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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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Ciao Luna
Scusa il ritardo nelle risposte. Avevo capito sin dal primo post che il mio smetterla era riferito al mio massacrarmi. Non è proprio così, nel senso che non vedo le cose così grazie a mia moglie. Lo sfogo fatto nel mio post 1055 è assolutamente personale. Non c’entra Lei. Fosse stata un’altra persona che avesse avuto un altro comportamento sarebbe stata la stessa cosa. No Luna, se ci fossero state altre cause non credo proprio mi sarei massacrato in questo modo. L’ho fatto presente, indirettamente, anche nel mio post precedente. Il mio è un errore di vita, non un errore banale. I miei amici, quelli che mi esortavano a fare un figlio no, non erano tutti sposati. Anzi spesso erano single e non avevano figli. Era che io non ci volevo sentire. Ho chiaramente sottovalutato la cosa. Io dipingo mia moglie come un essere perfetto, o quasi, finchè è stata insieme a me. Non posso davvero rimproverarle nulla. Gli errori glieli contesti nella fase successiva. E poi ovviamente le contesterei l’errore di avermi fatto credere delle cose se questo fosse vero. Perché, nonostante tutto, non ho ancora capito se Lei mi rinfaccia le cose per rabbia o perché veramente non le sopportava. Stento davvero a credere al fatto che faceva le cose con me solo per accontentarmi, per farmi piacere. Pochi giorni fa sono uscito con una mia amica. Abbiamo fatto un giro per una cittadina. Continuavo a chiederle se le piacevano davvero certe cose, quello che vedeva, la struttura della case e quant’altro. Era evidente il fatto che non mi fidavo. E le ho chiesto più volte se il tutto le piaceva realmente o acconsentiva solo per farmi piacere. Alla fine vedi è come se non mi fidassi più di nulla. Proprio perché, nel bene e nel male io ho agito nella massima correttezza e verità. Posso fare tante cose per un’altra persona. Ma non mi sembra giusto far credere che ti piaccia una cosa quando in realtà non è vero. E’ un ragionamento sbagliato secondo te ?
Ho letto i tuoi 5 punti. Purtroppo il quinto è quello che mi fa male. Infatti mi sento responsabile della mia scelta. E ciò che mi pesa è il fatto appunto di averla fatta in età matura. Io sono sicuro che se tutto fosse avvenuto se avessi avuto 30 anni sarebbe stato diverso. Mi sarei trovato una giustificazione. Ma adesso no. Ed è questo che mi brucia.
Nel mio post 1055 ho scritto, forse in maniera confusionaria, tutto le emozioni che si susseguivano nella mia mente. E mi capita spesso sai di stare così. Ed è quello che non mi fa andare avanti. Alla fine di tutto sto sempre lì. Non mi perdono. Non ci riesco proprio a perdonarmi.
Ed in più si aggiunge il fatto che qualsiasi cosa io faccia è costante il mio pensiero fisso al passato. A quando stavo bene con Lei. Ma bene veramente. Ecco vedi Luna, quando mi capita di leggere i tuoi post in cui parli del tuo rapporto mi rendo conto che se anch’io come te avessi avuto un periodo durante il quale ci fosse stata una crisi reale ed evidente sarebbe stato tutto diverso.
Tu parli di…
…dieci anni vissuti splendidamente con lui. Poi lui che va in crisi e “ti fa la guerra”. E tu cerchi di capirlo, di comprenderlo, ma alla fine di rendi conto che è lui che va in crisi, non sei tu.
Ecco io questa fase non l’ho vissuta. E’ come se mi fossi trovato nei tuo dieci anni splendidi e di colpo mi fossi ritrovato da solo, abbandonato dalla persona su cui contavi più di tutti. Alla pari dei tuoi genitori. Sommaci le colpe che sai che mi faccio continuamente e trai il risultato.
Come caspita fai ad uscire fuori da una situazione del genere ? E’ traumatizzante all’ennesima potenza, perché cerchi continuamente di capire le ragioni…sue e…tue.
Avverti poi la sensazione di essere solo. Nonostante sei contornato di amici. Nonostante noti che comunque ci sono persone dell’altro sesso disposte a darti Amore.
E’ tremendo sentirsi soli in mezzo agli altri e non riuscire ad accettare l’Amore che ti viene offerto perché il tuo mondo è ancora da un’altra parte.
