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È facile dare consigli, quando si è dall’altra parte… Ma servono!

di linsan60

Salve a tutti quelli, che lasceranno un commento. Mi sono messo alla ricerca di psicologi/psichiatri gratis e mi è apparso questo sito, che ho trovato interessante. La scelta sopra indicata è perché sono momentaneamente disoccupato e giù di corda, quindi non posso spendere per consulenze specialistiche.
Penso che parlare con qualcuno che non ti conosce, possa aiutare a risolvere alcuni dettagli di vita, che da solo non riusciresti. Da poco ho compiuto 50 e da 8 anni la depressione, ha preso il posto di un ragazzo allegro, spensierato e felice. Tutto è iniziato nel 2002 quando ho preso la decisione di lasciare mia moglie dopo 5 di fidanzamento e 17 anni di matrimonio. Premetto, che ho sempre lavorato solo io e quindi mi sono fatto bastare sempre lo stipendio, concedendomi anche delle distrazioni, ma in quell’anno, affrontare la separazione, fu una scelta faticosa e complicata. Quindi chiesi ai miei genitori un aiuto finanziario, ma per motivi che ora non ricordo, la mia decisione fu il tentare di suicidarmi e quindi il ricovero e tutta la prassi successiva. Poi, la vita di tutti i giorni con il lavoro, ma dopo un anno, di mia iniziativa ho smesso i farmaci gradatamente, ma comunque sbagliata la scelta. Dopo questo gesto, la pratica di separazione e così fino all’aprile 2004 ho dato alla mia ex il sussidio mensile. Intanto il mio umore, era ritornato cupo e triste, dovevo capire che qualcosa non andava, ma nel gennaio 2005 ho tentato nuovamente con pasticche, ect (la forza di farlo c’è, ma non ci si riesce) , anche qui solita prassi ricovero, terapia da seguire ect. Questa volta, la terapia l’ho seguita 3 anni, pensavo di essere fuori, da questo male oscuro! Dopo questo periodo, verso marzo 2005 ho conosciuto una ragazza, con lei fino a settembre 2005, siamo andati molto d’accordo, perché ognuno viveva per conto suo, poi a ottobre siamo andati a vivere insieme. Nell’appartamento che lei ha comprato, io ho eseguito i lavori di ristrutturazione e qualcosa dentro di me, ha ricominciato. Verso aprile e maggio, litigate frequenti…. mi sentivo soffocare, da un lato l’amavo, dall’altro volevo andare via. I primi di luglio ho deciso di farmi ricoverare in una clinica psichiatrica, volevo un aiuto, un supporto. Ma contro ogni aspettativa, malgrado prendevo farmaci per terapia, la mattina e la sera, verso la fine di questo mese, ho tentato nuovamente. Nella mia camera, mi sono barricato e con la cinta di un borsone, ho tentato l’impiccaggio. Dopo l’episodio, sono stato trasferito in un altro ospedale, per altri 40 giorni.
Eccomi di nuovo in terapia, ma nuovamente il mio stato d’animo. I primi di ottobre ho lasciato la mia ragazza, ma in questi giorni, ora che lei sta uscendo con un coetaneo, ho una gelosia, che mi tormenta. Non dovrei essere così, anche io ho trovato la mia lei, ma questa situazione, mi fa pensare di non essere qui! Cordialmente, un saluto a tutti, Sandro.

Lettera pubblicata il 9 Novembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    prin -

    Cominciamo col dire che se fossi stupido, o insensibile, non ti saresti posto tutti i problemi che ti sei posto, e non saresti stato male come sei stato… I sassi non si deprimono, nè si buttano sotto gli schiacciasassi ; ) e questo dovrebbe far di te una persona da cercare anzichè da lasciare. Non dici nulla del perchè il tuo matrimonio è finito… Problemi esterni o incompatibilità di fondo di cui non vi eravate accorti? Chi ha amato, sempre amerà, sempre che riveda nell’altro/a la persona di cui si è innamorato/a e non la sua brutta copia. Mi sembri una persona lucida, presente, e dovresti sapere che esistono più metà della stessa mela… coraggio! E’ questo che mi fa andare avanti, non somontatemi questa piccola certezza…

