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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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1.662 commenti

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  1. 1161
    LUNA -

    Sì, FDC,capisco cosa vuoi dire, tuttavia anch’io ho subito un abbandono senza che ci fosse prima una crisi, ed è questo che cerco di farti capire. Noi avevamo appena preso casa ed eravamo quelli di sempre. Non è che noi abbiamo cominciato a litigare, o ad avere problemi e ad un certo punto lui mi ha detto: “Così non si può andare avanti”. Lui una sera, di punto in bianco, ma veramente di punto in bianco, mi ha detto: STOP. E anche se vivevamo insieme, ancora, io ero stata abbandonata. Lui non era più la persona del giorno prima e la nostra vita non lo era. Tutto era diventato assurdo. E inoltre io non riuscivo a capire perché. Avevamo appena attraversato un periodo in cui avevamo corso molto, io tra il lavoro e l’ospedale, perché una persona cara era stata in ospedale quasi un anno. E’ vero che avevamo avuto meno tempo per noi, ma è anche vero che avevamo affrontato le cose insieme e che, dal mio punto di vista, avevamo sempre cercato comunque di ottimizzare il tempo da passare insieme. Ciò, certo, era accaduto anche perché lui aveva usato il suo tempo per venire in ospedale con me ecc. Del resto io non vedevo il suo appoggio come SCONTATO, nel senso deleterio del termine, ma con naturalezza reciproca, perché io avevo fatto lo stesso per lui e lo avrei fatto. E gliene ero anche infinitamente grata. Peraltro glielo dicevo pure. Lui esplose, in maniera assai poco chiara, tra l’altro, all’inizio, senza dirmi perché fosse arrivato a dirmi che era finita. Esplose peraltro quando i nostri ritmi erano tornati normali. Poi mi disse che io in quegli ultimi anni avevo pensato solo a me stessa e che si era convinto che io lo amassi meno. Nb: ospedale, e non avevo fatto la… donna in carriera, avevo costruito il mio futuro, non è che era mia intenzione fare la donna mantenuta e le scelte che avevo fatto riguardavano il fatto che ogni individuo deve costruirsi una sua strada, tra studio e lavoro. E peraltro lui poco prima mi aveva detto: sono fiero di te, non mollare perché sei in gamba e coraggiosa ecc ecc. Se lui esplose, come ho già detto, fu sicuramente anche per cose che lui aveva rimuginato (senza dirmele) ma anche perché sua madre ci creò altri nervosismi, casini, malintesi. Anche lui non fu chiaro, prima, nel dire che si sentiva più abbandonato o che. C’è anche da dire che un conto è se io sto uscendo tutte le sere a farmi gli affari miei, o non ti ascolto e non ti parlo o non ti bado o non voglio uscire con te e mi vedi strana senza ragione o mi invento tre sere su quattro che ho il mal di testa (cosa che non fu), un conto è se è evidente che io sto cercando di fare del mio meglio per gestire un amore a cui tengo assolutamente, studio e lavoro (non è che le donne vogliono fare tutto, Max, ma sarai d’accordo con me che una donna, a meno che non pensi di sistemarsi trovando marito senza mai lavorare, esattamente come un uomo si costruisce un suo percorso. peraltro le mie scelte non erano mai state improntate sull’individualismo, altrimenti ne avrei

