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Non so come convincerlo a farsi aiutare!!

di giaguara

Sono sposata da circa 4 anni con mio marito e abbiamo uno splendido bambino di 2 anni. Mio marito ha una piccola azienda di servizi con 5 impiegati.
L’anno scorso 4 di questi impiegati tecnici lo hanno “abbandonato” rubando dati, 1 PC e in meno di un mese hanno aperto una loro azienda. Hanno persino contattato dei clienti di mio marito ma fortunatamente neppure un cliente se ne é andato.

Con 2 di questi ragazzi (di 24-26 anni) mio marito aveva (o credeva di avere) un rapporto quasi fraterno…
Ovviamente la cosa lo ha sconvolto e ferito profondamente. Dal punto di vista aziendale si é rimboccato le maniche, lo staff é stato ricostruito e le cose francamente vanno benone. Spesso gli dico che quello che é successo é stata una fortuna perché non avrebbe altrimenti raggiunto i risultati che ha invece ottenuto con gente nuova e fresca.

Tuttavia dentro di se qualche cosa si é incrinato. Ha iniziato a prendere il rizen che lo aiutava a mantenere la calma (stava seriamente andando in depressione). Ha provato a rivolgersi ad uno specialista ma dopo 1 seduta ha mollato perché non era la persona giusta. Ha continuato con il rizen per un paio di mesi… Ora solo quando ne sente la necessità o quando quasi lo costringo…. Teme di diventarne dipendente. Le cose sono fortunatamente migliorate… Per diversi mesi non vedeva neppure suo figlio; ora riesce a svagarsi ed é mentalmente piu presente però non si parla altro che del suo lavoro…. Diciamo il 70% dei nostri discorsi… Discorsi futili non gli interessano.

Ovviamente conoscendolo so che le sue insicurezze presenti arrivano dal passato, dall’infanzia ma sarebbe una storia troppo lunga da raccontare…

Anche se ora lo vedo un po’ più tranquillo so che non é felice e la questione non è risolta ( senza contare che é in causa con i suoi ex dipendenti). Vorrei che riprovasse a parlare con uno specialista ma non so come fare a convincerlo… Qualcuno mi puó consigliare? Grazie mille!!

Lettera pubblicata il 1 Dicembre 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Salute

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    colam's -

    secondo me tuo marito deve diventare più str.nzo .

    In sostanza nella vita capita di incontrare gente che ti vuole fregare / rubare / prendere il posto , e in quel momento è una lotta ad oltranza, mors tua vita mea. Va accettata così. E visto che lui “ha vinto”, deve solo che essere contento di se stesso, contento di aver schiacciato chi voleva farlo fesso, e si tira avanti.

    Quando io penso a chi mi voleva fare le scarpe e che poi ha mangiato la polvere, sono sadicamente contento che a spuntarla sia stato io (non l’ho sempre spuntata io, intendiamoci), e non sto a rimuginarci sopra. Ho vinto, l’altro ha perso, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato.

    Insomma tuo marito deve diventare un pò più predatore, secondo me..

  2. 2
    unless -

    Mi sembra strano che 4 impiegati tutto d’un colpo se ne sono andati se stavano bene nel luogo di lavoro rubando oltretutto dei dati aziendali. A volte un buon rapporto con il titolare non sempre basta ad apprezzare quello che si sta facendo.
    Retribuzione, Orari, lontananza del luogo di lavoro, mole di lavoro, carenza di personale ecc possono influire notevolmente. O è stata una vendetta oppure erano tutti quanti dei bastardi.

    Tuo marito penso che deve vedere la cosa in maniera diversa. Un rapporto di lavoro è un qualcosa che va aldilà dei rapporti umani purtroppo. é un rapporto di convenienza che a una data prestazione lavorativa corrisponde una certa retribuzione.

    Poi deve capire che è a quell’età, di 24 o 26 anni, che bisogna rischiare nella vita, iniziando magari anche a svolgere una attività in proprio. Dopo inizia a essere tardi.

    infine ti posso dire che c’è una marea di 50enni che hanno dato la vita sul luogo di lavoro e vengono cacciati senza troppi conbenevoli , almeno tuo marito si sta risollevando, e questo è tutto. Come avrebbe reagito se la sua attività fosse andata a rotoli?

    Stagli vicino più che puoi e vedrai che la situazione si risolve da sè, e se dopo questo iniziale periodo non riesce a staccarsi da quel farmaco per rimanere tranquillo, devi intervenire.

