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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.662 commenti

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  1. 1221
    Fuori dal Coro -

    Ciao myskin, Ciao Luna
    Scusate il ritardo ma onestamente ho passato altri giorni infernali dal punto di vista morale. A differenza di qualche tempo fa riesco a fare delle cose, ad uscire con amici, a lavorare o quant’altro. Ma è proprio dentro che mi sento diverso. Mi manca un po’ la gioia di fare le cose. E comunque ogni momento della giornata è dedicato al pensiero di lei.
    Razionalmente potrei dire tante cose. Fatto sta che è tempo di bilanci. Mi sento comunque di aver fallito. Ed è chiaro, parlo per me. Lo so Luna, tu mi dici “ma dov’è la compagna ?”. Quello non lo so neanche io. E’ quello che mi chiedo. E’ la domanda giusta: dov’è ? Lo so che dovrei riflettere anche su questi tre anni piuttosto che sui miei no.
    Però sai Luna, io per forza di cosa devo parlare di me. Non posso giustificarmi sulla base dei suoi errori. Ognuno di noi deve agire cercando di dare il meglio. Ed io non l’ho fatto. Ed è per questo che sto così. Sto pagando le conseguenze del mio modo di fare, delle mie certezze che sono crollate. Ripeto, diverso sarebbe stato se non avessi avuto nulla da rimproverarmi, se ad esempio non fossimo andati d’accordo sull’educazione di un figlio. Tutto è opinabile. Ma chi non desidera un figlio dalla donna che ama sbaglia a prescindere. Con questo non sto dicendo che lei non abbia sbagliato. Anzi ti dirò che un tradimento è ben peggiore di un no ad un figlio. Anche solo perché tradimento vuol dire inganno ed io dicendole che non volevo un figlio non stavo ingannando nessuno. Stavo sbagliando ma non ingannando. Ed era uno sbaglio a cui comunque si poteva porre rimedio.
    Ora il problema è fare i conti con la mia vita. Con il mio modo di essere. Io in fondo amo ancora mia moglie. Mi manca e credo mi mancherà sempre. Perché comunque nonostante ci rimugini sopra da tre anni rimane una storia non chiara, troppo assurda. Adesso mi sento vuoto e solo. Si solo, nonostante abbia ancora tanta gente vicino. Il vuoto e la solitudine le sento dentro, soprattutto perché non vedo come possa riuscire a lasciar entrare nel mio cuore un’altra donna. Una donna che dovrebbe prendere il suo posto. Non ho 30 anni, quando anche 10 anni di solitudine ti lascerebbero comunque spazio ad un altro futuro. Con il cuore spezzato in questo modo non vedo in quanto poco tempo la ferita si possa rimarginare e il cuore si possa aprire a nuove reali esperienze d’amore.
    Si perché in fondo nella mia vita, l’unica vera ambizione è stata quella di trovare una donna con la quale condividere la vita stessa. Il resto era tutto comprimario. Anche il lavoro in fondo, serviva per vivere. Non so se dire che paradossalmente mi accontentavo di poco o pretendevo molto. In questo caso si forse il punto di vista può essere importante. Forse ho sempre pensato che ambendo solo a questa cosa non cercavo troppo dalla vita. Invece mi sto accorgendo leggendo di molte altre esperienze quanto forze la mia ambizione era una grossa pretesa.
    O forse sono stato fortunato e non ho saputo cogliere…

