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Salve, cerco consigli e opinioni sul trasferirsi

di nickenicole19121

Salve a tutti, è da circa un anno che rimurgino sul fatto di trasferirmi in una nuova città.

In quest anno l’ho visitata diverse volte, e bene o male ho già l’idea circa dei pro e dei contro di tale città, il tipo di carattere da assumere per integrarmi e quant’altro.

Io sono un ragazzo di 19 anni, diplomato nella media dei 70. E fidanzato, difatti questa è la motivazione alla base del trasferimento. In sostanza sono appoggiato dai miei, ho un mio conto con dei risparmi e dovrei essere appoggiato anche dalla sua famiglia.

Però purtroppo sono senza alcuna esperienza in queste cose, sto cercando di informarmi da solo ma ovviamente è come se mi si fosse aperto un mondo davanti tra documenti e quant’altro.

Mi farebbe piacere che qualcuno mi dicesse quali sono i passi principali da compiere per trasferirsi, se nel caso sia meglio contattare associazioni CGIL o Adecco, e salire quando mi troverebbero un lavoro o cercare di farmi ospitare per qualche mese e quindi andar lì di persona e fare tutto un percorso.

Spero in una risposta, ed in un aiuto. Grazie mille.

Lettera pubblicata il 11 Maggio 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Rossella -

    Se ti trasferisci per stare con la tua fidanzata l’inserimento lavorativo dovrebbe essere la prima delle tue priorità . Invece per me il trasloco è questione di abitudini… di conseguenza il lavoro di mio marito e le sue frequentazioni potrebbero avere un peso. Una giornata lavorativa scandita da molti incontri mi farebbe sentire l’esigenza di una compagnia in casa. In caso contrario potrei starmene per conto mio anche nel cuore di New York. Il bisogno di sistemare le mie cose in previsione della vita che in teoria dovrei affrontare rappresenta una condizione sine qua non. Per me esiste una gelosia di giacca che si manifesta nel momento stesso in cui l’entusiasmo cede il passo alla passione. Esiste un momento in cui ti pesa il confronto e uno in cui ti chiudi in te stessa. Ad oggi mi sento avanti rispetto a questi due stati d’animo. Sono preparata all’idea che per conservare la mia autonomia e per alimentare l’amore coniugale devo inaugurare una mia tradizione. Poi, come sempre accade, si finisce per perdere le proprie abitudini… peraltro io non mi considero un’innovatrice, lascerei tutto nelle mani delle nuove generazioni. Penso che tempo qualche anno comincerei a fare mie tutte le tradizioni del posto. Pensa che affettivamente parlano sono rimasta legata al quartiere in cui ho preso casa quando mi sono trasferita. Si tratta di una mia sensibilità… la mia storia passa dai posti che mi ospitano. Mi viene il magone quando passo davanti a quell’albergo o a quella statua… mi sento un’altra persona. Le uniche certezze sono legate alla mia infanzia. Questo è quello che penso… ti farai degli amici e sarai anche un marito attento e premuroso.

  2. 2
    Golem -

    “Per me esiste una gelosia di giacca che si manifesta nel momento stesso in cui l’entusiasmo cede il passo alla passione.”
    Gelosia di giacca? Devo chiedere a un sarto. Uno di quelli che hanno quel metro rigido di legno che sembra un’asta,
    Il sarto con l’asta.

  3. 3
    Sofia -

    alla tua età sei ancora un bambino e vai già a convivere?? Allora puoi stare tranquillo ragazzo.. Tanto traffico ma tornerai di nuovo a casa tua nel giro di qualche mese o massimo un anno!
    Non sprecherei tempo cmq se è proprio ciò che vuoi chiedi pure a qualcuno che sa!
    @…..si sa ciò che si lascia….ma non si sa ciò che si trova……@

    Tranquillo tempo 6 mesi e sei di nuovo a casa…

    Ciao he…

  4. 4
    Yog -

    Scherzi a parte, ho conosciuto raramente una genialità creativa dello stampo di quella che possiede Rossella. La “gelosia di giacca” è destinata ad entrare nei principali dizionari italiani. “Giacca, s.f. ; gelosia di – “. Splendido. Peccato nessuno conosca la definizione, ma l’estetica eufonica in certi casi è tutto. Tornando al tema, consiglierei di evitare il “trasloco di cravatta”, ovvero di trovarsi impiccati nella nuova città cercando un lavoro che non c’è. Per quanto il fresco postulante di consigli cerchi di cambiare il suo carattere in via preventiva, ben sappiamo che chi nasce quadro difficilmente muore tondo, perciò tale affermazione è pleonastica, che poi è un modo carino per dire che è una ca@@ata di prima magnitudo. Suggerisco comunque al questuante di pareri di rivolgersi a un patronato, all’ACLI o dove più gli aggradi: i documenti necessari sono davvero pochi e saranno per lo più inutili.

