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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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che prima non c’era, sono d’accordo con te sul fatto che se io mi sveglio con questa consapevolezza a cui sono arrivato/a ascoltandomi e lasciandomi il MIO tempo per arrivarci non è molto corretto che aggredisca una persona anche presa in contropiede e che io veda in perplessità anche personali anche oggettive semplicemente un egoismo, un’opposizione o anche del disamore. Può darsi, ma anche no.
CINICA, io capisco che per te sia stato molto pesante ciò che ti è successo. Hai investito in un rapporto e hai avuto, se ho capito bene, la sensazione di fare un percorso insieme e nella stessa direzione. Non hai vissuto l’attesa della realizzazione di un progetto come un tergiversare o comunque hai dato fiducia che non fosse così e poi a conti fatti… E’ chiaro che la sua crisi (o anche una tua, chissà) sarebbe potuta emergere anche per altre ragioni o quando i figli c’erano, però intuisco il tuo shock. Il mio “trauma” si riferisce ad un altro passaggio della vita, precedente a quello che dici tu. Io mi sono mossa con il mio ex sempre in una direzione comune, crescendo insieme. Ad un certo punto quando abbiamo fatto il passaggio della convivenza (che per noi era equivalente al matrimonio, anche per me) non siamo arrivati a quel passo sfiniti, ma entusiasti e “liberi”. Vero è che già quel cambiamento ha fatto emergere una serie di cose in ciascuno, ma normali assestamenti. L’ingerenza di mia suocera, che gli ha imposto (sarebbe lungo da spiegare) la casa da comprare (noi avevamo scelto insieme un affitto intanto) è stata il vero detonatore. Non il trasferimento che mi era stato proposto, e rifiutai, quanto la questione casa imposta e le ingerenze di lei e anche le sue “manipolazioni”. Vorrei sottolineare però che è lui e siamo noi che abbiamo gestito questa variabile in un modo o in un altro. Lei è stata totalmente incapace di capire che quello era un momento di passaggio in cui avevamo bisogno di essere lasciati in pace, anzi. Ma è naturale, perché lei è un’accentratrice, quindi il fatto che lui vivesse liberamente la sua vita e con una persona capace di farlo per lei non era un valore aggiunto, ma un pericolo. Detto ciò, però, è lui che di fronte a queste cose si è mosso in un certo modo, secondo il suo carattere. Per questo FDC ti ribadisco che ho capito pure che tu le avrai detto di no, ma il fatto che lei la ponga in un certo modo, con se stessa e al di fuori da sè, è il suo modo di essere e di guardare e gestire le cose, che a te piaccia o no. E forse una persona che gestisce così le cose non ti è compatibile, non da tre anni almeno, sicuramente. Tu non sei in sofferenza solo perché vi siete lasciati, ma anche per il modo, anche aggressivo, in cui affronta il fatto, anche usandoti, sinceramente lo penso, come capro espiatorio di cose sue, che neanche sai, perché non è diretta e chiara e comunque ha sempre ragione lei. Se avrà un figlio spero che prima si guardi dentro, te lo dico onestamente, da donna. Perché così farebbe danni. Ciao.
Ciao a tutti ragazzi e ragazze
Grazie a tutti per i vostri post.. Intanto Maximum. Ciò che hai scritto nel post 1094 contiene molte verità purtroppo.. Per quanto riguarda il tuo post successivo volevo anzitutto precisarti che non vado a spiarla di nascosto. Mi capita di vederla di guardarla con amore, nostalgia e quant’altro. Ma spiare non è il verbo giusto. No questo no.
Di esperienze, come ho scritto precedentemente, ne ho avute tante. E mi sembrava di aver fatto tesoro di eventuali sbagli passati, che sinceramente non ho ripetuto.
Credo di essere stato un buon marito. Presente in tutti i sensi, innamorato della propria donna e leale. Poi sono stato sempre me stesso.
Dici bene che sono “fissato con quella donna”. E’ mia moglie, la donna che ho scelto, la donna a cui voglio bene.
Ho letto quello che hai scritto riguardo la tua esperienza. Hai parlato di “sabotaggi” di contraccettivi. No questo mia moglie non l’ha mai fatto.
Avere principi ed essere contro la massa oggi non conviene. Perché rimani da solo e devi lottare sempre contro tutto e tutti. Con il rischio, come è successo a me, di perdere non “qualcosa” ma…le persone più importanti della vita.
