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Lettera pubblicata il 4 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore C18.
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@ Coppiabiricchina:
Riguardo al primo punto: Sarebbe da pazzi affermare che il contesto storico in cui ci muoviamo è totalmente ininfluente nel determinare le nostre scelte e le le nostre abitudini. Ma sarebbe ancora più assurdo ricondurre a tale “contesto” tutto quello che facciamo e tutto quello che pensiamo. In primo luogo il contesto storico non è un monolite, ma è sempre in qualche misura multiforme e variegato. In secondo luogo la capacità dell’uomo di pensare con la propria testa varia notevolmente da individuo a individuo. In tutte le epoche , in tutti i paesi, ci sono sempre state delle persone che apparivano eccentriche e originali perché se ne infischiavano allegramente delle consuetudini e della morale prevalente. E qui veniamo alla seconda questione, quella che più ci preme:
Quello che mi lascia perplesso è l’uso che voi fate della parola “trasgressivo”. Voi evidentemente vi ritenete molto anticonformisti e molto trasgressivi, ma io, anche alla luce delle mie personali esperienze, mi permetto molto umilmente di avanzare qualche dubbio. Vi pongo una domanda semplice e banale: è più trasgressiva una “coppia aperta” che vive i rapporti sessuali in modo tradizionale o una coppia monogama che vive quei rapporti in modo fantasioso e non convenzionale ? Cos’è che conta di più nel determinare se una coppia è trasgressiva; il numero dei partner o il modo di fare l’amore ? La mia non è affatto una domanda retorica; è legata al fatto che a me le coppie aperte non sembrano per niente trasgressive e in alcuni casi (non sto parlando di voi due !) mi paiono anche molto presuntuose e molto pretenziose. Non capisco questa pretesa di essere originali ed anticonformisti soltanto perché si pratica consensualmente la poligamia che (ci tengo a ricordarlo) è una pratica antichissima e nient’affatto moderna.
Quando sostengo il mio relativismo, affermando che in fondo è soltanto una questione di gusti, vengo puntualmente criticato sia “da destra” che “da sinistra”. La domanda che mi pongo è: Se non è soltanto una questione di gusti, allora che cos’è ? E’ una questione di etica ? E’ una questione morale ? O forse si ritiene, un po’ ingenuamente, che la coppia aperta rappresenti una grande evoluzione nell’ambito della sessualità e dei costumi ?
Ciao 🙂
Sono un po’ stanca oggi e quindi spero di riuscire a spiegarmi bene, visto che in questi post c’è molta carne al fuoco, ma, a dire il vero, anche un po’ di carne al fuoco che forse finisce con il distaccarsi dalla questione centrale.
Non sto dicendo che si sta divagando, anche perché penso che ciascuno ha l’assoluto diritto di vedere i suoi personali rimandi (io peraltro lo faccio spesso e a mia volta mi capita quindi di divagare in teoria ma per me personalmente no), però ho l’impressione, appunto, che si tenda, come diceva anche Marquito, a generalizzare una questione che è appunto molto personale. E il sesso lo è sempre, secondo me.
Lo è comunque che lo si stia facendo da soli, in due o in dieci, che sia etero o no, in due con dieci che guardano o in dieci con due che guardano. Qui poi non si parla solo di sesso, ma si parla di coppia, quindi di relazione, il che è ancora di più un discorso diverso, anche se può essere complementare, e ancora di più personale dal punto di vista emotivo, e riguarda due indivualità o più.
Quindi penso che potremmo andare avanti all’infinito a parlare di sociologia e psicologia e filosofia e antropologia ecc ecc.
Si può farlo. I miei interessi spaziano anche nella sociologia, psicologia, filosofia, antropologia ecc.
Ma il piano della discussione (non intesa come litigio) qual è veramente?
