Il coraggio di chiudere, la colpa di chi va via
di
aleba
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Aleba (segue)
….io parlassi spesso al telefono con i miei amici di calcio ? Nel fatto che eravamo andati a vivere fuori in un paese di montagna e ciò comportava sobbarcarci diversi km ogni giorno ?
Sai una cosa Aleba ? Lei dedicandomi quella canzone mi ha descritto come l’uoma dal telecomando facile. Sapessi quanto avrei voluto che mi togliesse quel telecomando di mano per buttarmisi addosso e fare sesso con me. Ma se non la cercavo io non c’era verso. Ed io la cercavo. Ma quanto avrei voluto che mi cercasse lei. Quando la desideravo Aleba. E quante volte glielo ho detto. Ma mai mi sono sognato di andare a cercare consolazione altrove.
Perchè secondo te dovevo chiederle “come stava ?”. A me sembrava che stesse bene. La mattina scherzavamo in macchina. Giocavamo con le nostre voci chiamandoci “Ammmmmmoreeeeee” e facendo le bocche strane, ridendo e scherzando. Ascoltavamo la radio. Lei faceva i quiz con RDS.
Dov’era questo antro oscuro ? Nel fatto che lei andava a letto prima di me ed io la raggiungevo più tardi ? Nel fatto che avevamo i campi da sci ad una mezz’ora e spesso le chiedevo di prendere un giorno di ferie per andare a sciare ? Nel fatto che spesso le ho chiesto di rifare il nostro viaggio di nozze ? Nel fatto che le dicevo che mi sarebbe piaciuto andare a vedere il sole di mezzanotte al Polo Nord, o a vedere il fiordi norvegesi ? Nel fatto che mi piaceva portarla a mangiare fuori negli agriturismi o nei locali particolari ? Nel fatto che mi sarebbe piaciuto passare di nuovo qualche giorno alle Cinque Terre in Liguria a mangiare il pesce in quel ristorantino che ci era piaciuto tanto ?
Oppure forse si era semplicemente innamorata di un altro a cui non piaceva il calcio, che viveva in città, che forse voleva un figlio,e che magari era semplicemente diverso da me ?
Solo che a me mi conosceva. Io non sono mai cambiato. Sono sempre stato me stesso. Un uomo normale sincero con i suoi pregi e difetti che lei sapeva. Un uomo che non ha mai bluffato. Un uomo che avrà anche sbagliato. Ma che l’ha fatto in buona fede. Non vedendo questa sofferenza che a lei sembra così evidente. Hai detto bene tu Aleba. Voi donne spesso siete capaci di analizzare un gesto, una parola, un movimento dandogli mille significati. Quando è solo semplicemente un gesto.
Sai Aleba quante volte anch’io sono stato in silenzio ? Ma non avevo nulla. Magari ero sull’angolo cucina a sgranocchiare semi di zucca. Mi sono adagiato ? Forse. Diciamo che più che adagiato ero sereno. Non vedevo l’ora di accendere il camino. Di fare la brace per cuocere qualcosa che avremmo mangiato insieme. E’ bello il camino no ? Magari stare vicini davanti a quel calore e fare l’Amore come è capitato quando la cercavo. O soltanto stare davanti la TV mentre fuori nevicava.
