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Conoscere nuove persone all’università

di linkit_

Ciao a tutti è la prima volta che uso un sito del genere per parlare delle mie cose personali e sepr che capiate quello ce sciverò e che mi diate qualche consiglio.

Quest’anno sto frequentando il primo anno di università di lingue ed è tutto così diverso per me , non conosco nessuno e nessuno mi conosce. Ho cominciato questa settimana a fare lezione e non h ancora conosciuto nesssuno tranne che una ragazza che però vedo raramente. Mi sento un po’ sola e disorientata. Se non fosse per una mia amica non iscitta che viene 1 volta a settimana per farmi compagna non ce la farei.

Qui è tutto diverso ognuno corre per se stesso, nesuno cuna nessuno, tutti quelli ch vdo in giro non vanno mai da soli ma in gruppetti.

Mi date qualche consiglio su come conoscere nuove persone.

Voi direte all’uni si va per studiare e non per fare amicizie ma io penso che gli amici rendono ogni ambiente più piacevole.

Grazie a tuti per l’ascolto.

Lettera pubblicata il 13 Ottobre 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amicizia - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Giorgia -

    Prova tu stessa ad attaccare discorso con qualcuno/a.Non aspettare che siano sempre gli altri a fare il primo passo.Sfida te stessa.

  2. 2
    Angwhy -

    forse prima delle altre lingue dovresti approfondire l’Italiano

  3. 3
    Rossella -

    Io penso che tutte le relazioni interpersonali, comprese quelle tra persone dello stesso sesso, si possano ricondurre al rapporto tra un uomo ed una donna. Stamattina mi è capitato di ripensare ad un ragazzo che ho conosciuto circa 15 anni fa. Qualcosa meno. Non ricordo. Ci siamo visti pochissime volte (tra l’altro non ci siamo mai dati un appuntamento… capitava di vedersi di sfuggita e di fermarsi a parlare), quando mi sono resa conto che aveva intenzioni serie (e questo è accaduto prima che lui ne prendesse coscienza) mi sono allontanata senza dargli il tempo di accorgersene. In genere io chiamo dubbio e paura quel groviglio di stati d’animo che nascono dalla sensazione che in quel momento non ti puoi fermare. Non avendo nessuna agenda da seguire sono abbastanza umile da chiamare le cose con il loro nome. Effettivamente (a parte le solite difficoltà) i presupposti per dare corpo a questo sentimento c’erano tutti. Quando parlo di sentimento mi riferisco ai suoi sentimenti. Le mie emozioni hanno sempre bisogno di una feconda fusione tra mondi diversi. Le emozioni di un uomo non hanno la stessa concretezza delle mie. Mi confondono. Con lui non ho mai perso il senso dell’orientamento. Tant’è che ero in grado di comprenderlo anticipandone le intenzioni.

  4. 4
    Rossella -

    […]Mi sarei potuta innamorare perché – questo lo devo riconoscere- anche se sono sempre stata attenta all’immagine (e in questi casi non puoi piacerti, secondo me chi si cura, per forza di cose, tende al perfezionismo quando non è abituata ad essere la più bella del reame) mi sentivo sicura del mio corpo e per me questa è la massima sicurezza dal momento che io posso concepire la sessualità solo in funzione degli attributi femminili. Pe il resto la curiosità è puramente intellettuale e comunque funzionale alla modernità. Io come donna devo stare nel mondo. Questi nuovi scenari acuiscono l’ingegno, ma certo non fanno di me una donna esperta. In questi anni tanto incerti sono riuscita a conservare un canale di comunicazione con la vita (sempre prefigurandomi la prospettiva di un amore) attraverso un paradosso esistenziale antico quanto il mondo (basta guardare l’arte rupestre). Io mi sono accorta che stava per legarsi completamente a me quando ha cominciato a fare lo spaccone parlando del lavoro e della sua posizione. C’è da dire che abitava anche in un comune che rientrava nella lista dei miei papabili. Non per niente, ma non riuscirei ad ambientarmi in una città senza avere a garanzia un palazzo dalle mura fortificate. Io ho studiato in un seminario dei primi del novecento e da quella posizione egemone mi sentivo padrona di me. L’alternativa è la vita rurale. Non posso pretendere il portiere e la vista sul mare o un grattacielo situato nel centro della città.