  2. 1222
    Fuori dal Coro -

    …la fortuna che mi era capitata. Per quanto riguarda la tuia storia, più la leggo e più mi convinco di quello che ho detto in precedenza. Nel senso che tu hai comunque avuto modo di vivere “dal vivo” la crisi. Cosa che a me non è successo. E’ molto diverso sai ? Leggendo i tuoi racconti mi rendo conto che alla fine troppe cose non andavano nel vostro rapporto. E mi chiedo cosa sia successo invece nei 10 anni in cui siete stati bene.
    Sai, precedentemente alla storia con mia moglie ebbi una storia con una ragazza che aveva una madre che…altro che tua suocera!!!! Lei stava davvero male col cervello. Qui non si tratta di comperare una casa vicina o quant’altro o di entrare “a gamba tesa” nella vita altrui. Qui si tratta di altre cose. Questa donna segregava sua figlia dentro casa, in una casa dove a paragone i bagni di una caserma sono gioielli di pulizia. Una donna che soffriva di manie di persecuzione. Una donna che passava la sua vita sul pianerottolo di casa seduta sulle scale a chiacchierare del più e del meno mentre la casa “infracidiva”. Non ci ho messo molto a rendermi conto che le cose non potevano andare visto che nessuno era in grado di far capire a questa donna le cose più basilari della vita. E ti dirò questa donna oltre tutto si vantava di avere “un nome”. Figuriamoci.

    Io non capisco. Il tuo ex ha avuto un esaurimento o quant’altro. Ma poi ? Insomma anche di fronte ad una crisi ed eventualmente ad una separazione, comunque si riflette. Se il problema era sua madre e la sua crisi depressiva e ti amava perché non è tornato indietro ?
    Adesso lui cosa fa ? Ha un’altra o lotta ancora con tua suocera ? Continuo a non capire.
    In ogni modo sapessi quanto fa la differenza il fatto di aver combattuto “in casa”, pur con una suocera che entrava a gamba tesa. Hai comunque avuto modo di parlare, di confrontarti, di cercare di capire errori tuoi e suoi. Io no. Io ho sbagliato ma non ho avuto modo di recuperare.
    Dici bene comunque che amare non è non fare mai errori. Di fatto se proprio ci penso, mi guardo indietro e poi mi domando “ma cosa ho fatto di male in realtà ?” Una domanda che fa contrasto con quanto scritto nella prima parte del mio post. Ma che in effetti dimostra che alla fine come marito ci son sempre stato. Si ok non son stato in grado di compiere un passo determinante ho avuto delle difficoltà. Ma alla fine il “male” vero quale è stato ?
    Forse l’essere stato egoista e non essermene accorto, quando invece volevo solo vivere bene e in pace con mia moglie. Null’altro.
    O forse, leggendo tanti post di separazioni e rotture, lei è solo stata una donna che alla fine si è stancata di me avendo conosciuto un altro e che come accade di frequente nel mondo femminile elaborano e rompono senza renderti partecipe di eventuali loro “crisi”. Mi hai trascurata, non mi davi attenzioni…ecco le giustificazioni standard
    Ciao