  2. 1162
    LUNA -

    fatte altre. Se io mi fossi mossa dalla mia città, con il mio lavoro, avrei potuto avere più soldi, anche più soddisfazioni, un curriculm più ricco… non fu per paura che non lo feci, ma perché sempre, nelle mie scelte, in modo spontaneo, avevo considerato che per me la famiglia, intesa come coppia, contava. Contava tantissimo. Peraltro, in quegli anni in cui in effetti lavoravo con orari ufo, mi stavo anche costruendo un lavoro che, per molti versi, fatto in un certo modo, invece era l’ideale per diventare compatibile con la maternità. Non ci pensavo direttamente, ma così è. Diciamo, a onor del vero, che se all’epoca avessi accettato un trasferimento in pochi anni avrei fatto esperienze professionali importanti ma al contempo avuto anche via un gruzzolo che ci avrebbe permesso di stare più tranquilli dopo. Ma eravamo appena andati a vivere insieme, e certo che non si va a vivere insieme perché uno se ne vada. Oppure bisogna avere molta sicurezza in sè e una mentalità estremamente elastica, che lui non aveva. Ma io non ebbi bisogno di pensarci su, perché lo conoscevo e ci conoscevo da 10 anni). Io presi sempre in considerazione le cose che mi diceva (e non me le disse mai mettendola sul tragico, altrimenti le avrei considerate da quel punto di vista, è ovvio. Non avrei lasciato il lavoro, perché sarebbe stato assurdo, ma avrei considerato che lui mi stava dicendo che c’era il rischio che ci lasciassimo, cosa che assolutamente non fece), ma non è che io mettessi la testa sotto la sabbia o non lo rassicurassi, semplicemente sarebbe come se io dicessi a uno che fa il vigile del fuoco che sto male quando lui fa le notti. Lui può essere empatico, venirmi incontro, ma non è che può non farle. Se è così grave insieme possiamo considerare (ma un’alternativa deve esserci, non è che si può licenziare) delle alternative, ma bisogna anche mettere sulla bilancia perché io soffro perché uno la notte non c’è, se il problema è il lavoro o è mio, no? – comunque sia le nostre storie si somigliano perché se anche mi disse le cose non le mise abbastanza in evidenza. Io sono una che considera i problemi, posso non essermene accorta? Può darsi, ma comunque anche a lui mancò una visione globale. Se una persona che amo lotta tra la vita e la morte è corretto che tu mi ricordi che esisti anche tu, ma se non ti sento abbastanza quando sto uscendo dall’ospedale forse anche tu puoi renderti conto che anche se ti amo ho un cervello solo, che sta comunque gestendo un periodo più complesso di altri. E dirmi: ABBIAMO UNA PRIORITA’. E’ certo che io non sarò mai una che di fronte a ciò dice: non ho tempo. – Lui è stato molto più egoista di me in seguito, FDC, e molto meno “in ascolto” e molto meno costruttivo di me. Quella cosa era superabile? Secondo me sì, se non lo fu fu anche per il suo atteggiamento e tensioni esterne che fu lui a non saper gestire. Non è che solo io e te FDC abbiamo il dovere di fare sempre la cosa giusta, mi capisci? Fifty fifty.

  3. 1163
    Cinica -

    Ciao Luna e Fdc,
    vi leggo… il dolore dell’abbandono almeno per me fu lacerante. Anche noi convivemamo da un pò d’anni, io qualche piccolo cambiamento nelle sue abitudini l’avevo notato, provai a parlargliene ma lui diceva sempre tutto a posto e per non fare la paranoica lasciai stare. Tutto a posto un corno! Io non mi volevo sposare perchè me ne infischiavo dell’abito bianco e di tutte quelle menate delle cerimonie (si ok poi ognuno il matrimonio lo fa come vuole ma ci sono sempre delle aspettative famigliari etc etc)e poi non volevo innescare battiglie legali nell’eventuale possibilità di un divorzio e quindi la convivenza per me era il mio impegno preso nei confronti della persona che amavo.
    Fdc dice che se dovessi avere un figlio maschio gli consiglieresti di non sposarsi e se dovessi avere una femmina cosa le consiglieresti?
    Fdc dalle tue parole non vedo via d’uscita…tu ami ancora tua moglie credi nel matrimonio e vorresti salvarlo a tutti i costi, ma nello stesso tempo sembra che lei non ne voglia sapere… non c’è via d’uscita. Se le persone cambiano o se il loro non è mai stato vero amore ma solo un surrogato non so che dirti, nel mio caso ho sempre pensato che il suo amore non fu mai autentico nel caso tuo non so…

