Salve, vorrei chiedere qui un consiglio anche se mi rendo conto che non sia il luogo più adatto forse.
Ho un problema che, detto così, fa ridere: non so avere la volontà di mettermi a studiare, e in generale di darmi una mossa nella vita. Mi manca la capacità di “spingermi” da me. Devo sempre avere una situazione estrema alle spalle di scadenze, ritardi o altre cose a spingermi altrimenti non faccio nulla. Ho 26 anni e una laurea triennale, ma presa in modo molto disorganizzato, gli esami li ho superati con voti discreti (25/27) perché spinta dietro ogni volta o da amici o dal mio fidanzato, e sempre all’ultimo, e quando mi sforzo tiro fuori qualità che mi permettono anche in una settimana, spesso pochi giorni, di ripetere enormi programmi anche se ho solo seguito il corso e a casa fatto niente, ma non per altro, non perché io sia una persona seria che sa mettersi a lavorare. Mi direte: “perchè studi se non hai la volontà di andare avanti da te?”. Io desidero laurearmi, desidero avere le conoscenze e le competenze che gli studi universitari offrono, ma è sempre così nella mia vita, per qualsiasi cosa voglio non so darmi la spinta e buttarmi, e adesso che sono alla magistrale questo modo d’essere non posso più portarlo avanti perchè le cose si sono fatte troppo complicate e ogni esame necessita di mesi e mesi di studio. Soffro molto per colpa di questa situazione. Ogni santo giorno mi dico che sarà diverso, mi metto pure ma dopo dieci minuti ho la mente altrove, e a fine serata non ho studiato niente. Vado avanti cosi per mesi e anni e piango e mi mortifico ma non riesco a cambiare. Faccio anche molta fatica a concentrarmi, è una cosa che mi viene dall’utilizzo sconsiderato del computer che mi sposta l’attenzione senza mai farmi applicare davvero su niente.
La mia giornata non riesco a organizzarla, la testa mi va nel pallone a stare in camera mia senza stimoli esterni. Mi cade letteralmente la testa nel sonno.
Vorrei sapere se qualcuno ha vissuto il mio problema in modo così cronico e se può aiutarmi. Io voglio farcela da sola, voglio leggere, sottolineare, riflettere sui concetti anche quando sto a casa mia e non solo se sono stimolata dalla presenza dei miei amici in biblioteca o altro. Mi piace tanto ciò che mi dà lo studio, sento di avere tanto da dire e da dare ma non so darmi la spinta, da sola sono perduta, non mi domino non mi controllo non focalizzo l’attenzione se non c’è qualcosa di esterno di grave e di incombente.
Sono una persona che non sa badare a sé stessa, non solo nello studio, mi rendo conto che il problema è generale. Vorrei sapere se potete suggerirmi un percorso da fare per imparare, ad un’età ormai tarda, qualcosa che avrei dovuto apprendere in fasce. Grazie a chiunque vorrà darmi un consiglio.
