sono stato paralizzato dai suoi pregiudizi).
    Adesso scusatemi ma mi fermo qui. La nostra è una vicenda troppo complessa per essere analizzata in questa sede, ed io, in questo momento, non avrei l’energia sufficiente per farlo.

  2. 1262
    Fuori dal Coro -

    Ciao Eme
    Stavo andando via ma ho letto il tuo ultimo post e ho voluto subito risponderti. Mi scrivi:
    “E’ fermo da tre anni nel ricordo di una persona che in apparenza adora ma di cui disegna con una precisione “sospetta” i lati negativi al punto che tutti li conoscono. Lascia che lei entri ed esca dalla sua vita come se lui fosse il nulla e lei il tutto.
    Ho la sensazione (pura sensazione) che lui, in quel loop, ci stia bene. Che la consapevolezza di aver perso sua moglie e il terrore di non provare più emozioni lo spingano a starsene al calduccio, nel tunnel al sacro fuoco non dell’Amore ma della disperazione. Senza rendersi pienamente conto che questa non vita non lo condurrà da nessuna parte.”
    Perdonami Eme ma qualcosa mi sfugge in quello che hai scritto.
    Io non sto bene in questa situazione. Io sto male. Male dentro. Non riesco a pensare di avere un’altra storia perchè ho in testa solo Lei. Lei che se avete fatto caso scrivo sempre con la lettera maiuscola. Io soffro Eme, ho lo stomaco a pezzi e la testa che mai e dico mai una sola volta in questi tre anni non ha pensato a Lei.
    Mi dici che “disegno” con una precisione “sospetta” i suoi lati negativi. Che vuol dire ? Ho Amore (anche qui con la lettera maiuscola) tanto Amore per Lei. Ma nello stesso tempo rabbia, tanta rabbia. Si rabbia per quello che è successo. Perchè ho sbagliato ma in buona fede. Non volevo davvero farle del male. Ho sbagliato da immaturo da superficiale, da distratto. Ho sottovalutato certe cose. Ma Amavo e Amo mia moglie e non sto bene così. Non è vita questa. Non so cosa fare. Sto male e non è vittimismo. Solo una condizione che mi pare tu conosca bene. Solo che io non riesco ad uscirne. Forse per carattere non so. Ma forse solo per sentimento e per la convinzione che entrambi (io per primo) abbiamo fatto delle caz…te che ci hanno rovinato l’esistenza. Almeno la mia. ma anche Lei non credo stia bene. Non può, non è possibile. Eravamo felici non è possibile che Lei non lo fosse
    Ciao

  3. 1263
    LUNA -

    FDC: @Perchè ho sbagliato ma in buona fede. Non volevo davvero farle del male. Ho sbagliato da immaturo da superficiale, da distratto.

    e lei no, CAZZAROLAAAAAA???

    FDC, nè io nè te sappiamo cosa pensa realmente lei, e per quanto tu la conosca non lo sai. Se la tua convinzione che lei anche stia soffrendo, e nel modo che “vorresti” (passami la parola, non è che vuoi che soffra, ma il modo in cui comunque hai deciso TU) ha una base di verità è un conto, ok, ma comunque allo stesso modo non significa che lei reagirebbe alla sua sofferenza come tu vuoi, ma se tra l’altro lei non sta affatto soffrendo per te, per voi, per sè come pensi tu tu stai facendo un errore MADORNALE per te stesso, e lo stai facendo adesso, e lo fai da tre anni, non è quello che pensi tu, perché comunque neppure lei fu adulta a sufficienza nè convinta a sufficienza per parlare chiaro, diretto, limpido, ma lo fai nel perseverare con quelli che comunque, ha ragione EME, sono luoghi comuni.
    Anche la vostra storia può finire, e di fatto è finita.
    Sono tre anni che E’ FINITA. E’ ancora in piedi solo dalla tua parte e perché tu sei ostinato a volerla vedere come tu vuoi, ma di fatto NON C’E’.
    Se poi questa storia può riprendere e come io ovviamente non lo so. Ma non lo so come non lo sai neppure tu.
    Tu usi la tua speranza come regola.
    Tu usi il fatto che TU non accetti che questa storia finisca e come ti senti tu come parametro anche per lei.
    Tu decidi che lei in realtà non puoi vivere senza di te, anche se non ti caga di pezza.
    Tu decidi che lei è l’essere più sensibile del pianeta e della galassia anche se lei ha chiuso, chiuso al punto che neanche in un momento come quello che hai vissuto c’è stata davvero.
    A te sembra impossibile che lei possa aver smesso di amarti, perchè TU sai quanto hai amato e ami lei.
    Ma ti è mai capitato di finirla con una persona e di vivere lo stesso?
    Certo che ti sarà capitato.
    A lei, a voi, non può succedere.
    Forse dovresti entrare nell’ottica che invece è possibile.
    Se poi lei ti sorprende tornando (ma VERAMENTE) ok, ma dovresti purtroppo entrare nell’ottica che lei può non aver dato o comunque non dare la stessa importanza a te e alla vostra storia che tu dai a lei e alla vostra storia.
    E che comunque in tre anni non ha fatto un vero passo.
    Questo è un fatto. Mentre tu ne hai fatti quanti dieci millepiedi.

