Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 4 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore C18.
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 … 25 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 … 25 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
ciao C18 🙂
hai ragione sul fatto che sul forum può capitare che i toni vengano fraintesi, quindi premetto che ti sto scrivendo in assoluto relax 🙂
come mi pare peraltro che ti abbiano anche risposto gli altri. Tu hai chiesto cosa ne pensano loro e loro hanno detto cosa ne pensano loro, in sintesi perché per loro stessi è concepibile o no il concetto di coppia aperta. Tipo: il colore blu ti piace? No.
Il colore blu non me lo sento bene addosso. Il che non significa che poi vadano a fustigare chi si veste di blu. Però non è che uno deve dire che il blu gli piace e se lo vede bene addosso se non gli piace, no? 😛 O che le persone a cui non piace il blu siano per forza daltoniche e non vedano quanto è bello. Degustibus, no?
Effettivamente, come dici tu, tu non hai espresso la tua opinione, hai solo chiesto. Quindi, in un certo qual modo, chi ti ha risposto, in questo dialogo che hai creato, si è messo in gioco molto più di te. Senza neanche chiederti se tu fossi contro o pro.
Quindi mi pare che invece, al di là dei pro o dei contro, ci sia stato un bello scambio di idee, fermo restando che forse, l’idea che maggiormente manca da scambiare è proprio quella di chi il quesito lo ha lanciato. Non sono polemica, eh! semplicemente osservo.
Osservo che è invece una frase come “@finalmente scritto qualcosa di diverso. Avevo perso le speranze” suona un po’ arrogante.
Perché mentre tu non hai espresso un’opinione e quindi, di fatto, nessuno può averla giudicata, tu con quella frase giudichi la presunta scarsa originalità di un pensiero, che essendo individuale rispetto a sè esprime una coerenza e non cerca originalità(ripeto, osservo senza alcuna volontà polemica. Io manco ti avevo risposto ancora).
Ma perché più della discussione/confronto sulla coppia aperta o chiusa e lo scambismo o l’esclusività – è una cosa su cui è evidente che ci possono essere mille opinioni diverse, se pure principalmente riassumibili in sì/no… ma poi magari ognuno ha le sue sfumature – la cosa che mi colpisce è un’altra. E non è la prima volta che la riscontro in discussioni su questi temi, nel forum, ma anche non solo.
E cioè che se è vero che chi ama una visione della coppia meno tradizionale, diciamo, e si sente a suo agio nella sua propria visione di coppia, non ama che gli si dica che è fuori di cotenna e venire giudicato (corretto) tipo caccia alle streghe spesso però accade anche il contrario… e cioè che se qualcuno ama la sua visione della coppia tradizionale e ci si sente a suo agio diviene: bigotto, limitato, castrato nei suoi reali impulsi, con una predominanza di emozioni distruttive e negative, ipocrita, prigioniero o colui che imprigiona l’amore, non generoso verso l’altro o colui che non capisce che la libertà è molto di più…
E questa cosa ammetto mi fa un po’ sorridere. Ma nel senso che finisce con il sembrare una visione limitata, paradossalmente, quanto quella di chi non riesce a concepire che esistano altri modi, meno
tradizionali, diciamo, di viver
coppia.
Premetto subito che questo confronto di idee mi interessa, e non da un punto di vista pregiudiziale. Io la mia idea ce l’ho e me la vivo molto serenamente come Coppiabirichina vive la sua.
Però trovo che alle volte ci siano delle generalizzazioni un po’ curiose anche nel verso opposto, cioè quello della coppia non tradizionale. Mi spiego: gli individui non sono tutti uguali, e le relazioni, pure se vogliamo metterle nei sottotipi coppia/coppia aperta/coppia scambista non sono tutte uguali. Quindi, ammesso pure che ci siano una serie di schemi che sembrano più “identificabili” rispetto ad un tipo di relazione di coppia aperta/chiusa ecc ogni individuo li vive poi a modo suo, anche fosse pure soltanto a livello emotivo.
