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Lettera pubblicata il 3 Ottobre 2014. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Esse.
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Ne abbiamo di giri da fare… 🙂
Conviene prenotare mesi prima!
I caratteri forti si scontrano, e’ quasi inevitabile, e quando succede si esagera sempre. Poi a mente fredda ci si ripensa e si aggiusta il tiro. Credo che l’intelligenza e un po’ di maturità dovrebbe sempre portare a questo epilogo. I forum offrono spunti interessanti e personaggi dai quali si può anche apprendere. È così e’ stato per me. Mi scuso ancora per quelle esagerazioni, comunque ultimamente anche io stavo cedendo al buon senso.
Be’, Roma non ha bisogno di commenti, ed è sempre affascinante, ancora di più quando si è lontani. Ma anche Milano ha il suo perché, e gli anni al Poli sono stati entusiasmanti. Sono ancora in contatto con tre colleghe di tesi. Ma nessuna e’ finita per fare l’architetto. Io in parte, visto che mi occupo di trasporti e logistica per gli impianti dei cantieri di recupero di gas petrolifero. Due palle così.
Ho apprezzato molto l’offerta del calumet della pace. Mi ha spiazzato piacevolmente, ma ormai avevo voglia anch’io di una bella..fumata.
Un saluto a voi e all’inimitabiltale Rossana. Un esempio di equilibrio che dovrei imitare. Appena possibile.
Buona domenica a tutti.
Lola,
verissimo: i caratteri forti spesso non possono evitare di scontrarsi. basta un piccolo “via” e la partita verbale qui finisce all’ultimo sangue.
personalmente, però, ho maggiori difficoltà con i caratteri deboli, che, non sapendo bene nemmeno loro chi sono, dicono e non dicono, sono e non sono, vorrebbero essere e si rammaricano di non poterlo fare, accettano il confronto e poi si ritraggono o cominciano a sclerare. questi, o li prendi e li accetti come sono, o te li lasci alle spalle, in quanto non c’è nemmeno quasi mai la possibilità di riconoscimento reciproco.
ma il mondo è bello perchè e vario, e da tutti si può imparare, anche solo qualcosina qua e là…
buon pomeriggio!
Personalmente anch’ io ammiro molto l’ equilibrio che rossana dimostra nei suoi scritti, e per me la sua assertività resterà sempre un mistero, perchè per quanto mi riguarda non comprendo come si possa star calmi di fronte alla totale aggressività, alla maleducazione e alla prevaricazione che spesso emerge dai commenti di questo forum ( specie quelli di mano maschile ). forse, più che dietro a un pc, mi riesce più facile applicare il concetto di “diplomazia” nella vita reale, per la quale ho sempre pensato ( SBAGLIANDO ) che i toni “addolciti” mi avrebbero agevolato nella vita lavorativa così come nelle relazioni. d’ ora in poi farò il contrario ( mi “ammansirò” nei forum, ma sarò SPIETATA nella vita ) perchè ho capito che nel mondo non-virtuale vanno avanti solo gli squali e le streghe. o perlomeno coloro che si fanno passare per tali.
buona serata domenicale a tutti.
Ciao Maria Grazia. Spesso l’aggressività’ e’ eccesso di sensibilità, chi lo sa, o anche solo bisogno di far sentire… che si esiste, e un rapporto conflittuale e’ pur sempre un rapporto. Ma poi c’è l’età, che mitiga le manifestazioni mano a mano che gli anni passano, quando si è compreso che tutto è così relativo e discutibile nella vita.
Come si dice: si nasce incendiari e si muore pompieri. (Oh, non riesco proprio ad evitare l’aforisma)
Ciao bomba atomica.
“Come si dice: si nasce incendiari e si muore pompieri. (Oh, non riesco proprio ad evitare l’aforisma)”
purtroppo PER ME Lola, io sono nata pompiere ma dovrò morire INCENDIARIA….
“Ciao bomba atomica.”
ricambio il complimento!:)
Lola: Come si dice: si nasce incendiari e si muore pompieri? Sono d’accordo..
Sai che questa tua frase mi ha fatto tornare bambino? O forse sono ancora troppo bambino, non so.. C’era un cartone animato che tu forse non conosci perché sei troppo giovane, si chiama “Grisù”. Se ti va, se hai tempo, vallo a cercare su Youtube secondo me trovi qualcosa. C’è un piccolo drago, figlio di papà e mamma draghi, che sogna di fare il pompiere. E’ un cartone divertente, semplice ma mi fa riflettere perché ispira qualcosa di quasi filosofico: “non sei costretto a seguire le orme dei padri, puoi fare ciò che vuoi”.
Mi sembra un invito alla libertà. Una mia opinione, magari potrebbe sembrarti stupida e banale.
