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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Ciao Luna
In questi due giorni non ho potuto rispondere al tuo post, causa continui impegni lavorativi e non. Volevo farlo in maniera più completa ma ora non mi è possibile. Forse sarò in ferie da domani. Dico forse perchè non ne sono sicuro, diversi problemi oggettivi me lo impediscono. Ma può darsi che ci riuscirò. Quindi se per un po’ non mi sentirete sarà perchè non ho la possibilità di avere un pc a portata di mano e quindi ci sentiremo dopo i primi di agosto.
Per il resto posso dirti che purtroppo sono almeno 5 giorni che non riesco più a reagire come dovrei. Quel tunnel in cui mi sono infilato in questi giorni mi è apparso ancora più buio.
Troppo nervosismo e malesssere dentro.
Purtroppo dopo tre anni, tanti percorsi e i suoi no continui, posso solo dire che a tutt’oggi sento la sua mancanza in maniera impressionante. Passato o non passato Lei mi manca tantissimo, ogni giorno, ogni momento. Ho scritto tante parole, mi sono confrontato con tante persone ma il dato di fatto inconfutabile è che Lei è ancora fortemente presente dentro di me.
Questi ultimi giorni sono stati terribili per me. Pesi allo stomaco, forti malesseri emotivi, probabilmente stato depressivo. A volte mi chiedo se sia giusto farmi aiutare con qualche farmaco. Ma finora ho sempre rifiutato. Mi rendo conto però che a volte non ce la faccio. Il sistema nervoso cede e faccio degli sforzi incredibili per mantenermi a galla. Penso a chi sta peggio di me, a chi ha gravi problemi di salute, a chi ha perso un figlio. Ma mi rendo conto che devo davvero pensare a cose molto gravi per cercare di tirarmi su.
Provo a reagire ma vedo che più di tanto non vado. E mi spiace per chi mi sta vicino che mi vede in questo stato. Anche chi mi si avvicina e vorrebbe darmi affetto trova quasi un muro. Un muro di una persona che ha un altro pensiero per la testa.
In questi giorni mi sono confidato con un amico, un amico molto più grande di me, sposato e padre di tre figli. Abbiamo ripercorso insieme il mio passato, mi sono confidato, aperto con lui. Ho accettato i suoi modi di vedere, le sue critiche. Ma ho notato comke sia fin troppo facile trovare degli errori. Errori anche banali che in una situazione come la mia vengono messi sul piatto della bilancia e…pesati. Addirittura sono state pesate dell impostazioni di un rapporto, non so…un conto corrente bancario non cointestato bensì due conti correnti separati. Per me una cosa normale, a cui neanche feci caso. Non ci pensai minimamente all’idea di unirli in uno solo. Mi sembrava di lasciare libertà di agire e invece il mio amico mi ha detto che in questo modo ho eretto come “un muro” tra me e Lei.
Sono rimasto di stucco perchè certamente non era mia intenzione. A me sembrava solo che in questo modo si lasciasse una certa libertà ad entrambi di gestire i propri soldi con la consapevolezza che servivano per noi e non singolarmente. Entrambi sapevamo quanto avevamo ed entrambi contribuivamo a quelle chge erano le spese familiare…..
…Fors e una “razionalità contabile” ma niente di più. Io non ci ho visto nulla di anomalo. Eppure il mio amico mi ha fatto notare questa cosa. E ci sono rimasto male perchè ho pensato che forse Lei possa aver pensato la stessa cosa.
Ripeto a me sembrava solo di lasciare una certa libertà di gestire i propri soldi pur nella consapevolezza che il tutto serviva all’interesse del nucleo familiare.
Se avessi avuto un figlio la prima cosa che avreio fatto sarebbe stata quella di aprire per lui un nuovo conto corrente intestato a lui, a me e mia moglie, su cui versare mensilmente una cifra che mai avremmo toccato.
Ho citato questa cosa perchè mi ha un po’ ferito. Il mio amico con molta sincerità me ne ha parlato facendomi capire come dall’altra parte una cosa del genere possa essere interpretata come chi calcola troppe cose a dispetto dell’Amore che non dovrebbe calcolare nulla.
