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Lettera pubblicata il 4 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore C18.
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Considerando la mia presunta arroganza mi permetto una citazione del grande Luigi Pirandello:
«Ma se è tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro Crediamo di intenderci; non c’intendiamo mai!»
Ritengo che il “mondo com’egli l’ha dentro” a cui Pirandello si riferisce contenga una vastità di fattori, se ad esempio si prende la metafora dell’elettricista che avevo riportato nel post 36, e del quale LUNA ha sottolineato il riferimento alla luce ed al buio che l’hanno portato a dire nel post 38 :
“…Ovvero, il fatto di dire che le persone che non hanno fatto quello che per te è stato un salto che ha significato raggiungere nuove vette vivano al buio…”
Io affermo che LUNA è giunto alla conclusione che io ritenessi luminoso il percorso della scelta “trasgressiva”, ma non ha colto il fatto che luce e buio sono le conseguenze di uno strato più profondo della metafora; il fattore emotivo che sottende questo risultato, cioè la paura o la tranquillità d’animo che derivano a loro volta dalla conoscenza o meno ed ancora sulla presa o meno di coscienza finendo infine alla personale predisposizione positivista o meno nel giudicare l’elettricità.
Oggi riteniamo che la conoscenza fisica del mondo abbia fatto un passo avanti con la relatività che ha condotto ad una visione nuova, quella dell’indeterminazione dell’universo e quindi della materia, la quale perde la consistenza suggerita dai nostri sensi ed a cui ci eravamo abituati. Il significato di superamento sottende che questa nuova concezione ha valenza di surclassare la vecchia fisica, di cancellarla, ma non è così, la meccanica, la chimica ecc. restano tutte al loro posto, nella loro completa validità, semplicemente si aggiunge ad esse la quantistica.
Quando io parlo della qualità positiva insita nella visione trasgressiva, non sottintendo che la coppia tradizionale non vale più, che essa sia superata, perciò surclassata e quindi annullata, ma che i valori della coppia trasgressiva si aggiungono ai primi per abolire alcuni difetti che troviamo nelle coppie tradizionali e su cui converrebbe riflettere.
Non riesco a comprendere questa levata di scudi e questo assalirmi su concetti che tra l’altro neppure esprimo. Riuscire ad analizzare in modo più ponderato e tranquillo, probabilmente ci porta a comprendere meglio anche il senso della coppia canonica rispetto a quella trasgressiva, raccogliendo pregi e difetti dell’una e dell’altra, divenendo più consapevoli delle scelte fatte o da fare e trovare soluzioni per migliorare le condizioni in cui ci ritroviamo, predisponendoci ad un futuro migliore.
Meditate gente, meditate!
Come dovevasi dimostrare … L’apologista dello scambio di coppia non ha risposto a nessuna delle mie obiezioni ed ha concluso il suo intervento invitandoci a meditare. E’ un vero peccato, perchè da una persona che cita “Uno, nessuno e centomila” ci si aspetterebbe un atteggiamento più umile e meno pretenzioso.
Su una cosa però devo dargli ragione: l’incomunicabilità è stata totale e la cosa mi dispiace molto, perché si è persa un’ottima occasione per comprendersi meglio e per conoscersi. Sarà solo una questione di parole o sarà anche una questione di atteggiamenti sbagliati, che indispettiscono fin dall’inizio i potenziali ascoltatori ? Le “levate di scudi” non avvengono mai per caso … sono il frutto di un approccio urticante che spinge le persone a reagire in modo infastidito ed aggressivo. Io, per quel che mi riguarda, mi sono sempre sforzato di discutere in modo pacato e civile, senza atteggiarmi a profeta nè tanto meno a Depositario della Verità.
Buona serata.
Gentile CB, a me pare in realtà che sia avvenuto l’esatto contrario. e cioè che non sia successo che si sono levati cori pregiudiziali contro CB che fa determinate scelte sessuali, ma che CB tenda a giustificare il suo modo di interagire dicendosi perseguitato per i suoi gusti sessuali.
Ti ho letto parlare di quindici argomenti diversi in modo interdisciplinare, con citazioni varie, però sempre sul tema della trasgressione sessuale. Intendo dire: se tu stessi parlando di qualsiasi altro argomento, e non della trasgressione sessuale, avresti gli stessi atteggiamenti? non posso saperlo, ma mi verrebbe da supporre di sì.