  3. 1223
    LUNA -

    FDC, ciao, sai già come la penso, te l’ho detto mille volte.
    Anche rispetto al no. Non era una cosa irreversibile, e già questo un peso secondo me ce l’ha. Comunque non le hai fatto abortire un figlio, non le hai negato la maternità ad oltranza, nè al limite dell’età fertile o sino dopo la fine dell’età fertile.
    Poi ciascuno di noi sente quale è il suo limite, per carità. Per lei è stata una tragedia? Non sta a me giudicare se non lo sia. Per quanto, per come sono fatta io, il fatto che una persona prenda coscienza anche dei propri veri o presunti errori e in modo costruttivo un senso lo ha. E non dopo 167 anni, ma presto. Che ci sia la possibilità di convertire un momento di crisi in un momento di crescita. Io in lei in questo non lo vedo.
    Ciò non significa che io debba dire: ok, è rimediabile – però una differenza la fa comunque nel continuare a dire che c’è cattiva fede. Ma il fatto che lei non ti sia stata realmente vicina empaticamente, nè come compagna, nè moglie, nè amica, e anzi te ne abbia urlate di tutti i colori, durante il lutto per un grande dolore, mi sembra molto più irreversibile di un momentaneo no seguito da una presa di coscienza. Pure quello potrebbe forse essere se non reversibile almeno rimediato in qualche modo con molta buona volontà. Ma da parte sua non c’è empatia, non c’è messa in discussione, non c’è, c’è solo un immenso egocentrismo. FDC mi dispiace, sarò proiettiva e ti farò anche male dicendo così, ma personalmente, nei miei parametri, il fatto che una persona dimostri insensibilità in un frangente come quello della perdita di una persona cara, immaturità nel non cogliere cosa significhi perdere una persona cara a livello emotivo, sentimentale, psicologico, ma anche di assetto emotivo, sentimentale, pratico, psicologico famigliare a me sembra gravissimo.
    Non nel senso che devo lapidare qualcuno, se lo fa, o che devo serbargli rancore fino al 2067, o che devo fargliela pagare.
    Però è un dato di fatto, per il mio tipo di sensibilità (ma in questo non credo neanche di essere originale) che ciò mi sembri grave.
    Poi è ovvio che ognuno può mettere i suoi parametri, anche in modo egocentrico. Se tu mi hai fatto questo è gravissimo e sei un mostro, se io ti ho fatto questo che vuoi che sia e te lo meritavi da cima a fondo…
    Per quanto mi riguarda ci sono diverse cose che potrebbero essere irreversibili nella mia storia: a cominciare dal fatto che mia suocera e lui glielo ha permesso ha avvelentato, rovinato, reso un dramma una cosa positiva come il fatto di prendere casa insieme con la persona che ami. Poiché avevo 30 anni e stavo prendendo casa con la persona che amavo da una vita e non era mia intenzione certo fare quel passo 245909 volte nella vita, poiché era la prima volta e non era una cosa superficiale ma sentita profondamente, emotivamente, sentimentalmente, con tutto un carico di profondi significati positivi, e che era mio diritto provare e sentire, e normale provare e sentire, non è stato rovinato certo un

  4. 1224
    LUNA -

    momento qualunque. Ed è stato rovinato solo per il solipsismo, la nevrosi, la prepotenza di mia suocera, abituata a controllare il prossimo o comunque a pensarlo di averne pieno diritto. Lei aveva la sua idea, il suo progetto? Doveva realizzarlo ad ogni costo, che importa se c’era la vita degli altri in gioco. Lei ha avvelenato non solo la nostra prima casa e il primo inizio della nostra, mia prima convivenza della vita (potrei dirti unica? non lo so) con motivazioni folli (ieri ho incontrato una ragazza che vive lì dove vivevo io, insieme al marito, la loro bambina, il cane e il gatto. Vivono lì in affitto da anni, dove vive in affitto anche la famiglia di lei da anni. Sono scelte. Vissute normalmente. Lei tramutò quell’affitto in una violenza psicologica, morale e in una malattia, finché non l’ebbe vinta. certo non da parte mia), ma ha avvelenato anche il comprare la casa seguente, la scelta della casa, il restauro, i mobili, l’armonia che c’era tra noi. Proprio per questo quando io mi laureai passai un’estate di M… – Mi ero fatta il mazzo per laurearmi, comunque animata da un’energia positiva e dall’idea che poi mi sarei “premiata”… passai quell’estate a dover combattere con la nevrosi, e non feci non un viaggio, ma neanche una gita alla pozzanghera più vicina. Altra cosa irreversibile. Ci si laurea una volta nella vita, di solito, e comunque la prima volta è la prima volta, anche se di lauree ne prendessi cinque. C’era il mio percorso di studi da quando avevo imparato i segni grafici, a 4 anni, che si chiudeva. era comunque un traguardo, sudato, che sia pure un pezzo di carta. Di quella estate dovrei avere un file nel computer con scritto “viaggio di laurea” con me che sorrido a 45 denti, stanca ma felice. Invece ho foto che mi sono fatta da sola e in cui sembra che ho l’ulcera, e l’ho rischiata veramente. L’unica ragione per cui in parte ho perdonato è che lui si fece un mazzo come una casa, nel vero senso della parola, quell’estate, pur egoista e manipolato dallo stress che gli e ci causava sua madre, manipolatrice di m…, per fare la casa, senza fermarsi mai, leggendomi pure egoista, a me, a causa di lei, che aveva tutti i suoi pseudovantaggi a mettermi contro suo figlio. Che non vedeva, te lo assicuro. e oggi capisco perché. eppure ti giuro che per quanto siano due cose irreversibili, nel senso “irripetibili” ho apprezzato quando in lui, comunque, ho visto, pur nella manipolazione e in tutto il resto, che c’era la frustrazione di lui anche per aver perso quei momenti. e se mi avesse regalato un secondo primo ingresso nella nostra casa per me avrebbe avuto valore. Idem un viaggio di laurea, anche con anni di ritardo. E persino tutto l’egoismo durante il dolore nel primo lutto ecc lo avrei convertito in positivo se lui si fosse dimostrato un altro durante il secondo. Cosa che però non ha fatto. Io di manica troppo larga, e anche tu, mi sa, loro? Lei, tua moglie? Io rifletterei su questo, non su errori di tre anni fa. ciao

