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Lettera pubblicata il 4 Gennaio 2016. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore fabrizio1980.
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ma guarda che combinazione! … anch’ io in questo periodo mi sto informando sulle possibili conseguenze legali che potrebbero scaturire dal comportamento di chi mette pubblicamente in una piazza ( reale o virtuale che sia ) o condivide con terze parti, fatti intimi, delicati e privati di utenti ricollegabili ad un’ identità precisa, e senza lo specifico consenso di questi ultimi. Stessa cosa non si può dire su chi presenzia in questo forum in forma anonima, con un nick di fantasia e che viene “ripreso” esclusivamente per quello che scrive o per il suo modo di porsi nel sito.
Questa è la LEGGE, non la visione di maria grazia. e non la si può cambiare a nostro piacimento solo perchè su LAD c’è qualcuno che ci sta antipatico.
Ricorrere al mezzo dell’ INTIMIDAZIONE o della MINACCIA quando non si hanno più argomenti e quando si è persa autorevolezza per una propria incapacità, è tipico delle persone piccole. Sotto tutti i punti di vista. Ed è, tra l’ altro, cyber-bullismo a tutti gli effetti!
“La parola “protagonisti”, se riferita a me e a Golem susciterà senz’ altro le ire irrefrenabili di qualcuno.”
APPUNTO. CVD.
Golem, temo che la descrizione che ho fatto del tipico maschio italiano sia tutt’ altro che “folkloristica”, ma che invece, come dice OLLA, rispecchi molto la realtà. Tu fai parte di quell’ “elite” di uomini rappresentata anche dai poeti portoghesi che hai citato, ma non rappresenti certo l’ uomo-italiano-medio. Al quale, per quella che è la mia esperienza e quella di molte altre donne, sono perfettamente riconducibili le caratteristiche che ho elencato.
Rossana scusami….. Come ti ho già detto non voglio giudicare prima di me perché non so…con gennaio sono solo tre mesi che sono qui..anche se per me è stato talmente tutto intenso che mi sembra di essere qua da molto di più… Però vedendo in questi mesi…io non ho assolutamente visto nessun attacco di golem o Maria grazia o di “M” nei tuoi confronti…. Anzi ho sempre notato che sei te che c’è l’hai con loro…e spesse volte ti senti giudicata o sotto accusa da loro…ma per quel che ho visto io in questi due mesi e mezzo..loro oltre giustamente a risponderti… ( perché se tu inizi e li tiri in ballo ovvio che rispondono) io più di questo non ho visto!
Rossana perché c’è l’hai tanto con loro?
Vedi Sofia, le ragioni per cui si scrive in spazi come questo possono essere molteplici. L’ idea che mi sono fatta io è che certe opinioni che esprimiamo vanno a toccare dei nervi scoperti in persone che vengono da una situazione esistenziale ed emotiva infelice. Molti cercano di attutire l’ impatto di queste situazioni su di loro con degli escamotage. Lo sfogo e l’ interazione da forum è uno di questi. Da questo punto di vista, chi non trova sempre quei consensi e quelle rassicurazioni che vorrebbe, può reagire nei modi che abbiamo visto. Ma se al posto di rossana ci fosse stata Gisella, Paola o pincopalla la mia risposta sarebbe stata identica! perchè non ho NULLA CONTRO ROSSANA di per sè, ma semmai in qualche occasione mi sono opposta al suo modo di gestire il confronto. io a volte ho criticato il modo in cui la signora rossana si è posta nel forum ( che a mio avviso in molte occasioni si è rivelato opportunistico e contradditorio. e in certi casi pure denigratorio e offensivo ), non la sua persona o la sua vita reale. che io non conosco e che in ogni caso non avrei diritto di giudicare. Come d’ altra parte non lo avrebbe lei nei miei confronti o nei confronti di chiunque altro.
Se non si accetta che ci si può trovare davanti a personalità e opinioni non in linea con i propri convincimenti, ci si dovrebbe astenere dal partecipare a un forum pubblico. altrimenti, data la propria eccessiva sensibilità e propensione a monopolizzare il pensiero generale, si potrebbe entrare in un vortice da cui non riesce più ad uscire. a scapito della propria tranquillità.
un saluto.
È chiaro MG che io frequento gli italiani medi quanto medio lo sono io. Il vero problema è l’esistenza della famosa “esuberanza”, che essendo tale, e quindi superiore in termini persino alla maggioranza, fa spostare inevitabilmente la media in quella “eccedente” categoria tassonomica che sono i fessi.
(min...., mi sto rossellanando)
MG, quello che molti non capiscono è che le opinioni fanno consenso, dappertutto e questo è un “bottino” che può essere interesante per alcuni. Se poi le opinioni sono “modellate” sull’interlocutore, come quando si va dal mago che ti dice quello che vuoi sentire, ne fanno ancora di più, e quest’ultimo aspetto modello armadio “quattrostagioni” qualcosa significa.
In un sito come questo la “coerenza” ideologica è più importante di qualunque “nome” se si vuole passare per “seri”, anzi, è l’unico tratto identificativo, mancando altri indicatori che nella realtà sarebbero presenti. Questo definisce l’unica possibile affidabilità di chi scrive.