Per quanto mi riguarda ho già ampiamente detto come la penso. Avrai sicuramente le tue ragioni, emotive, biografiche, idealiste, genetiche ecc nel tuo percorso e nelle tue scelte – non lo dico con ironia eh – per considerare che la coppia aperta sia un’evoluzione e la coppia tradizionale una gabbia, e per portare più cose possibili per avvalorare la tua tesi. Probabilmente tu, in una coppia tradizionale, ti saresti sentito soffocare, e quindi hai trovato la tua via per esprimerti al meglio. Non scomoderò Freud e altri per domandarti come mai della coppia tradizionale hai un’idea così degenerativa, limitativa, noiosa. Se ciò ti viene da qualche esperienza personale, per esempio. Quali siano stati i modelli negativi di coppia tradizionale con cui puoi esserti trovato a contatto…
Non lo sto facendo davvero. Uno perché sarebbero assolutamente fatti tuoi e non mi permetto. Due perché sarebbe arbitrario pensare che le scelte e le idee debbano per forza avere un’origine traumatica o pregiudiziale. Tre perché appunto credo che a te possa semplicemente piacere il sesso di gruppo e una certa idea di relazione che senti ti somigli di più.
Ma se ho posto la questione in questo modo era per mostrarti che un po’ si vede che hai difficoltà ad accettare il fatto che a delle persone veramente ciò che a te su suscita maggiore piacere e sensazione di libertà possa suscitare indifferenza o anche sensazioni negative.
E non per una questione di limitazione culturale, sociale, o che. E che, al contempo, possano stare bene nella loro pelle con scelte diverse dalle tue.
Faccio un passo indietro e torno ad uno dei primi post, quello in cui si affermava che “coppia aperta” è una contraddizione in termini.
Ho conosciuto un tizio il cui sogno (talvolta realizzato) più grande era piazzarsi in poltrona e guardare la propria compagna (possibilmente esile) agitarsi, compiaciuta e partecipe, sotto il peso di una specie di Mastro Lindo semisconosciuto.
Apice della goduria? Eh….il caso dello semisconosciuto attirato nella “trappola” organizzata dalla coppia senza che avesse il minimo sospetto (avete presente il: “uhhhh mi ha telefonato mia moglie…..pensa che ha preparato i tortellini per 15 persone che hanno disdetto l’invito…….dai, fermati a cena, saranno vent’anni che non ci vediamo).
All’epoca del racconto ho mostrato un (dal mio punto vista legittimo) certo stupore…..apriti cielo: le peggiori accuse sono piombate sulla mia testa.
E ripeto: mi sono limitata a stupirmi!
Non ho urlato “aiuto aiuto, accor donna, c’è uno sporcaccione!!!! Arrestatelo, anzi, bruciatelo sul rogo e disperdetene le ceneri in modo che sparisca dalla memoria di TUTTI”!
Mi sono stupita senza contestare a priori perche, di principio, non contesto ciò che non conosco.
Posso decidere di non voler conoscere una situazione. Ed è ciò che ho fatto…..per questo sono stata coperta di insulti ( eh no….il semplice “sei una tradizionalista” non renderebbe l’idea 🙂
E quando ho tentato di capire le dinamiche del cervello di quel tizio sono stata cassata con una sentenza di “non mi avrete mai come mi volete voi (tradizionalisti)” detta con schifo e disprezzo.
Ognuno è liberissimo di vivere una relazione come gli pare.
Essere in tre, quattro, cinque, in comitiva facendo il trenino, etero, lesbo, gay, miscele varie,….ci sta tutto.
Ma si può veramente parlare di coppia?
Non mi intrufolo nella filosofia, nell’antropologia, nella sociologia.
Non le conosco e non mi ci addentro.
Mi limito a fare due più due come la mia bisnonna che aveva la terza elementare….
Che senso ha la frase “coppia aperta”?
Aperta a cosa? A che tipo di esperienza?
Forse alla fantasia?
Quale fantasia?
Il sesso può essere fatto in quattordicimila modi e, a volte, non basta una vita per sperimentarli tutti con la stessa persona.
Aperta a chi? O meglio…a quanti?