Dov’era questo antro oscuro ? Forse tutto era dettato dal rifiuto del figlio ? Dalla mia non voglia di cambiare vita ? Ma allora perchè non parlare ? Perchè non dire chiaramente cosa ti frulla nel cervello ? (segue)
Aleba …segue
…Cosa ti dà così estremamente fastidio. Fammi capire che una mancata gravidanza può comportare il nostro allontanamento. Non tenere tutto dentro. Non è detto che l’altra persona capisca il tuo stato d’animo senza che sia manifesto. Ok la maternità è una cosa importante. Essere mamma è la più grande gioia. Ma magari il tuo compagno non sente come te il desideriuo di essere padre, Anzi lo sai che non lo sente. Te l’ha sempre detto. O più che altro non gli va di assumersi responsabilità, di cambiare vita. E’ onesto, è cosciente. Non è giusto mettere al mondo una creatura se non si è sicuri, se non si è pronti. Ma non è detto che non si possa cambiare. Cosi come hai fatto tu. E allora ? Perchè devi pensare che il non volere un figlio da te sia una mancanza d’amore ? Non può essere solo paura ? Magari solo un po’ di egoismo mirato al fatto di voler vivere una vita il più possibile spensierata in due ? E’ Amore anche questo. Amore per la coppia. Ma se si ama l’altra persona non si scappa. Si dice chiara la propria esigenza non si pone a mio parere come la richiesta di un vestito. E’ una cosa importante. La più importante. E si può mettere l’altra persona con le spalle al muro…con Amore. Chiarendo il proprio punto di vista. Ma soprattutto facendo presente che senza una famiglia la storia non può andare avanti. Ecco a quel punto si è coscienti entrambi. Si parla chiaro. Si pongono degli obiettivi che possono essere centrati insieme oppure no. Non si è obbligati se non si vuole. Ma magari per Amore l’altra persona può cambiare. Non riverserebbe mai odio sul proprio figlio. Anche perchè accettando di generararlo se ne assumerebbe tutte le responsabilità.
Buttare tutto all’aria per un’idea diversa mi sembra davvero egoistico. Li si è pensare solo a se stessi. Ma soprattutto buttare tutto all’aria agendo in silenzio. Covando dentro cose che l’altra persona può non capire. Perchè ingannata da altri atteggiamenti. Quelli che ti ho descritto tante volte. Ok posso anche essermi distratto, adagiato forse. Ma amavo mia moglie. E lei doveva saperlo. Due sono le cose a mio parere. O come è probabile si è innamorata di un’altra persona esistente da tempo o ha voluto punirmi per non aver accettato quello che lei chiedeva. Credo che Amore voglia dire anche perdonare. Non riesco davvero a vedere quell’antro oscuro che mi ha citato. Io penso che si tenti di salvarlo un matrimonio.
E poi scusa Aleba ma perchè comperi casa con una persona che intendi lasciare dopo due mesi ? C’è malafede ? O hai soltanto perso la testa per un’altra persona ? Oppure hai lavorato sotto da tempo per scappare al momento opportuno non facendoti scrupoli di nulla ?
Io non ho agito come tuo marito. Non ero quel tipo di persona. Meritavo davvero di soffrire a questo modo ?
Io la vedo così Aleba
Tu ?
Un bacio
Ti ringrazio per i complimenti, scrivo semplicemente a braccio mano a mano che rifletto. Io non lo vedo l’antro oscuro nella tua vita matrimoniale. Per il mio ex la TV era la regina della casa. Pensa che quando gli ho detto che per me era finita, ha staccato tutte le spine di TV ecc, tranne che in camera dove si era portato un 32 pollici tutto per lui. Io dovevo essere privata dell’immenso piacere di guardare la sua TV. Beh, io ho visto ben poca televisione nella mia vita con lui, e solo con lui e quello che voleva lui. Poi con nostra figlia i cartoni animati, ma da qui a pensare di togliermi qualcosa di vitale staccando le spine della TV, vuol dire che per lui era proprio fondamentale. A parte il fatto che ha anche disattivato la caldaia, per non darmi la possibilità di farmi il bagno…dimenticandosi totalmente che oltre a me, anche nostra figlia doveva lavarsi e non certo con l’acqua fredda!! ma non voglio divagare. Credo che se avessi avuto vicino un uomo normale, anche se fosse stato un pantofolaio, non avrei percepito come una malattia mortale l’amore. Il bisogno di guardare la partita di calcio, oppure i mondiali di sci, oppure i tuffi alle olimpiadi, o la F1 non è da accusare di egoismo…si tratta di passioni personali, a patto che l’altra parte (cioè la donna) sia libera di coltivare le sue passioni senza sentirsi accusata di destabilizzare il ruolo di capo famiglia del marito. Non mi sembra, da ciò che scrivi, che tu fossi così. La