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Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via

di aleba
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Settembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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1.662 commenti

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  1. 1021
    Fuori dal Coro -

    ….tolta.
    Sai Chiara, io ho sempre pensato che mia moglie mi conoscesse. Ma sai perché soprattutto ? Perché io non ho nascosto nulla. Il problema, secondo me, è che Lei non ha visto questa storia del figlio come una paura ma come un atto d’egoismo nei suoi confronti. Come quasi volerla far soffrire. Guarda Chiara che se parlassi con Lei, ti direbbe che io non avevo paura di fare un figlio ma che io un figlio non lo volevo. E’ molto diverso. Io sto qui ad analizzarmi, a confrontarmi, a mettermi in discussione, a cercare di capire i miei errori. Lei invece ha nella sua testa solo il fatto che io non volevo un figlio. Ergo egoismo allo stato puro. Che non nego ci sia quando sostengo di aver avuto paura di cambiare vita.
    Io non ce l’ho con mia moglie Chiara. Tutt’altro. La ritengo una persona splendida, responsabile ed onesta. Si onesta, nonostante quella grave mancanza nei miei confronti che io le ho perdonato.
    Ma una cosa le rimprovero: quello di non mettersi Lei in discussione anche soltanto per comprendere che fondamentalmente quella montagna che credeva di conoscere, in realtà la conosceva ben poco.
    Non avrei MAI fatto soffrire mio figlio Chiara.
    Un abbraccio

  2. 1022
    Chiara -

    Luna scrive: “non comprendo su cosa si basi l’affermare di Chiara che tu avessi questo atteggiamento generale all’interno della coppia”.

    Qualcuno avverta Luna, per cortesia, che io affermo quello che penso e quello che vedo (che io possa sbagliarmi è incredibilmente OVVIO e IMPLICITO). Sulla base degli elementi che ho ed esattamente come TUTTI gli altri LIBERAMENTE (e senza offesa) hanno fatto e fanno qui. Punto.

    Peraltro: non volendo emettere alcuna SENTENZA MORALE, né verso l’una persona (Fuori dal Coro) né verso l’altra (la moglie di Fuori dal Coro).

    (Fuori dal Coro: spero che tu possa comprendere che io non posso più intervenire… E che quanto potevo fare/dire – proprio per DARE UNA MANO A TE, proprio precisamente A TE – l’ho detto/fatto. Più di così davvero non posso. Un abbraccio e un augurio di ogni bene).

  3. 1023
    Fuori dal Coro -

    Ciao Luna
    Piacere risentirti, spero anche tu stia bene.
    Luna, come scritto nel post precedente a Chiara, non voglio giustificarmi riguardo quella frase. Ho sbagliato, non volevo, ma ho sbagliato.
    Il terribile in questa frase credo sia nel fatto che Lei possa aver capito tre cose: la prima ovvia che io non volevo un figlio. La seconda, forse la più brutta, che io avrei sofferto se avessimo avuto un figlio. La terza che non mi importava se Lei avesse sofferto.
    Come detto prima, senza cercare in alcun modo giustificazioni, posso soltanto dire di essere quasi certo di aver detto questa frase in un momento di nervosismo, in cui probabilmente pressato avevo espresso la realtà del momento: “Qui o si fa un figlio o non lo si fa qualcuno non sarà contento”. La sintesi è questa.
    Non c’è niente da fare, in qualunque modo si legga è una frase che non si doveva dire: Azionare il cervello prima di mettere in funzione la bocca.
    Quello che è certo è che non volevo assolutamente dire “Non mi interessa del figlio, soffri tu e basta” Questo no, assolutamente no.
    Purtroppo cara Luna, credo si sia innescato un meccanismo perverso tra noi due che ha portato Lei a covare dentro sofferenza, rancore e quant’altro.
    Quello che dopo oltre due anni non mi da pace è che in pratica ci siamo autodistrutti per qualcosa in cui, a mio parere, eravamo molto più simili di quanto possa sembrare.
    Leggo che non sei d’accordo su un punto espresso da Chiara. Il nostro rapporto non si fondava sulle mie paure. Ho già scritto a Chiara che, sostanzialmente, non vivevo altre paure. Io ripeto non ho mai imposto nulla nel nostro rapporto, se non la richiesta di vivere fuori città. Era una cosa quella che o si prova a farla subito o non la si fa più. E, in ogni caso, si faceva sempre in tempo a tornare indietro.
    Per il resto non posso assolutamente dire di essere stato un despota. Anche riguardo me stesso, sarei un falso se sostenessi una cosa del genere. Ho dato ampio spazio e libertà di pensiero e di azione a mia moglie. Il rispetto dell’altro prima di tutto.
    Io non ci dormo la notte. Oggi come due anni fa, al pensiero che ci siamo “castrati” ognuno per un suo modo di interpretare le cose. Chiara mi parla di altre paure. No, io ho sbagliato a non fare un figlio. Ho sbagliato, me ne pento e sto pagando. Un figlio si fa con chi si ama. Lei è mia moglie. Con Lei proverei a fare un figlio anche subito senza condizioni. Solo che Lei mi amasse davvero.
    Lo so che, secondo te, non dovrei sentirmi l’unico responsabile per certi equilibri che sono saltati. Io parlo per me, Luna, per la mia parte di responsabilità. Caspita Luna io capisco tutto però non mi do pace per aver sbagliato dove non sbaglia neanche un deficiente. Anche i killer fanno i figli, i boss mafiosi e i matti. Io che mi ritengo una persona di principi sani ho sbagliato nella cosa più naturale di questo mondo.
    Scrivo con rabbia verso di me in questo momento, mentre penso che mi commuovevo quando vedevo documentari….