Ripeto: ognuno è libero di fare ciò che gli pare. Ma una comunità non è una coppia!
Cosa intendo per coppia?
1-UN uomo ed UNA donna (sempre gli stessi, sempre loro).
2-due persone che vivono l’intimità come un qualcosa da condividere solo con la persona che si ama (non in comitiva turistica),
4-che quando parlano di complicità intendono il capirsi con uno sguardo e non il (un esempio a caso tra mille) tendere trappole al Mastro Lindo di turno che pensa di mangiare tortellini e si ritrova a zompare in un letto mostrando le natiche ad un guardone piazzato in poltrona.
Non sto affermando “siete degli zozzoni” (magari lo penso ma non è la sede per dirlo e poi, il mio, è solo un pensiero tra mille altri pensieri 🙂 sto semplicemente affermando che una coppia che apre la porta ad una coppia magari accompagnata da un’altra coppia che a fine serata, esaltata dal clima conviviale, invita un’altra coppia è, in realtà, un’allegra comitiva in cui l’amore si perde in un concetto universale di amicizia, socialità, predisposizione alla goduriosa pratica del “ndo cojo cojo, nel mucchio c’è più tanta roba”
Comunque…ognuno è libero di fare ciò che gli pare.
Basta scegliere con cura un/a compagna della stessa tipologia senza chiudere in “gabbia” chi vuole esibirsi al mondo intero o mettere sul palcoscenico di un teatro affollato chi vorrebbe starsene in gabbia.
@Marquito
Coppia trasgressiva è una definizione data comunemente per definire quei rapporti non comuni nella coppia, che non seguono cioè le tradizionali regole sociali che sottendono un’unione tra due individui di sesso opposto che decidono liberamente di vivere insieme e che stipulano tra loro un contratto civile, il matrimonio (quello religioso è comprensivo di quello civile, la chiesa cattolica però non riconosce come coppie regolari, quelle che contraggono solo matrimonio civile). Sono quindi definite coppie tradizionali quelle sposate, mentre tutte le altre vengono etichettate come trasgressive anche se però alcuni tipi di coppie si trovano ad essere giudicate “tradizionali” per lo Stato e “trasgressive” per la Chiesa come quelle sposate solo civilmente. Per le risposte a tutte le altre tue domande, mi sembra di aver già espresso il mio modo di vedere, ma sono sicuro che ci ritorneremo ancora sopra.
@LUNA
Ho difficoltà ad esprimere il fatto che sono semplicemente interessato a raccogliere le idee altrui per migliorare il mio pensiero. Mi piacerebbe valutare i modi di vedere di chi segue e chi no, le varie modalità ”trasgressive”. Voglio però esprimere che nel rapporto di coppia, il normale sentire emozionale (amore, tradimento, gelosia e quant’altro), cioè quello che si percepisce in qualsivoglia realtà di coppia, mi interessano relativamente, anche perché ci sono altri mille modi per raccoglierle. Ciò che credo interessante trovare qui, siano quelle emozioni che scaturiscono intimamente riguardo agli aspetti meno tradizionali, quelli cioè che nascono in rapporto alla “trasgressione”, sia quelli repulsivi espressi da chi non approva questo tipo d’unione, sia quelli propulsivi di chi invece segue queste modalità.
In quest’ottica naturalmente la questione sessuale diviene primaria, ma a me non interessa ciò che sessualmente si fa o come lo si fa, ma piuttosto quali sono le ragioni emotive che sottendono le scelte che si effettuano, sia in rapporto alle spinte verso l’attuazione che alle reazioni che scaturiscono dal durante e dal dopo. Ma qui dovrebbe dire la sua C18, promotore del dibattito.