Luna tu ipotizzi che realmente Lei non mi ami più. Diverse volte mi ha detto che non prova più il sentimento di prima. Ma non so come dire….è questo il mio dubbio. Credetemi…io faccio una fatica pazzesca a capire questa cosa. Eppure ne ho viste di cose nella vita. E ho avuto, nel passato, le mie belle delusioni…non vivo nel mondo delle favole. Quante notti ho passato a cercare di aiutare miei amici lasciati dalle loro donne. Mi rendo conto che tra le righe di un post è difficile spiegare certe sensazioni. Ma sono veramente disorientato. Cioè ragazzi o qui non si crede più a nulla, oppure esistono delle cose che possono tramortirti come è successo a me. Insomma, questa donna, mia moglie. Non sarà santa come non lo siamo nessuno ma…io l’ho conosciuta per venti anni come una persona onesta in tutto e, in particolare nei sentimenti. Io mi chiedo come c….zo sia possibile che di punto in bianco subisca una “metamorfosi” sentimentale di queste proporzioni ? Nei post precedenti sottolineavo come tanta gente sia esterrefatta. Ma qui c’è gente che dopo quasi tre anni, senza che io apra bocca, mi chiede come sia possibile che noi non si riesca a tornare insieme. Ci conoscevano in tanti. Sto parlando di decine e decine di persone. Ora che mi meravigli io, che sono coinvolto, ci sta ma che lo facciano altri, dopo anni, e con tanto di bagagli di esperienze personali alle spalle bè…ti da da pensare. Qualcosa non torna insomma.
Scusate ma è fuori dalla mia comprensione come si possa perdere un sentimento in questa maniera e così repentinamente, neanche davvero come scrivevo qualche giorno fa, si fosse incontrato un ipnotizzatore.
Leggevo il post n. 1098 di maximum e mi ha colpito il suo discorso sulla priorità assoluta del figlio di punto in bianco quando per anni non se ne era mai parlato. Ti viene…
da pensare. E tutto sembra ricollegarsi a ciò che dice Luna. Cioè “l’incazzatura” in relazione alla scorrere del tempo.
Capisco che voi state pensando al fatto di “ma chi te lo fa fare a massacrarti così” però io cerco di mettere insieme i vari pezzi presi un po’ anche a prestito dalle vostre esperienze e dalle vostre considerazioni per cercare di capire come da un’idea diversa tra due persone in un determinato periodo della vita possa scatenarsi un inferno.
Il post 1094 di maximum è molto esplicito su tante cose. Mi colpisce il punto in cui dice che la sua ex non ha ancora un figlio. Mah !
E mi colpisce anche il post n. 1099 di Cinica in cui mette in risaldo l’evidente confusione del suo ex compagno. In questo caso capisco che non c’è solo non voglia di diventare genitore. Ma non voglia di continuare il rapporto di coppia.
Mentre stavo postando ho visto i nuovi post di Luna, il 1100 e il 1101. Ho letto le tue considerazioni. Con Maximum e Cinica ci sono due persone con le quali posso confrontarmi. Sulla questione “figlio” abbiamo vissuto delle esperienze più o meno simili.
Io, purtroppo, e continuo a ripeterlo, non credevo che il matrimonio contenesse dei risvolti così complicati soprattutto a livello psicologico. Pensavo che, una volta arrivati alla meta del vivere insieme, ci fosse quantomeno una conoscenza profonda uno dell’altra. Forse perché personalmente non ho mai contemplato la possibilità di un cambiamento di personalità. Come ho sostenuto pochi post fa ritengo che la questione “figlio” sia paragonabile al discorso “matrimonio” inteso come cambiamento di vita. Durante la mia vita ho sempre sentito e visto esempi di uomini restii al matrimonio, ma quasi mai in relazione all’arrivo di un figlio, anzi il contrario. Per questo adesso mi sento un pesce fuor d’acqua. Perché sempre più spesso mi ritrovo davanti uomini pressoché ragazzi entusiasti della paternità. Gente che magari ha mille altre problematiche, ma che però di fronte ad una situazione così importante ha fatto ciò che si doveva senza particolari patemi d’animo.