    Io non so se stai così per farti male, ma certo è che ti FAI male.
    E che comunque sicuramente per te staccarti dalla speranza e dalle convinzioni che a voi non può succedere, che le storie di due anni possono finire ma quelle di venti no, e che comunque anche se quelle di venti finiscono la vostra no, ti spaventa da morire. Al punto da preferire morirci dentro.

    EME: sai tu per te. Comunque i tuoi interventi mi fanno sempre riflettere, e ti ringrazio. Saluto anche lui. Anch’io comunque sto fumando troppo, ed è ora di darci un taglio.

  4. 1264
    LUNA -

    Quello che noto io, per me, è che al di là della cose che possono essere non risolte, è molto difficile anche riabassare il livello dello stress, anche quello stress che comunque è entrato in circolo.
    E che quindi basta uno stimolo minore ad alzare il numero delle sigarette in chi a suo tempo, sotto forte stimolazione e in un periodo molto nero, l’ha aumentato.
    Io non lo so quale sia stato il tuo rapporto con il cibo, però chi è provato lo stomaco chiuso una volta, se non è riuscito a “riposarsi” veramente, a tornare alle impostazioni di default, forse più facilmente sotto uno stimolo, anche se minore, o comunque percepito come un dejavu, può riprovare lo stomaco chiuso in tempi molto più brevi di quando successe la prima volta.
    Come se ci fosse meno filtro tra stimolo e reazione.
    Ovviamente magari sto dicendo una gran cazz…ta. Io vedo questo, che si possono accorciare i tempi di reazione. Ma anche, come vedi, mi pare, di presa di coscienza di un’alterazione dell’umore, del comportamento, di una compulsione ecc.
    Ciò comunque mi pare positivo.
    Un abbraccio, cara EME.

  5. 1265
    LUNA -

    FDC, nessuno ti sta dicendo che non dovresti soffrire, che potresti di per sè non soffrire per la fine di un amore. O, ok, so che ci tieni: DELL’AMORE. (ma dovresti entrare nell’ottica che non è questione di tempo o di ciò che si può o non si può, secondo i tuoi schemi, se ogni persona che soffre per la fine di un amore pensando fosse quello e solo quello, pensa di vivere la fine DELL’AMORE). Il punto è che cmq dovrai e potrai rielaborare, ma che tu ti massacri inutilmente con sta storia di LEI tipo un’icona sacra e di te colpevole. E non ti rendi conto che EME e il suo ex non saranno stati insieme 25 anni, ma hanno appena fatto una cosa: si son cercati e parlati. Non son stati là a dirsi ‘è tutta colpa tua’ e anche quando lei si è presa molta della responsabilità lui non ha rincarato la dose o l’ha lasciata marcire in quella che cmq è autocritica. Anche, permettimi, però, cmq più lucida della tua. LEI LEI LEI sarà anche il tuo Amore. Ma non è un’icona. E’ una persona. E non ha cinque anni per cui tu tu tu dovevi e devi solo tu fare sempre la cosa giusta. Soffri, rielabora, ma smettila di riempirti la testa di una roba ke pare idolatria, venerazione esaltata più che amore o Amore che sia. Usi maiuscole, e dopo? Cosa cambia? Smettila di venerare un’idea pur di non metterla in discussione. – coloricangianti, non posso parlare per EME, per me sì. Non so cosa contenesse la tua lettera. Io non sono un’autolesionista, ma la paura dell’abbandono fa già suonare un’avvertimento come un abbandono.