sua disponibilità per fare cose extra lavoro con me era minima, il suo tempo libero era solo suo e mentre lui coltivava le sue passioni, io o andavo con lui (stando attenta a non rompere troppo le balle!) oppure stavo a casa a pulire. A me non piace il calcio, come non mi piace la F1, però i primi tempi mi prendevo l’asse da stiro e stiravo i panni mentre lui guardava la tv. Poi un bel giorno mi disse che gli dava fastidio che io stirassi, che dovevo farlo quando lui non c’era. OK infatti ho sempre stirato quando lui era fuori da quella volta. Quando sistemavo la cucina, subito dopo pranzo, gli dava fastidio, dovevo farlo quando lui non c’era. Dopo cena, per lui era una sofferenza che io sistemassi la cucina, faccio notare che lavoro a tempo pieno e che sto fuori casa 10 ore al giorno, quindi quando sono a casa devo fare i lavori di casa, altrimenti si accumulano. In definitiva il tempo a mia disposizione per pulire 250 mq di casa, stendere, ritirare, sirare e riporre i panni, si riduceva al sabato pomeriggio 3 h e 3 h la domenica mattina. Però aveva sempre da recriminare. Per anni ho saltato di netto di mangiare a pranzo, visto che lui in quegli anni mangiava fuori, ne approfittavo per fare le faccende. Tu dici che andavate a cena fuori, che qualche week-end dormivate fuori, che vi prendavate il tempo per andare a sciare. Immagino foste sereni, felici in quelle occasioni. Quindi, alla luce di come ho vissuto io, penso che tua moglie non vivesse in una antro buio, piuttosto non ha capito quanto fosse
prezioso ciò che aveva per le mani, oppure lo ha dato per scontato, ovvio!Un figlio era l’unica cosa che vi mancava, ma per quanto lei lo desiderasse, non ha lottato fino all’ultimo per essere la mamma di tuo figlio.Dubito che fosse infelice, e se invece lo era davvero allora credo che non ti amasse.Non si può essere infelici amando una persona con la quale dividi una vita come quella che avete diviso voi. I difetti, quelli li abbiamo tutti! le giornate così così ci stanno, ma avere la passione per il calcio non può essere considerato un difetto. Gli stadi sono forse pieni di divorziati?? Tutto sta nella misura, tu guardavi la partita ma dove sta scritto che se ami una donna non puoi più guardare il calcio?? inoltre per il resto non le facevi mancare nulla. Cenette romantiche, il caminetto, le passeggiate. Mi fa rabbia tua moglie, non che fosse obbligata ad amarti, ma, se la vostra vita è come la descrivi e se vi siete sposati per amore,non capisco da dove avesse origine la sua infelicità. Il mio ex per me non ha mai fatto niente “gratuitamente” e se l’ha fatto me lo ha rinfacciato. Lui aveva il sabato pomeriggio e la domenica mattina per sè stesso, fuori di casa,io non potevo neppure andare a messa, a volte ci andavo comunque ma questo lo invvervosiva tantissimo. Allora io passavo il tempo pulendo e riordinando,però la domenica dovevo staccare in tempo per preparare il pranzo che alle 12.00 doveva essere fumante in tavola per il piacere di sua maestà.Le volte che non lo ha trovato pronto si è subito incupito, ai miei tentativi di sdrammatizzare e di giustificarmi…seguivano le solite parole “è un mio diritto trovare il piatto caldo in tavola quando rientro!” Di domenica? capirei avesse dovuto andare a lavorare subito dopo pranzo, ma di domenica?? c’era solo il divano ad attenderlo, perchè puntualmente la domenica pomeriggio non si faceva nulla, del resto lui le sue ore fuori casa le aveva già trascorse…a patto che non mi mettessi a rompere i c., altrimenti presto faceva ad uscire ancora e rientrare la sera. Per quanto riguarda i modi civili, moderati, le attenzioni a non offendere o ferire…………. atteggiamenti sconosciuti per me. Caro Fuori dal Coro, io non capisco tua moglie…penso sia apprezzabile che tu ti analizzi, ma ti garantisco che dale cose che scrivi per me tua moglie ha voluto tutto e non ha riconosciuto la sua colpa di non averti messo al corrente di cosa le stesse passando per la testa. Ci credo che poi generalizzano tutti, ma esiste al mondo qualcuno che accetta di guardare l’individuo che gli si para di fronte, nella sua interezza, nei meandri dei suoi difetti senza giudicarlo in base a streotipi culturali e sociali??? Esiste la possibilità di amare e di rischiare di farsi amare in modo completo, senza procrastinare i problemi, chiarendo ogni malinteso prima di coricarsi in modo da potersi alzare, la mattina dopo, con la voglia di stare insieme? Negare il chiarimento autorizza la libera interpretazione. Ciao ..