Durante i nostri scambi di post ho sentito spesso parlare di crisi, di crisi interiori. A volte mi domando cosa siano queste crisi. Cosa vogliano significare. Sarà che le mie “crisi” che definirei meglio come “problemi” le ho sempre tirate fuori. Ne ho sempre parlato alla luce del sole. Con mia moglie, con amici, con i genitori. Se avevo bisogno di aiuto l’ho sempre chiesto alle persone di cui avevo fiducia. Sul figlio non posso dire di essere entrato in crisi. Ma di aver avuto semplicemente paura. Paura di cambiare vita. Paura di sconvolgerla in un certo senso. E infatti Lei mi accusa di non voler cambiare ma….cosa c’entra in questo caso ? Io vedo solo la paura di modificare un tipo di vita che avevamo scelto.
Qualcuno diceva poco tempo fa in tv che la vita è semplice, ma che noi ce la complichiamo. Se guardo il mio caso non posso che dar ragione a questa persona.
Io non so se mia moglie mi usi come…
…capro espiatorio di cose sue. Ma proprio perché non sono in grado di capirlo.
Sai Luna, io mi sento frastornato da questa storia perchè forse mi trovo nel mezzo di un cambiamento generazionale. E credo, anche tu, seppur più giovane di me, ti ritrovi in questa situazione. All’epoca dei miei genitori, quando ero piccolo, ma anche da grandicello, non ricordo a mia memoria di aver mai sentito parlare di coppie in crisi. Si c’erano le discussioni, le grosse liti. Ma tutto rientrava. E il divorzio già esisteva visto che in Italia è entrato nel 1975. Nn sto parlando di sopportazioni in questo caso sia chiaro, ma proprio di situazioni di crisi all’interno di ogni esponente della coppia e/o della famiglia. Perchè sinceramente anche a livello figli non ho ricordi di crisi giovanili. Ora se vado ad analizzare il mio caso devo pur riconoscere che alla fine il problema nella mia storia l’ho creato io. Perchè 30 anni fa a nessun uomo venivano paure in relazione al cambiamento di vita nell’ipotesi dell’arrivo di un figlio. Anzi, ci si sposava addirittura più giovani per metter su famiglia immediatamente. E’ anche vero e su questo andrò in contrasto con Cinica, che oggi le problematiche relative alla vita di oggi sono di gran lunga superiori a quelle di 30 anni fa. Prima bene o male si lavorava tutti, dal dopoguerra in poi si è sempre avuta la fiducia nel futuro e, in tutta onestà, quando nasceva un figlio, ci si preoccupava soo che nascesse sano e in salute. C’erano molte più certezze e meno interrogativi. Questi sono dati di fatto inconfutabili. D’altra parte c’erano anche meno problematiche relative alla gestione di un figlio. Nei post scritti da maximum risultano piuttosto evidenti le sue paure riguardo il fatto di “seguire” il figlio da genitori presenti. Non per nulla nell’ultima parte del suo post ha fatto chiaro riferimento a nonni e a tate. Diciamo alla fine che: oggi o si fanno figli senza troppo pensarci o ci si pongono troppi problemi.
Poi tornando a bomba e all’ultima parte del post n. 1101 di Luna in riferimento al guardarsi dentro da parte di mia moglie. Bè non so. Io so solo che, a volte mi trasformo in una statua di sale quando penso a quando eravamo insieme. Davvero Luna, lo so di ripetermi continuamente, ma vado letteralmente in trance e mi rendo conto che forse la mia vera unica crisi sia questa: il non riuscire ad accettare la sua nuova veste. Io mi chiedo quasi ogni giorno se la sua mente non torni mai ai nostri anni vissuti insieme. E mi domando costantemente quale metamorfosi sia avvenuta nella sua mente e nel suo cuore per far passare in secondo piano tutti i nostri ricordi.
Alla fine se sto soffrendo è anche e soprattutto per questo. Sai Luna, la superficialità fa parte della nostra epoca, ma ti posso garantire che Lei superficiale non lo è mai stata. Profondità d’animo ed entusiasmo, queste erano due delle sue grandi qualità. Ma anche e soprattutto rispetto per gli altri. Ma si può cambiare così ?
