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Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore aleba.
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fdc, son d’accordo con maximum. La questione per me non è neanche di tirare fuori cattiveria o cinismo, ma che se mi pesti il piede magari non te lo pesto anch’io, ma tenerlo sotto fino ad avere i lividi negando una pestatura di piede… Quando lei ti ha detto che lei hai pestato il piede dicendo di no al figlio tu hai empatizzato oltre misura. Hai cercato immediatamente di toglierle il dolore e anche di curare una ferita. Lei nega anche che tu senta male e se sì son cavoli tuoi. Non esiste solo la cattiveria, esiste anche l’autoreferenzialità. Una diversa scala di priorità. E sì, le analisi che fai non son campate in aria. Non dico che sia il suo caso, ma quando le proprie idee su di sè vanno in crisi a volte dare la colpa fuori è una strada. Ma comunque sia, fdc, lei non si muove realmente verso te. A parte il filo teso del rimprovero da parte sua e un ritorno (ma quanto incerto, precario, persino assurdo posto in quel modo?) ogni lustro questa storia esiste? No. Esiste qualcosa solo perché tu perseveri? Ma tu non hai bisogno di sentirti cercato, amato, scelto, benvoluto? O cmq di una chiarezza? Anche la confusione può essere messa giù in modo più rispettoso e limpido.
Ciao Maximum, Ciao Luna
Piacere di risentirti. 8 anni non sono pochi.Hai il vantaggio di essere più giovane di me, che non è poco. Prendere una batosta a 30 anni è diverso. Però si soffre lo stesso,eccome.
Io credo, ma posso sbagliarmi, che in fondo tu non ti rimproveri molto per la tua storia.In questo senso è più facile sai ? Quando non hai nulla da rimproverarti soffri lo stesso, per carità, ma poi ti guardi allo specchio e dici: “Ma cosa potevo fare di più?”
Certo Max, Lei ora non è chiara.Almeno non con me.Ma a mio parere non è chiara nemmeno con se stessa.Perché vedi, tante volte mi ha detto che è cambiato il suo sentimento nei miei confronti. Però qualcosa non torna in una maniera o nell’altra.Nonostante tutto ciò che è successo non riesco ancora a capire se mi sta prendendo in giro o c’è in Lei qualcosa che non va.
E’ cambiata troppo radicalmente. Come se stesse mettendo tutto in discussione.. Ed in genere quando si mette tutto in discussione qualcosa non va. Vuol dire che si è in crisi.
Ti capisco quando mi dici che dovrei tirarla giù dal piedistallo. In effetti forse sul piedistallo ci stava prima, anche se Lei non si rendeva conto del fatto che la portavo in pianta di mano. Però vorrei capire perché è scesa da quel piedistallo. Non so se riesco a spiegarmi: quando vuoi bene realmente bene ad una persona cerchi in ogni modo di capire cosa le stia succedendo. Anche se ti fa del male. Soprattutto quando questa persona è stata per un ventennio il centro della tua vita, il tuo punto di riferimento. E soprattutto era una persona che ti voleva davvero bene. Avrò scritto centinaia di post qui. Non è un caso. Davvero credimi non è facile. Sono in forte difficoltà in questa situazione. Provi a reagire ma…la tua mente è sempre lì, a cercare di capire cosa è successo. .Fai riferimenti, ti confronti con altri. Ma ti rimane comunque un alone di mistero. Anch’io sai ho avuto altre delusioni. Gli esempi che hai fatto tu: amicizia, lavoro. Ma ti davi sempre una spiegazione. Qui no. Anche l’eventuale altra persona non mi sembra la reale causa della nostra separazione. Qui c’è altro. E come hai detto tu stesso non è solo il figlio.
Forse miei comportamenti che per me erano normali, e invece per Lei erano sinonimo di trascuratezza nei suoi confronti.
Come dice Luna io mi metto molto a nudo in questa questione mentre Lei non si mette in discussione. La differenza credo stia nel fatto che Lei è sicura di essersi ben comportata durante il rapporto. Di aver fatto tutto il possibile e di aver dato tutta se stessa per farlo funzionare . In questo senso non posso darle torto. Come ho sempre sostenuto su queste righe io non posso rimproverarle nulla se non la gestione della sua crisi. E sottolineo “Sua” perché io di crisi non ne avevo. E non vedevo neanche la crisi di coppia. Semmai, per quanto mi riguarda, c’era un mio problema che riguardava l’accettazione del “cambiamento di vita” in relazione all’arrivo di un figlio. Ecco io credo che Lei sia andata..
in crisi con se stessa anche perché molto probabilmente non è riuscita più ad accettare certe situazioni del mio carattere. Il mio modo di fare, le mie idee, la mia personalità, il mio non adeguarmi ai cambiamenti. Il figlio era un cambiamento e l’eventuale ritorno in città era un altro cambiamento. Lei era cambiata. Voleva cambiassi anch’io che invece ero fedele alle mie idee.