Maria grazia il tuo commento n 33 è esattamente quello che pensavo io..e sono totalmente d’accordo con te!
Credo proprio che noi spesse volte possiamo dare “fastidio” a qualcuno,ho sempre capito e pensato che tu andassi a criticare il modo di interagire di Rossana..il modo di porsi o il suo pensiero…ma NON LEI COME PERSONA O LA SUA VITA..non l’hai mai fatto..lo so..lo visto in questi mesi!
Cara Rossana…se noi a volte non siamo d’accordo con il pensiero o le opinioni di qualche utente qua..o critichiamo il suo modo di fare…NON SIGNIFICA CHE C’È L’ABBIAMO SPECIFICATAMENTE CON LUI E NON FACCIAMO NESSUNA PERSECUZIONE… come te ti senti “perseguitata’” da Maria grazia e golem!
Stai tranquilla… Loro si limitano a risponderti….qui è così che funziona…SI GIUDICANO LE LETTERE..SI DANNO CONSIGLI E OPINIONI.. SI CERCA DI AIUTARE..MA SI È ANCHE LIBERI DI CRITICARE IL PENSIERO O IL MODO DI INTERAGIRE CON GLI ALTRI CHE HANNO CERTI UTENTI. ma non significa fare nessun complotto contro di te OK?
Tu stessa Rossana sei libera di parlare e dire ciò che vuoi…
Stai tranquilla OK?
Golem, è per questo che come “maga” non ho avuto successo. Non sono mai stata capace di dire alla gente quello che vuole sentirsi dire. La gente ha bisogno di palle, di contentini e di illusioni, e so bene che in quel modo avrei potuto fare anche un sacco di soldi come altri miei ex colleghi. ma io proprio non ne sono in grado, è più forte di me. Così come sono una cartomante mancata, posso benissimo anche essere una forumista odiata. ma preferisco così che annullarmi e snaturarmi perchè devo risultare simpatica a qualcuno. Non biasimo e non condanno chi ritiene di aver bisogno dell’ approvazione altrui. Ma io per me ho deciso di far basare su altro le mie risorse vitali. Dico solo che cercare il CONFRONTO e cercare il CONTENTINO sono due cose diverse. E la maggior parte degli utenti di questo forum non riesce a capirlo. io me la prendo con loro, più che con l’ “imbonitrice” o l’ “imbonitore” di turno.
Certo, tutti, quando si trovano nel “mare magnum” del dubbio cercano il “consenso” all’idea che “preferiscono” avere sulla questione che li assilla, soprattutto da chi riteniamo sufficientemente autorevole per credergli. Anche nel caso della consultazione del “mago”, che ovviamente “capisce” qual’è il problema di chi ha di fronte e lo accontenta, a pagamento ovviamente. “Pagamento” che può essere di qualunque natura in altre occasioni, per cui ti lascio immaginare quali potrebbero essere in ambiti “non” professionali.
A riprova che non invento niente di nuovo per quanto riguarda le relazioni umane, ti riporto un paio di punti specifici del lavoro di uno psicologo e psicoterapeuta piuttosto famoso al riguardo, Claudio Ajmone e di suo figlio Tristano, ricercatore presso l’Università di Torino, che spiegano come a volte le apparenti migliori intenzioni sono frutto di un errore di valutazione cognitiva di sè stessi, non necessariamente premeditato. È interessante capire come proprio per il volto “positivo” (stereotipie) che nell’immaginario collettivo certe caratteristiche presentano, in realtà sono fonte di fraintendimenti e quindi di errori, che nel caso del “Mago” diventa invece strumento “lavoro”. Leggi.
Da “Assertivitá: gli errori cognitivi.
Claudio e Tristano Ajmone.
http://www.neurolinguistic.com/proxima/articoli/art-56.htm
”
LA “SENSIBILITÀ”
Le persone particolarmente suscettibili tendono a definirsi “sensibili”. In questo contesto il termine “persona sensibile” verrà usato per definire una persona le cui risposte emotive e reazioni sono sproporzionate allo stimolo. Autodefinirsi “sensibili” quando ci si sente offesi o feriti implica la definizione dell’altro come “insensibile”. L’errore cognitivo dietro questo modo di pensare è che continuiamo ad attribuire agli altri ed alla loro mancanza di sensibilità il nostro disagio.
In realtà il disagio è nostro! Se non dipendessimo dal giudizio altrui il disagio non sussisterebbe. Ogni qualvolta ci sentiamo “feriti dentro” dagli altri invece di definirci “sensibili” e definire “insensibili” gli altri dovremmo analizzare la dinamica del nostro disagio e capire se stiamo emettendo comportamenti passivi o aggressivi. “Sensibile” negli esempi sopracitati è sinonimo di “non-Assertivo”.
LA “BENEVOLENZA”
Per benevolenza s’intende quell’errata assunzione secondo la quale noi siamo in grado di sapere ciò che è bene per gli altri. Questa convinzione può spingerci ad interferire con la vita degli altri, auto-giustificandoci con la scusa che lo facciamo per il loro bene. In realtà il bene di cui parliamo è il nostro bene, che non è necessariamente quello degli altri. L’errore cognitivo della benevolenza conduce facilmente alla manipolazione degli altri, nel qual caso da errore cognitivo diventa una vera e propria strategia manipolitiva.”