Tempo fa in un’altra lettera c’era una donna che, in nome di Dio, a suo dire, cioè in nome della sua fede cattolica, aveva un atteggiamento simile al tuo. Se qualcuno diceva di non gradire il suo atteggiamento (non il fatto che lei potesse credere in Dio e quanto e come le pareva) lei invece di chiedersi se forse stava sbagliando atteggiamento tirava in ballo il fatto che gli altri non potevano capire, perché non erano illuminati dalla fede del signore quanto lei. Il fatto che in quella lettera passassero cattolici, atei, buddisti, anche persone credenti e praticanti quanto lei il suo stesso Dio ma che riuscissero a interagire serenamente con gli altri non la faceva riflettere sul fatto che forse il punto non era la sua fede combattuta da un gruppo di pregiudiziali miscredenti, ma appunto il suo modo di fare e il suo USARE la sua professione di fede (che ne fosse consapevole o no) come il magico asso nella manica per non avere mai torto, non mettersi mai in discussione e per fare un dibattito assolutamente solo unilaterale.
Io non credo assolutamente che il problema, in questa lettera, sia il fatto che tu abbia fatto una scelta a tuo dire trasgressiva e che per questo la gente non sia in grado di parlare con te in maniera serena.
Tu ovviamente sei libero di pensarlo, ma personalmente so benissimo che non è così.
1. l’anticonformismo è una questione molto più ampia che il mero settore sessuale. conosco gente che è anticonformista e fa qualcosa di veramente originale, creativo e rompischema, e anche senza accorgersene perché è quello che è, anche quando prepara la tavola per il pranzo e gente che passa il tempo a riempirsi la bocca di quanto sarebbe trasgressivo mentre in realtà segue soltanto un tipo di massificazione alternativa, ma pur sempre massificazione.
E non parlo appunto solo di sesso, ma anche di aspetti molto più banali. Personalmente del concetto di trasgressione non mi è mai fregato granchè. Nella mia vita se ho rotto degli schemi l’ho fatto per andare verso di me, non per andare contro qualcosa o qualcuno.
2. ognuno vive la sua vita erotica e di relazione come meglio crede.
se due persone si trovano in sintonia sul loro concetto di relazione – che non è solo un fatto di sesso – possono essere felici scopando come ricci ogni volta che prende la voglia, solo il sabato pomeriggio, o anche mai per 50 anni o come pare a loro. Di coppie in sintonia, indipendentemente dalla loro attività sessuale ne conosco parecchie. Di coppie non in sintonia, indipendentemente dalla loro attività sessuale, anche. dunque no, non credo che la trasgressione di per sè sia una cura per le dinamiche di coppia che vivono dei settori di disagio. Credo che semmai ciò che serva sia il maggiore incontro, ove è possibile, e dove manca l’incontro e la comunicazione, o la consapevolezza dell’incompatibilità ove essa sia effettivamente insormontabile. Ma dal mio punto di osservazione direi che non è assolutamente vero che i disagi di coppia siano tutti centralizzati su un fattore sessuale. Anche laddove il fattore sessuale può essere contingente o un riflesso.
3. mi sembra banale dire che ad alcuni quello che per un altro può sembrare super mega eccitante può suscitare sbadigli o ridariola, imbarazzo o fastidio. E questo non vale solo per il concetto del sesso di gruppo, ma anche per cose viceversa molto più banali. C’è gente che trova eccitante la divisa, altri se vedono una divisa pensano al vigile urbano che dà la multa e gli prende un attacco di colite.
4.Per quanto riguarda le dinamiche di gruppo in genere: così come ci sono persone che formano un gruppo affiatato andando a vedere il festival del cinema muto e commentando quanto è bello metropolis, per la passione del taglio e cucito andando in sollucchero per i cartamodelli, per la passione degli scout mettendosi tutti la divisa di ordinanza e stando alle regole dello scoutismo, o in pellegrinaggio non ho assolutamente dubbi che possano esistere persone che trovano una comunione di passioni e di intenti in ambito di trasgressione sessuale. Mi è abbastanza evidente che gli scout hanno molto in comune tra loro quando vanno in gruppo, e non li giudico. Personalmente però non mi attira lo scoutismo. e avere un’identità non mi sembra prova di chiusura mentale. Ognuno ha fortunatamente la sua personalità
secondo mé bisognerebbe innanzitutto distingurere le cose.
se si parla di rapporti amorosi con piú persone (non solo a livello sessuale) allora si deve parlare di polyamory.
se si parla di coppie scambiste o di poligamia in genere di solito si tratta puramente della dimensione sessuale.
altrimenti si tratta di tradimenti.