Io sono una persona razionale ma non un calcolatore dell’Amore
Ciao Luna, a te e agli altri. Ci sentiamo presto o ai primi d’agosto, fermo restando che non so se anche tu e gli altri vadano in ferie.
ciao fdc, ti rispondo ‘a caldo’, ma spero sinceramente che tu vada in ferie. Trascinare uno stato ansioso-depressivo, o comunque di forte stress e malessere senza chiedere aiuto è un errore, secondo me. Tra il nullo sostegno e i farmaci esistono cento sfumature, e anche esistono mille tipi di sostegni farmacologici. Non sai neanche esattamente cos’hai, come fai a sapere di cosa non hai bisogno? Per uno specialista serio ciò che comunemente e ‘volgarmente’ viene chiamato depressione ha altri nomi, caratteristiche, sintomi e a seconda va curato. Il tuo amico ti ha semplicemente detto come lui la vede per sè e che significato ha per lui un conto cointestato. Potrebbe anche darsi che sia lui a non ‘reggere’ i conti separati, volendo. Io la vedo come te. Il punto è che tu chiedendo opinioni a destra e a manca ti incasini e basta. Tantopiù quando entri nel meccanismo per cui semplicemente c’è a chi piace il pistacchio e a chi l’amarena. E ti chiedi se hai mancato in base a parametri altrui. Così ti allontani solo dal guardare la tua realtà. Non solo che di fatto che il tuo matrimonio non esiste proprio da tre anni, per quanto tu cerchi di illuderti di starci ancora dentro parlandone e ripercorrendo il passato 24 su 24, cosa che ti fa sclerare in aggiunta al fisiologico dolore e spaesamento per la sua fine. Cosa che ha i suoi tempi.
ma in più tu non guardi neanche tua moglie per com’è da tre anni. Se tu iniziassi a guardarla non solo nel presente ma è di 3 anni che stiamo parlando, se tu considerassi realmente in cosa sta mancando lei da tre anni, come ti sta trattando senza sempre entrare in modalità ‘lei in realtà sarebbe, ma io’ ti mancherebbe molto meno perché ti piacerebbe molto ma molto ma molto meno ciò che vedi. E ciò è fisiologico. Non sto dicendo che non avresti un trauma da riparare e che di lei non sentiresti anche una certa mancanza, ma tu sei fermo alla fase uno, quella in cui ci addossa la colpa. E credimi che non serve aver detto di no a un figlio per provarla. Il punto è però che tu non evolvi, da 3 anni non ti schiodi da una fase. Allora sì che un aiuto può servirti. Ma non per capire dove hai sbagliato e cosa pensa lei. Magari ti aiuterà anche a vedere più serenamente e obiettivamente ciò, ma è per te che puoi chiedere aiuto. Il resto viene da sè. Una maggiore serenità, comunque. Io non rinnego gli anni belli, le ragioni di affinità e stima, nè il sentimento enorme che ho provato. Non ti dico neanche che, di per sè, sia finito. Non sono a caccia di un alternativo principe azzurro e francamente non mi sembra neanche strano. Non mi sembra strano avere una fase totalmente diversa ora. Mentre comunque valuto con maggiore obiettività il mio e con lui vissuto. Di questi anni.
Ciao Luna e Fdc.
LUNA concordo sullo spronare FDC ad uscire da questa circolo che io chiamerei killer loop il giro della morte, ossia un meccanismo in cui una volta che si entra è difficile uscirne e si compie un percorso involuto senza capo e coda che non porta da nessuna parte se non a depressione, stress e company. Come dice LUNA l’aiuto può avere mille facce.
LUNA non so in che fase tu stia, non so se hai ancora contatti con il tuo ex, non so da quanto tempo vi siete lasciati… dici che non cerchi un principe azzurro surrogato, nemmeno io cerco, ma sento comunque la mancanza di ciò che non cerco. Mi manca un punto di riferimento affettivo, mi manca la cosa bella che ti strappa un sorriso durante le giornate NO. Si ok trarre piacere dalle piccole cose aiuta molto, ma non basta non mi basta più! Mi manca tutto ciò di bello che c’era nel nostro rapporto e mi manca lui. Allo stesso tempo so che non potrei ricominciare perchè é come se avessi scoperto ciò che realmente si celava dietro le sue mancanze e i suoi tentennamenti. Ora vedo lui e il nostro rapporto con altri occhi. Ma c’è ancora la nostalgia dei bei momenti passati insieme e di ciò di bello che avevo visto in lui e che non riesco, io per prima per mia mancanza di disponibilità, a vedere in altri uomini.