Ciao
mi colpisce, sai, quando scrivi ‘hanno fatto ciò che si doveva fare’. Ho capito in che senso lo dici, ma dovere non è un verbo messo lì a caso. E ripeto, anche a cinica, che peraltro cinica non mi sembra, che io non vedo figlio uguale senso di responsabilità/no uguale peter pan. Purtroppo il mondo è pieno di madri e padri peter pan e gente che non cresce anche se i figli li ha. Per il resto e invece no, fdc, la vita è un eterno divenire, e quindi no che dopo il matrimonio per forza ‘vissero felici e contenti’. Neanche per forza megacasini. Ma un divenire comunque sì. Quando io e lui abbiamo preso casa in affitto (per poi comprarne una) quello era il nostro matrimonio. Certo che lo e ci conoscevo e pensavo ci fossimo scelti per la vita, quindi ti capisco, ma comunque sapevo che la vita è un divenire, non è statica. Ciò che mi ha preso in contropiede è stato che è successo un paradosso: nella sua famiglia c’erano sempre stati dei problemi, certe dinamiche. Ma per quanto lui ci vivesse dentro e sua madre fosse un hitler che commentava ogni cosa e lo stressasse di continuo noi eravamo liberi e lui lucido nel non farsi travolgere da sua madre. Peraltro era qualcosa che gestiva dalla tenera età. Peraltro io me n’ero andata da una storia resa invivibile da una suocera e da una “cattiva gestione” e quindi è certo che da qualcosa di simile avrei preso immediate distanze. Invece mi sentivo al sicuro. Ben schermata dentro ma comunque lucido anche lui. Non appena pensavo ragionevolmente
Quasi le due di notte e ancora sono sveglio. Sono entrato nel sito per leggere qualche vostro eventuale nuovo intervento. Ma mi ritrovo qui ancora a scrivere due righe. Sono rientrato da poco a casa ero in compagnia di amici. Ho provato a ridere e scherzare. Abbiamo parlato di tante cose, lontane dalla mia problematica. Ero lucido, dialoghi aperti, belli importanti, su tanti aspetti della vita. Lo scambio di idee, punti di vista diversi. Non sono poi così rigido. Seguo i discorsi degli altri, li capisco li comprendo, dico la mia, c’è chi approva. Non siamo così distanti. E’ vero siamo amici, ci conosciamo da tanti anni. Ma siamo sempre gli stessi. Abbiamo subito diversi cambiamenti nel tempo. Ma la testa e il cuore sono sempre quelli. Nessuno è cambiato se non a livello fisico. Tutti con bagagli di esperienze alle spalle, positive e negative. Ma che non hanno scalfito nulla.
E ora sono qua. Fino a pochi minuti fa a sfogliare delle foto. Da tempo non lo facevo. Il tempo si è fermato ai nostri visi sorridenti. Ai nostri viaggi, alle nostre fest, alle cene con amici. Ogni attimo è bellissimo. Vedo le immagini…il suo sorriso. Nessun accenno di crisi sui nostri volti. Penso ai momenti prima e dopo lo scatto. Niente di brutto: una passeggiata, un dialogo su una panchina, qualche risata, un abbraccio, un bacio…l’Amore. Rivedo il mondo, il mondo visitato con i nostri occhi. Ma chi la faceva una vita così ? Eppure non eravamo nababbi. Due lavori normali, due stipendi normali e la propensione ai viaggi. E’ bello visitare il mondo insieme a chi vuoi bene. Centinaia di foto. Non solo viaggi ma..feste in famiglia, ricorrenze, concerti, amici, balli, sole, mare, pioggia, vento, neve…VITA!!! E ovvio non le guardo tutte ma basta leggere i titoli per ricordare bei momenti. Mi ci impegnavo a mettere in ordine i nostri ricordi. Ecco le mie distrazioni quando non mi dedicavo a Lei: mettere in ordine il nostro bagaglio di ricordi. Un bagaglio che aprivo di tanto in tanto insieme a Lei con la speranza di vederlo ancora per tanti e tanti anni ancora sempre più aggiornato. Invece stop. Fine della corsa. L’archivio della nostra vita è fermo a tre anni fa. Agli ultimi scatti in cui è impresso il suo meraviglioso sorriso.
Un sorriso che Lei ha voluto spegnere. Ma perchè ?
Scusate ma mi andava di scrivere queste poche righe. La malinconia è tanta e il cuore soffre ancora nonostante il tempo che passa.
Fuori un meraviglioso cielo stellato mi fa capire che la vita non è finita. Lo so nonostante tutto che c’è ancora vita fuori.
Ma mi piacerebbe continuare a viverla con Lei.
Nonostante tutta la mia sofferenza e…la sua.
Mi piacerebbe risorgere per vivere ancora intensamente tutta la vita che abbiamo davanti.