Lola,
“Spesso l’aggressività’ e’ eccesso di sensibilità, chi lo sa, o anche solo bisogno di far sentire… che si esiste, e un rapporto conflittuale e’ pur sempre un rapporto. Ma poi c’è l’età, che mitiga le manifestazioni mano a mano che gli anni passano, quando si è compreso che tutto è così relativo e discutibile nella vita.” sottoscrivo, sottolineando il concetto finale.
rispondendo anche a Maria Grazia, mi sembra che le donne sfiduciate tendano a lamentarsi e a reagire subito in difesa mentre gli uomini delusi si chiudono a riccio e attaccano. poi, le ragioni dell’aggressività possono essere anche molte altre, più contingenti. a volte, se si prova a dare opportunità di aprirsi di più, si scoprono cose belle o in ogni caso esseri umani, con pregi e difetti, come tutti gli altri. il dialogo dovrebbe sciogliere nodi anche se, purtroppo, a volte sbagliando appena appena qualcosina si può incorrere in catastrofi a tutti gli effetti.
dar voce, attenzione, spazio a tutti dovrebbe essere una delle ragioni dell’esistenza di un forum, indipendentemente dai caratteri, dai modi, dalle idee, altrimenti diventa duro e meritocratico nè più nè meno che nella vita reale (o anche peggio)!
buona gornata a tutte due! e anche ad Andrea e Sarah!
Ciao a tutti dall’aspirante pompiera!!!
Sai Rossana, i motivi di insoddisfazione oggi nascono, credo, da aspettative disattese che quaranta o cinquant’anni di crescita economica ininterrotta ci avevano convinti di poter realizzare. Stiamo tornando ad un economia postbellica dopo i bagordi degli anni ottanta, quando mi si racconta, e si legge, che tutto era possibile, e il culto dell’apparire aveva raggiunto il top.
I miei genitori, nati nei cinquanta, godono ancora delle piccole gioie che la non facile vita della loro infanzia li aveva abituati ad apprezzare. Io forse sto comincando ad aprire gli occhi da quando lavoro, ma che differenza di “quantità” della vita ho avuto rispetto a quella dei miei? Incalcolabile. Ma la qualità? Siamo sicuri che sia aumentata parallelamente?
Quando ricordo i miei nonni e la loro serenità, forse frutto di quella mitigazione che porta l’età di cui parlavo, o semplicemente resi saggi sin da giovani dalla durezza della vita, mi chiedo se io avrò mai il piacere di provare quella pace che vedevo in loro.
Lo so che si finisce sempre nella retorica, ma ricordo una frase di Roberto Benigni che parlando della sua educazione disse così: “ringrazio mio padre per la poverta’ nella quale ho vissuto”. Non era ironica nè sarcastica la frase, era seria, e indicativa di chi ha capito che per apprezzare le cose importanti della vita bisogna averne provato la privazione, ma anche scoprire che queste cose VERAMENTE importanti ESISTONO!! E se l’opulenza ci tiene lontano dalle relazioni umane VERE, con tutte le illusioni che ci propina come fossero una droga di cui abbiamo sempre più bisogno, è facile che non si capisca da dove nasca quell’insoddisfazione perenne che sembra caratterizzare i nostri giorni, soprattutto nelle nuove generazioni dei trenta/quarantenni, che cominciano a usare sè stessi per decidere dove andare a parare, e sentono come se gli mancasse qualcosa per capire che direzione prendere. Una bussola, che chi li ha preceduti sembrava, in un modo o nell’altro, avere.
Non so, forse un giorno qualche sociologo ci dirà in che cosa questa società ha sbagliato veramente. Ma una cosa è certa, che se uno stile di vita non ci rende quanto meno sereni e soddisfatti di noi stessi e di quello che abbiamo, ha qualcosa di malato in sè. E prima o poi quella malattia ci ucciderà, se non troviamo la cura. Dai, non farmi intristire che qua ci sono “tieci crati”, col sole! Un saluto a te al resto dei noti partecipanti al pirotecnico forum.
Ciaociao
Lola,
“se io avrò mai il piacere di provare quella pace che vedevo in loro.” – sono quasi sicura che al momento giusto, cioè alla fine dei giochi, avrai la serenità che ti sarai meritata a seguito sia delle tue scelte di vita che dell’accettazione di quanto era sul tuo percorso che non sei riuscita a cambiare o a modificare.
gli anni non passano a vuoto: il più delle volte portano via ma danno nello stesso tempo, con reazioni diversificate a SECONDA dei temperamenti.
tutto il resto che hai scritto non fa una grinza.
da qualche giorno ho acceso il riscaldamento e me lo sto godendo alla grande, sbirciando dalla finestra il muro, la balconata e l’edera di fronte…
ciao ciao…