Ciao, io ho 23 anni ho il tuo stesso identico problema. Ho già fatto negli anni scorsi tanta psicoterapia per problemi di depressione, perciò sono restia a riprendere un percorso del genere, ma più vado avanti più credo di averne ancora bisogno. Credo che persone come me e te abbiamo problemi nella concentrazione, nonché una bassa autostima e motivazione, dovuta ad una depressione latente. Io sono in questa situazione da anni, sono passiva senza voglia di vivere e solitaria, la sofferenza è tanta ma io maschero (con risultati comunque pessimi) questa condizione per non far soffrire ulteriormente i miei (che quando ero depressa si lamentavano di stare male perché io stavo male… Vabbè). Ora come ora non mi sento depressa ma ad esempio molte volte vorrei solo dormire e so che questo non è un bel segno. Devo decidermi e provare magari con uno psicologo della mutua, perché non posso permettermi una spesa ingente, né di farlo sapere ai miei. Scommetto che in casa e fuori casa ti senti una persona diversa e che a volte non hai voglia di uscire e ti chiudi nella tua solitudine. Io faccio così. Ti sono vicina lascia che dicano che ti manca la volontà, tipica frase che esce dalle bocche dei più. Noi siamo più lente perché ci colgono le crisi di sconforto, ma non per questo non riusciamo ad arrivare dove altri arrivano. Se vuoi scrivimi nevealsole1993@gmail.com
Io penso che ci siano caratteri più portati a “tentare” l’esame ed altri più propensi ad approfondire. I gruppi di studio nascono dal tentativo di conciliare questi due aspetti. Ti consiglio di entrare in un gruppo si studi perché c’è sempre bisogno di un traino. In alcuni casi si riesce a venirne a capo anche da soli perché le gratificazioni sono tante, ma veramente tante. Ad oggi le gratificazioni non trovano una loro rappresentazione e questo, per quanto mi riguarda, non è un bene. Il consenso va rappresentato in qualche modo. Se mio marito fosse un grande imprenditore le mie giornate sarebbero le giornate di una donna bellissima e corteggiatissima che non si sente motivata a sfogliare una rivista di moda e/o a cambiare pettinatura. Anche se fossi circondata da donne più belle di me vivrei nella consapevolezza che io, a differenza di molte di loro, vengo guardata con altri occhi. Il resto? Invidia!Potrei avere le mie insicurezze, ma i dati di fatto mi darebbero la carica per cominciare un’altra giornata. Questi dati di fatto sono il frutto di una ricerca personale… lo studio non è come il lavoro; quando realizzi che non ti appassiona puoi cambiare. Lo stesso discorso vale per tutte le cose che ci riguardano. Non dobbiamo affermarci a tutti i costi nella vita di qualcuno che mostra nei nostri confronti un certo scetticismo. Questo vale nelle amicizie, ma dovrebbe valere nella vita in generale. Non mi riferisco ai dubbi sul rapporto, ma alle riserve sulla persona. Il lavoro è un altro discorso. Io la penso in questo modo.
Prova ad andare alle lezioni e registrare il prof che parla..o se non vuoi frequentare lo chiedi a qualcuno del tuo stesso corso se può farlo per te. Poi quando hai voglia e tempo ti riascolti le registrazioni senza che devi per forza concentrarti sui libri o vincolarti ad un luogo specifico. In questo modo magari troverai un’alternativa per strutturare la tua mente verso un modo diverso di apprendere le informazioni, non attraverso la lettura ma attraverso l’ascolto (ripetuto). Come forma di ripasso ulteriore potresti infine trascriverle nel mentre le ascolti, magari qualche settimana prima dell’esame. Sirio
Ovvio che il problema è motivazionale: pensare di studiare nel chiuso di una stanza, da sola, materie che non ti interessano e che con ogni probabilità non ti serviranno a nulla quando sarai così fortunata da trovare un lavoro, è ovvio che ė una tortura cinese. Trovati almeno una compagna di studi. Anche nella corsa ė deleterio allenarsi da soli. Sennò prova a cercare lavoro a Pork, anzi no, si dice Cork, che è in Irlanda.
Guarda è inutile che cerchi di convincerci! Non riesci a concentrarti sullo studio semplicemente perché dentro di te ne ti interessa ne te ne frega un c.... di qualcosa! Non è una cosa ne che ti piace ne che ti stimola! Tutto qua! Solo che non lo vuoi ammettere neanche a te stessa! È solo questo l’inizio del tuo cambiamento! Ammetterlo a te stessa! E stop! Non c’è altro ne corsi ne noi che possiamo aiutarti! Quando lo ammetterai allora comincerài a capire che la scuola non fa per te!
Ciao Aperegina
Che si chiami studio o qualunque altro ambito delle tua vita, se viene fatto senza “passione” è normale che degeneri così.
Prova a pensare a qualcosa che ti piace veramente fare, poi prova a pensare alla spinta emotiva che provi quando lo stai per fare.
E’ tutta un’altra storia, giusto?
Inizia quindi a domandarti se la/le strade che hai intrapreso nella tua vita siano veramente quelle che vuoi intraprendere o se devi aggiustare il tiro…
Buona vita!