Buonanotte a tutti
che stava per iniziare il periodo in cui saremmo stati ancora più liberi di prima dagli stress della sua famiglia su di lui e dagli stress della mia famiglia su me, comunque amando la famiglia e anzi pure meglio, andando a trovarli, frequentandoli, ma nel nostro bel niduccio, beh… lei ha tirato il carico da novanta. La casa, a pochi metri, che non si poteva rifiutare. Non riassumo come la “impose”. Lui era in ansia totale. Non vorrei, ma forse devo. Io dicevo: tu non devi scegliere in base a ciò che vuole lei, ma in base a ciò che senti tu. Ovviamente a me già giravano le bolas, ma per come la cosa era stata posta. Con un ricatto. Era il ricatto a farmi dire “ALLARME” non la cosa in sè. Era il ricatto a farmi empaticamente sentire una ribellione interna anche per lui stesso, e nei confronti del fatto che noi eravamo grandi e vaccinati e lei non ci stava rispettando. Tra l’altro (cosa che lei assolutamente non era in grado di vedere) lui era in difficoltà perché era l’ultimo figlio ad essersene andato di casa, l’ultimo cuscinetto. Andandosene aveva liberato se stesso, ma ora suo padre sarebbe stato sotto fuoco tutto il giorno, senza neanche quella spensieratezza che c’era quando lui andava e tornava o io e lui andavamo lì la sera e restava a guardare la tv con noi per un tot? Lei andò fuori di testa per l’affitto, perché era una decisione nostra autonoma (ci mancherebbe!) e aveva già puntato la casa che secondo lei lui avrebbe dovuto comprare. Così iniziò a tormentarlo costantemente che l’affitto era una specie di tragedia mangiasoldi a vuoto. Non una considerazione, una tragedia. C’è gente che valuta di volere un affitto, sa per sè. Lei è solipsista. In più lui andava a pranzo lì perché lavora in famiglia, e per le ragioni che dicevo (il “cuscinetto”). Lei non aveva alcun interesse a dirgli “ma non dovresti mangiare con tua “moglie”?” anzi. Lei usò questa cosa e il fatto che non avevamo ancora una lavatrice per dire che gli lavava i panni, perché che senso aveva lavarli a mano (cosa che io facevo tranquillamente). Ricordiamoci che per lui era una rivoluzione anche d’ansia andarsene di là, e non perché era mammone, ma per la faccenda “cuscinetto”. Lei girò il fatto che io ero stata perplessa e ostile a quella casa (che lui si era sentito costretto a scegliere, perché lei gli diceva: guarda che io ti presto una cifra solo per quella casa, sennò la compro io, la regalo a tuo fratello e tu da me non avrai mai un soldo – Modalità per cui io, io, sarei andata piuttosto a vivere in una tenda) per dire che io ero contro di lui, dei SUOI sacrifici, che io pur non avendo cifre via (avevo un immobile, volendo avrei potuto metterlo in affitto, ma tale fu il casino che fece che mandò in tilt anche me, me ne dimenticai. So, può sembrare pazzesco, ma è così) facevo la viziata, e che io non gli facevo neanche il pranzo… Ci ho messo anni per capire veramente tutta sta dinamica di merda, che mi/ci arrivò addosso come un tir con rimorchio.
fdc, una cosa è certa, il valore di risorgere per TE. – fdc, capisco che la tua crisi, rivoluzione personale ti faccia guardare il mondo in un certo modo, ma IL TUO problema è la cosa su cui dovresti concentrarti, diversamente però da come fai. Tua moglie non è una vittima della società massificata e consumistica. Quello che sta facendo è vecchio quanto il mondo e anche decenni e secoli fa c’era chi, guardando magari dei dagherrotipi o solo ricordando, si sentiva come te. Tu stai idealizzando il passato. E’ vero quel che dici sul dopoguerra etc, vero che viviamo una crisi anche economica senza precedenti, ma, concedimi, che c’entra con tua moglie e il suo tradimento, per esempio? Non mi pare abbia rubato per fame. Al contempo parli del passato, ma tu avresti voluto accanto tua moglie che ti ama o che anche se il divorzio c’è non divorzia ma per schema mentale? Fdc, che ti importa della sociologia? Tua moglie ti ha piantato, punto. E anche male. E smettila di pensare che sia per il figlio. Son tre anni che tira fuori anche come ti pettini, ancora un po’, per dire che con te non si può figliare.
salve a tutti…solo brevemente…la mia vicenda la racconto con molto distacco perché ormai morta e sepolta da tanto tempo.