  4. 1024
    Fuori dal Coro -

    …sulla natura, di cui sono un appassionato, in cui si assisteva ai “miracoli della vita”. Animali che solo grazie all’istinto manifestavano Amore Immenso nel procreare e nell’accudire i propri cuccioli. Ed io essere umano dotato di intelligenza ho mancato in questo.
    Quale visione d’Amore più bella vedere mia moglie Felice dopo aver dato alla luce NOSTRO FIGLIO.
    Ca….zo Luna…..queste sono coltellate al cuore che sento ogni giorno.
    Chiara mi leggi ? Non sono Francesco di Assisi che ricco sfondato cambia testa e va a fare il poverello parlando agli animali. Qui c’è solo un uomo che certe sensazioni le provava da sempre. E che ha sbagliato in un certo periodo della vita. Rifaccio l’esempio del fidanzato che non vuole sposarsi pur amando la propria donna. Poi messo alle strette decide di sposarsi. Se non amasse la propria donna non si sposerebbe mai. La sua è solo paura.

    E ognuno di noi può avere le proprie paure.
    Sono sicuro che se avessi avuto un figlio con mia moglie la prima cosa che gli avrei insegnato sarebbe stata quella di non avere paura. Perché la vita va da sé. Noi spesso ce la complichiamo.
    Un abbraccio

    P.S. Per Chiara:
    Mentre facevo il copia incolla di questa lettera ho letto il tuo post 1022. Alla fine mi scrivi dicendomi che speri io possa comprendere che tu non possa più intervenire.
    Io rispetto il tuo volere, però vorrei capire se ciò è dato dal fatto che tu pensi di non essere più in grado di dare una mano o cos’altro.
    Cioè, non vorrei che te la fossi presa, per qualche risposta, mia o di qualsiasi altro in merito ai tuoi post.
    Io credo che ognuno sia libero di pensarla come ritiene opportuno, nel rispetto di tutto e di tutti.
    Se poi i motivi non sono questi allora cancella le ultime righe.
    Se non dovessi risentirti su queste righe (spero di risentirti invece) ti auguro ogni bene e ti ringrazio per l’aiuto.
    Un abbraccio

  5. 1025
    Chiara -

    Caro Fuori dal Coro, scusami, ma non avevo letto la tua replica. Ovviamente io non è che entro qua, ti butto delle cose, e me ne vado. Se tu hai da dire su ciò che ti dico (e ci mancherebbe che tu non lo potessi fare), io poi ovviamente ti rispondo a mia volta.

    Prendo solo alcuni passaggi tuoi qua e là e ti rispondo così.

