Queste mie righe sono rivolte a chi si trova in stato di disoccupazione. In questo specifico momento, non mi preme ricercare polemiche, suggerimenti o la solita trafila delle frasi fatte da chi la situazione non la vive quotidianamente.
Vorrei condividere con voi disoccupati l’aspetto psicologico e pratico della disoccupazione.
Come state, come vi sentite, quali sono i vostri pensieri.. Come trascorrete la giornata, quali sono i vostri piccoli e grandi accorgimenti per sopravvivere, che idee avete.
Sono una persona che la vive in prima linea tutti i giorni, con alti e bassi. Mi piacerebbe confrontarvi con voi perchè dalle idee nascono le idee, ma sarei felice di sentirvi anche semplicemente per un saluto, uno sfogo, per sentirsi meno soli, per risollevarci reciprocamente. Risponderò a tutti coloro abbiano (seriamente) voglia di parlarne un pò: scrivendo.pensieri@gmail.com
Ciao, grazie
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Categorie: - Lavoro
I disoccupati vivono alla stregua di un figlio di famiglia esattamente come tutti gli altri. Tutti giocavano a nascondino, e tutti ricordano le liti con i compagni, eppure alla resa dei conti scelgono di “fare famiglia” con una persona dalla quale si separeranno nel giro di pochi anni. Il fidanzato-compagno di giochi è legato a te da una confidenza che lo rende facile all’offesa. Come dire? Da una parte mancano le risorse e dall’altra manca il realismo che ti porta a misurare il passo. I giovani da questo punto di vista non hanno veramente giustificazioni perché addirittura le persone mature preferiscono di conservare una distanza che alla loro età potrebbe rivelarsi fatale. Un giovane che sceglie con il cuore (che sceglie l’imbarazzo) sta già scegliendo anche con il cervello). La società va a rotoli perché chi si assume degli impegni sa già che non potrà portarli fino in fondo. Si vive per farsi le ossa, d’altro canto nel mondo di oggi è importante saper fronteggiare tutte le situazioni e questo in parte lo dobbiamo agli americani e ad un sistema politico in cui va avanti la voce più forte e questa non potrà mai essere quella di un giovane. Sinceramente non ci vedo niente di democratico in tutto questo… è chiaro che chi vive in maniera più disinibita il rapporto con il microfono si mette in tasca la casalinga di turno. Che democrazia è? Un mondo in cui non si può vivere alla buona –in cui per prendere la parola devi avere un discreto controllo della tua immagine- è un mondo per persone di mondo.
Rossella,
sono mesi che scrivi contenuti non inerenti alle lettere.
Qualcuno apprezza anche, la maggior parte ti ripete di non averci capito nulla: evidentemente non riesci a trattenerti.
—-
Ringrazio chi mi ha scritto privatamente, risponderò presto.
Mah… ROSSELLA-BOT mi sa che sei andata un pochino fuori dal seminato. Peraltro la disoccupata della lettera vuole parlare in PRV.
Rossella,
“Si vive per farsi le ossa, d’altro canto nel mondo di oggi è importante saper fronteggiare tutte le situazioni.” – spesso trovo spunti interessanti nei tuoi post.
buon fine settimana!
Siete disoccupate?
Tutti sono buoni con le parole a dare dritte di vita ..
chissà poi cosa ne è della loro fuori dai monitor.
Ciao Tecla, sono passati quasi tre anni dal tuo post. Come vanno le cose oggi? Ti va di aggiornarci?