  2. 2
    Eagle -

    Permettimi di contraddirti, Sandro: è la cosa più difficile del mondo dare consigli quando si è dall’altra parte.
    Non ti conosco, dall’età che abbiamo potrei essere tuo figlio… ma i miei pochi 20 anni non mi hanno risparmiato dall’incontrare delle persone che soffrivano come te. Ti dirò, anche io ho sofferto, ma per l’opposto. Per essere “dall’altra parte”. Non ho MAI contemplato l’idea del mio suicidio perché so quanto se ne soffre, quanto anche la gente intorno ne debba subire… i sensi di colpa, l’impotenza, l’inutilità. Mi son chiesto: “cosa potevo fare di più per salvarlo? cosa ho sbagliato?” Ed il pensiero di quel che soffrivo nel non trovare UNA RISPOSTA mi ha sempre frenato dal chiudermi in un bagno e tagliarmi le vene, come ho visto fare. Perché qualcuno prima o poi busserà alla porta… ed il tuo orrore, il tuo “ospite inquietante”, l’avrai scaricato su chi ti voleva bene e MAI, MAI avrebbe voluto questo. E gli cambierai la vita, per sempre, starà sempre male. Se quella persona avesse aperto la porta, trovando te che invece sorridevi di gusto, tutto sarebbe cambiato. Lo so che è solo un sogno: pare che la vita non abbia mai un lieto fine! Ma perché non può? Io mi batto affinché lo abbia. Tu hai voglia di aiuto… so che non sono altro che un incompetente, non sono psichiatra, non sono psicologo, non ho vissuto direttamente un tentato suicidio: ma voglio regalarti queste parole, con il sogno che tu le riceva in modo gradito. Se ti incontrassi per strada, se incontrassi il tuo sguardo così lontano,perso,distante dalla bellezza della vita… ti abbraccerei… ti direi con la voce di un figlio: “papà, rimani con me. Voglio farti ridere.” Ti guarderei con gli occhi di un amico, e ti stringerei forte per non farti andar via. Ti guarderei sull’orlo di un precipizio, pronto a buttarti, e vedrei la tua ombra aggrapparsi ad ogni appiglio. Rimani qui. Aiutati, non è quello che vuoi… Non lasciarci da soli… padre, zio, fratello, amico… Sento di volerti bene.
    Il mio commento sarà forse inutile, perché non ho la competenza per aiutarti in concreto, scrivo per far apparire il tuo post fra le novità in modo da farlo trovare più facilmente a chi ti aiuti!
    Perdonami se ho detto troppe parole. Le sentivo sulla lingua da anni. Ma finalmente anch’io ho avuto modo di dare forma, lacrime e senso ad uno stupido punto interrogativo che mi porto dietro da tanto.
    Grazie Sandro. Questa lettera è stata importante per me. Spero lo sia anche il mio commento!! Bye

  3. 3
    sandro -

    Grazie ragazzi per le vostre missive,nella lettera il dettaglio del matrimonio, non l’ho messo volutamente, non credevo che fosse interessante.
    Il mio matrimonio è finito perchè non amavo più mia moglie, mi aveva messo contro tutta la mia famiglia e anche degli amici, intorno a me terra bruciata, ero troppo innamorato per vedere quel che mi succedeva intorno. Poi ho accumulato, tanta rabbia ed ero solo,
    così nell’agosto 2002 la prima volta…Le vostre lettere sono belle,piene di forza e coraggio, ma a volte ci sono fattori, che entrano in gioco e riescono a modificare la nostra forza positiva. Ad esempio la solitudine. Quando stai così, le persone ti dicono:mi potevi chiamare,ti faccio compagnia, parliamone, poi ognuno ha la sua famiglia,gli impegni e il loro mondo. Infine bisogna esser capaci a chiedere aiuto.Io nella mia vita ho sempre dato e l’altra formula
    non la conosco.Grazie per le risposte e avere l’opportunità di riceverne altre, apparendo più facilmente. Un cordiale saluto Sandro

  4. 4
    Noway -

    Eagle la tua risposta è molto toccante e intelligente, nessuno parla mai è vero di chi sta dall’altra parte, se così si può dire, di quel dolore che si disperde dappertutto e proprio chi ti vuole bene ne soffre di più.
    Caro Sandro, è vero, nella vita bisogna anzitutto capire che dagli altri si può chiedere un aiuto ma non sempre lo si riceve, ognuno ha la sua vita, i suoi problemi, facile dire, se hai bisogno chiamami, in quanti lo pensano davvero? Quindi intanto sii consapevole che puoi contare solo su te stesso, DEVI contare su te stesso, hai 50 anni ne hai passate di cose e suppongo che le spalle ormai le avrai forti. La vita è fatta di alti e bassi, ma non devi lasciare che quei bassi ti facciano sprofondare così, si cade, ma poi ci si deve rialzare, reagire significa che non tutto è perduto..e infatti niente lo è finchè sei ancora in vita, puoi cambiare ancora tutte le carte in tavola. Magari domani esci e incontri una persona che ti cambierà la vita, esci, buttati, un uomo alla tua età non è finito.
    La cosa più facile, oltre che dare consigli, è buttarsi giù, e tu lo sai bene.
    Nella vita non ci sono solo cose brutte, solitudine, sofferenza, ci sono anche cose positive, ma devi essere capace di raccogliere il buono in quello che incontri.
    Questi consigli sono un punto di partenza, esci, trovati un hobby, volontariato, un lavoretto, qualsiasi cosa purchè tu stia a contatto con gli altri, ti racconteranno anche loro i loro problemi e le loro solitudini, capirai che non sei il solo e che le cose si possono superare, e affrontare diversamente.
    Nella vita mai dire mai, tutto può succedere.

  5. 5
    prin -

    Penso di aver vinto nella gara di caduta verso il basso: a me nessuno ha detto di esserci se avessi bisogno, nemmeno pro forma, ne’ saprei chi chiamare se volessi uscire una sera…

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