Sto attreversando un momento difficile, sola, lontana dalla famiglia e dai miei amici più cari, con un lavoro ballerino che non mi dà alcuna soddisfazione economica e personale ma che in questa crisi nera non mi sento di lasciare.
FDC ti auguro delle splendide vacanze.
ciao CINICA 🙂 – …però non sei neanche nel loop killer, mi pare, bensì (anche se ovviamente mi spiace per il malessere che descrivi) in una naturale fase che è già e anche di rielaborazione. A me, cinica, non sembra mica strano il fatto che fdc provi dispiacere, senso mi mancanza etc. Son cose naturali e che richiedono il loro tempo. Il punto è il loop. Tu hai descritto molto chiaramente una sensazione che chi l’ha provata conosce: mi manca lui ma al contempo lui non è più ‘quello’. Quando una persona ci lascia, ci delude soffriamo e al contempo facciamo un’enorme difficoltà ad accettarlo. Anche perché, investimento sentimentale a parte, e anche esistenziale (che ovviamente non è solo materiale, ma anche di scelte e progetti e modi di vita e abitudini etc) viviamo noi stessi una crisi d’identità anche perché l’altro ha… Cambiato o sembra aver cambiato identità. Ciò è tanto più forte quanto l’altro si comporta male, ci ha tradito, è incivile o ci addossa colpe o dimostra zero empatia ma si verifica anche se l’altro cambiando ruolo passa da compagno, marito a ‘amico’ o una specie di parente, prossimo e insieme non più abbastanza (per noi). A me pare anche normale che tu ti stia aprendo alla voglia di amare e sentirti amata, che però tu sia ‘selettiva’ e che tu sappia e senta che la scintilla mica scatta così facilmente. E anche che tu stia ancora ‘scaricando’ i files precedenti. Son sincera, io penso sia peggio non darsi il tempo di farlo. Ma penso ci sia una differenza tra loopare e darsi tempo. Anche il loop può essere una fase ma che ad un certo punto evolve. Fdc pensa che il loop sia necessario, che contenga più amore, dedizione e domande senza le quali la verità sfugge e il loop e il dolore non possono cessare. Non è così. Il loop semmai confonde. Io non giudico fdc. Io son stata malissimo. Dolore invasivo, fino al fisico. Conosco anche i loop. Il dispiacere che toglie ogni piacere e il respiro. La sensazione di separazione fisica come un’asportazione e emoraggia costante.
spaesamento, soqquadro, vertigini. Io ho avuto un calo di pressione un giorno, in una farmacia, casualmente, meno male, che i farmacisti mi stavano intorno terrorizzati perché stavo collassando. E il dottore mi ha spedito dal cardiologo. Per fortuna tot ok. Quando ai miei dolori d’amore si è aggiunto quello di un lutto a parte le sensazioni emotive devastanti il mio fisico ha somatizzato dalle coliche renali ad allergie mai viste prima a dolori reumatici da far pensare che avessi una malattia degenerativa. Tot ciò tra dolore e stress, emotivo. E vorrei sottolineare che non sono una crepalina mezza pippa. Tot altro. Eppure così è. Son magra da sempre, costituzione, metabolismo. Ma magra sana. In certe foto mi si vedevano ossa dello sterno. In quelle di un matrimonio a cui son andata quando mi faceva piangere e rivoltare le budella anche il carrello del supermercato. Tanta emotività allo sbando ha preso in contropiede anche me. D’altra parte son una che è felice se guarda una margherita. Felice. Un cuor contento. Quando la perdita è stata globale la mia sensibilità fiorellino ha girato con uguale potenza al negativo. D e v a s t a n t e. Anche perché TUTTO era un casino. E io adoro il mio lavoro ma se non lavoro non magno. Intendo dire che ferie e malattia non esistono. Il mio capo, per farla breve, sono io. La gente mi dice che son sempre uguale e come faccio e che dimostro dieci anni in meno, chi non ha idea. Io penso ‘mi pigliano per il culo?’. No. Però io mi vedo diversa. Sarà che io so? Sarà che io mi son vista da dentro? Sarà che so che soffrire e avere casini mi ha rubato degli anni? Il sorriso? Ad un certo punto son stata travolta sia dalla grandezza dei miei sentimenti sia da un senso di ingiustizia, dolore e abbandono e delusione LACERANTI. Una specie di rabbia, ma non violenta quanto piuttosto implosa e sofferente. Ora sto decisamente meglio. Un altro lutto poteva stendermi. Invece ho pensato che proprio per l’alto rischio devo amarmi e proteggermi e aver cura di me il doppio. E’ la sola strada. Gli elementi per trarre frutto dalla nostra, sua, anche mia esperienza li ha, quanto me. Ognuno però metabolizza come sa e come crede. Sceglie.