Sai Luna, quando mi scrivi che io la dipingo come un essere perfetto e che non può fare errori a meno che non sia stata rapita da marziani o quant’altro io ti capisco. Ma vorrei che tu capissi il mio stato di uomo che non comprende come una persona, in questo caso mia moglie, possa di putno in bianco rinnegare tutto ciò in cui ha creduto. Maximum è molto spiccio, forse a ragione, perché dirotta il tutto verso l’interesse per un’altra persona. Quello che mi sorprende è come un’altra persona possa eventualmente farti rinnegare tutto il passato. Cioè qui due sono le cose: o mia moglie ha “falsato” per una ventina d’anni o l’eventuale altra persona è un ipnotizzatore, un santone o quant’altro. Personalmente, per quanto mi riguarda, mi si può presentare pure Miss Mondo, con una dote di 300 milioni di Euro che mi garantisce Amore a vita per farmi rinnegare ciò in cui ho sempre creduto. Non so se mi spiego. Magari posso dire: si ok questa mi ama, ha i soldi, a me piace e ci sto bene e ok. Ma non rinnego le cose in cui credo. A meno che non ci abbia mai creduto.
Ecco perché mi ostino a non capire.
Un abbraccio
fdc, 1) l’ultimo punto si riferiva più a lei che a te, a dire il vero. 2) appunto, ancora più vieni sulle mie quando dici che i tuoi amici ti esortavano da single e senza figli. Non stavano mica nei panni tuoi. Ti esortavano in base alla teoria 3) la guerra mia è simile alla tua, nè meglio nè peggio. Anche tu stai nei casini da 3 anni. 4) dipende anche e molto dalla sua reazione colpevolizzante se stai così, eccome. Poi se non puoi o vuoi rendertene conto è un altro discorso 5) capisco la tua ‘paranoia’ (angoscia) del non fidarti. Ma anche questa esagerazione in te è dovuta al grazioso revisionismo vittimistico e autosantificante moglierno. Che in 3 anni non si è neanche fatta lo scrupolo, parrebbe, di aiutarti a uscire, fosse pure da amica o ex, da un labirinto portando i discorsi su un livello civile e paritario. Ma forse un capro espiatorio fa comodo. 6) aridaje. Non serve un santone, una manipolazione
Ciao Luna
Prima sono uscito per pranzare. Riflettevo. Avevo in mente le ultime cose che ti avevo scritto in risposta a quello che mi avevi scritto tu. Mi guardavo intorno. Sono passati quasi tre anni da che non vivo più con Lei. Eppure il tempo intorno a me sembra essersi fermato ad allora. Son successe tante cose eppure mi trovo sempre allo stesso punto. Mi si dice di reagire, di darmi una svegliata, di pensare di più a me stesso, che il tempo passa, che la vita è una sola. Eppure non riesco ad andare oltre. Nel senso che faccio molte cose ma tutte senza un fine. Sarà che avevo puntato tutto su questa storia. Sarà che ci credevo veramente. Sarà che forse ho dato certe cose per scontate, tipo il suo Amore. Sarà tutto quello che sarà, fatto è che mi sento vuoto. Vuoto perchè mi manca tutto quello che avevo costruito con Lei. Tutto quello che abbiamo fatto, che ci siamo detti. E in tanti anni se ne dicono di cose. Soprattutto se a queste cose ci credi veramente. Certo, probabilmente ho sbagliato a credere troppo a questa persona. A credere che fosse quasi un mio alter ego. Io non avrei mai lasciato mia moglie Luna e credevo che Lei fosse come me. Come ho scritto nei precedenti post ho avuto molte donne prima di Lei. Ma quando l’ho conosciuta e, soprattutto, nei mesi e negli anni successivi mi ero reso conto di aver avuto una fortuna straordinaria. Perchè avevo incontrato una persona davvero speciale.
Ecco, crollando Lei mi è crollato il mondo. Tu mi scrivi e maximum anche che non riesco a farla scendere dal piedistallo. Non è proprio così. Nel senso che si sul piedistallo ce l’avevo messa quando eravamo insieme. Ma la delusione che mi ha dato in questo tre anni è stata immensa. E fondamentalmente è come se non credessi più a nulla. Come se in sostanza mi fossi svegliato da un incantesimo. Credere davvero ad una persona ti fa un effetto terribile. E il paradosso è il fatto che ci ho creduto talmente tanto al punto da pensare che qualche mio comportamento possa aver causato qualche problema nella sua testa.
Due cose che cozzano una contro l’altra. Ma è questa la realtà.
E la realtà è che comunque ogni volta che tento di parlare con Lei non fa altro che tornare al passato a quando io certe cose non le volevo. E’ un continuo sostenere che sono io quello che non voleva quello che le ha causato malessere e quello che l’ha portata ad essere quello che è attualmente.