Ecco Luna, questo è un argomento che mi piacerebbe trattare con te. Ma anche con Maximum. La questione relativa ai cambiamenti. Da quando mi sono separato, confrontandomi con gli altri non sento che parlare di questa storia: nella vita si cambia.
Io capisco il fatto che non bisogna avere i paraocchi. Ma questa idea continua di cambiamenti onestamente mi dà da pensare. Nel senso che qui pare che il cambiamento sia d’obbligo ma soprattutto sia da considerarsi sempre una cosa positiva. Credo ci sarebbe da parlare a lungo di questa questione. Su come i cambiamenti oggi sconvolgano non solo le famiglie ma la società in genere.
Il fatto che Lei continui a dirmi che non sono cambiato cosa vuol dire ? In che cosa secondo Lei dovrei cambiare ? Le mie idee ? Il mio carattere ? Il modo di affrontare la vita ?
A volte sento dire due cose molto contrastanti: primo che bisogna pensare di più ad amare se stessi, secondo che bisogna adeguarsi ai cambiamenti, in particolare ai cambiamenti degli altri.
Dove sta la verità ? E’ ovvio che se amo me stesso, se ho come si suol dire amor proprio farò sempre fatica ad accettare i cambiamenti degli altri che non collimano con i miei. Tu Maximum e tu Luna siete riusciti a capire e ad accettare i cambiamenti dei vostri rispettivi compagni ?
Luna mi ha colpito la descrizione della separazione di tuo zio. Da come dici non conosci le dinamiche della coppia ma giudichi il comportamento di tuo zio come quello di un egoista e di una persona irriconoscibile. Così come dici che i miei amici non hanno tutti gli elementi per giudicare la mia storia. Certo che no è ovvio. Ma gli elementi che non hanno loro non li ho nemmeno io. Nel senso che i miei amici sapevano come mi comportavo anche se non erano dentro la nostra coppia. Nel senso che non potevano conoscere la nostra vita intima, le nostre eventuali discussione ma la nostra visione di coppia era limpida. Mai nessuno ci ha visto o sentito discutere. I nostri vicini di casa erano increduli appunto. A volte la vita ti insegna che ci può essere gente invidiosa, che magari ti maligna alle spalle. Questo non succedeva. Ho visto gente che conosco di vista realmente dispiaciuta di ciò che è avvenuto, proprio perché ci conoscevano come coppia “simbolo”
Tutto questo “stona” in maniera pazzesca con quella che è la situazione attuale. Come giustamente mi fai notare nell’ultima parte del tuo post n. 1050 Lei è tornata dando per scontate molte cose. Di me si può parlare, di Lei no. Vero, nel senso che Lei prende ogni mia parola per il verso sbagliato. Ma ripeto, perchè sono convinto che Lei prende….
con gli ‘zii’ (virgoletto perché non lo sono di sangue) ci ho… Mangiato pastasciutta insieme per quasi 30anni e ho anche vissuto a casa loro. Più che giudicarlo noto. E’ andato via dopo 40anni di matrimonio, per una conosciuta in internet. Ed è scappato in un’altra città mandando un sms non alla moglie ma alla figlia. E la moglie rischiava di restare senza casa e non aveva lavoro, perché insieme avevano deciso così. Avrebbe potuto gestire la cosa, anche andarsene, in mille modi, e la gestita malissimo. Ma lui si sente comunque chi ha ragione. Se è andato in crisi? Ovvio. Ma la crisi di per sè non è un qualcosa che è come una febbre che poi passa e tutto torna uguale. Tu vedi, mi pare, la crisi di tua moglie come se fosse uno stato momentaneo che copre la persona che conosci e pensi che sia dipesa da te. Invece non è detto assolutamente. E anche se fosse una crisi sua e tanto più non è detto che ciò che tu vedi come un ostacolo per lei non sia tutt’altro. Magari lei si piace più di prima. E a te potrebbe non piacere anche se non vi foste separati. E’ che tu pensi che per forza sareste gli stessi. Ma non è così. E’ che tu quando vedi tua moglie non ti rapporti col il presente. Ti ha mollato, fdc, e comunque non vive con te, non ti dice che ti ama e non fa mezzo programma con te. E quando è tornata è tornata come?