Personalmente, a scanso di equivoci, premetto che conosco persone che vivono la coppia in modo meno tradizionale e la cosa non turba me e non turba loro il fatto che io mi senta a mio agio nella coppia tradizionale, esclusiva, e non credo che ciò derivi da un’etica che mi ha imposto la società, o da miei sentimenti distruttivi piuttosto che costruttivi. Io sono una persona che ama molto la sua libertà, intesa come stato d’animo ed evoluzione, e sono assolutamente d’accordo che la coppia non dovrebbe essere un organismo che fa implodere la socialità, le amicizie, i talenti… però penso anche che non esiste solo la coppiatradizionalegalera, esiste anche la coppia in cui due individui con piacere mettono in gioco sia la loro libertà che dei punti di incontro. Quindi non capisco perché alla coppia non tradizionale viene spesso opposta la degenerazione, anche implosiva e antievolutiva, della coppia tradizionale. Quando esistono squadre a due eccezionali, in cui gli individui si rispettano e si arricchiscono vicendevolmente e proprio anche attraverso l’esperienza della scelta a due. Per quanto mi riguarda non vivo la coppia come un freno alla mia libertà sessuale, perché scegliere l’esclusività per esempio è un atto istintivo, fisico ed emozionale spontaneo di quella mia libertà.
Tornando alla coppia aperta penso che se due individui adulti e consenzienti la scelgono e sono sereni sono in senso buono affari loro. (Diverso è il discorso se uno impone all’altro una visione di coppia aperta e l’altro si adegua con sofferenza vivendo la coppia a due… da solo). Per quanto riguarda lo scambismo idem, cioè si capisce CB che voi siete contenti così: però mi chiedo cosa c’entri l’assenza di gelosia, in generale. Per quanto ne so (posso sbagliarmi) quella della scambismo è una libertà sessuale condivisa ma controllata, cioè è concesso a livello sessuale ed emotivo quello che viene accettato dalla coppia ed è noto alla coppia, comunque. Quindi rispetto alla scelta/esperienza sessuale vissuta in maniera solo individuale, emotivamente e fisicamente che sia, l’atteggiamento emotivo ed etico è identico a quello della coppia tradizionale: sensazione di tradimento, non controllo della situazione e gelosia rispetto ad un’invasione esterna.
@ LUNA:
Non ho espresso la mia opinione perchè non mi è stata chiesta. Mi
interessano quelle altrui, non ho espresso la mia perchè non so a chi
e quanto possa interessare.
Senza volere mi hai aiutato a specificare cosa intendevo. Per pareri
“assoluti” intendevo proprio quello che tu per prima hai escluso: il
fatto che certa gente che la pensi in un modo in realtà non condanni
quelli che la pensano diversamente. E’ proprio questo invece il punto!
Santo Dio, per me una persona può morire a 90 anni vergine come può
avere 5 ragazzi contemporaneamente, ma mi da fastidio quando la
novantenne vergine dichiara puttane quelle che fanno esperienza, e mi
da fastidio se la ragazza che va con 5 ragazzi al giorno dice che la
novantenne è una suora che non ha capito niente della vita!
Ed è la cosa che succede più frequentemente quella di trovare persone
che criticano a tal punto di diventare razzisti verso certe persone
per il loro stile di vita o mentalità.
Ho aperto questo.. Lettera/topic/nonloso, proprio per vedere le
persone come reagiscono. E reagiscono come mi aspettavo, con il
concetto sottointeso di “Ho ragione io, è come la penso io, e tu no!”
senza neanche prendere vagamente in considerazione il fatto che certe
cose, solo perchè per loro inconcepibili, non vuol dire che non
abbiano un senso. Perchè dire “Non ha senso” è ben diverso da dire
“Penso sia insensato”. Ma tanto. Perchè se io dico “Oggi c’è il sole”
è ben diverso da “Penso che oggi ci sia il sole”, perchè magari piove.
Quindi se dico che non ha senso, magari ne ha. E viceversa.
Scusate, ma ritengo che in questo blog, stia avvenendo ciò che peraltro succede in quasi tutti gli inizi di discussioni: un burrascoso avvio fatto d’incomprensioni condite di una certa dose d’insofferenza alle opinioni avverse. Per entrare prima nel merito forse è bene chiarire subito che qui non si cerca di criticare alcunché ma piuttosto arricchire la propria prospettiva d’osservazione, ciò non toglie che è giusto eliminare da subito alcuni ostacoli a questa incomprensione. Permettetemi quindi di ripetere quanto già detto usando un modo forse più esplicito. Sottrarsi ai preconcetti consapevolizzandoli, si badi bene non dico eliminandoli perché ciò comporterebbe la perdita di valore per una eventuale trasgressione.