  4. 1164
    LUNA -

    fdc, rispondo al tuo 1160. Invece a me, anche perché ovviamente conosco le persone di cui parlo, i vari caratteri, gli equilibri, e anche perché ho osservato i punti di vista e i rapporti azione/reazione con più calma, molte cose quadrano. Non nel senso che giustifico, ma mi sono più chiare le dinamiche. Io all’epoca notai subito una serie di cose però appunto mi fu meno chiaro perché crearono tanto disagio, caos. Ho descritto delle cose negli ultimi post, ma in realtà l’intersecarsi fu più complesso. Quando ti scrivo così tu pensi ‘appunto, voi avevate problemi, noi no’. In realtà tutti stanno in equilibrio su una serie di cose, nessuno escluso. Lo si fa costantemente, individualmente e nei rapporti. Tua moglie se parlava con un altro già aveva spostato un equilibrio, se non parlò con te già era spostato, se scelse di non farlo ciò per lei e voi aveva un significato, ma non puoi, attualmente, sapere se lei andò in crisi perché dicesti no ad un figlio o se te lo chiese perché era già in crisi con te. Il fatto che tu dici cos’era logico che lei fosse, pensasse o che le relazioni e le persone non cambiano non ti aiuta secondo me. Anche se comprendo bene lo shock e il senso di impotenza. Ma per esempio tu continui a domandarti perché non sei più andato bene a tua moglie e cosa hai sbagliato anche per le accuse che lei ti muove ma appena ora forse cominci a riflettere realmente in cosa lei ha mancato in questi tre anni in cosa è stata egoista lei. In cosa ha mancato già prima (quindi un problema c’era) se rimuginò ma non parlò e ascoltò chi magari invece di invitarla a mettersi a sua volta in discussione le diede solo ragione. Ricordati però che anche scegliamo i nostri interlocutori, quindi anche scelse forse chi in quel momento la appoggiò in un certo modo.

  5. 1165
    LUNA -

    esempio: quando per il mio exex mettersi in discussione riguardo sua madre e il suo non riuscire a gestire lei e la sofferenza che ci e mi causava fu troppo arduo lui si attaccò di più ad un amico ‘scemo’ che, anche per il proprio egoismo di single e per avere più attenzione su di sè, nonché anche per una certa invidia (lavoravano entrambi fuori sede, ma il mio exex aveva me, prendeva treni per venire da me e io da lui) non gli avrebbe mai detto ‘ma che fai? Così peggiori le cose!’ etc. All’epoca, già avevamo problemi per sua madre, io trovavo assurdo il suo comportamento. Assurdo perché peggiorava le cose. Lo interpretavo: non gli importa. Gli dicevo sia ciò sia gli facevo notare come agiva l’amico. Zero. Se teneva a me? Sì. Ma aveva scelto chi dava man forte ad una parte di sè. Quindi non è solo una tua responsabilità o del gatto e la volpe se lei ha reagito in un certo modo ai problemi che per lei o in lei evidentemente c’erano. E lei, appunto, anche in seguito non si è mai presa resp nè messa in discussione e dando tot la colpa a te ha anche evitato la chiarezza e anche di centrare i VERI problemi. Per quanto mi riguarda la cosa centrale che oggi rimprovero al mio lui è di non aver centrato insieme i veri problemi. Di cosa realmente fosse insicuro nei miei riguardi verso lui, di non averci permesso di trovare insieme una strategia per contenere sua madre, donna di fatto solipstista e incontenibile, di aver basato gli ultimi anni (anche con sofferenza sua) su presupposti errati ma ciò anche a causa del suo egoismo e autoreferenza, perché se si fosse realmente posto diversamente in ascolto anche mio e delle mie esigenze sarebbe stato più chiaro e ben prima quali fossero le REALI stonature. E’ perché mi son risintonizzata su me che ora le vedo.