Comprare casa insieme due mesi prima di lasciarti, per me tua moglie era già lontana da te, solo che non aveva il coraggio di dirtelo proprio perchè tu sei sempre stato un bravo marito. Fuori dal Coro, non capisco come abbia fatto a covare dentro e nel frattempo sorridere e scherzare in macchina mentre andavate al lavoro. I figli non si mettono al mondo con leggerezza, persino prima di adottare un cane ci si dovrebbe veramente interrogare sulla propria disponibilità ad assumersi le responsabilità che comporta avere un cane. Figuriamoci un figlio. Per lei la maternità era importante, era un problema impellente? allora aveva il dovere di parlare chiaro, doveva dirti a chiare lettere quali fossero i suoi pensieri, forse così ti saresti svegliato anche tu, avresti toccato con mano la sua infelicità. Guarda Fuori dal Coro, non credo che lei abbia voluto punirti, penso piuttosto che non si sia impegnata per salvare il vostro matrimonio e che si sia ritenuta in diritto di essere capita. Molte persone credono che amare voglia dire leggere nel pensiero, e si sentono profondamente deluse da desideri pensati non esauditi….amare invece è dialogo, è parlare, è chiedere, amare è ascoltare, comprendere bene e se non si è compreso chiedere chiarimenti. Questa è la base! Sentirsi incompresi quando non ci si esprime è da bambini, la vera incomprensione è quando una frase breve, compiuta in perfetta lingua italiana viene distorta, allungata o accorciata per ottenere una frase di senso completamente diverso. L’incomprensione è quando tu dici “guarda che mi stai pestando il piede” e l’altro resta indifferente continuando a farti male.
Ciao
Aleba
Aleba
Allora facciamo così. Premesso sempre che quando mi parli del tuo compagno rimango quantomeno scandalizzato dai suoi comportamenti. Ti dico cosa mi ha rinfacciato mia moglie:
1) Mi ha detto che sono un’egoista, che devo imparare a pensare agli altri
2) Mi ha detto che io non guardavo come stava. Ero troppo impegnato a seguire il calcio e a tornare a casa al mio paese dove le avevo chiesto di andare ad abitare. Le uniche cose che secondo lei mi interessavano
3) Mi ha detto che appena tornavo a casa accendevo la tv per guardare le notizie della mia squadra
4) Che mi ero creato un mio mondo. Un mondo che stava bene a me
5) Che non si vive di soli viaggi in giro per il mondo ma che esistono altre cose
6) Che ero un menefreghista e che non mi interessava cosa succedeva in casa
7) Che ero un tradizionalista che per me passare il Natale o Pasqua fuori era quasi un sacrilegio
8) Che ho rifiutato di andare a Barcellona, a Instambul, a Madrid
9) che l’ho trascurata
10) che per me lei era diventata un soprammobile
11) che io pensavo solo a “sco....” (scusa Aleba)
12) che non volevo responsabilità (riferimento figlio)
13) che non le ho mai chiesto “come stai ?”