Lili dice: due persone che si amano non possano mai vivere una relazione aperta. Questo è proprio vero? Io provo piacere a fare per la mia donna anche cose che non solo non farei per nessun altro, ma che addirittura possono andare contro i miei stessi principi, e lo stesso è per lei. Ritengo che questo sia uno dei sintomi dell’amore, eppure viviamo con piacere situazioni trasgressive.
Ed ancora: se stai con una persona che ami davvero non hai bisogno di cercare niente negli altri. Sicura? Se si riflette a fondo, sono proprio tante le cose che il nostro partner non è in grado di darci.
Ed infine: non lo trovo giusto nei confronti della persona che si ha a fianco. Amare non è in sintonia con limitare, quindi quale valore ha il termine “giusto”?
Continua mau: la coppia aperta manca di progetti comuni, sentiti e vicendevoli sentimenti, obblighi reciproci. Chi lo dice? A me ed alla mia donna piace stare insieme ed essere complici, questo c’impedisce di essere una coppia propriamente detta aperta, eppure proviamo piacere nel trasgredire e questo non c’impedisce di provare amore e di essere fedeli l’uno all’altra in modo totale.
Poi: un vissuto quotidiano indipendente e svincolato non determina un rapporto di coppia. Quanto e come è vincolato e dipendente il rapporto nella maggior parte delle coppie tradizionali?
Ancora: sentirsi moderni, liberi e giovani nasconde una mancanza di valori. Una coppia tradizionale forse non può essere moderna, libera e giovane?
Ed infine: la coppia aperta manca di autenticità. Quanto è autentica una coppia tradizionale che rimane unita per il pubblico e poi in privato si tradisce raccontandosi un amore inesistente?
PolvereDiStelle sottolineando il “nonsense” espresso da mau aggiunge: l’idea della coppia aperta viene solo a chi non è veramente innamorato; ed aggiunge ancora: chi si vuole “divertire”, non vedo la necessità di stare in una coppia aperta: meglio rimanere single!
Il sentimento ed il rispetto reciproco sono il legante costitutivo della coppia, il sesso è una componente assolutamente non essenziale, come tante altre. Esistono molte coppie legate da amore sincero e profondo in cui il sesso, per le ragioni più varie, non è neppure contemplato.
in particolare per LUNA
Il dibattito verte sulla differenziazione delle varie configurazioni di coppia e non sul “meglio o peggio”. Quest’ultima valutazione viene aggiunta dalla nostra mente in base ai suoi pregiudizi. Io ho tentato di esprimere alcune sensazioni che provo nel vivere una certa condizione, senza nessuna intenzione di volerle imporre a chicchessia né tanto meno cercando consensi, l’unico scopo era di indicare spunti per una visione altra, dare cioè un’alternativa al nostro modo di concepire le cose aprendo la mente verso una demolizione di quel certo stereotipo che ci opprime tutti conducendoci inevitabilmente verso un certo tipo d’intolleranza.
L’immagine comune della coppia tradizionale (idealizzata) è quella di due persone innamorate che condividono tutto (escluse le trasgressioni) e pervasa da un sesso sublime portatore di figli fantastici così da rendere le vite di entrambi una cosa superba, unica ed indivisibile; finché morte non li separi. Nella realtà poi, le coppie che possono vantare di corrispondere a questo stereotipo non sono molte, spesso a tenerle unite sono piuttosto: i problemi; i figli; comuni affetti, economie e cose; abitudini e probabilmente un surrogato di sesso. Questa discrepanza esistente tra l’ideale ed il reale conduce a: disaccordi; infedeltà; insicurezza; rabbia e quant’altro.