…come riferimento il nostro rapporto. Ha dato tutto quello che poteva dare. Si è annientata per me e, quindi, non si rimprovera nulla. Ciò che è successo dopo è tutta una conseguenza. Secondo il suo pensiero attuale, sono io che l’ho fatta uscire di casa. Trascuratezza ed egoismo. Queste sono le accuse verso di me. Mentre io..cosa posso dire io ? Di avere fatto tutto il possibile per riprendermela. Di averle dimostrato tutto il mio amore. Ma secondo Lei non durante il rapporto. Adesso non conta. Adesso è tardi.
Ho scritto l’ultimo post alle 17,46. Adesso è quasi mezzanotte. In queste ore sono uscito, sono stato fuori, ho cenato. Ma in ogni modo, anche se cercavo di distrarmi, di pensare ad ad altro, di fare altre cose c’era sempre qualsiasi cosa che mi ricordava ciò che era successo. Un uomo che spingeva una carrozzina, un bambino in braccio alla madre, bambini che parlavano con me. E a casa un film, uno qualsiasi…c’è sempre un riferimento ai figli, alla maternità. Una donna che non può avere figli. Un figlio che sta per nascere. Un figlio nato. E’ un continuo tormento. E poi le pubblicità, i telegiornali. E’ un tam tam continuo che mi martella nelle orecchie. Che sembra ricordarmi, qualora per caso il mio pensiero si sia un attimo allontanato, all’errore che ho fatto. Si dice che la lingua batte dove il dente duole. Ecco infatti è la frase giusta. La lingua batte sempre lì, dove il dolore è più forte. Avessi tradito sarebbe stato meglio. E’ paradossale ma è così. Alla fine un tradimento è meschino. Il tradimento è inganno. Ma se avessi tradito sarei stato un uomo di mondo. La carne è debole, quindi succede. Il non desiderare figli invece, anche se non inganni nessuno, non rubi, sei onesto, ami e sei fedele, è qualcosa che non si capisce. Sei sbagliato in partenza. Perchè è una cosa contro natura. Tutti desiderano figli alla fine. Chi non li desidera è contro natura e comunque è uno che va avanti fino in fondo. Perche se decide di non volerne non ne vuole punto. E se ne frega di quello che pensano e dicono gli altri. Lui non li vuole e basta. Chi invece, come me, non li vuole, ma in seguito alle richieste della propria donna, tenta di cambiare e non ci riesce se non dopo una scossa, bè no, quello non va bene. E’ un uomo che non sa decidere. Non si butta. Non prova la vita. Si fa frenare dalla paura. Una vecchia canzone di tanti anni fa, una sigla di Canzonissima se non erro cantata da Raffaella Carrà diceva “….meglio un capitombolo che non provarci mai..”. Il titolo era “Chissà se va”, una canzoncina che esortava a “buttarsi” nella vita. Anche rischiando. Tanto comunque è meglio provarci che non provarci. Ecco uno dei motivi per cui questa storia è e rimane terribile per me. Perchè alla fine non è solo una separazione. Così come ne avvengono tante ogni giorno in tutto il mondo. Qui c’è di mezzo neanche un fallimento. Qui c’è di mezzo un non aver saputo vivere. Non aver vissuto. Nobn è semplice da digerire. Se penso che comunque….
esci dal ‘simbolo’ e dalla coppia ‘simbolo’, fdc. Queste cose capitano agli esseri umani. Sono vergognosamente democratiche. E quanto una coppia abbia forti radici forse non si vede solo quando si va d’accordo, non si discute perché non ce n’è bisogno o quando c’è salute, tutto viaggia nella routine piacevole consolidata, ma quando c’è un problema, più grosso degli altri. Quando ci sarebbe stato da discutere e fare il possibile per preservare il grande amore che dici lei se n’è andata. E in un certo modo. Sarò brutale ma io ci penserei 12 volte a fare un figlio non con chi mi ponesse le perplessità che avevi tu ma con chi tratta unione e separazione, andate e ritorni e dialogo paritario in questa maniera. Con chi disfa per anni e poi si inc quando uso un preservativo e ricomincia a trattarmi peggio di un conoscente. A chi non si rende neanche conto che ho appena subito un lutto e non si ferma a riflettere in modo adulto che esiste anche l’emotività altrui.