Sorprendente “he”?
Golem, per la verità sospettavo da tempo ciò che viene illustrato in quell’ interessantissimo articolo, e di cui tu sottolinei i passi salienti. e cioè che le persone che si definiscono sensibili o iper-sensibili, altro non sono che individui eccessivamente suscettibili e refrattari a qualunque osservazione ( cosa ben diversa dalla VERA sensibilità ).
così come già avevo la percezione che dietro la cosiddetta “benevolenza”, si nasconda in realtà un tentativo di manipolazione e di controllo sull’ altro. Basti pensare ai genitori eccessivamente presenti nella vita dei loro figli, o agli uomini benestanti che si dichiarano pronti a “venire in aiuto” della donzella giovane, bella e disagiata di turno, attraverso il sostegno morale e materiale e la promessa ( che in questi casi non manca mai ) di procurarle un ottimo ingaggio lavorativo. L’ uomo in questi casi farà in modo che la ragazza si senta in debito con lui e le instillerà in maniera subdola e sottile, un certo senso di colpa nel qual caso si dimostrasse restìa ad accettare le sue avances. E così senza che nemmeno se ne accorga, la ragazza finirà per sentirsi IN DOVERE di elargire quel famoso “ringraziamento in natura” cui accennavi. Ma dentro di lei reinterpreterà il tutto come un VERO AMORE, perchè per lei sarebbe troppo pesante ammettere a se stessa la verità: e cioè che in pratica si è venduta a qualcuno per ottenere in cambio sicurezza e stabilità.
Le dinamiche cui possiamo assistere anche in spazi come questo, rispecchiano perfettamente quelle che tutti abbiamo imparato a conoscere nella vita reale. Nella quale chi non ha particolari doti di capacità, di coraggio e di intelligenza pratica, cerca di emergere convogliando verso di sè – consapevolmente o meno – il consenso e il sostegno altrui con un metodo che richiama molto quello del famoso “rinforzo” illustrato nella teoria di Pavlov. Solo che in questo caso il premio non è il biscottino, ma sono – appunto – le “opinioni” e le visuali che più piacciono all’ altro, e che gli permettono di coccolare il proprio ego.
Devo dire che dell’ articolo mi hanno colpito molto anche i seguenti passi:
6 -Pensiero assolutistico-dicotomico: tendenza a classificare gli eventi in classi contrapposte quali onesto-disonesto, giusto-sbagliato, buono-cattivo, amico-nemico. Così una esperienza che non è al 100% conforme all’ideale postulato è necessariamente appartenente alla categoria opposta. Si tratta di un modo di pensare primitivo, che organizza la realtà in modo globale attribuendo significati socialmente estremistici, categorici, negativi, sentenziosi. Sono distorsioni di diverso grado della realtà.
Presso l’Università di Filadelfia, Spivack e i suoi collaboratori hanno individuato una seri di carenze nella capacita di “problem solving” da parte degli aggressivi. Si tratta di un approccio comportamentale-cognitivo. Esse sono:
1- incapacità di trovare soluzioni alternative a quelle aggressive;
2- incapacità di valutare tutte le conseguenze degli atti aggressivi; è tipico dei soggetti impulsivi ed è coerente con il pensiero sequenziale infantile;
3- incapacità di elaborare cognitivamente le sequenze comportamentali per risolvere i problemi; coinvolge il pensiero strategico che inizia ad emergere tra gli 8 e i 10 anni; questa capacità è particolarmente carente in chi fa uso di droghe o è depresso;
4- incapacità di attribuire la causa degli eventi sociali al vero agente, con conseguente valutazione erronea dei rapporti sociali nei termini di causa-effetto;
5- rigidità e pregiudizio nella valutazione delle situazioni problematiche; la flessibilità e la sensibilità sono tipiche modalità di pensiero dell’adolescente e dell’adulto.
IL PENSIERO DICOTOMICO
Vi sono persone che sono intrappolate in un modo di pensare dicotomico. Pensare in modo dicotomico significa pensare in termini di “bianco/nero”, “giusto/sbagliato”, “vero/falso”, “con me/contro di me”. Questo tipo di pensiero non prevede sfumature intermedie ed è molto limitante per chi vi fa ricorso. Il pensiero dicotomico è un pensiero assolutista, non vi sono vie di mezzo.
La persona assertiva è caratterizzata da un pensiero elastico, variegato, non dicotomico. L’Assertivo si rende conto che vi sono molti modi di essere amici, che vi sono molte sfumature di grigi tra il bianco ed il nero, che il bene ed il male in ogni cosa può essere visto da diverse angolature.
Il pensiero dicotomico presuppone (invece) da parte di chi vi fa ricorso il diritto di giudicare i valori su scala universale, di sapere già cosa è bene e cosa male in assoluto. È un modo di pensare tipico di chi non è in grado di partire dal livello operante altrui.