ma in tutti i casi dipende semplicemente da se stessi, ci sono persone che affermano di poter effettivamente amare piú persone contemporaneamente. se tutti sono d´accordo, perché no ? salvo che poi siano veramente tutti d´accordo…
per quel che riguarda il sesso il discorso é simile, ognuno lo vive a suo modo, c´é chi sa separarlo del tutto dall´amore e chi no. c´é chi lo vive come una specie di prestazione sportiva e chi ci mette tutto il sentimento possibile…
la cosa principale é che i partners coinvolti lo vivano possibilmente alla stessa maniera o molto simile, altrimenti ci stanno problemi e anche grossi al di lá di tutti i discorsi filosofici ed evoluzionistici o di “trasgressione”.
@ LUNA:
Infatti … l’anticonformismo è una faccenda troppo seria per essere trattata con tanta leggerezza. Le persone veramente anticonformiste, generalmente, si guardano bene dall’ostentare la loro “diversità” e non si impegnano con tutte le loro forze per essere considerate trasgressive.
Sono rimasto fortemente perplesso quando ho letto questa frase: “I valori della coppia trasgressiva si aggiungono a quelli della prima (la coppia tradizionale) per abolire alcuni difetti che troviamo nella coppia tradizionale e su cui converrebbe riflettere”
A parte l’evidente pregiudizio che è insito nel definire tradizionale la coppia monogama e trasgressiva la coppia poligama, quello che mi sorprende è che l’autore di questa frase non si renda conto di stare generalizzando una situazione soggettiva… non solo perché ci sono tante coppie monogame che non trarrebbero alcun beneficio da certe pratiche “trasgressive” (?), ma perché ci sono tante coppie monogame che non sono affatto in crisi 🙂
Mi spiego meglio: l’autore della frase parte dal presupposto che le coppie monogame rechino in sé dei grandi difetti; difetti a cui si potrebbe sopperire attraverso un’infusione di sana “trasgressione”(?). Ma è proprio il presupposto ad essere totalmente infondato. Ci sono coppie monogame che sono piene di difetti e che fanno acqua da tutte le parti, ma ce ne sono altre che funzionano in modo splendido e che quindi (comprensibilmente)non sentono alcun bisogno di vivacizzare la loro vita coniugale attraverso le orge e lo scambismo … Infine (cosa che l’autore della frase si ostina a non comprendere) ci sono coppie che si realizzano completamente nella monogamia, che traggono da essa una soddisfazione e una felicità incomparabili e che non cambierebbero la loro condizione per nessun motivo al mondo.
E’ così difficile da capire ?
STEVE: sono d’accordo.
Un conto è la teorizzazione, un altro la pratica.
Conosco molte persone e ciascuna fa le sue scelte, e anche persone che hanno fatto scelte simili a quelle di CB. Dico simili perché ogni scelta viene poi interpretata e vissuta e sentita e “adeguata” a sè dall’individuo, tanto più se in correlazione ad altri individui.
Il discorso è che però gli equilibri di una relazione, che essa sia di qualunque tipo, non sono teoria e filosofia o statistica.
E’ proprio perché conosco persone che hanno fatto scelte simili o totalmente diverse dalle mie, e perché dialogo con le persone a un livello non superficiale, che non condivido certe questioni teoriche e generalizzate espresse da CB. Non condivido cioè il fatto che per tutti la coppia aperta possa rappresentare una forma di libertà anelata nè condivido che la coppia aperta sia di per sè una forma di relazione che preservi dai conflitti.
Penso semplicemente che un individuo che ha voglia di provare una serie di esperienze sessuali non da single ma in una certa forma e con una relazione centrale comunque di riferimento è chiaramente più contento di sentirsi dire dal suo partner “ok, ci sto!” che “neanche per sogno!”. Ma le cose per cui io posso sentirmi frustrata se un amico, un compagno, un parente mi può dire “neanche per sogno” sono diverse da quelle che CB ha elencato riguardo se stesso.
Credo anche di capire perché CB e chi vive una coppia aperta la definisce appunto coppia, per il significato che lui e la sua compagna danno al concetto di centralità. Quel concetto di centralità è personale. Nel senso che dipende che significato gli attribuiamo.
Per me la centralità della coppia significa una serie di cose, non solo a livello schematico, e non solo a livello sessuale, ma a livello emotivo e di vita quotidiana, per CB e la sua compagna questo concetto di centralità ha un altro significato. Anche se, come diceva lui, nella vita quotidiana può avere anche un simile significato.