  5. 1225
    Fuori dal Coro -

    Ciao Luna
    Scusa se mi permetto di dire che a prescindere dai punti di vista il fatto che tua suocera abbia reso un dramma il fatto di prendere una casa non può considerasi come una cosa irreversibile. Le cose irreversibili sono altre. E non riesco a pensare come una personalità esterna, in questo caso tua suocera abbia potuto rovinare il vostro rapporto. Il problema a questo punto non è tua suocera ma il tuo ex. Le ingerenze ci sono e possono esserci ma non tali da causare un simile terremoto. Ognuno ha il suo carattere e a volte le suocere sono così. Credimi ne so qualcosa, anche se non nel mio matrimonio.
    Per quanto riguarda mia moglie non so che dirti. Forse non era solo il figlio, forse voleva altro da me, forse non le è più piaciuto il mio modo di essere non lo so. Forse l’intervento chirurgico l’ha cambiata. Non so cosa dire in proposito. Certo è che le cose che hai detto sono realtà. Lei non mi è stata vicina come avrebbe dovuto. Perchè in un certo senso si è riavvicinata con la morte di mio padre…però..non so cosa sia successo di nuovo.
    Vedo comunque nella tua storia che racconti comunque episodi in cui c’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto. E più tileggo e più mi convinco di quanto siano diverse le cose. Io non ho mai visto Lei inc….ta. Non sono mai successe situazione come la tua. Noi vivevamo lontano dai rispettivi suoceri, quindi anche se avessivo avuto ingerenze eravamo distanti.
    Nella tua storia vedo un forte attrito con tua suocera. Troppo. E ripeto a questo punto non capisco il tuo ex. Ma quanti anni aveva all’epoca ? Sembra il comportamento di un ragazzino scusa se mi permetto.
    Comuqnue ritornando a mia moglie. Non se se lei sia o no in cattiva fede fatto sta che di punto in bianco ha cambiato rotta. Almeno ai miei occhi. E la cosa che per me è devastante è come se attualmente avesse cancellato tutti i nostri anni insieme.
    Sai alla fine in tutto questo è la cosa che più mi devasta. Il fatto che penso abbia cancellato la cosa più bella della mia vita.
    Io non capisco sai ? Non riesco a capire come si possa fare una cosa del genere.
    Vorrei continuare a crivere ma devo chiudere. Sono al lavoro e devo andare. Magari continuo domani
    Ciao