Ritengo che se ci soffermiamo a riflettere con attenzione su questo non possiamo non convenire che la coppia ideale è un racconto che ci è stato insegnato fin dalla più tenera età ed a cui abbiamo creduto, e quando la realtà si rivela, a noi non rimane altro che la sensazione oppressiva di vuoto e di fallimento, cosa naturalmente da nascondere al mondo esterno. Se poi qualcuno esprime un’alternativa che evidenzia questa condizione, un moto di sdegno ci pervade all’istante. La reazione espressa da c18 nei suoi post è la conseguenza di questo sentire che pervade i post 2 di Lili, 3 di Mau, 4 di PolvereDiStelle e 5 di 24ore.
Il pensiero di LUNA è molto più articolato, eterogeneo e meno pregiudizievole, non manca però di una impercettibile valenza di questo vincolo. Certo è che nessuno di noi ha la conoscenza infusa, ma a ben guardare riusciamo tutti a percepire le dissonanze di fondo del nostro e dell’altrui raccontarsi, basta riuscire ad essere scientemente sinceri e porsi costantemente la domanda: da dove scaturisce il “credo che” spesso utilizzato?
E poi lasciatemelo dire, le cose sembra si riducano solo e sempre al sesso ed aggiungo, anche di bassa qualità!
Coppiabirichina: ciao 🙂
penso di aver già espresso il mio pensiero, anche in modo articolato, appunto, ma non ho problemi a riassumerlo serenamente.
Voi (vi do del voi perché avete un nick plurale e quindi immagino che possiate scrivere insieme o alternativamente) dite: @dare cioè un’alternativa al nostro modo di concepire le cose aprendo la mente verso una demolizione di quel certo stereotipo che ci opprime tutti conducendoci inevitabilmente verso un certo tipo d’intolleranza.
E qui, anche se la logica del discorso sicuramente fila, però secondo me emerge una sorta di vostro pregiudizio, perché aggiungete:
@L’immagine comune della coppia tradizionale (idealizzata) è quella di due persone innamorate che condividono tutto (escluse le trasgressioni) e pervasa da un sesso sublime portatore di figli fantastici così da rendere le vite di entrambi una cosa superba, unica ed indivisibile; finché morte non li separi. Nella realtà poi, le coppie che possono vantare di corrispondere a questo stereotipo non sono molte, spesso a tenerle unite sono piuttosto: i problemi; i figli; comuni affetti, economie e cose; abitudini e probabilmente un surrogato di sesso. Questa discrepanza esistente tra l’ideale ed il reale conduce a: disaccordi; infedeltà; insicurezza; rabbia e quant’altro.
Ritengo che se ci soffermiamo a riflettere con attenzione su questo non possiamo non convenire che la coppia ideale è un racconto che ci è stato insegnato fin dalla più tenera età ed a cui abbiamo creduto, e quando la realtà si rivela, a noi non rimane altro che la sensazione oppressiva di vuoto e di fallimento, cosa naturalmente da nascondere al mondo esterno. Se poi qualcuno esprime un’alternativa che evidenzia questa condizione, un moto di sdegno ci pervade all’istante.
Sembra cioè che si dia per scontato che chi ha un’opinione diversa dalla vostra sia intollerante, infastidito, o abbia un’opinione diversa solo perché è imbevuto di ideali irraggiungibili e frustranti o perché è limitato da schemi e stereotipi. Ma è questa idea che io non condivido e non il fatto che a voi possa piacere praticare lo scambismo e che per voi possa essere la via migliore per vivere la vostra dimensione di coppia aperta.
A me non cambia nulla il fatto che voi pratichiate lo scambismo, quindi perché io dovrei scrivere per cercare di farvi cambiare idea?
Però il fatto che a me non interessi praticarlo ha una sola, semplice spiegazione: non mi interessa praticarlo 🙂
Nella mia vita ho fatto diverse scelte che potevano, da altri, essere giudicate controcorrente. E il mio problema non è mai stato voler fare qualcosa controcorrente o dimostrare qualcosa attraverso una scelta controcorrente. Perché io penso (e il mio “io penso” non nasce da ideali o preconcetti, ma dalle mie esperienze di vita e dal mio modo di sentire, e riguarda il mio percorso)
che il regalo più grande che può farsi un individuo è ascoltare cosa desidera realmente, tanto più quando riguardano le relazioni umane. Poi è possibile che non tutto vada per forza come vuoi, perché non possiamo controllare gli altri, possiamo solo cercare di incontrarci realmente con gli altri, ma ascoltarsi resta fondamentale.
