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Lettera pubblicata il 3 Luglio 2012. L'autore, salvo59, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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concordo con Giovanna
Caro padre Pio io vorrei sapere come pormi davanti a Dio sapendo di aver peccato. Il mio dilemma non facile da scrivere in poche righe ma neanche breve da spiegare a parole per cui non so con chi parlarne per avere un conforto. Sono sposata da 11 anni e non ho avuto bambini ho provato,con mio marito,la fecondazione artificiale per ben 4 volte senza risultato,una devastazione fisica e psichica. Io mi sarei pure rassegnata ma mio marito no. Lui vorrebbe tentare l’eterologa ma io no,non mi piace,mi sembra una cosa fuori dalla grazia di Dio. Ma se anche fossi disposta ad andare contro me stessa,sempre per amore di mio marito,per accontentare l’uomo che devo amare nel bene e nel male,come posso presentarmi davanti a Dio sapendo che ho peccato ? Ma se non l’ho accontemto non pecco allo stesso modo? Se per questo motivo il matrimonio fallisce o comunque va in crisi irreversibile,non ho peccato comunque?considerando anche che nel corso di questo ultimo anno sono successi episodi molto gravi che ho perdonato ma non dimenticato. Spero in un aiuto,un conforto,anche una preghiera. Grazie
Temo che il padre citato potrebbe riaversene in quanto è stato canonizzato e quindi bisognerebbe adeguarsi alla novità protocollare usando correttamente l’appellativo “San”, che in nipponico peraltro vuol dire “signore” e quindi, in fondo, siamo santi tutti perché un “signore”, come noto, non si nega a nessuno.
Tuttavia ora è impegnato e non potrà analizzare il delicatissimo tema postogli: sta infatti redigendo in bella calligrafia (mi si perdoni il pleonasmo) una lettera intitolata “Una compagna che abbandona per andare in campagna con il nuovo compagno”.
Di prossima pubblicazione.
Sicuramente a San Pio bisogna rivolgersi con un appellativo adeguato,chiedo scusa se ho urtato la suscettibilità di qualcuno. Ma credo che sia chiaro per tutti che”il caro padre pio”a cui ci si rivolge non è sicuramente nell’ Alto dei cieli,per cui un San Pio,ma bensì qualcuno in carme ed ossa che usurpa un titolo e che di santo non ha proprio nulla. Di conseguenza,lei si permette di giudicare,dall’alto del suo piedistallo,con presunzione e pregiudizio senza cognizione di causa ma soprattutto senza essere in grado di capire i disaggi delle persone,che in un momento di disperazione chiedono un conforto. Con tutto rispetto “cambi mestiere ” faccia altro. Grazie….non si disturbi a rispondere