  5. 5
    Leporello -

    Angwhy, solo per curiosità, è un tuo amico Italiano che lo scrivi maiuscolo?

  6. 6
    Rossella -

    […]I miei luoghi del cuore sono molto spartani, lasciano campo libero al pensiero che può vagare per la natura senza fare danni. Per stare bene devo liberarmene. L’idea di fondo è che l’uomo si lega quando ha la sensazione di partecipare alla vita per mezzo di una donna che filtra le sue paranoie di figlio. La scena dell’allevamento di bovini rappresenta il momento in cui l’uomo si manifesta come maschio attraverso l’esibizione del potere. Oggi il lavoro gioca un ruolo fondamentale perché il sesso non è un tabù e non è neanche la prova d’amore. Le passioni per gli uomini sono un libro scritto e, a limite, per uscire dall’imbarazzo preferiscono condividerle tra di loro. L’uomo ha le sue vanità, ma non è geloso (veramente geloso) quando condividi una passione con un amico perché in cuor suo sa che puoi legare un uomo a te semplicemente parlando del più e del meno. La cosa potrebbe intaccare il suo orgoglio, perché umanamente vive in funzione del gruppo sociale al quale appartiene e c’è sempre chi si diverte a metterci lo zampino. Io rispetto questo istinto, ma chi mi conosce sa che anche se mi trovo tra persone amiche tendo naturalmente ad essere molto prudente: a distinguere la vita della coppia dalla vita di coppia. Quando si sta insieme la situazione degenera perché in due si vive una sola vita e chi si mette tra moglie e marito non lo fa con l’intenzione di dividerli. Gioca con la coppia. Questo non mi va a genio. Con tutto il rispetto. Ci sono amici e amici.

  7. 7
    Rossella -

    Quando riconosci nell’altro un genitore (e anche questo potrebbe capitare nella vita) non ti senti invasa perché tendi ad essere più contenuta. Ma in genere tutte le mie amiche quando non sono accompagnate da una donna che per motivi genealogici impersona la madre hanno sempre un marito che ha le caratteristiche della figura paterna. Questa divisione mi porta sbilanciarmi. Perché in genere io sono una persona che tende a stare sulle sue per paura di essere invadente. Questo è il limite nelle amicizie tra persone di età diverse. Quando io ti conosco in un ambiente femminile in cui c’è almeno una donna che mi fa pensare alla madre (e magari si tratta di una singol femminista convinta) tendo ad instaurare con te un rapporto paritario che si può sostenere solo con la fede. Altrimenti resta difficile comunicare. Si può cercare di costruire un rapporto convenzionale, ma non ci sarà mai la piena comunione. Io posso essere un libro stampato, posso sforzarmi di pensare e di agire come un uomo, ma la tua intelligenza emotiva non mi assolverebbe… penseresti di me che sono una persona invidiosa, falsa e magari cattiva. Se pensi che sono immatura e un po’ problematica mi va bene lo stesso perché probabilmente dal tuo punto di vista mi vedi così. Se hai ragione non posso pretendere d’importi una verità che nasce dalle mie aspettative di bambina. Hai ragione. Cosa dire? Forse devo cercarmi amicizie alla mia portata per arginare gli ostacoli del materialismo e conservare la mia integrità.

  8. 8
    Angwhy -

    si,Vincenzo un ex calciatore,ad ogni modo io non ho fatto l’università.quanto alle amicizie,un tempo si facevano senza problemi,oggi non lo so e non mi interessa.

  9. 9
    Leporello -

    Non è questione di università o meno, ma di sensibilità. Criticare la carenza di grammatica o sintassi, facendo al contempo un altro errore, non depone a favore di chi scrive.
    Se poi non interessa la questione non vedo perché rispondere. Saluti.

  10. 10
    Lucy -

    Un sauto, un sorriso, un gesto. la gente ti notera e sara piu propenza a parlare con te, è molto semplice guadargnarsi la fiducia della gente sopratutto quelli della tua etá mi piace chiamarli i miei burattini, e divertente vedere come mi guardano, sai puoi metterti anche un bel maglione con una bella scollatura aiuta ad attrarre sguardi ?

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