Io non credo (non per teorico pregiudizio, ma per aver conosciuto persone hanno praticato scelte alternative, anche di altro genere, con cui si è parlato non in modo superficiale nè pregiudiziale, bensì molto sereno, di relazioni) che le scelte alternative di per sè siano un qualcosa che per forza preserva da una serie di emozioni e frustrazioni che possono essere proprie di ogni essere umano, a seconda del proprio carattere, del proprio stato d’animo, delle proprie paure, e esperienze personali. Nè preserva per forza da altre incompatibilità di carattere, incomprensioni, crisi, anche di cambiamento, che ogni coppia può avere. Crisi che non necessariamente riguardano il “settore” sessuale della coppia. Conosco persone che nonostante lo scambismo si sono nel tempo allontanate, e a dieci anni dal matrimonio stanno divorziando e sono rimasti insieme sino ad ora anche per i figli, per non dare un dolore ai genitori, per questioni economiche, per la paura della solitudine… per le stesse identiche ragioni per cui alcune, non tutte, le coppie possono restare insieme nonostante la frustrazione. Conosco persone che, pur con la coppia aperta, si sono tradite o si sono innamorate di altre persone. Queste persone ovviamente non sono lo stereotipo della coppia aperta. Come i miei amici che stanno divorziando (e non per defaillance o noia sessuale) non sono lo stereotipo della coppia tradizionale. Mi pare ovvio. Sto dicendo appunto che in nessun caso stiamo parlando di stereotipi, appunto, bensì di esseri umani e di relazioni umane. Anche se forse esisterà anche un’idea idealizzata della coppia aperta o scambista, come dicevate voi, il punto non è nell’idealizzazione, ma dello stato d’animo positivo con cui, ciascun individuo, vive e percepisce la sua vita, come individuo e come parte integrante di una relazione affettiva.
Non comprendo del tutto perché il discorso parta da un concetto di coppia tradizionale frustrante per parlare di scambismo, anche se mi è chiaro il concetto “alternativa”. Dunque gli scambisti sono tutte persone che, frustrate dalla coppia tradizionale, annoiate dal sesso in coppia, hanno deciso un’alternativa? Non sono persone, semmai, che si sono scoperte compatibili nel loro individuale concetto di trasgressione?
(non mi avete risposto alle mie ultime righe sulla gelosia nel precedente post, ma era una domanda aperta).
Personalmente non credo che siamo TUTTI oppressi da ideali favolistici e stereotipi che ci costringerebbero, interiormente, ad andarci contro subendo delle scelte sentimentali e sessuali limitative che non sentiamo. C’è anche chi sta bene come sta 🙂 comunque, “apertamente”, la veda 🙂
scusate se mi intrometto… coppia aperta… per aperta, cosa si intende? la possibilità
di fare sesso con altri/e senza che il coniuge ti porti in tribunale e ti lasci in
mutande? libertà vista in che senso? ognuno vive la vita come meglio crede e come
meglio gli pare…
Cara Luna, spero che non me ne voglia per un approccio così amicale. A scrivere sono sempre io, il lui della coppia, anche se ciò che esprimo è frutto di scambi continui fra ambedue i punti di vista che naturalmente non sono sempre totalmente concordi. Aggiungo però che ciò che redigo è sempre perfettamente conforme e condiviso, la sola ragione che a scrivere sono sempre io è che lei purtroppo non ha una grande propensione verso questa attività; anzi non ne ha proprio sigh! Ad essere positivi però, ciò ci consente un più proficuo dibattito.
Per quanto riguarda i pregiudizi, credo che sia impossibile per chiunque liberarsene, come dice DANTE (cito a memoria):
-in tra due cibi, distanti e moventi in un modo,
-prima si morria di fame che liber’uomo
-l’un recasse ai denti.
il ché vuol significare che non può esistere un uomo totalmente libero capace di effettuare scelte non assoggettate ad alcunché. Questo naturalmente ci lascia con un po’ di amaro in bocca. – Come, “Io” non posso scegliere liberamente? –
Espresso ciò, vorrei che si riflettesse sul lavoro che gli psicologi svolgono: si ritiene che essi fondino i loro stereotipi su pregiudizi, o piuttosto su analisi scientificamente comprovabili? Io propendo più per un’idea di indagine metodologica, pertanto quando esprimo un’idea, questa tende, per quanto è possibile, ad essere il più inerente possibile alle conclusioni scientifiche di questi studiosi; piuttosto lascio che la presupposizione si riferisca al dubbio che l’indagine effettuata da chi non accetti certe conclusioni possa essere conseguente ad una analisi non sufficientemente meditata.