@ tutti
Ancora una volta su questo blog, come del resto avviene su tutti quelli simili, si cade nelle ragioni del sì e del no alla coppia trasgressiva, allontanandosi dal tema del dibattito. Capisco la difficoltà che si prova a dover spiegare ad un Eschimese come sopravvivere nel deserto del Saara e probabilmente a questo neppure interesserà saperlo. Io però, anche se non sono interessato ad essere un Messner 2°, sull’Everest ci sono stato, è vero che sulla mia testa svettava ancora una montagna di oltre 3000 metri, ma sotto di me c’erano circa 5500 metri d’esperienza e di sensazioni inspiegabili, indimenticabili ed irripetibili. Certo non si può essere tutti degli astronauti ma fare un voletto su un sicuro aeroplanino non rovina nessuno e ci regala sensazioni che non si possono provare in altro modo.
C’è gente che non è mai uscita dal suo paesino arroccato sulla montagna e ci vive anche bene ed il mare non gli mancherà mai avendo visto per TV che si tratta solo di una gran massa d’acqua ma… se si è avventurato oltre la sua valle, ritornerà al suo paesello sicuramente più ricco di prima, sia che in quel viaggio abbia vissuto esperienze belle che brutte.
Io sono convinto che di alcune cose non se ne può discutere se i propri sensi non le abbiano conosciute almeno un po’. La mia compagna ed io disconoscevamo questo mondo perverso e pensavamo a cose simili alle vostre, poi per una circostanza particolare ci siamo ritrovati ad avvicinarlo, anche se molto ma molto alla lontana e con amici che provvedevano alla nostra sicurezza. Per nostra fortuna ci siamo imbattuti subito in un gruppo di persone straordinarie; abbiamo respirato un’aria che non avevamo mai assaporato; una gioiosa sensazione di familiarità, di libertà e di schiettezza, non esprimibile a parole e che ci era totalmente sconosciuta. Oggi siamo in grado di dire che in realtà quella situazione non sempre si trova in quel mondo, anzi direi che si tratta di una condizione alquanto rara anche se comunque non riscontrabile in altre realtà. Mi sento di dire che chi ha paura di prendere una scossa, può anche non avvicinarsi mai ad un impianto elettrico, ma resterà al buio o vivrà un senso di profonda angoscia quando dovrà accendere la luce e gli sarà impossibile conoscere quella tranquillità che pervade chi, anche se non elettricista, la luce l’accende consapevolmente.
@ Coppiabiricchina:
Può darsi che noi si parli due linguaggi diversi e che non riusciamo a capirci, ma mi sembra che tu non abbia risposto a nessuno dei miei rilievi e delle mie argomentazioni. Per quello che può valere la mia opinione, i tuoi ultimi post denotano una presunzione che non riesco in alcun modo a comprendere né a condividere. Te lo dico con la massima cortesia: tu non puoi dare del “provinciale” a chi non condivide i tuoi stessi gusti e il tuo stesso modo di vivere il rapporto di coppia e non puoi nemmeno accusarlo di avere una mentalità più ristretta della tua. Se lo fai presti il fianco alle critiche peggiori, come quella di essere inconsapevolmente e sottilmente intollerante. Tutte quelle metafore sugli aereoplani e sugli astronauti sono cariche di saccenteria e di arroganza; la cosa è di un’evidenza solare e la trovo estremamente fastidiosa.
Io ti avevo posto una domanda ben precisa, e te l’avevo posta perché mi interessava comprendere meglio il tuo punto di vista. La mia domanda era: “Se non è semplicemente una questione di gusti, allora che cos’è ? E’ una questione etica ? E’ una questione morale ? Si vuole seriamente affermare che la coppia aperta rappresenta un’evoluzione morale/spirituale rispetto alla coppia monogama ? “. A questa domanda tu non hai mai risposto espressamente, ma nei tuoi ultimi post hai fatto intendere di pensarla proprio così… Di obiezioni da farti ne avrei moltissime (alcune sono state anticipate già da Luna), e se il dibattito proseguirà non mancherò di fartele conoscere. Adesso mi preme di più chiarire un altro concetto.