  6. 1166
    Fuori dal Coro -

    Ciao Luna, Ciao Cinica
    Luna ho capito che ad un certo momento, di punto in bianco, hai vissuto da separata in casa. Ok. A me questo non è successo. Non ho avuto modo di lottare, di cercare di dialogare o quant’altro. Lei è uscita di casa punto. E mi capirai quando dico che la situazione è un po’ diversa. Avessi vissuto da separato in casa come minimo avrei avuto la possibilità di metabolizzare di vedere comunque che non era più possibile vivere insieme. Io questa possibilità non l’ho avuta. Mi son trovato di punto in bianco sa solo. Solo anche fisicamente. Casa vuota. Capisci cosa intendo ?
    Tu comunque riesci a tirar fuori delle cose: malintesi, la storia del lavoro, dell’ospedale, tensioni e quant’altro. Io no, niente di tutto questo.
    Ma la cosa che più mi fa male è il fatto che Lei mi rinfacci ogni cosa. Io non credo che sia possibile cambiare così radicalmente opinione sulla persona che ami o che hai amato. Io ormai per Lei sono un’egoista che pensa solo a se stesso. Tutte le qualità che avevo, e che credo ancora di avere, sembra siano sparite nel nulla. In pratica Lei si è annientata per me. Quasi abbia vissuto alla mia ombra. Eppure tutto sono meno che un despota. Proprio pochi giorni fa mi ha accusato del fatto che io avevo raggiunto quello che volevo e non mi curavo di Lei. Pazzesco. Riavvolgo sempre quel famoso nastro ma con tutta la buona volontà pur senza esimermi dall’ammettere certi errori che credo siano frequenti in un rapporto di coppia, non riesco a trovare nulla di cui mi debba vergognare.
    Mi parli di equilibri Luna, del fatto che se Lei all’epoca già parlava con un altro aveva spostato i suoi. Certo Luna ti capisco. Io non ho mai pensato di parlare con un’altra donna se non per prenderci un caffè o fare quattro chiacchiere sul più e sul meno. Ti dirò, a volte mi chiedevano del perché non avevo figli. E io dicevo loro le cose come stavano. E quando mi chiedevano cosa ne pensasse mia moglie rispondevo quello che per me era la realtà: “si me lo chiede ogni tanto ma non mi sembra tanto convinta.” Si perché onestamente ragazze, nonostante Lei mi chiedesse un figlio io questa percezione del desiderio di formazione di una famiglia non l’ho avuta. Sembrava più un doverlo fare perché lo fanno tutti o perché “magari poi me ne pento”. Io credo che una donna che davvero desideri un figlio si mostri davvero triste e non abbia interesse per null’altro. Sarò stato distratto, ma questo non l’ho percepito. E se ritengo di aver sbagliato è proprio per il concetto di paura che avevo dentro di me. Io se avessi voluto un figlio avrei agito diversamente. Io non so come la pensate ma se una cosa diventa fondamentale va messa in chiaro. Non sto lì ad aspettare l’altra persona si decida. Metto in chiaro le cose. Soprattutto se un figlio lo voglio dalla mia donna. Anche se mia moglie mi facesse intendere di non volerlo non penserei mai a farlo con un’altra. E le proverei tutte. Anche ad allontanarmi se è il caso, per dare a Lei un momento di….

  7. 1167
    Fuori dal Coro -

    riflessione. Ma nel momento in cui Lei maturasse l’idea di averlo sarei l’uomo più felice della terra. Per questo mi distruggo il cervello nel cercare di capire perché non abbia combattuto in altre maniere. Ma soprattutto perché, se il motivo era questo, mi stia “distruggendo” moralmente su cose inesistenti, accusandomi di qualsiasi cosa. E’ comunque chiaro il fatto che per Lei questa cosa sia stata a dir poco traumatica. L’ho sentita in questi giorni e il solo fatto di menzionare particolari in cui le dicevo no al figlio la fa diventare una iena. Le escono gli occhi fuori dalle orbite. E’ indubbio che deve aver sofferto parecchio. E non so se davvero in tutta questa storia l’intervento alla tiroide abbia giocato un ruolo determinante. Io so solo che sto soffrendo in una maniera pazzesca. E la sofferenza maggiore è data dal fatto di non riuscire a riconoscere più la persona che mi ha amato e che io amo tuttora. Non avrei mai pensato di provare una cosa simile con Lei. E’ devastante. Ti distrugge ogni cosa di buono che hai dentro. Vorresti fare, vorresti farle capire ma non ci riesci. E’ semplicemente angosciante. Non so se riuscite a capirmi…non credo le parole rendano ciò che sto provando da tre anni a questa parte.
    Cinica se avessi una figlia femmina le direi che sposandosi con le leggi italiane avrebbe tutte le tutele di questo mondo. Certo le leggi potrebbero cambiare ma per il momento sono tutte a vantaggio delle donne. Sto parlando di matrimonio Cinica non di Amore sia ben chiaro. E in questo senso ad un figlio maschio non consiglierei assolutamente di sposarsi viste le leggi in vigore.
    Io ho sempre amato mia moglie. Ma mi rendo sempre più conto che il mio modo di amare è diverso da ciò che si intende. Ho avuto molte donne Cinica ma in tutta la mia vita ho pronunciamo la parola “Ti Amo” soltanto a lei. Il che la dice lunga su quale valore posso dare a questo sentimento.
    Non posso non credere che Lei non mi abbia amato. Perché durante il nostro rapporto quello che dimostrava mi sembrava proprio Amore. Non posso dubitare che non lo fosse. Quello che da tre anni mi chiedo è come può finire un Amore del genere.
    Cinica sentendoti parlare riguardo il matrimonio e il fatto che avessi paura di divorziare e delle eventuali battaglie legali la dice lunga su quanto io amassi mia moglie e credessi in Lei. Ho sempre avuto paura anch’io di tutto ciò ma con Lei non l’ho avuta perché mi sono fidato ciecamente e non ho mai considerato l’idea che Lei potesse abbandonarmi. Dal canto mio poi, credo tu abbia capito bene come la penso: l’idea di lasciarla era contemplata solo nel caso in cui io potessi morire prima di Lei. E credo di aver detto tutto.
    Ciao ragazze

