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Confronto fra Istituzioni e politica

di gabrieleo

Ciao a tutti,
Sono Gabriele e devo scrivere una lettera perchè vorrei sinceramente confrontarmi su una questione importante: la differenza fra politica ed Istituzioni.
La politica è una forma di attribuzioni di priorità, di solito arbitraria, ovvero che riguarda uno strato più o meno sottile della società, e che dovrebbe perseguire una collocazione di risorse e perseguimento di obiettivi più o meno condivisibili. Le Istituzioni sono ciò che più di alto esiste, e sono NETTAMENTE separate dalla politica, poichè l’Istituzione agisce, superando gli obbiettivi politici e non si cura degli strati sociali, ma del principio di buon andamento. Quindi. Le Istituzioni sono al di sopra, la Politica potrebbe stare sotto? E’ compromesso? E’ possibile che Politica stia facendo in modo che le Istituzioni debbano fare compromessi? Pur essendo i compromessi estranei alle Istituzioni?
Sembra una confusione che secondo me, andrebbe chiarito, poichè ultimamente constato come si cerchi di alzare delle barricate, fra compagini politiche, che però contemporaneamente ricoprono ruoli Istituzionali, come cantare certe canzoni, proprie di un periodo e contesto storico ben diverso da quello attuale, come contrasto ad un altra compagine che è quella di centro-destra, ma il dialogo politico dovrebbe integrare il punto di vista di centro destra e centro sinistra, e dovrebbero essere a livello esclusivamente politico, non confondere sempre Istituzioni e Politica, Politica ed Istituzioni. Certo che è importante cantare canzoni partigiane, ma che nessuno cerchi di insinuare che vi è una deriva verso il ventennio, perchè, se si volesse tanto preservare il dialogo fra strati sociali e quindi fare politica, sarebbe da confrontarsi su temi reali, e non fare finta di fare opposizione, oppure non integrare il punto di vista differente portato dalle opposizioni, rispetto alla maggioranza.
Poi finiamola con questo “Hanno Vinto” oppure “abbiamo Perso”, perchè le elezioni sono prima di tutto Istituzionali, poi che possano produrre o meno un consenso è una altra questione, ma non sono una gara, non c’è in palio un premio c’è un mandato Istituzionale, da ricoprire.
Altro punto: nel 2008, con il presentarsi della crisi finanziaria, il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, approvò un taglio dell’Indennità Parlamentari, oggi NESSUNO ha pensato di dare un segnale un tal senso, però si pensa a portare il temporale e la tempesta sulla vita delle persone questionando o meno se sia valido oppure no, dare un sostentamento a persone, che sono POVERE, detto Reddito di Cittadinanza, uno Stato Civile non dovrebbe consentire la povertà, a nessun livello, e nemmeno giustificarla, però pensare di togliere certe misure ovviamente ci mancherebbe altro, dare per equilibrio ISTITUZIONALE un taglio delle Indennità invece non si pensa, perchè?

Lettera pubblicata il 14 Maggio 2023. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

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