  6. 1226
    LUNA -

    …e tua moglie quanti anni aveva e ha quando ha incominciato a comportarsi in un certo modo? Ma nel suo caso è colpa di qualcosa d’altro, di qualcun altro, e in particolare TUA. ‘No non può essere lei, non è Francesca’, cantava Battisti. Tu giustifichi comunque tua moglie dicendo che è colpa tua. Lei è una ragazzina? No. – fdc, ti ho detto 6500 volte che io ti parlo di lui DOPO che, improvvisamente, cambiò rotta. Io non mi trovai uno che via via si tramutava in alieno, la sensazione fu come la tua. Io ti dico che scegliemmo quella casa felici, consenzienti. Io ti dico che di colpo lui cambiò. E non c’era nessuna terza incomoda, cioè un’amante. Cosa che invece nel tuo caso c’era. Cosa che già di per sè trasforma la persona che tu conosci, indipendentemente se poi vuol dare tot la colpa a te. E non serve che lui la manipoli. Basta che in quel momento lei penda più verso lui che verso te. – io non do colpe a mia suocera per giustificare lui. Lui, per me, le sue responsabilità le ha tutte, come io ho quelle che mi riconosco. Non quelle del loop però quelle reali, normali perché nessuno è perfetto. E anche quella, per quanto mi riguarda, di non aver controbattuto in modo più adeguato mia suocera. E non parlo in modo diretto, alzando la voce o che. Parlo del fatto che, pur non reagendo da ragazzina, e reagendo anche com’era naturale che fosse (e cioè anche parlando assertivamente con lei) io avrei dovuto reagire come si conviene quando si ha davanti un manipolatore, trice in questo caso. Lo dico con cognizione. Io notai subito che lei era nociva, che era prepotente etc. Non sapevo però che un manipolatore è qualcosa di più di questo. Usa diversamente anche le tue reazioni rispetto al semplice prepotente. Lungo discorso, comunque anch’io so che i genitori possono così o colà, ho 38 anni e vivo nel mondo. So che i genitori o suoceri possono creare problemi, problemucci o oni, e anche a chi non é affatto infantile o disunito. Di recente, e non per una suocera patologica, ma ogettivamente nociva, uno che conosco ha appena chiuso con sua madre, momentaneamente gli auguro, e ne soffre ma dice che non era proprio possibile. Per atti fuori luogo, però. Non violenza psicologica manipolatoria. La differenza è sostanziale. Mia suocera ha dato il via ad un terremoto, te lo assicuro.