Cara Luna, conosco benissimo il dolore emotivo che si trasforma in quello fisico. Gastrite, reflusso, sballamento del ciclo, sfoghi epidermici, allergie, cisti varie, tachicardia, attacchi d’ansia… Quel dolore che ti toglie il fiato e che ti fa sentire completamente spaesato.
Poi si fa un percorso si attraversano varie fasi e scaricano (come dici tu) i files sapendo che tanto non si può formattare ma in fondo chi lo vuole? che tanto all’indiferrenza non si arriverà mai.
Però LUNA al di là della capacità di godere delle piccole cose (gustarsi un buon gelato, fare due risate con’amica, rilassarsi in un bel bagno caldo, sorridere ad un fiore) alla mia età (35/40)mi viene spontaneo (forse sbaglio?) quando faccio un bilancio della mia vita mettere sul piatto due aspetti fondamentali che sono appunto l’amore e il lavoro. E negli ultimi tre anni sono andati entrambi a put… ne deriva una situazione di malessere.
Sbaglio Luna nel considerare queste cose? Sono troppo riduttiva?
Ciao Luna, Ciao Cinica
Non sono in Ferie. Non sono andato, almeno fino ad oggi, ma non credo ci andrò. Problemi oggettivi. Non mi andava di lasciare mia madre da sola. Doveva venire anche lei ma il recente lutto….non se l’è sentita. Forse mi avrebbe fatto bene, forse non lo so. Ma stavolta c’entro poco. Io ce la sto mettendo tutto per uscire da questa situazione, ma a volte mi si mette tutto contro.
Purtroppo da almeno una settimana sto vivendo un momento di crisi ansioso/depressiva molto forte. A questo punto dovrò cercare un aiuto che ho sempre rifiutato e che tuttora rifiuto. Ma vedo che non ce la faccio. Mi sto distruggendo.
Hai detto bene Luna: sono fermo al punto uno quello in cui ci si addossa la colpa.
Si è vero non lo nego. D’altra parte il mio malessere maggiore nasce da questo fatto. Dal pensiero continuo sui miei errori. Ma non solo quello del figlio. I miei errori nel rapporto, qualche sbaglio in buona fede che non ho soppesato a dovere. Ho creduto troppo al fatto che ci conoscevamo a menadito. Tutto quello che è accaduto proprio non me lo aspettavo. E poco importano quelle che sono le sue colpe. Io penso alle mie.
Sono sempre stato del parere che prima di incolpare gli altri bisogna guardare prima se stessi. Ed io prima di guardare i suoi errori continuo a guardare i miei.
E mi sto distruggendo. Vivo nell’angoscia di chi non riesce a rimediare a ciò che ha errato.
Guardo le altre coppie. E pur non conoscendo cosa realmente bolle nelle loro pentole, penso sempre che comunque bisogna essere più malleabili. Cosa che forse non sono stato.
Vedo anche le coppie separate, quelle con figli. Nonostante le problematiche penso che alla fine una separazione con i figli per quanto distruttiva dia sempre modo di vivere per qualcosa e per qualcuno di importante.
Cinica, mi rivedo completamente in te: anche a me mancano quelle cose che mancano a te, un sorriso, un punto di riferimento affettivo. Anch’io come te ho molta nostalgia dei bei momenti passati insieme che sono tanti e tanti e come te non riesco a vedere il bello che c’era in Lei negli occhi di un’altra donna. A differenza di te non riesco a vedere il nostro rapporto con altri occhi. Vedo solo due persone diverse. Solo che i miei occhi ed il mio cuore non riescono a credere in quella che è oggi mia moglie. Per me è come se si trattasse di due persone diverse.