  5. 5
    rossana -

    Rossella,
    anche gran parte della mia vita è rimasta legata ai posti che mi hanno ospitata (12 traslochi in poco più di 10 anni). da tempo provo il desiderio di rivisitarli tutti, da quelli più vicini a quelli all’estero.

    come nei primi amori, quando il sentimento ha una purezza che in seguito difficilmente potrà essere eguagliata, il ricordo dei luoghi compenetra anche il ricordo degli periodi o dei momenti in cui li abbiamo conosciuti.

    come te, anch’io ritengo che le mie sole certezze siano riscontrabili negli anni dell’infanzia, quando sogno e realtà erano racchiusi sia nel presente che nel futuro.

    un caro saluto.

  6. 6
    nickenicole19121 -

    Apprezzo le risposte,e le rispetto,anche se non le condivido del tutto.
    Sofia,mi ricordi tantissimo sua zia,una bravissima persona ma che ragiona troppo..troppo solamente con il cervello il più delle volte,e il commento del tornare a casa entro qualche mese l’ho già sentito in questa versione quando combattevamo per vederci: Siete troppo lontani tempo qualche mese e vi lascerete.
    E l’ho sentito da “persone adulte” che alla fine hanno capito che non stiamo giocando a fare i grandi.
    Personalmente non sono una persona che si butta senza sapere le cose,e in questi giorni mi stò ben girando edifici e uffici che possono consigliarmi e guidarmi in questo trasferimento.
    Per cui..consiglio di non fermarsi a ciò che può sembrare.
    Magari andrà male,o magari andrà bene,chi lo sa. Un trasferimento è sempre un mezzo salto nel buio.
    Ma quello che conta è anche quanta voglia hai di metterti lì,rimboccarti le maniche e partire da 0 seppur con una base minima.
    Buona giornata.

  7. 7
    Sofia -

    He lo so caro ragazzo… È la foga dei 20 anni! Sei ancora piccolo..fai scelte azzardate! Scelte sbagliate …e non sei preparato per tante cose. Voi adolescenti agite secondo le emozioni e fate le cose così…

    Dovete fare le vostre esperienze ed errori… È giusto..se non non potrete mai cresciere..

    Ciao bimbo.

  8. 8
    Nicole. -

    Ciao cara Sofia. Sono la sua fidanzata.
    Ti chiedo di moderare il linguaggio. ” Ciao bimbo ” mh.. Personalmente, non è l’età a dimostrare se si è maturi o meno, una persona può esserlo anche a 16 anni volendo. Ha chiesto consigli sul trasferirsi, non su come vivere la propria vita.
    Detto ciò, ” ciao Bimbo ” lo vai a dire a tuo figlio magari:).

  9. 9
    Golem -

    Vabbè Nicole, ma uno che fa intervenire la sua fidanzata, dai. Un po’ bimbo lo è. Non sa difendersi da solo?

  10. 10
    Sofia -

    Cara Nicole! Mi fai ridere perché se ti scandalizzi e ti senti indignata per il “ciao bimbo”…. Mi fai ridere perché si vede che non mi conosci ancora qua!!
    Dico MOLTO MOLTO PEGGIO CREDIMI….
    Ma soprattutto la verità.. E come stanno le cose… Te sarai un altra bambina adolescente come lui…
    Io sono un po ” più altina di te sai”? E conosco solo un bel po di più la vita di voi!

    Cmq…siete due ragazzini..che già volete bruciare tappe e andare a convivere…fate cosa volete!
    Cioè bimba tranquilla che per me siete liberi…avreste dovuto essere più cauti e non così frettolosi…ma sarà il tempo e la vita a farvi capire le cose…

    A me non interessa di voi..
    Tranquilla OK?
    Ciao….e fate i bravi he

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