14) che avrei dovuto “capire” lei
15) che non mi sono accorto che lei non sorrideva più
16) che le facevo rabbia quando mi vedeva seduto sul divano
17) che mi addormentavo quando vedevamo un film insieme la sera
18) che con me non si poteva fare più niente
19) che con me era difficile fare tutto
20) che “sbuffavo” quando mi diceva usciti dall’ufficio che bisognava andare a comperare il pane
21) che “sbuffavo” quando piegavo le lenzuola insieme a lei
Aleba…(segue)
22) che non mi sono accorto di quanto lei stesse soffrendo
23) che quando mi chiedeva un figlio io non mi sono mai chiesto “ma questa ragazza come sta ?”
24) che io non volevo un figlio
25) che io le ho dato una risposta: “tu desideri un figlio, io no, in questo modo è logico che uno di noi due stia soffrendo”
26) che di punto in bianco le donne si svegliano e dicono “e adesso voglio un figlio” (mia risposta riferita alle attrici)
27) che un giorno, siccome rifiutava sempre di fare l’amore le ho risposto “tu vuoi fare la mamma, ma non ti va mai di fare la donna”
28) che io le ho detto che non desideravo un figlio
29) che io le ho detto che avevo paura che un figlio potesse incrinare il nostro rapporto
30) che non facevamo una vita “sana”
31) che mni innervosivo spesso per il traffico
Credo di non aver dimenticato nulla. Se ricordo qualche altra cosa la aggiungo.
Premetto di averle chiesto scusa 10.000 volte per le tre risposte obiettivamente fuori luogo e dette in un momento di nervosismo (avuto solo in quelle tre occasioni) e di averle chiesto scusa 100,000 volte per non essere stato capace di superare l’ostacolo di volere un figlio
Valuta tu
A proposito io mai tradito lei. Lei me si (piccolo post scriptum)
Le cose che ti rinfaccia tua moglie sono più o meno le cose normali delle quali ho sempre sentito lamentarsi le altre donne. Divano, Tv, sbuffi vari, sonnellino sul divano, bisogno di sesso, mancanza di “saper leggere il pensiero”. Ok sono rotture, per me questi sono la parte dove ci sta il compromesso. Ho un’amica che ha il marito allenatore di calcio, lui è fuori tutte le sere e tutti i weekend sono impegnati con la squadra. Lei si lamenta in continuazione, ed hanno avuto anche un momento di crisi molto pesante. Ma questo è normale, l’importante è non superare una soglia limite dove davvero la tua donna è un soprammobile. Per contro ho visto mariti trattati come cagnolini con il guinzaglio a strozzo, trascinati nella storia matrimoniale da donne comandanti che pensano solo a sè stesse e trattano il marito come il factotum. Quello di cui parli tu è nella norma, se poi tu non hai voluto andare a Madrid, a Istanbul, a Barcelona, non so come hai respinto le sue proposte di visitare quelle città, certo non credo che tu abbia fatto come il mio ex che quando gli ho detto andiamo a Londra, mi ha risposto “io odio Londra” punto argomento chiuso. Allora andiamo a Parigi..”io odio Parigi”. basta, non si poteva più toccare l’argomento perchè sennò partiva a sbraitare che lui detestava la gente che voleva andare a Londra e/o a Parigi, me compresa! Non so in quanti posti siete stati, ma mi sembra di capire che avete girato! Come fa a dire che avevi un mondo tuo? Il calcio era davvero al di sopra di lei? Davvero tu la zittivi e alzavi il volume della televisione quando lei ti chiedeva di parlare? Ma lei ti ha mai detto che stava male? Detto chiaro un giorno e il giorno dopo tu non le hai chiesto “oggi come va?” Io credo che interessarsi di come si sente una persona, farlo veramente senza aspettarsi il classico “bene grazie e tu?” come risposta, sia uno dei punti cruciali della stima e del bene reciproco. Ma se tu obiettivamente non manifesti alcun sintomo, non dici che ci sono momenti che ti procurano disagio vero e non spieghi da cosa nasce questo disagio, se tu sorridi, scherzi…dai a vedere pienamente che stai bene. Con questo non voglio dire che non sia auspicabile che l’interesse per lo stato d’animo del partner sia da sottovalutare, anzi! Io spesso chiedevo al mio ex come stava, e ascoltavo sempre le sue tiritere…oppure mi prendevo la porta in faccia come se fosse un fastidio che io gli domandassi. Lui a me, non mi ha mai chiesto come stai. Non mi ha mai chiesto come era andata la giornata, ha iniziato a farlo gli ultimi mesi, con aria sprezzante perchè la mia risposta era sempre formale.Erano anni che non sapeva più niente delle mie giornate. Prima io raccontavo spontaneamente quello che mi succedeva al lavoro, per strada ecc. Si mostrava sempre infastidito, mi dava risposte secche e ripeteva “hai finito?” ogni due minuti. Se avevo un problema, non potevo parlarne con lui perchè l’unico che poteva avere problemi era lui. Se mi succedeva qualcosa di