  6. 1266
    Fuori dal Coro -

    Ciao Eme, ciao Luna, ciao coloricangianti
    Forse io e te non ci comprendiamo ogni tanto. Non è che due anni siano una sciocchezza. Non volevo dire questo. A volte ci si fraintende. Volevo semplicemente dire che se ci si lascia dopo un breve periodo forse può essere anche giustificato dal fatto che si è visto subito che magari i caratteri non erano sopportabili o che magari ci si è accorti subito di qualche incomprensione insanabile. Parlando di matrimoni (o convivenze) volevo intendere di quelle situazione nelle quali ci si conosce bene per cui non ci dovrebbero essere troppe sorprese. E’ chiaro io prendo come punto di riferimento il mio matrimonio. Se hai letto i miei post precedenti avrai capito che noi abbiamo fatto di tutto per conoscerci analizzando i nostri pregi e difetti. Soprattutto Lei, non poteva non conoscermi perché sono sempre stato la stessa persona, sin dal primo giorno. E mi sono mostrato per quello che ero, mettendo in mostra volutamente soprattutto i miei difetti.
    Non parlavo di matrimonio come rafforzatore di sentimento. Ma è ovvio, almeno io la penso così, che se si decide di sposarsi si è sicuri di quello che si fa. Sai io le parole dette in Chiesa (o al Comune)le ho dette credendo in quello che facevo. Soprattutto la frase “nella buona e nella cattiva sorte”. Cioè ben sapendo che in una convivenza non tutto poteva andare liscio…anzi. Ma la forza era quella di saper superare gli ostacoli. Soprattutto quando non vi è malafede. Ed io, parlo per me, malafede non l’ho mai messa.
    Sai Eme, io non sono tanto convinto che i caratteri possano cambiare nel tempo. Il carattere è quello. Magari si cambia a 20, 30 anni poi credo che il carattere sia quello. Forse si matura ma il carattere non cambia. Oggi va troppo di moda la parola “cambiamento”. E’ inflazionata.
    Non so bene cosa abbia riposto l’ex di coloricangianti. Certo è che da quello che scrive lui è stato esplicito e chiaro al punto tale da mettere in discussione il proprio rapporto. Non puoi non capire. Certo non so come ha realmente reagito. Io non c’ero Comunque nel suo post n. 1261 spezza una lancia nei suoi confronti.
    Io so per certo che mia moglie ha sofferto ma io non ho capito. Onestamente, e lo dico ancora a distanza di tre anni, ho sottovalutato il problema legato alla maternità. Oggi non farei lo stesso errore. Anche se ero già grande ho creduto all’Amore di coppia, allo stare bene insieme, al condividere tante cose della quotidianità come semplicemente andare a mangiare una pizza. Credevo bastassimo noi due. E invece non è così. La donna ad un certo punto cerca la maternità. E la cerca in modo imperioso. E’ un istinto non una cosa razionale. E’ forte dentro di sé ed è capace di catastare tutto anche l’Amore per il proprio uomo. Io questo non l’ho capito. Forse perché noi uomini sentiamo la paternità dopo il concepimento e non prima
    Mia moglie è esplosa Eme. Ma io questa esplosione non me l’aspettavo, perchè non vedevo crisi nella nostra coppia. E non mi do…