Insiste su discorsi tipo: quello che si doveva fare non è stato fatto e cose simili come se da tre anni il tempo si fosse fermato (per Lei in un altro senso).
Non riesco davvero a comprendere tutto ciò. Che la vita fosse davvero così incomprensibile in questo senso proprio non me lo aspettavo.
Un abbraccio
Ciao Luna
In risposta al tuo post n. 1063.
Ok per il punto 5. Si i miei amici single non erano nei miei panni. Comunque oggettivamente ci ho pensato troppo a questa cosa del figlio. Molti lo fanno senza pensarci per nulla. Si lo so che la tua storia è simile alla mia. Infatti mi ci identifico molto anche se le motivazioni sono diverse in un certo senso.
Non lo so se sto davvero così per la sua reazione colpevolizzante. Io credo che se Lei se ne fosse andata non colpevolizzandomi in questo modo sarebbe stato lo stesso. Anzi forse peggio.
Bè certo. Il non fidarmi dipende dal comportamento di Lei. Credo sia normale ormai non fidarmi più di nessuno. Dopo un’esperienza del genere sfido chiunque a fidarsi. Metteresti in dubbio qualsiasi cosa. Anche se ti dice che le piace il gelato. Penseresti che lo sta dicendo per farti piacere.
Per quanto riguarda il discorso del santone o della manipolazione non so che dire. Guarda che è davvero assurdo vedere una persona trasformata in questo modo. Io capisco che non siamo tutti uguali. Ma nella remotissima ipotesi che fosse successo a me quello che è successo a Lei, di certo non mi sarei comportato così. Dopo tanti anni vissuti in un certo modo non può essere sufficiente una spiegazione del genere. Basato su un errore di fondo. Ma sai quanto sarei stato a parlare io ? Ma poi figuriamoci, per come sono fatto io non avrei cercato scusanti. Avrei detto quello che c’era fosse stata anche la presenza di un’altra donna. La lealtà prima di tutto.
Ma poi scherziamo ? Minimo saresi stato vicino all’altra persona fino alla fine. Ma poi è inutile che to toccando quest’ultimo punto. Non sarebbe esistito e basta.
Un abbraccio
Ri-ciao Luna
Prima non volevo scriverlo. Ma sinceramente ho troppo nervoso addosso.
Domenica sera l’ho sentita. Volevo chiederle come stava la madre.
Poi quasi automaticamente si torna su di noi. Sono io a prendere l’argomento…perchè se fosse per Lei…quando mai.
Con calma e gentilezza le parlo di noi. Se non sia il caso di vederci, di parlarci. Lei dice che non abbiamo molto da dirci. E il problema sta sempre lì. Al fatto che io un figlio non l’ho voluto e che se Lei sta così la colpa è della sofferenza patita in quel periodo. Io le dico che non si può star sempre a pensare al passato ma che bisogna pensare al presente e al futuro. Le dico che gli sbagli si possono commettere. Ma Lei non si smuove dal suo discorso. E’ ferma lì a tre anni fa. Che quello che si doveva fare non è stato fatto. Ed io sempre con calma a dire che le ho sempre voluto bene e che se le sto dietro da tre anni non è perchè sto giocando, ma perchè voglio formare una famiglia con Lei. Ma Lei insiste con questa storia. Che io non sono cambiato, che io non sono pronto ai cambiamenti e…..tiritin…che io una famiglia non l’ho voluta. E che ora non potremmo andare d’accordo su nulla. Perchè tutto questo secondo te ?
E tutto ciò mi innervosisce. Perchè il suo comportamento è l’antitesi di come si comportava prima. Questo modo di agire, di parlare…mai avuto. Un’altra persona.
Adesso mi dice che nella vita non si quello che può succedere per cui le cose debbono essere fatte a tempo debito. Ok le dico io. Hai ragione la vita non si mai cosa ti riserva. Però io sono tre anni che ti sto dietro per rimediare ad un errore che può essere rimediato. Ma Lei torna sempre indietro a quando allora io non ho voluto. E mi cita episodi, parole che io avrei detto, e che non ho mai negato. Responsabilità di errori che mi sono sempre assunto. Mi dice che non posso capire come sta Lei. Perchè io non posso capire una donna che vuole un figlio perchè io non l’homai voluto capire. Perchè a me non interessava capirlo, perchè sono un egoista e quant’altro.
Ma perchè fa così ?