Personalmente, come ho già detto, la promiscuità sessuale non mi attira in nessun modo. Non è un pensiero che mi eccita, nè da single nè in coppia. Non è una questione morale, è prima di tutto una questione di mio modo di essere. Se avessi voglia di cambiare cinque uomini in una settimana – e non è una cosa che mi interessa – sarei io a scegliermeli e non me li farei scegliere da qualcun altro. E non li concentrerei tutti nella stessa stanza, nello stesso momento. Il voyerismo non mi eccita, nè da protagonista nè da spettatrice. Inoltre vorrei dire una cosa: le preferenze sessuali di una persona, come egli intende la sessualità, sono caratteristiche della sua identità. E’ vero che vivendo una relazione di qualsiasi tipo contaminiamo la nostra identità. Tuttavia anche il concetto di coppia limitante lo vedo centrato sino ad un certo punto. Nel senso: è vero, qui stiamo parlando di coppia tradizionale o coppia aperta, ma a volte si è dato quasi per scontato che un individuo debba vedere la sua
Ok Ragazzi, il gioco è bello quando dura poco. Qui sembra che siate intervenuti su un dibattito sulla coppia aperta e vogliate convincere l’unica presenza trasgressiva che è fuori posto mentre il vostro modo di concepire il rapporto di coppia sia l’unico possibile perché pieno di amore, principi morali ed altro. Io sono stufo dei vostri inqualificabili improperi, ho accettato di buon grado di discutere sulle motivazioni sottese a questo tipo di “deviazione” come voi l’intendete, ma ora credo che sia giunto il momento di evitare la morte del tema proposto da C18. Capisco quanto sia difficile per voi concepire che l’amore possa sopravvivere al di fuori del sesso fatto esternamente dai cliché che avete nella testa, ma ciò non toglie che esistano persone che la pensino diversamente da voi. L’amore può pervadere tutti , non solo le donne e gli uomini che hanno scelto la via della castità personale o di coppia. Esistono cristiani ma anche induisti, buddisti o di altre religioni ma anche atei, agnostici e così via e nessuno può elevarsi né a giudice né a detentore di moralità né ritenersi unico custode dell’amore. Quando riuscirete a comprendere che tutti, ma proprio tutti, possono provare amore, oltre a tanti altri coinvolgimenti emotivi, e capire quanto inappropriati siano i “quesiti capitali” come quello proposto da Marquito sul post 49 che pretende tra l’altro, anche di suggerire risposte avulse dalla realtà.
Volete o no capire che le coppie, di qualunque latitudine o longitudine e qualsivoglia tempo e configurazione sono composte da donne ed uomini (sia nella conformazione genetica fisica che mentale) legati da sentimenti oltre che da tante altre motivazioni? Non esistono generi di coppie migliori o peggiori di altre, esistono coppie e basta. Se per voi il sesso è motivo di classificazione, non è detto che lo sia per tutti, anzi qui si sta dibattendo proprio su questo, perché io esprimo un sesso indipendente dall’amore , fatto di piacere e di coinvolgimenti emotivi altri, lasciando l’amore nella sua sede naturale che è il sentire individuale, indipendentemente dall’ aspetto fisico, dal genere di appartenenza, dalle convinzioni ideologiche, politiche, religiose, etiche ecc… l’amore è universale e nessuno può divenirne depositario.
Lo sfruttamento del sesso è figlio di questo partizionalismo che lo rende esclusivo e quindi depauperabile. Ritengo, comunque voi la pensiate, che ricercare un modo alternativo di vedere le cose non sia solo in sintonia con l’entropia universale, ma auspicabile perché si superino i problemi. Probabilmente è qui che sbaglio, come del resto fanno tutti i ricercatori di qualunque disciplina.
espressione sessuale per forza limitata dalla coppia, senza considerare l’identità del singolo. Mi spiego (se ci riesco): sarebbe come dare per scontato che un individuo nel momento in cui è single ha voglia di fare una serie di cose e le fa ma nel momento in cui è in coppia invece non può. Ma quali sono quelle cose?
al di là del fatto che io possa preferire una relazione monogama ad una relazione aperta (e lo dico con cognizione di causa, non per convinzione stereotipata) anche nel momento in cui sono single non mi interessa cambiare partner in continuazione, nè fare sesso di gruppo ecc.
Quindi non è che è la coppia che limita qualcosa che già di per sè a me non interessa. Nè ho bisogno della coppia per “permettermi” una serie di esperienze.