  8. 1168
    LUNA -

    non credo di aver mai pensato alle cerimonie come una menata e a conseguenze legali. Non mi sarei sposata, e un giorno non mi sposerò, se capitasse, puntando sulla forma, ma più sulla sostanza e non ho mai pensato che lo status di moglie con firma fosse diverso dal mio. Forse mi è difficile spiegarmi, ma per me era uguale e al contempo pensavo che magari un giorno, se ci fosse venuta voglia, lo avremmo fatto, senza tanto can can, magari anche in pochi. Di certo non mi vedevo passare un anno a scegliere bomboniere e ammorbare il prossimo coi miei preparativi. Ciò non vuol dire che io sia poco romantica o che non mi piaccia celebrare i momenti, non necessariamente quelli che per altri son quelli base. Cmq quando mi laureai decisi di fare una festa il giorno prima di farla, più per la voglia di stare insieme. Una cosa improvvisa. I miei amici vennero tutti, per nulla stupiti dallo scarso formalismo. Non è che mi sentivo diversa rispetto una settimana prima perché avevo una laurea. Anche se me la son sudata e quindi con quella festa celebrai un percorso, ma ecco, se mi fossi sposata sarei stada identica al giorno prima, con le stesse idee e la stessa percezione. Quando andammo a vivere insieme in un certo senso per me il mio matrimonio fu quello, senza invitati e pubbliche cerimonie, ma molta gioia, naturale. Non pensai dimostra qualcosa in più. Era un passaggio di crescita e un suo significato, ma gi2 prima per me quello che contava c’era

  9. 1169
    Cinica -

    Ciao a tutti,
    una mia amica divorziata passa gli alimenti all’ex marito che è riuscito a dimostrare di non aver un lavoro. Inoltre dopo la separazione non avendo lui un posto dove andare l’ha dovuto tenere in casa per molto tempo. Ora io non sono nè un avvocato nè un’esperta di legge ma credo che in caso di divorzio la legge tenda a tutelare il coniuge economicamente più debole uomo o donna che sia. E’ vero che in caso di figli questi vengano quasi sempre affidati alla madre… Conosco molte donne che hanno dedicato la loro esistenza a figli e marito per poi ritrovarsi sole perchè lui è scappato con quella più giovane rifacendosi una famiglia e privilegiando i figli di secondo letto sia economicamente che sentimentalmente.
    Dico questo perchè è vero che ci sono purtroppo molte donne che mirano a sposarsi per avere una sorta di mantenimento a vita, ma vorrei che si vedesse anche l’altro lato della medaglia.
    Luna anche io se mi fossi sposata avrei fatto una cerimonia intima e semplice ma come dicevo sono sicura che ci sarebbero state delle pressioni familiari e per me, per quello che provavo, non avevo bisogno di prendermi altri impegni se non quello che il mio cuore aveva già preso. Per la questione divorzio bè, il mio era anche un atto d’amore da come la vedo io, visto che praticamente tutte le donne che conosco mirano a mettersi l’abito bianco, a me non importava e proprio perchè potevo capire i ragionevoli dubbi di un uomo sulla questione divorzio (dubbi che fra l’altro lui non mi ha mai dato sentore di avere) anche lì ecco non mi volevo sposare perchè non volevo che sorgessero equivoci.
    Fdc al di là del lancinante dolore per l’abbandono io posso dire di avere avuto dei sentori, come già scritto, e di aver ritrovato dei lati “positivi”, se di positivi possiamo parlare in quello che è stato il periodo più buio per me, nell’aver ritrovato un pò di me stessa dopo la separazione.
    Ma nel tuo caso mi pare di capire che è stato un fulmine a ciel sereno. Sicuramente Fdc tua moglie t’ha amato molto, cosa le sia successo non so dirti se il figlio è stata la causa scatenante di un malessere che poi è cresciuto gardualmente sfociando nel desiderio di rottura. Se la presenza dell’altro sommata ad altri fattori abbia portato alla necessità di andarsene… Ma ora tu Fdc che mi sembri un uomo intelligente ed hai ora in mano tutte la carte (grazie anche all’aiuto di Luna)per fare un’analisi di quanto accaduto cosa pensi di fare? Che decisione pensi di prendere?