  7. 1267
    Fuori dal Coro -

    …pace per questo. Non essermi accorto che in Lei qualcosa non andava. E’ vero, continuo a sostenere di non essermi accorto di alcun segnale. Non abbiamo mai litigato in quasi 20 anni. Io non ne avevo motivo e anche Lei mi sembrava non ne avesse. Il figlio mi sembrava un discorso che stavamo affrontando con due modi di vedere diversi. Ed io comunque stavo sforzandomi per far si che potessi riuscire a superare l’ostacolo. Sono stato un immaturo ? Non lo so, forse. Certo è che molti miei amici più giovani di me erano avanti su questo discorso. Mi dispiace perchè sotto altri aspetti non ho mai peccato di immaturità. Credevo solo ad un tipo di vita diversa. Forse egoistica perchè si pensava solo a noi due. Ma mi spiegate dove non c’è un pizzico di egoismo ? In fondo anche fare figli è egoismo. Perchè alla fine è la soddisfazione di un proprio bisogno.
    Giustamente Luna mi fa notare che anche Lei è stata un’immatura e che io la metto su un piedistallo giustificandola in tutto anche in un tradimento. Non è proprio così. E’ solo che conoscendomi non riesco a perdonarmi di aver fallito nella cosa più importante del mondo. Perchè io a mia moglie volevo bene davvero. E forse invece Lei ha visto in questo mio rifiuto una mancanza d’Amore nei suoi confronti. Ma così non è. Paradossalmente era la grande paura di perdere ciò che avevamo conquistato con il tempo: l’equilibrio….almeno a me sembrava tale. Ognuno ha il suo carattere. Forse Lei aspettava un mio cambiamento e non si è voluta mettere nella posizione di chi parla chiaro e mostra realmente cioè che sente. Così come coloricangianti che ha addirittura scritto una lettera. E’ chiaro che con una lettera come dice di aver scritto lui mi sarebbero scattati mille campanelli d’allarme. Campanelli di allarme che ho sentito si ma dopo due mesi dal suo intervento alla tiroide. Li si che l’ho vista cambiata. E li si che le chiedevo cosa avesse. Ma a parte il fatto che Lei mi deviava dicendo che si sentiva un po’ nervosa con tutti e se ne rendeva conto c’era da considerare il fatto che un intervento del genere può causare degli squilibri quantomeno tempranei dell’umore. Per cui sono stato ingannato anche da questa cosa. So solo che oggi sto male per una serie di cose. Mi manca Lei, mi manca da morire la vita che facevamo. E mi manca l’idea che avremmo potuto creare davvero una bella famiglia insieme. E sono convinto senza paura di essere smentito che non ci saremmo mai lasciati, perchè a quel punto i nostri valori avrebbero sopraffatto qualsiasi crisi potesse sopraggiungere. Perchè la famiglia sarebbe stata la cosa più importante per entrambi. Per questo è assurdo tutto quanto è successo. Lei probabilmente si è convinta di qualcosa nei miei confronti. Forse si è disamorata e l’incontro con un’altra persona ha fatto il resto. Tutto sommato alla situazione data dall’intervento chirugico che probabilmente le ha fatto vedere la vita in un’altra maniera. Non so se a Lei io manco. Non credo. A me Lei si…tanto.

  8. 1268
    Eme -

    FDC, concordo con tutto ciò che ha scritto LUNA.
    E aggiungo che uscire da un tunnel non significa innamorarsi di un’altra persona né significa amare di meno quella che hai in testa. Significa, più semplicemente, non macerarsi in modo atroce come, invece, stai facendo. Puoi decidere di farti frate, evirarti, chiuderti in un convento ma flagellarti ogni giorno per punire te stesso è frutto di esaltazione più che di amore o Amore che sia. Anche la questione figlio, scusami, sembra frutto dell’esaltazione. Da come scrivi sembra che sbirci nelle culle altrui non per guardare il neonato in sé ma per non perdere l’occasione di darti una bastonata. Sei stracolmo di luoghi comuni che ripeti come un mantra per sostenere la tua tesi: “sono colpevole”: la storia ventennale, il matrimonio, la famiglia che DEVE essere completata da un figlio, la tua storia unica ma così unica che pare che nessuno possa capirti, lei (anzi Lei) che guardi come i fedeli guardano la statua della Madonna quando viene portata in giro per il paese.
    Perché ho la sensazione che tu stia bene nel tunnel ? Perché da un anno scrivi ma non hai fatto un passo avanti. Ringrazi tutti, sottolinei la profondità, ma poi, in pratica, te ne freghi in modo educatissimo delle testimonianze altrui, a volte sembri volerle sminuire al grido di “come noi nessuno”, ad ogni post alzi il tiro per aumentare le tue colpe, aggiungerne di nuove.
    Conosci le sue pecche e con l’agilità di un acrobata riesci a darti la colpa anche di quelle. Asserisci che anche lei soffre come una bestia ma in realtà non conosci ancora le motivazioni che vi hanno spinti così lontano. “Eravamo felici non è possibile che Lei non lo fosse”……se n’è andata FDC, mi spiace ma così tanto felice non doveva essere. Può darsi che tu sia la causa, la concausa o che non c’entri nulla e quell’infelicità fosse già dentro di lei dalla notte dei tempi e sia esplosa in un botto. Non lo sai. Perchè ti colpevolizzi?
    Scusami FDC, scusa tono e contenuti ma……mi sembri, oltre che esaltato, quasi soddisfatto di esserlo come se questa disperazione rendesse meglio l’idea di quanto la ami.
    Ti stai facendo un male eccessivo. E quando te ne accorgerai veramente sarai arrivato al lumicino….
    Pensi che non abbia pensato di farlo anche io? Anche se non sono abbastanza referenziata in base ai tuoi criteri?
    Ma poi ho pensato “a che serve? A chi serve?”. Ciò che provo è ciò che provo indipendentemente dal fatto di essere in una città d’arte a visitare un museo o all’ospedale con una flebo attaccata al braccio ed il prete che aspetta come un falco per sfruttare lo stato di incoscienza e rifilarmi l’estrema unzione. Ciò che provo resta tale anche se, nel frattempo, cerco di vivere decentemente.
    LUNA, dialogare con te è sempre stimolante. Non puoi parlare per me ma, a volte, sembra che tu senza conoscermi, riesca a parlare di me.