Non è che tutti i single si portino ogni sera a casa una persona con cui fare sesso o che tutti i giorni vadano a cercare qualcuno con cui fare sesso. Anche chi non disdegna il sesso, distinguendolo dai sentimenti, comunque sceglie o rifiuta dei partner per svariate sue ragioni, dando un suo significato al concetto di vicinanza e distanza e intimità, sia essa erotica o sentimentale. E con i partner con cui condivide un’esperienza sessuale può condividere una sera, un rapporto più o meno affettivo, ecc ecc. Non è che il single non ha avventure o esperienze sessuali solo perché non trova nessuno che se lo fila, mi pare evidente o non fa sesso di gruppo solo perché non sappia a chi rivolgersi per. Credo che gli basti entrare anche solo in internet per entrare in determinati circuiti.
Il tradimento all’interno della coppia molto spesso non nasce solo da esigenze o voglie sessuali, ma è espressione di una crisi più profonda, individuale o di coppia. Ci sono tradimenti da rottura come tradimenti da compensazione, come altri ancora (schematizzo come ciò che così schematico ovviamente non è).
Per quanto riguarda il fatto che una persona possa avere una sua vivacità di curiosità sessuale (indipendentemente dal perché) per cui sente il bisogno di vivere più esperienze con partner diversi, o per esempio banalmente di non dover lasciar perdere un’occasione e si senta invece limitato dalla coppia tradizionale il discorso è che egli o ella si sente eccessivamente vincolato dalla monogamia e quindi le opzioni sono o non stare in coppia o trovare un partner che veda negli stessi compromessi gli stessi vantaggi, formando quindi un’alleanza che può essere assolutamente essere vista ottimale con quei presupposti.
Ma non siamo tutti uguali e quindi non è che questo ragionamento sia applicabile a tutti. Tantopiù che è vero che ci sono persone che pure se da single non “sfruttano” particolarmente il fatto di “non dover rendere conto a nessuno” si sentono in trappola e attirate da altre storie nel momento in cui stanno in coppia. E tra le ragioni (non sempre certo) esiste anche il timore dell’abbandonarsi completamente al rischio di investimento emotivo e di identità in una relazione sola.
Ciao a tutti 😀
@Coppiabiricchina:
Ma come fai a dire che siamo intolleranti ? Come fai a dire che ci eleviamo a giudici ? Ho ribadito, in tutti i modi possibili e immaginabili, che non mi sognerei mai di giudicare una persona per i suoi gusti e le sue inclinazioni sessuali. Ho ripetuto in tutte le salse che per me le scelte sessuali sono unicamente una questione di gusti. Cosa devo fare di più ? Se le mie domande ti paiono assurde o surreali, non c’è assolutamente nessun problema; non sei in alcun modo tenuto a rispondermi. Io le ho poste soltanto perchè mi interessava capire il vostro punto di vista.
Caro CB; tu mi fai l’impressione di un cowboy un po’ alticcio che entra in un saloon gridando a squarciagola: “IO SONO IL PIU’ TRASGRESSIVO DI TUTTI QUI DENTRO E NESSUNO MI DEVE CONTRADDIRE !!”. Ti consiglio vivamente di darti una calmata, perché qui ci sono un sacco di persone civili ed educate che non si sono mai sognate di offenderti o di insultarti.
Tu sei venuto qui a predicarci il tuo Verbo con un atteggiamento saccente ed arrogante, tipico di chi si sente più evoluto e più anticonformista degli altri … e tutto questo perché ? Solo perché alcuni di noi hanno dei gusti diversi dai tuoi e non sentono il bisogno di praticare le orge e gli scambi di coppia …
E’ veramente patetico che una persona si ritenga più evoluta e trasgressiva delle altre soltanto perché pratica lo scambismo con alcuni amici.
Caro CB, tu mi dai l’impressione di essere una persona fortemente narcisista, che rifiuta il confronto ogni qual volta si trova in imbarazzo e che non accetta in alcun modo di essere contraddetta. Quando non sai che pesci prendere ti atteggi a vittima dell’universo, rifiuti il contraddittorio e cambi rapidamente argomento. C’è qualcosa di profondamente sospetto in questo tuo continuo divagare, in questo continuo saltare di palo in frasca col solo scopo di mettere in mostra la tua presunta cultura (ah; per la cronaca; Freud si scrive Freud e non Froid; vedi post n. 27).
Se vuoi continuare su questo registro sei libero di farlo, ma secondo me ti farebbe bene un periodo di riposo. Io, a partire da questo momento, risponderò soltanto a chi rispetta le opinioni dei suoi interlocutori.