  10. 1170
    aleba -

    Ciao a tutti. Vi ho letto poco perchè sono al mare con la mia bimba :)) ma vedo che le riflessioni non mancano.
    Fare un figlio perchè poi potrei pentirmene è molto diverso dal fare un figlio perchè sono pronta, perchè so chi sono e ho capito che l’immortalità risiede proprio nel cuore dei figli, che saranno qui anche quando noi non ci saremo più. Perchè parleranno di noi ai loro figli e ai nipoti, perchè dare la vita, accompagnarla nei primi passi e averne cura senza mai imprigionarla è il completamento per un essere vivente. Tua moglie, FDC, forse non ha mai dimostrato in modo eclatante la maternità che desiderava…il bisogno di famiglia. Sebbene noi non possiamo sapere cosa in realtà ribollisse nel suo animo, in quanto ognuno ha il dovere di fare chiarezza in sè stesso e non deve pronunciare parole vincolanti quando non è pienamente consapevole dei propri bisogni, credo che avesse solo una percezione di parte del diventare madre. Penso, correggimi se sbaglio, che non sia mai riuscita a vedere in modo pieno ed allargato al massimo un figlio nella vostra vita. Probabilmente perchè si è autolimitata in quanto tu dichiaravi apertamente di non voler rompere l’equilibrio della vostra coppia. Forse ha escluso a priori la tua figura di padre ed ha concentrato tutto su sè stessa. Involontariamente, ma il seme del dubbio sulla tua vera e completa disponibilità a fare un figlio, ha fatto in modo da creare finti muri (che lei percepiva come invalicabili) e carichi enormi di responsabilità per lei..nella sua immaginazione. Quando io ho scoperto di essere incinta, ero la donna più felice del mondo. Ero pronta ad affrontare qualsiasi difficoltà per quel piccolo essere che cresceva dentro di me. Il mio ex era felice, ma tirava fuori frasi assurde che avrebbero dovuto aprirmi (!!) gli occhi e addirittura non fargli riconoscere la bimba. Lui era felice di diventare papà, ma metteva continuamente in primo piano sè stesso. Lui il padre, io la serva. Lui con il patrimonio in pericolo, perchè sebbene non fossimo sposati comunque la legge equipara i figli naturali ai figli nati nel matrimonio. Stessi obblighi per i genitori, stessi diritti per i figli. Gli obblighi sono anche di natura patrimoniale e questo a lui disturbava parecchio. Un’ostetrica mi disse “i figli possono unire, ma possono anche dividere” . No, pensavo, io farò in modo che saremo più uniti. Ma il sabotaggio continuo dell’unità da parte del mio ex mi ha distrutta.
    Il sabotaggio era dettato da un amore malato, non dalla mancancanza di amore.Credo che l’amore di tua moglie fosse addirittura troppo, e questo mette in modo dei meccanismi di auto limitazione occulta che generano frustrazione e negano il dialogo per paura di dover attraversare conflitti e assumersi responsabilità. Ma l’omertà fa vivere nell’illusione che sia tutto a posto, mentre sotto sotto si scava una voragine dove prima o poi si precipita senza neppure capire come sia potuto accadere. Bacioni a tutti

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