potrei entrare nei dettagli e nei retroscena vari…ma non mi interessa in quanto come detto la faccenda è chiusa.
posso solo dire che oggi ripensandoci ringrazio il cielo di non essermi sposato e di non aver fatto figli con quella donna 😉
magari come dice cinica sono stato un po’ coniglio pure io, poco importa ormai, il risultato è stato quello.
poi se io ero coniglio non vi vengo a dire cosa è stata lei in realtà…
dipende poi tutto dai punti di vista e dalle diverse prospettive….
fdc…tu sei in un loop…tutti qui ti diciamo che faresti meglio a romperlo..a uscirne fuori…per te stesso.
cosa importa cosa pensano e dicono gli altri ?
che eravate una bella coppia ?
ma certo che te lo dicono…nessuno verrà a dirti che eravate proprio una coppia di mxrda…
tutto questo non importa!
importa che lei non ti ama più e te lo ha anche detto se non mi sbaglio…e te lo ha dimostrato e te lo dimostra continuamente.
questo importa!
perché ?
come mai ?
è da 3 anni che ci pensi fdc!
e non sei arrivato a nessuna conclusione plausibile o soddisfacente.
noi qui facciamo solo tentativi d interpretazione in base a quanto tu ci scrivi…e anche in base alle nostre esperienze certo…di più non possiamo neanche fare…
saluti a tutti…
Ciao Luna
“Hanno fatto ciò che si doveva fare”. Non è inteso come “dovere”. Ma è semplicemente un modo per dire che si è fatto ciò che era logico fare. Sposarsi presuppone la formazione di una famiglia. I figli sono una normale conseguenza. Ecco questo era il senso del “dovere” inteso in questo caso. Ed è li che sono mancato.
Anche se sono perfettamente in linea con te quando dici che il mondo è pieno di uomini e donne che non crescono pur essendo genitori. A volte inorridisco quando me li trovo di fronte. Lo so. Personalmente non mi sento un “peter pan”. Piuttosto una persona con un forte senso di responsabilità. Lo dimostra il fatto che non desideravo un figlio proprio perché sapevo cosa significasse. Dovevo solo convincermi ad accettare di cambiare vita conscio delle responsabilità che la gestione di un figlio comportava. Il caso di Cinica credo faccia capire molto meglio quella che era la mia condizione: il suo ex compagno ad un certo punto non sapeva più cosa voleva mettendo in discussione anche il rapporto di coppia. Di contro io ero un uomo che sapeva cosa voleva. Ero certo del nostro rapporto di coppia. Il problema è che io non mi sono mai trovato di fronte ad un bivio. Metaforicamente è come se io e mia moglie camminassimo da sempre sulla stessa strada e, durante il tragitto si parlasse della possibilità di percorrerne un’altra rimanendo poi a percorrere la stessa. Diverso sarebbe stato se ci fossimo trovati di fronte ad una biforcazione nella quale ognuno intendeva percorrere una strada diversa. A quel punto ci sarebbe stata la scelta. Mi sarei fermato a pensare certo. Avrei chiesto tempo. Ma poi avrei scelto. E i fatti hanno dimostrato che avrei seguito mia moglie. Ma a me questa possibilità di scelta non è stata concessa. In pratica, sempre utilizzando la metafora, è successo come se i dialoghi avvenuti durante il percorso avessero fatto si che di fronte ad una deviazione della strada ,che stavamo percorrendo, mia moglie avesse virato di colpo senza neanche interpellarmi. Nonostante io la chiamassi, le corressi incontro dicendole che avrei voluto continuare a percorrere con Lei anche l’altra strada.
Sul discorso matrimonio non la vedo come te. O forse non sono riuscito a farmi comprendere. Ho sempre sostenuto, e così mi è stato insegnato, che il matrimonio è una cosa seria. La parola “separazione” non è mai esistita nel mio vocabolario. E nel momento in cui prendo un impegno lo porto a termine. E il matrimonio è un impegno d’Amore. Il matrimonio vuol dire anche stabilità e non cambiare a seconda di come soffi il vento. Io credo che le frasi che si pronunciano in Chiesa non siano state scelte a caso. “Nella buona e nella cattiva sorte” spiega tutto. Il divenire di cui tu parli non è il contrario di essere statici. Io non ho mai pensato al matrimonio come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza per continuare il percorso intrapreso durante il fidanzamento. Fermo restando la consapevolezza del fatto che si è preso un….