Ciao
fdc, quelli che tu valuti siano pensieri, fissi, colpevolizzanti, a circolo chiuso che hai per forza dal mio punto di vista son assai, piuttosto, pensieri compulsivi. Non tanto diversi dal lavarsi le mani 45 volte al dì o controllare 5 volte se si è chiuso il gas. Da questo punto di vista tu stai male e tua moglie, mentre ti lavi le mani 45 volte, continua a dirti che le hai sporche e piene di batteri. Puoi dirmi quanto vuoi che sta male pure lei ma che stai male è evidente. Tornare con te o amarti non è certo un obbligo, ma continuare a battere sulle tue angoscie è, mi spiace, scarsa sensibilità e egoismo. Tu dovresti fare esattamente il contrario di ciò che stai facendo. Dovresti spostarti, distrarti, parlare d’altro, non coltivare questi pensieri compulsivi. E chiedere aiuto PER TE, per te che hai un problema tuo in questo momento e da mo’. E il problema è anche che non ti rendi conto che le tue sensazioni, di per sè, legate alla fine di una storia in cui credevi son assolutamentissimamente comuni. Il punto sta però nel fatto che un conto sono lo shock e il dolore, che si rielaborano, un altro è pensare che una non rielaborazione e il fissarsi in pensieri ossessivo-compulsivi siano la prova di un amore più grande e di una colpa più grande. Non è così. E’ un modo di reagire allo shock dell’abbandono in cui sei incastrato. Dopo 3 anni potresti essere ancora triste, spaesato? Sì. Ma questi incastri mentali son ossessivi. Non è che non capiamo.
Ciao Luna, ciao Fuori dal Coro.
Caro Fuori dal Coro, sono tre anni che le stai dietro e le modalità sono sempre le stessa. In questo circolo vizioso rivedo me stessa. In questi tre anni lei si sta comportando come ha fatto il mio ex durante la nostra storia. Io lo amavo, Fuori dal Coro, eppure lui mi scaricava addosso tutte le sue frustrazioni e io mi sentivo maledettamente colpevole, mortificata da tanta sua sofferenza, allora mi adoperavo in ogni modo per guarire lui e le sue ferite passate. Era colpa mia sempre e comunque. Colpa mia se lui si sentiva destabilizzato dalle mie passioni, dai miei studi; colpa mia se mi veniva bene una torta; colpa mia se avevo mal di testa; colpa mia se lui aveva mal di schiena; colpa mia se arrivavano conti da pagare; colpa mia se pagavo io; colpa mia se pagava lui; colpa mia se la bimba scivolava e io mi allarmavo; colpa mia se rimanevo tranquilla; colpa mia se mi agitavo; colpa mia se sorridevo; colpa mia se non sorridevo. EcheCaspita!!! Ci ho lavorato un sacco Fuori dal Coro !! anche oggi le “colpe” bussano qualche volta, ma io ho capito da tempo che per ciò che riguarda lui, la sua vita, la sua realizzazione personale IO NON HO COLPE, esattamente come lui non è colpevole per i miei disagi personali, me li sono voluti rimanendo nel meccanismo.
Ciao Aleba, Ciao Luna
Piacere di risentirti. Da che ti ho letto ho sempre sostenuto che il tuo ex non sta proprio bene con la testa (senza offesa per carità, è un modo di dire). Perchè uno che si comporta nel modo che hai descritto nel tuo ultimo post la dice lunga. Tra me e mia moglie non c’è stato alcunchè di ciò che descrivi tu. Il tutto può essere solo ricondotto alla “maledetta” questione del figlio. Null’altro.
La differenza sostanziale che noto tra la mia storia e la tua e quella di Luna è che comunque le situazioni avverse si sono verificate durante il rapporto. Sia tu che Luna avete avuto modo di constatare ciò che avveniva durante gli anni in cui avete convissuto con i vostri rispettivi compagni.
Entrambe avete avuto modo di discutere, di cercare quantomento di chiarire gli aspetti che non andavano. Ma non ci siete riuscite. O loro non volevano chiarire. Per me non è stato così. E questo mi crea un malessere devastante.
Tu Aleba hai elencato una serie di “colpe” che il tuo ex ti addossava. Io non ho mai dato colpe a mia moglie di nulla. Ribadisco ancora, anche se Chiara leggendomi penserà, giustamente, che sono ripetitivo, che l’unica vera “discussione” era incentrata sull’argomento “figlio”. Che poi, come più volte ho sottolineato, discussione vera e propria non c’è mai stata. Più che altro scambio di opinioni. E a volte, come ho sempre ammesso, mi sentivo talmente pressato e incapace di trovare soluzioni che mi sono lasciato sfuggire quelle due o tre frasi infelici.
Ma null’altro. E soprattutto, come scrivevo negli ultimi post diretti a Luna, non ho mai avuto modo di poter dimostrare il contrario.