E poi Cinica e Luna, mi sento solo, terribilmente solo, anche se ho amici, parenti, mia madre e donne che mi cercano per darmi il loro affetto, magari anche il loro amore. Ma sono io che sono chiuso in un’angoscia che non mi da requie. Mi sforzo, faccio di tutto per continuare a vivere. Ma vedo che proprio non ce la faccio.
Sapete ragazze, sono un appassionato di documentari sulla natura e sui viaggi. Prima li guardavo con entusiasmo insieme a Lei, magari progettando un viaggio in uno dei posti che venivano descritti. Adesso li vedo con tristezza. Adoro quei posti magnifici ma penso che nulla valga senza Lei al mio fianco.
…Mi sento svuotato. Vado avanti per forza di inerzia.
A differenza di te Cinica non sono lontano né dai miei affetti, né dai miei amici e per mia fortuna, almeno per ora non ho un lavoro ballerino. Mi rendo conto che non è poco. E spesso mi identifico in chi come te vive queste situazioni non facili.
Anche nella tua descrizione Luna mi sento vicina a te. I tuoi malesseri fisici, il tuo vederti ossuta nelle foto. Anch’io ho perso molti chili che ho faticosamente ripreso ma che perdo facilmente al minimo attacco ansioso più forte. E poi ho il viso triste, tirato, la gente se ne accorge. Ma io non so cosa fare. Il sorriso non mi riesce proprio di tirarlo fuori.
E in tutto questo non posso non pensare al fatto che Lei sorrideva sempre. Mi ha detto che io le ho spento sorriso ed entusiasmo. E che voleva tornare a sorridere. Ma ancora oggi mi chiedo cosa posso averle fatto di tanto tremendo da spegnerle il sorriso. A me il solo pensiero di averle causato una cosa del genere mi mette un groppo in gola. Vorrei piangere a dirotto: io che ho tolto il sorriso a chi amavo!!! Ma perché ? Come ? Quando ? Cosa ho fatto ? Ecco perché continuo a farmi mille domande, a riavvolgere il nastro e a cercare di capire dove sono stato così terribile. Io che non ho mai fatto male a una mosca. Io che se vedevo un ragno in casa lo portavo fuori senza ucciderlo perché ogni essere vivente ha il diritto di vivere. Forse è proprio vero che le cose devi tirarle fuori. Non si può tenere le proprie emozioni dentro altrimenti gli altri chissà cosa capiscono. Ed è quello che è successo a me purtroppo.
Solo mi pare così ingiusto che debba pagare un prezzo così caro per un semplice modo di essere, che poi così tanto diverso non mi è mai sembrato.
Sono in loop ragazze. Ma ora le energie mi stanno abbandonando. Spesso devo far buon viso a cattivo gioco. C’è il lavoro da fare e devi concentrarti. Sono sforzi terribili che il fisico deve sostenere. E poi c’è sempre Lei che non capisce o non vuole capirmi. Ma è possibile che non riesca a vedere un uomo pentito anche di ciò che non ha commesso ? Ma perché proprio Lei così dolce deve farmi questo ? No, no, no, non ce la faccio ad immaginarmela così. Qualcosa le è successo, qualcosa non ha capito oppure qualcosa di mio deve averla colpito in modo negativo, troppo negativo.
Scusatemi ragazze ma mi sento davvero a pezzi. Non è vittimismo credetemi, sapeste quanto vorrei tornare a sorridere. Ma la vedo impossibile.
Cinica, mentre scrivevo ho letto il tuo ultimo post il 1198. Si Cinica, io mi sento come te. E cosniedra che sono pi grande. Il lavoro al momento non mi da problemi e spero non me li dia mai. Ma l’Amore, la costruzione di una famiglia. Quello è colpa mia. Come volete che mi senta quando per un attimo riesco a godere di un qualcosa di positivo così come hai ben descritto tu ?
La famiglia non l’ho voluta io. La colpa è la mia se sto così. In questo senso gli altri contano poco. Anche i loro errori.
Ciao di nuovo