    Innanzitutto la frase. Io l’ho presa a esempio perché sintetizzava molto bene, secondo me, lo sbilanciamento che si era creato in questo rapporto. Ed era una cosa di cui ENTRAMBI eravate (più o meno) consapevoli. Che la cosa fosse talora IMPLICITA, tal’altra ESPLICITA, è per me irrilevante. Questo è il punto centrale della questione. Non mi interessa chi aveva cominciato con. Mi interessa identificare il NODO della questione. Da lì, poi, si può intervenire a superare UN PROBLEMA. Prima no, assolutamente no: non si può. Punto.
    E questa è una cosa.
    Secondo. Una frase, come tu ben hai detto molte volte, detta “per rabbia”, in realtà, non contiene la verità, o solo una piccolissima parte. La dico perché sono arrabbiata, punto. E quello, l’altra persona, lo capisce, eccome. Tu invece, in quel caso, Fuori dal Coro, dicevi la VERITA’. Purtroppo era la sostanza, per me, del rapporto, da un certo punto in poi. Era vale a dire (in)consapevolmente (da entrambi) SBILANCIATO sul: uno dei due dovrà rinunciare, uno dei due dovrà soffrire, uno dei due se ne dovrà fare una ragione. Eccetera.

    E’ questo, era questo, FDC, il VOSTRO testa-testa. Punto. Non mi interessa chi e come l’ha iniziato, ha taciuto, ha fatto finta, ha sopportato, non ha capito, eccetera. Non mi interessa.

    VOI eravate in QUESTO testa-testa, e la montagna l’avete creata VOI. Giorno dopo giorno.

    Tu scrivi: “Non avrei aspettato che si fosse formata la montagna”.

    Ah no? Ma davvero? Ti accorgi che – invece – la montagna si è creata? Era dentro la VOSTRA CASA. Non è che tua moglie vivesse lì, da sola. Eravate in due. E se hai cominciato tu, o lei, ripeto, a me importa un piffero. VOI avete creato la montagna. Punto.

    Quando io personalmente mi sono trovata in una situazione in cui, come te, dici: lei non voleva mettersi in discussione, lei creava la montagna, lei non parlava, lei non comunicava, eccetera, IO CHIUDO, Fuori dal Coro.

    Se io so di aver FATTO il POSSIBILE, Fuori dal Coro, me ne vado tranquilla. Mi dico: io la montagna, per mia parte, ho fatto il possibile per non crearla. La mia parte l’ho fatta. Dunque non è che sto lì (anche SE AMO) a martoriarmi, eh?
    Non solo, mi dico: ma io che cosa ci starei a fare con questa persona? Ma manco per idea, ci torno, con quella persona.

    Dunque: se tu sei convinto che lei sia una persona che non si mette in discussione, crea la montagna lei, eccetera, che cosa vuoi avere perduto, abbi pazienza? Hai perduto una persona che non ti aiuta a crescere. Una persona che crea problemi DOVE NON SONO. Che se li immagina. Eccetera.

    E che cosa puoi costruirci con una persona così, scusa?

  6. 1026
    Chiara -

    Peraltro, Fuori dal Coro, io sospetto, guarda un po’, che lei pensi ESATTAMENTE le cose tue, di te: e cioè che TU non ti metta in discussione.

    Dunque, la domanda a ENTRAMBI (e retorica) è: che cosa dovreste tornare insieme VOI DUE a fare, scusate?

    E mi pare che ve lo siate dimostrati in abbondanza, da un certo punto in poi, e successivamente per TRE ANNI, che eravate, e che siete, in un testa-testa, e che questo testa-testa, col cavolo che si è sciolto, in una vera discussione tra voi, in un vero sciogliere i nodi delle questioni.

    Io questo vedo. Punto. E se tua moglie fosse qui: lo direi anche a lei. Le stesse cose. VOI avete creato la montagna. No solo lei, no solo tu, no ha cominciato lei, no hai cominciato tu. Non siete due bimbi, per me, eh? A me non interessa chi ha cominciato e chi ha fatto di più o di meno, e partire (io) con le accuse: se voglio darvi una mano. Mediare tra voi (sia pure purtroppo in forma indiretta e limitatissima, come vedi; non è che sia proprio facilissimo, dare una mano così, in queste condizioni, eh?).

    Ti dico un’altra cosa, più generica. Il COMPROMESSO Fuori dal Coro, la NEGOZIAZIONE, qua, lo vedi anche tu, sono MANCATI.

    Un bel giorno, da qualche parte, ho letto – finalmente! – come è considerato SOLITAMENTE il compromesso, e cosa INVECE dovrebbe essere.
    Te lo riassumo per come l’ho capito io.
    Il COMPROMESSO non è: siccome tu vuoi sempre andare al lago, e io invece voglio andare che so al parco giochi, non significa oggi andiamo al lago e la prossima volta al parco giochi (che più spesso, lo vediamo, poi finisce che o si va sempre al lago, oppure si va separati, oppure che ne so, iniziano dei sottili rancori eccetera).