  7. 1227
    LUNA -

    e no, io con lei non ho mai avuto attriti prima. Non ho mai dovuto pensare ‘mia suocera ce l’ha in particolare con me, io ce l’ho con lei’, per dieci anni lei non ha mai interferito nella mia/nostra vita. Neanche nella sua nel senso che non ho mai avuto la percezione che lui facesse una scelta o un’altra a seconda di cosa diceva mamma’ e neanche per le nevrosi di lei. Non vivevamo ancora insieme, ma di scelte ne abbiamo fatte, di vario tipo, e non banale. Peraltro io avevo avuto un’altra ‘suocera’ che era riuscita a tormentare, ledere la vita a me e al mio ex non solo essendo solo fidanzati, ma con lui pure per la maggior parte del tempo, per lavoro, in giro per l’italia. Calcola comunque che tra mio e suo venirci incontro io e lui ci vedevamo in media più di tanta gente che vive a un metro. Comunque lei fu tremenda, l’altra. Ma un altro carattere, cmq, un altro rapporto tra loro, col marito etc etc. L’altra era fondamentalmente gelosa che il suo unico figlio, giovane, si fosse innamorato. La vera ragazzina, tra noi tre, era lei. Per quanto se avessimo avuto un’altra età forse avremmo avuto la possibilità di tenere botta meglio. Comunque sia lui in seguito ha tratto tesoro dall’esperienza e, in qualche modo, anche lei. Dopo che ci lasciammo, ma so, pur avendo il carattere che ha, che può piacermi o no, che si mise in discussione. Lei fece cose gravi, creò situazioni gravi, fu un incubo. Ma cmq era ‘palese’, nociva ma non contorta a questi livelli. Lei era come quelle donne che tu dici di aver incontrato. Fece soffrire me, anche lui. Lui piangeva per la tensione. Ma questa è peggio. Questa è peggio perché TUTTA la sua visione della vita è patologica. E, come tot i veri manipolatori, INCAPACE di trovarsi un difetto. Ma credimi che sarebbe lungo da spiegare, ma non esagero. Ti scegli un uomo, non sua madre. Chi fosse lei, quale fosse il suo modo di porsi in casa sua, le sue idee, solipsiste, perché suo fratello se n’è andato da ragazzo, come aveva vissuto il mio lui e perché lei fa venire l’ulcera se la vedi più di tre minuti lo sapevo. Ma se lei fosse stata un mio problema come lo era stata l’altra, se ci fossero stati gli attriti che dici, tipici nuora-suocera, pur con tot l’amore del mondo, con la mia esperienza precedente un paio di conti tra me e me me li sarei fatti. Però, fermo restando che lei è una che spara la sua su qualsiasi cosa e anche al postino di per sè non è che uno che ha la sfiga di avere una madre così deve restare zitello solo perché sua madre è com’è o perché ne ha sofferto e ne soffre quando lei in casa sua è in un certo modo. Io per il mio vissuto sia con lui che rispetto a lei, dieci anni, non avrei mai e dico mai potuto aspettarmi il terremoto e di quel tipo. Ma anche quanto continuò ad influenzare la mia vita. Io l’ho ricostruito ora perché molto era contorto, invisibile. Perché io vedevo e subivo gli effetti e non solo io. Ho ricollegato in seguito un sacco di cose. Inquietante. Una tela di ragno, di mistificazione. Irreale. Ma devi pensare che lei usò ciò che provocava, usò anche cose che le dissi io.

  8. 1228
    Myskin -

    Ciao FDC,

    Quanto mi sono immedesimato quando hai scritto:
    “La mattina mi guardo allo specchio, il viso non più sereno. E mi domando di continuo: ma cosa hai fatto ? cosa hai combinato ? Avevi tutto e potevi avere ancora di più”

    Immediatamente dopo in me scattava un, forte senso di smarrimento, di astrazione da me stesso… dopo “ il cosa hai fatto’” la domanda che sorgeva era “di chi e’ questo volto allo specchio?”, con le occhiaie profonde, il colorito malsano, quasi giallo, frutto di tanti notti quasi insonni e infintime sigarette fumate, meccanicamente una dietro altra… di giornate arrivate alla fine solo reagendo “di nervi”, raschiando la sempre piu’ limitata riserva di energie mentali e fisiche..

    Capisco il tuo turbine di pensieri, rivisitazioni del passato etc.etc. pero’ secondo me in questo momento ulteriori confronti e discussioni sarebbero sterili. Negli utlimi post hai fatto delle riflessioni preziose che pero’ rischiano di perdersi tra mille altri pensieri e dubbi, cerca di farle tue, di iniziare a mettere dei punti fermi.

    Come hai scritto, forse non sei riuscito sempre a dare il meglio, ed hai commesso degli errori pero’ allo stesso tempo mai hai agito in malafede, con inganno o cattiveria anzi come hai finalmente ammesso “ come marito ci sei sempre stato”

    Io ripartirei da qui, e dalla considerazione che purtroppo fa parte della vita subire eventi che radono al suolo il nostro quotidiano , annullando il futuro come lo si era sperato e programmato… cerca (per quanto sara’ incredibilmente difficile) di accompagnare al
    dolore e alla tristezza una fase di accettazione di quanto avvenuto.
    Solo cosi invece di costantemente rivivere solo l’epilogo della tua storia, potrai anche fare tuoi anche tutti i positivi anni precedenti.