…nella vita ho fatto di tutto, ho visto tante cose, ho avuto tante donne, ho trovato l’Amore della mia vita, ho visto tanto mondo, ho conosciuto gente, mi sono divertito, ho studiato, ho lavorato, mi sono tolte tante soddisfazioni, ho avuto amicizie, ho provato dolore, ho visto la morte, amici morire, amici gioire e tante tante altre cose. Poi sbaglio nella cosa più elementare. Nonostante anche i miei amici mi esortino a fare il passo decisivo. Ma io non riesco. Io così riflessivo e calcolatore non penso alle conseguenze. A ciò che potrebbe succedere. Certo per carità, mi sarei potuto separare anche con tre figli. Avrei sofferto non solo per me ma anche per i miei figli. Avrei dovuto sostenere una vita di sacrificio. Ma avrei fatto quello che si doveva fare. E al limite avrei sempre potuto dire: “bè io ce l’ho messa tutta, non è stata colpa mia”. Alla fine mi sarei potuto guardare allo specchio senza rimproverarmi nulla. Così no. Se mi guardo allo specchio cosa posso dire alla mia immagine riflessa ? Ok Lei ha sbagliato, ti sta facendo soffrire, non te lo meriti. Ma tu cosa hai fatto ? Puoi rimproverarti qualcosa o sei a posto con la coscienza ? Con la coscienza potrei anche essere a posto ma non ho saputo vivere la vita. Me la sono lasciata sfuggire di mano. Così…Avevo un poker d’assi in mano e ho passato lasciandomi vincere da una coppia di dieci.
E’ assurdo tutto questo. Non ti favivere. Non ti fa andare avanti. Qualsiasi altra cosa ti scatenerebbe quantomeno rabbia, vogli di reagire. Ma una cosa del genere no. Perchè ok le avversità della vita. Ma quando te la cerchi vuol dire che la colpa è tua. E’ l’esempio del poker d’assi. Un poker d’assi servito e tu hai passato la mano. Hei gestito mal. E la vita in queste situazione difficilmente ti da una seconda possibilità.
Scusate lo sfogo
Un abbraccio
senti, fdc, ma la smetti? Questo è solo UN modo in cui puoi vedere le cose, e se le vedi così e anche grazie a quella dea perfetta che sarebbe tua moglie? Complimenti vivissimi. Ci vuole un bel coraggio, se è vero, un bel coraggio di vigliaccheria a lasciar credere ad un uomo che la fine di un matrimonio sia dovuta al fatto che uno ‘si sia cercato’ su una questione che elementare non è. Se fosse stata elementare avresti detto sì. Questo semmai è elementare! I tuoi amici, che ti esortavano, suppongo abbiano avuto dei figli quando loro hanno deciso. Sicuri o tentennanti, a meno che il seme non gli sia stato rubato in stato di ubriachezza comunque hanno deciso. Probabilmente, dovendo cercare una causa e dare addosso più a te che a lei, ne avresti trovata una lo stesso. Ne son abbastanza convinta proprio per lo shock. Tuttavia lei non mi pare ti abbia aiutato, in maniera assertiva, a sufficienza a toglierti sta colpevolizzazione iperpercentuale dalla testa. Che “figata”! Tu la dipingi come un essere perfetto che non può fare errori o male a meno che non sia stata rapita dai marziani, abbia subito plagi e lobotomie o sia causa tua. Lei si dipinge a sua volta come quella perfetta, che ha solo ragione, semmai troppo buona e incompresa.
potremmo, cortesemente, tornare sul pianeta terra, in mezzo agli esseri umani? Esseri umani che nella vita 1. non stabiliscono su criteri altrui ciò che per loro dovrebbe essere elementare, riguardo peraltro scelte di una tale portata 2. che son tutti imperfetti e con la possibilità di sbagliare, per svariate ragioni 3. che son tutti dotati di una minore o maggiore dose di solipsismo 4. che non agiscono taluni solo in azione e talaltri solo in reazione 5. che raggiunta una certa età son cmq tutti responsabili delle loro scelte, pure se scelgono in una fase di confusione. A meno che non vi sia una certificata infermitá mentale. Ciò che significa? Che se io ho scelto in un certo modo quando, per esempio, ero in un periodo particolarmente difficile non mi metterò al muro sapendo le contingenze ma oltre a guardare le circostanze potrò anche registrare un’esperienza di mia scelta o reazione agli eventi. Se ho fumato 80 sigarette quando stavo male o ho reagito mangiandomi lo stipendio al casinò – dico per dire – ok stavo male e ho reagito com’ero in grado ma la prossima volta ci starò attenta. Allo stesso modo se ho tradito mio marito posso sapere e spiegare le contingenze ma fare tesoro anche del perché io mi son sentita di farlo o no. Perché questo, credo, ci fa crescere come individui, fdc, anche se abbiamo 40, 50, 80anni. Il non dire che è sempre e solo colpa degli altri. E neanche però fissarsi con sta questione come hai fatto tu.
Ovviamente ma la smetti non riguardava il fatto di sfogarti, ma di automassacrarti in questa maniera. Anche in base a delle “false idee” o il fatto di guardare le cose da una sola prospettiva. Colpevolizzante, autolesiva e sterile.
Un abbraccio e un saluto a tutti.