    Significa trovare un’ALTERNATIVA che soddisfi entrambi.
    Perché se io RINUNCIO, e la volta dopo rinunci tu, ciò comunque crea FRUSTRAZIONE.

    L’alternativa (il compromesso), invece, non solo fa sì che voi, insieme, condividiate, in contemporanea, cose che vi soddisfano e vi danno piacere, ma che vi evitate di crearvi, entrambi, una frustrazione, o peggio di fare una cosa che magari detestate, non è di vostro gradimento, o vi dà fastidio eccetera.

    L’alternativa è la MIGLIORE e più SODDISFACENTE – per entrambi, contemporaneamente – SOLUZIONE. Per entrambi.

    Dunque (ovvio che l’esempio è un esempio): si va dove c’è un lago e un parco giochi. Si trova una soluzione (situazione ecc.) che sia di soddisfazione per entrambi.

    Ecco, tutto lì. Dopo di che, forse, puoi capire che in certi casi la soluzione, soddisfacente per entrambi: o non ci potesse essere proprio, o non la si volesse trovare. A me questo potesse o volesse non interessa. Interessa che non c’è stata, questa soluzione. Prendo atto: da esterna. Che è più facile per me: da capirlo, questo. Dopo di che le due persone coinvolte, mi pare che debbano prendere atto di questo: che la soluzione non c’è o non c’era. Dopo di che, io spero, io mi auguro, si mettano, ENTRAMBI, come si dice, l’anima in pace. Ecco qua. Ecco tutto.

  7. 1027
    aleba -

    .FdC @ una cosa le rimprovero: quello di non mettersi Lei in discussione anche soltanto per comprendere che fondamentalmente quella montagna che credeva di conoscere, in realtà la conosceva ben poco. Caro Fuori dal Coro gli adulti raramente vedono la realtà per quella che è, spesso vedono ciò che elabora la mente, filtrata attraverso l’esperienza ma anche attraverso i propri bisogni e le emozioni che i bisogni scatenano. Penso alla mia storia, in questi ultimi mesi mi ritrovo spesso a raccontare PER LA PRIMA VOLTA a mia sorella la vita che conducevo con il mio ex. Rimane allibita e mi interrompe per dire “Dovevi mollarlo in quel momento!” Ma io non l’ho mollato per anni. Anche io avevo i miei filtri … (pensavo che l’amore fosse principalmente amare l’altro! Invece l’amore più importante è quello verso sè stessi) e, anche se la parte istintiva del mio cervello mi esortava a rimuovere i filtri, io rimanevo e spostavo il confine. Mia figlia…piccola mente fresca e pulita, cuore nuovo che neppure concepisce il male ma si aspetta solo amore da chi la circonda, lei con i suoi occhi chiari ha visto nitidamente ciò che succedeva, lei parlava senza “modulare” dichiarava senza dubbi o giustificazionei COSI’ NON VA. L’ha fatto in diverse occasioni che mi hanno profondamente colpita e hanno tolto i filtri dagli occhi. La realtà è unica insindacabile e non si può negare che certe cose siano accadute spostando il limite di tolleranza. Se l’acqua è tossica è tossica! e se ne vieta l’uso…non si rivedono le tabelle tossicologiche degli inquinanti!! Alcune persone mi dicono che la mia bimba è molto matura per la sua età, che sia vispa e sveglia lo so…ma non è maturità la sua bensì immediatezza… . Mi dai un pizzico, mi fai male! te lo dico…se non la smetti ti pizzico anche io poi me ne vado. … dopo averti rimpito di pizzichi!! Se l’adulto non interviene e finge che io non sia stata pizzicata, perchè ha i suoi motivi, in quel momento l’adulto mi sta insegnando l’omertà e l’ingiustizia. Ignora il male che patisco in nome di qualcosa che non capisco, ma ben presto mi assueferò al male e mi rassegnerò al fatto che a volte, anche se ti stanno veramente procurando dolore, non te ne puoi andare…perchè non è neppure ammesso che tu lo dichiari quel dolore. A volte arrivi persino a ritenerti pazza perchè senti un dolore chiaro e netto e chi ti circonda rimane indifferente. Ho parlato di me partendo da tua moglie FdC. Credo che una relazioni funzioni quando si viaggia verso la stessa meta, ma lungo il viaggio è indispensabile comunicare…a voi questo è mancato.