  9. 1229
    LUNA -

    myskyn: pure io mi rivedo 🙁 sigarette ‘meccaniche’ incluse. E gli occhi tristi anche per altri dolori e le foto fatte da sola, come diceva una volta aleba. Ho già detto, anche, che nei 2 anni più brutti a me è parso proprio di cambiare faccia, anche per la mancanza di sonno e la perdita di peso e la tendenza al viso serio e tirato verso 🙁 – io che rido anche con gli occhi da sempre. E poi quante lacrime, da pensare di perdere gli occhi. E lo stress. E la somatizzazione. Ho già detto anche che la gente mi dà dieci anni in meno e mi dice che son sempre uguale. Cosa che a me pare incredibile. Io non mi vedo così. Però mi fa anche ‘incazzare’, se pure mi fa anche dire ‘grazie al cielo’, sapendo invece cosa ho sentito e passato. Ma mi fa incazzare perché cmq mi preoccupa l’interno, per la strapazzata alla salute, mi fa inc perché cmq ho maltrattato un patrimonio genetico, perché so che potevo essere solare e invece ho pianto etc, perché cmq io invece so che invece questi dieci anni in più che ho potevo viverli meglio. Viverli. Perché la gente che non sa non mi vedeva ‘male’ (a parte quando i chili in meno si notavano) ma mi vedeva triste, seria, così lontana dalla mia espressione. ‘ehi, che faccia cupa!’ quando magari mi incontrava per strada e ero presa nei miei pensieri. Così tanto che l’altro giorno ho mandato a salutare un conoscente, simpaticissimo, di cui ho stima. Pensavo di non averlo visto per anni. Lui, stupito, ricambia affettuoso i miei saluti, ma dice al nostro amico comune ‘che strano, però, sai che pensavo di starle sulle p? Infatti non capivo perché. Ma lei saluta sempre sorridente, invece quando la incontravo e salutavo tirava dritto’. Io manco lo vedevo, presa nei miei pensieri. Tra l’altro un gran bell’uomo, lo vedi anche se non vuoi -sdrammatizzo. Mi fa inc perché ho sempre avuto un viso espressivo, e c’è una foto, prima del ‘terremoto’ in cui sono io. Guance più piene, quel po’ che basta, sorriso, occhi luminosi, spiritosa. Quella lì dov’è? In realtà ho foto degli anni seguenti in cui stavo pensando a cose tristi e si vede. Altre in cui sorridevo, momentaneamente dimentica dei miei dolori, casini, in cui son sempre io. Io, me. Magari

  10. 1230
    LUNA -

    strapazzata, da notti in bianco e sigarette, però per esempio c’è quella in cui gioco con un cane o quella alla festa di una signora che mi voleva tanto bene, in mezzo a gente che mi vuole tanto bene. Chi le vede dice ‘qui sembri una bambina contenta’. Perché è vero, il tempo passa, ma ho e mi sento dieci, venti, trenta anni in più o in meno a seconda di come si sente il cuore. Di cosa macina il cervello. E, sebbene io sia una donna, e quindi esiste una sana vanità (che pure per gli uomini e ad ogni età conta. La sana vanità, l’amore per sè) non parlo di estetica. Parlo di dentro che traspare fuori. Quel dentro dovremmo coltivarlo sempre, non parlo solo di non strapazzare i polmoni. Nell’anno in cui soffrivo anche altri dolori io mi disidratai. Come se le lacrime portassero via la linfa delle mie foglie, come se io mi accartocciassi, dimenticando di darmi l’acqua. E’ stato il dolore per il lutto, anche. Tanto. Non è che ‘si sceglie’ di star male per certe cose. Siamo esseri viventi, un equilibrio delle parti. Però a volte ci dimentichiamo, anche, di noi. Che dovremmo fare di più per noi, proprio perché siamo più ‘sotto sforzo’. Grazie myskyn. Credo che mi dovrò dare sto calcio in culo e smettere di fumare. Perlopiù è meccanico.

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