Tu e Luna avete avuto modo e possibilità di discutere, di riprendere il rapporto, di litigare. A me questo non è capitato. Io mi sono trovato di fronte al fatto compiuto. A Lei che di punto in bianco mi ha comunicato la sua decisione di uscire di casa, mentre io cadevo dalle nuvole.
Non c’erano state discussione precedenti che lasciavano presagire una cosa del genere. Capisci il mio disagio interiore Aleba ? Io sono colpevole per un’idea, per un modo di pensare, non perchè trattavo male l’altra persona.
Infatti la sua accusa verso di me non è quella di maltrattamenti, accuse o quant’altro. Lei mi accusa di non aver voluto capire il suo malessere. Di non aver voluto accettare un cambiamento. Ecco di cosa sono accusato. Io esprimevo un concetto che Lei conosceva. Facevo fatica ad uscire da quel pensiero. Ci stavo lavorando su per convincermi ma non era facile per me. E sono stato colpito alle spalle proprio mentre stavo riuscendo ad accettare il cambiamento di vita.
Quello che mi fa male, quello che mi distrugge, quello che non mi fa più vivere è come una persona come Lei è stata per tanti e tanti anni, abbia agito in questo modo. Senza darmi possibilità alcuna.
E se le parlo di questa cosa Lei sostiene di avermene date di possibilità quando eravamo insieme. Le possibilità erano le richieste di un figlio che non volevo….
….ogni volta che dicevo di no per Lei era una possibilità che mi stava dando. Capisci il suo modo di pensare ? Ogni mio no. Ogni mio pensiero negativo sull’argomento era una possibilità che mi stava dando. Non cogliendo quelle possibilità io mi allontanavo da Lei, o meglio Lei si allontanava da me.
Ma questo come potevo saperlo se tutto scorreva liscio ? Se non c’erano malesseri, se si rideva, se si scherzava ?
Come si può capire una persona solo in base ad una discussione su un argomento ?
Mi si potrebbe obiettare che non sono stato attento che ho sottovalutato il problema. Si ok può essere, non l’ho mai negato.
Io ti capisco Luna, capisco ciò che dici riguardo al pensiero compulsivo. Si sono lucido per poter comprendere anche questo. Mi rendo conto che il tutto sta diventando anche un’ossessione. Ma come potrebbe essere altrimenti ?
Torno sui vostri rapporti e cerco di paragonarli ai miei. Voi avete tentato di tutto prima di interromperli. E da quel che ho capito nè il tuo compagno Luna, nè il compagno di Aleba hanno fatto un minimo passo indietro. Non mi pare di aver mai letto di loro ritorni, di loro pentimenti o quant’altro. Alla fine Aleba ha lasciato il compagno, ma il compagno si è ben guardato di tornare indietro a chiedere scusa per i suoi comportamenti, così come il tuo ex compagno Luna. Mi sbaglio ?
Io mi trovo dall’altra parte. Sono quello che è stato abbandonato, così…di colpo…senza preavviso. Ed io non sono tornato indietro dopo mesi ma l’ho fatto immediatamente nel pieno della PRIMA VERA DISCUSSIONE, quella che stava realmente sancendo un disagio. In quel momento io ho chiesto cosa stesse succedendo, quale fosse questo problema così grave che non poteva essere affrontato nelle quattro mura. E ho affrontato subito la questione mostrandomi pronto a risolverla.
Ecco la differenza sostanziale ragazze.
Io comprendo Luna ciò che mi scrivi nel post 1067. Capisco anche la metafora della mani lavate più volte. Ho provato a distrarmi a pensare ad altro ma credimi io non so più come fare. Ho pensato di ricorrere a farmaci ma sinceramente non voglio farlo. Vorrei uscire con le mie forze da questa situazione ma mi rendo conto che è dura. Se penso che questa angoscia resiste nonostante il dolore di un lutto.
Pensavo davvero che un dolore più grande avrebbe camuffato il minore. Ma pare che non sia così. E’ solo una somma che dà un totale.
E poi ecco sentirla parlare mi lascia un non so che dentro di tremendo. Io non credo tanto al discorso della compulsività anche se capisco il concetto. Io credo che la mia mente, il mio modo di essere, non accetti che una persona per la quale tu sei il punto di riferimento possa cancellarti di botto dalla tua vita. Non lo so io non ci riesco.
Capisco che le mie sensazioni possono essere comuni. Quello che forse non è comune a tante altre storie è il mio credere alle persone. In questo caso a Lei. L’ho idealizzata come diceva maximum. E’ paradossale lo so ma è come….