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Contro di me

di Yre

Casualmente sono capitata qui, in questo sito dove le persone scrivono ciò che sono e ciò che non vogliono più essere.

Esattamente sono le 7:23, avrei già dovuto essere in treno a quest’ora, diretta a scuola. Ma non ci riesco, svegliarsi risulta essere difficile ma mai quanto svegliarsi e rendersi conto di dover andare in un ambiente così nocivo, con persone invadenti e superficiali. Dentro di me le sensazioni peggiori fanno la lotta fra loro, non voglio andare mi ripeto, sto male là dentro. Il mio futuro è lì ma io? Io dove sono? Esattamente fuori dal cancello d’entrata con la rassegnazione addosso e una triste malinconia, mi sono lasciata perdere, non ho le forze. Ho 17 anni e da quando ho iniziato scuola quest’anno, da settembre, ogni giorno mi toglie le emozioni, quelle belle che ti dà la vita, ogni giorno incontro minimo 15 persone che umanamente mi schiacciano. Ho buone amicizie fuori da là, nessuno mi tratta male, il discorso è un altro. Il mio rapporto con la scuola va di male in peggio, ho cambiato scuola e penso di rifarlo. Tutto questo mi logora dentro, mi provoca ansia e malessere. Tocco il fondo ogni volta che varco quell’entrata. Non ce la faccio più, questa mia brutta situazione purtroppo occupa l’80% della mia visione riguardo la vita.

Saluti

Lettera pubblicata il 16 Aprile 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Ci sono cose che non hanno prezzo. Se è nella mia natura salvaguardare i rapporti di proprietà e di potere esistenti è chiaro che se non mi trovo con le “dita nella porta” a lavorare non ci vado mai perché mi mancano le forze per ricoprire un incarico non dirigenziale. Quando avrò i fondi necessari consoliderò la mia posizione. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Le ideologie lasciano il tempo che trovano. La mia salute non è in vendita.

  2. 2
    Golem -

    “a lavorare non ci vado mai perché mi mancano le forze per ricoprire un incarico non dirigenziale”.
    Però, ambiziosa la nostra Rossye.

  3. 3
    Yog -

    Vabbè Yre, ma non dare peso alla faccenda, la scuola passa in pochi anni e poi d’estate mica ci devi andare. Pensa quando dovrai prenderti la pagnotta, quanta allegria. Rilassati, come dice Rossye “la salute non è in vendita”.

    Dottore, al tempo. La Rossye ha anche premesso: “se non mi trovo con le “dita nella porta””.
    Però, in effetti, da quanto digita qui le dita deve averle assolutamente libere, perciò in effetti potrebbe essere ambizione.

  4. 4
    nicola -

    Yre coraggio, hai 17 anni e quindi ti manca poco per finire le superiori. Dopo non dovrai più vedere i volti di questi imbecilli.
    Resisti e fregatene di loro. Fai finta che non esistano.
    Una volta diplomata ti dimenticherai completamente di questo brutto periodo. La vita vera comincia dopo la scuola.

  5. 5
    E -

    Puoi anche non andarci affatto: per lavorare ti servirà solo saper fare qualcosa: un mestiere. I pezzi di carta lasciali ai notai e questo non è il tuo caso: sono gli unici che fanno soldi dopo aver smesso di lavorare (studiare).

  6. 6
    Aloneinthedark -

    Salve yre, io ho qualche anno più di te e ti posso dire che le persone superficiali e stupide sono la maggioranza e purtroppo non solo a scuola, la colpa è naturalmente della società capitalistica, conta in pratica solo l’apparire, il potere e il denaro, l’avere e non l’essere. Fortunatamente o sfortunatamente noi facciamo parte di quella piccola fetta di umanità che si è infettata di meno, questo ci porta ad essere isolati e non capiti dalla massa, che va ciecamente nella direzione opposta alla nostra. Le pecore sono loro, ma il problema sembra essere il nostro. Forse siamo nati nell’epoca sbagliata. Siamo in gioco e giochiamo è l’unica cosa che possiamo fare, peccato che noi siamo svantaggiati perché giochiamo pulito, la maggioranza gioca sporco per 4 spicci.

  7. 7
    E -

    Ha parlato Santa Maria Goretti! (N.6)

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