    Sono farmaci che danno una dipendenza molto forte e assuefazione. conosco gente che non riesce a dormire se non ne prende, e poi magari critica i drogati. Quella per me è una vera e propria droga.

    Organizza qualcosa, fallo svagare, e cerca delle soluzioni insieme a lui sia per il problema lavorativo sia per la sua vita.

    Vi auguro di risollervarvi e spero che quei dipendenti paghino il torto che vi hanno fatto.

  3. 3
    Loving -

    Ciao,
    credo che ognuno abbia il suo modo di reagire ai torti subiti, ed è giusto che ognuno abbia il suo modo di affrontarne le conseguenze.
    Per il mio modo di intendere i rapporti, il suo andare “oltre” al solo lavoro con quei ragazzi, il suo considerarli quasi di famiglia è il contesto che qualsiasi dipendente spera di incontrare e fa grande e veramente speciale un datore di lavoro. E’ vero, in questo caso ci ha perso nell’immediato, in questo caso ha trovato qualcuno che se ne è approfittato della sua disponibilità e si è dimostrato tutto tranne che riconoscente.
    Eppure io sarei fiera di avere accanto una persona così. Anzi, lo sono, ho la straordinaria fortuna di avere affianco un compagno che nella vita si rapporta agli altri al di là della formalità, un uomo che mette il cuore in quello che fa, come mi sembra di capire lo sia tuo marito. Quando agisci con la buonafede e l’affetto innato, è facile inciampare in illusioni. Eppure è un rischio che si è disposti a correre, orgogliosi degli intenti benevoli con cui ci si affeziona disinteressatamente alle persone, considerandole indipendentemente dai ruoli che ricoprono.
    Non fargli una colpa del suo modo di essere, nemmeno in cuor tuo, nemmeno tra il silenzio delle tue riflessioni, nemmeno nei momenti di sconforto in cui magari un po’ di più polso e freddezza “sistemerebbe più facilmente le cose”. Non fargliene perché queste persone purtroppo oramai sono sempre più rarità.
    Sono sicura che ami tuo marito, ti preoccupi per lui e si avverte l’Amore tra le tue righe. Per questo tutto quello che mi sento di dirti è di non forzarlo a prendere delle medicine che non vuole prendere. Penso sia più sana una (mi sembra di dedurre lenta) elaborazione del trauma, piuttosto che trovarsi a destabilizzare gli equilibri naturali psicofisici. Sono sicura che la Natura sappia fare il suo corso molto meglio di quanto noi possiamo pensare di fare intervenendo artificialmente.
    A volte un abbraccio cura più di una medicina, una cena, una gita in famiglia riscalda il cuore, un progetto comune riaccende l’entusiasmo. Con tanta pazienza, con la serenità e la fiducia che solo un’Amore vero e grande, che solo una famiglia realmente sana e unita può superare.
    Aiuta tuo marito a non cambiare. Tutta questa storia non insegna che sia un credulone, bensì gli ricorda quanto difficile sia trovare persone come lui. Dal profondo ti dico, credimi, che loro, quelli che gli hanno fatto questo losco giochetto prima o poi se ne pentono. Prima o poi la Coscienza parla.
    Un abbraccio forte a entrambi e al vostro piccolo.

  4. 4
    Truth -

    Rapporto fraterno. Non ti nascondo abbia “sorriso” nel leggere questa espressione. Denaro ed interessi commerciali sono incompatibili con i rapporti fraterni. Tuo marito avrebbe dovuto saperlo. E’ stato ingenuo ed ha imparato una lezione di vita.

    Non credo però che possa sussistere una diretta correlazione tra questo evento e la depressione. La depressione non è causata da uno che vuol farti le scarpe, altrimenti saremmo tutti depressi. Io credo invece che questo evento sia stata la “scusa” che ha fatto riemergere un malessere già esistente e che magari viveva sopito nel suo animo.

    La benzodiazepina che assume regolarmente non serve a nulla, ben presto il suo effetto scomparirà e sarà necessario aumentare il dosaggio, tra 10 anni sarà come assumere acqua fresca… e poi ?

    Le strade son due… da percorrere anche in contemporanea… una terapia farmacologica mirata a cercare di risolvere il problema (non a nasconderlo sotto il tappeto con i sedativi) ed un supporto psicologico… un percorso lungo e costoso… ma tutte le altre strade sono a fondo cieco…

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