bello..subito mi sminuiva, mi denigrava. Tutta fortuna, solo lui poteva essere abbastanza bravo in qualcosa da ottenere un riconoscimento.
Già! Tua moglie aveva bisogno che tu ti accorgessi di lei, credo che la questione della maternità sia stata veramente un macigno per lei. Il tuo no ha scatenato in lei tutte quelle reazioni interne che poi portano le coppie a separarsi per dei calzini dimenticati sotto il letto. Ma non sono i calzini, è il distacco che si crea per qualche altro motivo che piano piano ti fa vedere quei calzini come la più grande offesa che un uomo possa fare alla sua donna. Le offese sono ben altre, solamente che le situazioni bisogna viverle per sapere quali sono i limiti. Per dire, io ho un’amica che si separò tanti anni fa da suo marito. Lui era un violento, un pazzo che la minacciava pure con la pistola. L’aveva mandata in prontosoccorso tante vole e i carabinieri venivano chiamati spesso dai vicini per sedare gli animi. Lei ha subito oltraggi di tutti i tipi, e io continuavo a ripeterle di lasciarlo di riprendersi il suo diritto di vivere. E’ stato faticoso, ma ci è riuscita. Io, conoscendo la sua storia estremamente drammatica, vedevo la mia storia personale come un nonnulla e non mi lamentavo mai con lei del mio compagno. Lei invece più di una volta lo ha ripreso per certi atteggiamenti e certe risposte che lui mi ha dato in sua presenza. Quando ormai avevo iniziato il trasloco ho chiamato questa mia amica e le ho detto che mi stavo separando. Lei mi ha chiesto come mai non le avessi parlato prima di come vivevo nella mia storia, io risposti che non mi sembrava di avere diritto di dire che ero infelice, visto quanti maltrattamenti aveva subito lei. Tua moglie aveva un uomo normale, un uomo che l’amava e la stimava. Questi son pregi. I difetti, quelli sono parte dell’essere umano! La televisione la spengo e ti chiedo di parlare, di parlare seriamente del mio desiderio di diventare genitore con te. I figli sono la nostra eredità, i figli sono il nostro modo per vivere anche dopo…Tu ti sei interrogato fin troppo sull’opportunità o meno di diventare papà, ma hai resto partecipe anche lei del lavoro che stavi facendo per superare l’ansia del cambiamento? Vedi, Fuori dal coro, torniamo sempre alla base: se non ci si parla, se non ci si ascolta, se il cuore è chiuso, è impossibile costruire, andare avanti, evolversi. E’ vero, lei probabilmente ha trovato una persona che l’ascoltava, che l’appoggiava. Non so se questo rapporto sia ancora in corso, ma penso che lei si sia trovata isolata nel cuore e nella mente, pur essendo in coppia. Se ami non tradisci, Fuori dal Coro! Se ami davvero, se vedi il tuo amore, se al tatto lo senti sano forte e vigoroso, non tradisci!! Tu l’amavi e non ti sentivi solo, tu eri nel mondo che ti piaceva nonostante il fatto di comprare il pane o di piegare le lenzuola. Lei sentiva il bisogno di realizzarsi anche come mamma,non dandole spiragli lei ha fatto l’errore di chiudersi a riccio! Ipotesi!Ciao
Aleba
Appena apro il computer che sia di sera o mattina vengo subito a vedere se mi hai risposto. Sarò ripetitivo. Ma se di una intelligenza e perspicacia uniche. Sei donna. Ma di donne in questo periodo ne ho conosciute tante anche per cercare di capire i motivi che hanno spinto mia moglie a lasciarmi. Tu mi dai delle risposte che se non sono l’esatta verità ci si avvicinano e di molto. Mi stai dando molti elementi per completare questo puzzle. Un puzzle disastroso che ha comunque distrutto la mia vita.