  8. 1028
    LUNA -

    chiara, infatti tu liberamente affermi e io liberamente dico la mia, io liberamente affermo e tu liberamente dici la tua, mentre liberamente fdc dice la sua. E’ sempre successo, in questo forum in cui da anni scrivi, anche tu, che le persone interagiscano. Anche a te è capitato centinaia di volte di dire che eri d’accordo con uno o l’altro, e anche in disaccordo con me. Dunque non comprendo perché quando tu dici la tua, anche in disaccordo, ti esprimi liberamente e quando lo fanno altri (io) tu subiresti una coercizione. Io ti ho già spiegato cosa, anche assai banalmente, intendevo riguardo il discorso scientifico, e in generale. Se ci hai letto ben di più e altro di quel che ho scritto io non posso farci nulla. Alle mie perplessità riguardo l’affermare una genericità nell’atteggiamento di fdc per cui lei ‘avrebbe dovuto salvare se stessa perché il figlio non soffrisse’ a causa di lui quanto lei fdc ti ha già risposto. Per quanto riguarda la mia opinione che ho espresso leggo da centinaia di commenti

  9. 1029
    LUNA -

    uno che si flagella da mane a sera dandosi ogni responsabilità, anche per le azioni subìte, non solo quelle agite. Quasi che lui fosse il solo adulto tra i due. Leggo uno che è rimasto in apertura, il più possibile, anche dopo un tradimento. Che ha tentato di rimediare anche deresponsabilizzando parecchio l’altra parte. Quando fdc si mette su un piano di parità, ammettendo anche le SUE frustrazioni subìte e che anche dall’altra parte è utile una messa in discussione (fosse pure sul senso di ‘son stata troppo buona e ero ‘tappata’) io non ci vedo certo del positivo perché ci vedo del rancore da parte di fdc bensì una visione e rielaborazione più democratica, in cui gli adulti, capaci di scegliere, intendere e volere e mutare il corso degli eventi sono due. Anche quando penso che sto salvando me stesso/a (l’ex di aleba sarà da quando era bambino che è persuaso di farlo) posso farlo in modo più o meno funzionale. Posso dare tutta la colpa agli altri o a me stesso o mettere e mettermi in discussione in modo più costruttivo. Anche quando le ferite e i traumi sono grandi. Ma grandi davvero. Se poi in questo mio guardare le cose (che non è una novità) tu stavolta cogli un attacco ad personam non posso farci nulla proprio perché non lo è. Ma poiché usi ciò che dico per dire che così non puoi restare e per te è una sofferenza, pare, che si abbiano opinioni diverse non ho problemi ad andarmene io, dalla questione fdc, così ti rassereni e anche fdc perché pare che diventi lui sennò tipo la storia, com’era? Di salomone? Vedi un po’ te. Aleba, con te però resto in contatto volentieri sui temi che sai.

  10. 1030
    LUNA -

    aleba, quando scrivi così (e son d’accordo su tutto, in particolare con le prime righe) automaticamente lui si chiede (mi pare) “Io ho fatto questo a lei? Si è sentita come dice aleba? Io avrei dovuto capire quei bisogni e quei filtri? Io io io”. In realtà io leggo il tuo discorso in maniera molto più ‘realistica’ e ‘democratica’, e ci leggo (magari mi sbaglio, dimmelo tu) anche quella tua messa in discussione costruttiva, sulla tua parte, pur cercando di riconoscere e non negando le responsabilità e i filtri altrui. Il dialogo è credo il momento in cui ciascuno mette sul tavolo i propri bisogni e i propri filtri, ma, penso, funziona se si è reciprocamente aperti a sentire quelli dell’altro. E anche però, a volte, a riconoscere le proprie ragioni per cui non ci si esprime. E’ un lungo discorso, lo sappiamo… Se parlo con mio suocero (persona a cui voglio bene e che me ne vuole) quando descrive certi atteggiamenti di sua moglie sono identici a quelli di lui. Identici. E emersi in seguito in determinate circostanze. Se me ne fossi accorta prima, tanti anni fa, forse avrei reagito diversamente. Non avrei pensato che lo avevano rapito gli alieni e che era cambiato, ma che funzionava ANCHE così. Inoltre dalle domande che mi fa mio suocero mi è chiaro quanto ansie ASSURDE di mia suocera e suoi filtri abbiano contribuito. Io non tolgo responsabilità a lui, perché aveva accanto davvero una persona sempre disponibile a sbrogliare le matasse. Quando io dico a mio suocero il mio punto

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