  9. 1269
    Eme -

    Sarebbe bello avere un dialogo con te in questo pezzo di strada un po’ duro da affrontare. Ma ci sono anche esigenze altrui da rispettare. Ed io ho disatteso fin troppe promesse. L’ultima fatta la voglio rispettare.
    Il mio rapporto con il cibo? Pessimo, direi. Ho sempre visto il cibo non come un “mezzo” per sopravvivere ma come un premio di cui privarsi in caso di cattiva condotta. Lo stomaco è la prima cosa che si chiude in caso di malessere, e la seconda è la trachea. Spesso mi sembra di soffocare ed è come se l’aria non potesse arrivare ai polmoni. Una brutta sensazione. Ecco, si, se mi capita di avere fame è più che altro una fame d’aria.
    “Come se ci fosse meno filtro tra stimolo e reazione.”.
    Hai detto una grande verità, almeno per me. Un filtro ridotto all’osso è quello che mi ha fatto esplodere a febbraio.Se avessi avuto le spalle più larghe, “più muscolo attaccato all’osso”, come diceva mia nonna, probabilmente le cose sarebbero andate molto diversamente.
    Un bacino.

  10. 1270
    Fuori dal Coro -

    Ciao Eme
    Scusami ma sei fuori strada. Ben inteso. Io capisco e comprendo quello che mi dici stimolandomi ad uscire dal tunnel. Però credimi non è così come pensi. Io non sbircio nelle culle altrui. Mi basta solo vedere un bambino per pensare a quanto sono stato deficiente a non farlo. Questo e solo questo. Semplicemente perché non formando una famiglia ho mentito a me stesso. Questo e solo questo. Avevo tutte le carte in regola per formare una famiglia. Non l’ho fatto. Credo sia giusto essere un po’ incazzato con me stesso. Non è frutto di esaltazione Eme. Quale esaltazione ci mancherebbe altro.
    Non conosco le sue pecche. La sua pecca per me è solo una: aver covato dentro ed essere esplosa come una pentola a pressione.
    Eme in questa situazione ci sto male anzi peggio. E nemmeno voglio far capire che con questa disperazione voglia far capire quanto ami mia moglie. Io voglio bene a mia moglie. Punto. Quel bene che non è altro che Amore che si trasforma, quello vero. Null’altro. Nessuna esaltazione. Solo dolore. Dolore e basta e rabbia. Rabbia nei miei confronti per non aver formato una famiglia e rabbia nei suoi per aver covato dentro.
    Noi non ci conosciamo Eme ma ti assicuro che sono una persona semplice. Molto più semplice di quanto questi post possano sembrare. Parlo schietto, sono sincero, rispetto le idee altrui anche se sono testardo. E per la prima volta nella mia vita sto reagendo così male ad un evento avverso. E di eventi avversi Eme ne ho conosciuti. Questo non me lo aspettavo. A me semplicemente manca la persona a cui volevo bene e rimpiango di non aver formato una famiglia. Ecco il tutto sta racchiuso in queste poche righe. Non c’è altro. Rabbia, frustrazione, depressione per carità, ci sono tutte. Ma nascono tutte da là.
    Ma esaltazione della disperazione no Eme. Questo no. Credimi. Tutto ma questo no.
    A presto

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