Voi non volete capire che si può essere monogami per indole e per predisposizione naturale. Vi siete messi in testa che tutte le persone monogame sono tradizionaliste e schiave dei pregiudizi, mentre invece, in moltissimi casi, si tratta semplicemente di una questione di gusti e di inclinazioni soggettive. Credevo di avertelo spiegato chiaramente, ma a questo punto mi vedo costretto a ripetermi: la semplice idea di praticare lo scambio di coppia mi provoca un violento senso di nausea, proprio come pensare a un cibo avariato o andato a male. E’ un pregiudizio ? E’ un giudizio morale ? Assolutamente no. Non mi permetterei mai di giudicare chi ha dei gusti sessuali differenti dai miei; sarebbe come se giudicassi una persona perché ama la vaniglia piuttosto della fragola.
Sono monogamo perché la monogamia mi piace; perché mi realizzo completamente riversando tutto il mio amore su una sola persona, perché adoro la complicità e l’intimità che caratterizzano un rapporto esclusivo … Essere fedele al mio partner mi procura soddisfazione e gioia … Cosa diavolo c’entra con tutto questo con l’evoluzione e col progresso ?
CB: @Ho difficoltà ad esprimere il fatto che sono semplicemente interessato a raccogliere le idee altrui per migliorare il mio pensiero.
@Mi sento di dire che chi ha paura di prendere una scossa, può anche non avvicinarsi mai ad un impianto elettrico, ma resterà al buio o vivrà un senso di profonda angoscia quando dovrà accendere la luce e gli sarà impossibile conoscere quella tranquillità che pervade chi, anche se non elettricista, la luce l’accende consapevolmente.
@C’è gente che non è mai uscita dal suo paesino arroccato sulla montagna e ci vive anche bene ed il mare non gli mancherà mai avendo visto per TV che si tratta solo di una gran massa d’acqua ma… se si è avventurato oltre la sua valle, ritornerà al suo paesello sicuramente più ricco di prima, sia che in quel viaggio abbia vissuto esperienze belle che brutte.
Io sono convinto che di alcune cose non se ne può discutere se i propri sensi non le abbiano conosciute almeno un po’
Non ti sembrano un po’ in antitesi in tuoi pensieri? Ovvero, il fatto di dire che le persone che non hanno fatto quello che per te è stato un salto che ha significato raggiungere nuove vette vivano al buio non ti sembra un tantino solipsista e pretenzioso? Guarda che te lo dico serenamente, eh.
Tu dici di no, che non è così, però poi contrapponi buio e luce, implosione e limite ad evoluzione. Ed è questo che mi fa un po’ sorridere, onestamente.
Io credo che quello che continua a sfuggirti – e che di una semplicità secondo me invece persino disarmante – è il concetto che quello che per te è così interessante può non esserlo per altri. che non è questione di paura di prendere la scossa, ma semplicemente che non sono interessati a queste esperienze. (il che riassume le molteplici ragioni per cui uno può non essere interessato, che sia pure che l’idea di accoppiarsi con Mastrolindo gli fa proprio senso).
Le persone più serenamente “anticonformiste” che conosco – e ne conosco diverse, e mi sembra molto limitativo pensare che l’anticonformismo debba riguardare soltanto il sesso – non pensano che gli altri debbano essere come loro perché sennò sono limitate. E sono peraltro in grado di riconoscere l’apertura mentale anche in persone che hanno fatto scelte molto diverse dalle loro.Per il resto, c’è anche gente a cui piace farsi prendere a calci in culo perché si eccita. ed è disposta a pagare, anche salato, per farsi prendere a calci nel sedere. Ma non è che per questo a tutti debba piacere farsi prendere a calci nel sedere. C’è anche chi è feticista, ma non tutti sono feticisti. Peraltro trovo anche che si stiano mescolando discorsi diversi:
il fatto che esistano altri tipi di famiglie, oggi rispetto a ieri, o meglio che questi tipi nuovi di famiglie siano uscite maggiormente dall’omertà non è per forza collegato alla trasgressione sessuale per come la intendi quando parli di superare le vette e farsi un giro in areoplani. Rischia anche di sembrare un discorso un po’ ipocrita, e ti spiego perché.