Non intendo in alcun modo alzare l’indice verso alcuno ed alcunché, anche perché sono pienamente consapevole dei miei limiti (sono anch’io un mortale). Né voglio gerarchizzare i valori individuali in rapporto alle preferenze, né tanto mento ritengo che a scelte uguali corrispondano stessi presupposti. Insomma cerco di esprimere le convinzioni a cui sono giunto e le ragioni che le sottendono.
Conosciamo diverse coppie, scambiste e non (in realtà nessuna “aperta”), che esprimono ragioni assolutamente difformi da questi stereotipi, pertanto l’analisi “filosofica” è solo un tentativo di comprendere, e per tale ragione permettimi di esprimere una diversa prospettiva:
La coppia “tradizionale” secondo una visione corrente maschilista-sessista-riduzionistica, è costituita da due individui, sessualmente opposti, uniti da fattori diversi di cui formalmente l’amore ne è l’elemento fondante. L’uomo e la donna sono però suddivisi in due entità gerarchicamente distinte in cui la sessualità conferisce all’uomo, che trova quest’ultima un’attività molto piacevole e quindi auspicabile anche se l’etica lo costringe a rendere più o meno celato il suo soddisfacimento, una posizione privilegiata (capo famiglia).
Per la donna, relegata invece in una posizione subalterna, si presuppone una marcata divergenza tra l’aspetto sociale e quello personale. Colei in cui predomina una qualità morale “merita” essere confinata all’interno della famiglia (regina della casa, dei figli e del marito verso cui spetta anche il ruolo contrastante di amante esclusiva e porca), mentre quella in cui prevale una valenza di piacere personale e perciò sporca puttana, può solo aspirare ad un soddisfacimento dei bisogni maschili con l’interdizione ad un ruolo stabile nella famiglia.
Ritengo che fino a quando non si supererà questa presupposta suddivisione dei ruoli, la coppia sarà sempre parzializzata e la donna parcellizzata. Uno scenario più consono alla realtà impone maggiore parità nell’espletamento delle singole funzioni e da qui un modo diverso di concepire il sesso ed il rapporto di coppia. Quale sia la concezione di “coppia” in questa nuova dimensione non ci è ancora dato sapere, attualmente si profilano alcune “sperimentazioni” come le coppie di fatto, quelle aperte, le scambiste e quelle di genere (gay o lesbiche), ogn’una delle quali rappresenta un tentativo liberatorio da una o più costrizioni e su cui è auspicabile un serio e fattivo dibattito e forse giungere così ad una visione più “olistica” che presuppone una maggiore parità individuale dei costituenti pur sempre nella differenza organica dei ruoli. Questo non significa assolutamente che la coppia del futuro sia assimilabile ad una di quelle formulate, anzi potrebbe addirittura superarsi il concetto stesso di coppia. Non ho la sfera di cristallo purtroppo, altrimenti ti darei anche qualche buon numero vincente per la lotteria.
L’accenno alla gelosia a cui ti riferivi nasceva da una costante obiezione che viene sollevata alle coppie non tradizionali che secondo un sentire comune non può provare amore in quanto chi sente questo sentimento è necessariamente geloso del proprio partner (prima presupposizione) e chi è geloso non può concedere “aperture” alla coppia (seconda presupposizione). Come vedi qui esistono addirittura due presupposti su cui lavorare.
@ dancan
Più o meno la “coppia aperta” può trovare una rispondenza in quanto esprimi, anche se detta così sembra che in essa non vi siano assolutamente né valori né regole, inoltre sono da considerare i motivi e le modalità in cui la relazione si esprime. La libertà è un concetto molto ampio ed abusato ma ancora troppo poco assimilato, tendenzialmente si ritiene che esso significhi semplicemente fare tutto ciò che si vuole.