Si penso sia come dici tu Aleba. Per lei la maternità era diventata un problema importante, impellente. Si penso come dici tu che non si sia sentita capita e di fronte ai miei rifiuti si sia chiusa a riccio. Ed è andata a cercare appoggio in chi l’ascoltava. Ma che altri non era che un uomo innamorato di lei. E mi ha tradito, iniziando quasi certamente una storia con lui. Ok debbo prenderne atto.
Mi prendo la mia colpa. Quella di aver sottovalutato la questione della maternità. Ma non è colpa mia se si è chiusa a riccio nascondendomi ciò che stava covando dentro.
Io per natura sono un uomo schietto, sincero, pulito, vero.
Non dico una cosa e poi ne penso un’altra. Non ero pronto ad avere un figlio. Non potevo farlo. Certo ad oggi mi rendo conto di aver sbagliato. Ma sono stato onesto con lei.
Io l’ho amata e non l’ho mai tradita. Mai l’avrei fatto. Se mi fossi sentito solo glielo avrei detto chiaramente senza mezzi termini. Non mi sarei andato a confidare con altre donne. Era lei che amavo lei che volevo. Con lei dovevo chiarire se c’era un problema. Lei ha nascosto cara Aleba. Forse io dovevo dirle che stavo pensando a cercare di convincermi a fare un figlio. Ma volevo esserne sicuro. Non dire una cosa di cui non ero certo. Stiamo parlando di un figlio non di comperare una macchina.
Aleba io non avrei mai comperato una casa con lei per poi andarmene dopo 2 mesi. E’ falsità quello che ha fatto.
Lei ha sofferto ? Ok. Ma chi lo sapeva ? E’ giusto sentirsi in diritto di essere capiti ? Aleba io se ho fame mangio. Se non posso mangiare dico che ho fame. Se chi mi sta vicino non lo capisce gli dico “Guarda che sto morendo di fame vorrei cercare qualcosa da mangiare”. Non muoio di fame per poi rinfacciare di avermi fatto morire di fame. Aleba io ho fatto della lealtà e della sincerità le mie qualità migliori. Io sono leale con tutti. Figuriamoci con le persone a cui voglio bene. Posso sbagliare come chiunque. Ma sono pronto a correggermi dove vedo gli errori. Io ho amato mia moglie. L’ho amata di sentimento vero. Di quel sentimento che non muore. Non ho cercato nè sotterfugi nè nascondigli. Ok ho rifiutato di fare un figlio. Non me la sentivo. Le ho detto il perchè. Lei lo sapeva. Ho sbagliato. Me ne pento. Le ho chiesto scusa. Mi sono dichiarato pronto ad interpretare con il massimo impegno il ruolo di padre. Lei mi ha respinto in tutti i modi. Hai detto bene Aleba. Chi ama non tradisce. Io onestamente….