Le nuove forme di
di famiglia che sono sempre esistite ma che oggi si dichiarano con maggiore libertà, cioè le coppie omosessuali per esempio, o anche la coppia etero che non intende sposarsi, hanno dei problemi concreti che riguardano il loro presente e il loro futuro e che hanno a che vedere con il fatto di avere gli stessi diritti in determinate situazioni, che non starò ad elencare perché sono note. In questo senso possiamo dire che ci sono una serie di leggi and co che vanno bene per le coppie tradizionali (felici di esserlo) e che possono però non venire del tutto incontro ad altre forme di coppie, comunque a due (felici di esserlo). Poi ciascuna di queste coppie vive la sua intimità come meglio crede.
Per fare un esempio di maggiore trasgressione a livello di nucleo famigliare, rispetto al modello classico, le persone che vivono una famiglia a tre elementi, perché magari uno dei tre componenti è bisessuale, e quindi si verificano delle situazioni per cui ci sono famiglie formate da due uomini e una donna, o da due donne e un uomo, nel momento in cui non sono legate meramente dal fatto di vivere una trasgressione sessuale (cioè non c’è un terzo elemento che di volta in volta cambia, o che ha un ruolo marginale, ma c’è una continuità di nucleo famigliare, legato da particolari equilibri di affetti, e ciò indiscutibilmente si verifica) ma formano, a loro modo di sentire e vedere, una famiglia, si ritrovano banalmente anche a scegliere dove vivere, se tutti insieme o divisi, se avere tre conti in banca o uno solo, se fare un figlio e chi lo fa con chi, e come tutelarsi con dei diritti da famiglia pur non potendo, evidentemente, sposarsi in tre. Quindi per la famiglia a tre (felice di esserlo, e dove comunque se uno dei tre tradisce gli altri tre succede un casino) il sistema che concepisce la famiglia a due può non risultare sufficientemente adeguato. Peraltro le famiglie a tre possono avere gli stessi problemi delle famiglie a due moltiplicati per tre e giochi di equlibri pratici ed emotivi ancora più complessi che per la famiglia a due. Perché le persone possono anche sentire la mancanza, talvolta, della dimensione a due, non solo sessuale, ma anche emotiva. e peraltro le coppie meno tradizionali possono provare cali di tensione sessuale come tutte le altre. Ora mi pare implicito che non è che la coppia tradizionale formata da una donna e un uomo sia superata, ma che esistono altri tipi di coppie. e che questi altri tipi di coppie non sono un’alternativa per le coppie etero che vivono la loro realtà, ma sono semplicemente altre realtà.
Però cosa c’entra lo scambismo con il concetto di coppia o coppia gay o tris rispetto alla società e alle sue norme? Tu e lei (non ricordo se siete sposati) se ho capito bene, rispetto alla società appartenete alla forma tradizionale, ne vivete le tutele e i vantaggi, e vivete le vostre trasgressioni come un gioco. Ma poi ognuno dei giocatori torna a casa sua. O affrontate la realtà quotidiana, oneri inclusi, di una comune?
Posso fare un commento spicciolo spicciolo? Io a mio marito lo “corcherei” di mazzate (purtroppo solo nella mia fantasia, perchè è grande e grosso e non ce la farei!) se scoprissi un suo tradimento perchè mi salirebbe su una rabbia…. figuriamoci se gli do la mia benedizione per andare con un’altra donna..da solo..insieme.. non cambia. Le sue manine non le deve mettere sul culo di un’altra (scusate la volgarità) perchè altrimenti mi girano. Niente filosofia..antropologia..o quello che vi pare. Ma come si fa a vedere il “tuo” (si è mio..mio..mio..pure se non me lo so’ comprato all’ikea!) uomo che tocca..lecca e tromba con un’altra o peggio con un altro? eccitante? ma a me mi prenderebbe un nervoso… sono retrograda??? puo’ essere. Sono gelosa..possessiva a morire… coppia aperta? puàh… apritevi voi.. se vi pare..