Meglio essere sincero oppure rivestire la maschera e recitare la parte del sicuro di se?
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Lettera pubblicata il 3 Ottobre 2017. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Timido89.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Non ti devi preoccupare perché nella vita l’interiorità non va in scena. Non stiamo parlando di un evento già accaduto, ma di qualcosa che deve avvenire. Questa cosa ha già provocato in te un turbamento che ti dovrebbe dare tutta la sicurezza di cui hai bisogno. Che non sarà mai tutta la sicurezza. Il timore ha la funzione di arginare il soggettivismo esasperato che porta a trascurare la dimensione umana dell’atto. Questa resta una costante che ti accompagnerà per la vita. La fedeltà non è una forma di rispetto verso il coniuge, ma anche la strada che porta a limare l’orgoglio della persona. La sensibilità fa la sua parte, ma la monotona routine familiare porta a sentirsi incompresi e quando si sprofonda in questo stato d’animo si rischia di restare suggestionati dalle proprie paranoie. Per questa ragione non immagino una vita di coppia in cui è possibile avere rapporti sessuali dal lunedì alla domenica. La castità per quanto mi riguarda non è un principio religioso, ma un compromesso con la spettacolarità del reale. Una spettacolarità che genera alienazione, inettitudine e solitudine. Con tutto quello che la cosa comporta. La crisi del settimo anno è un’invenzione letteraria che serve a osservare la realtà in modo obiettivo, secondo i dettami della poetica naturalista. Secondo me è lecito partire con l’idea che non esistono limiti. Almeno io sono di questo avviso.
Ma nel momento in cui due persone si accorgono che non sono in grado di cogliere la straordinaria ricchezza umana perché la loro vita di coppia ruota intorno a aspetti esteriori, sociali ed economici che influenzano anche i rapporti intimi (e questo potrebbe capitare in tutti i ceti sociali) il dramma umano, inteso nella sua accezione etimologica di “azione”, si riduce alla vana attesa di un evento che è già accaduto e quindi alla completa staticità. Questo è quello che vorrei dire a chi mi accusa di essere una persona accidiosa. Io sfido chiunque a trovare qualcosa di statico nelle mie giornate. “L’anima vola” (Giorgia). L’esteriorità dice poco. E’ riduttivo fermarsi alle apparenze. La vita è questa.
La messa in scena di stati d’animo che ormai sono materiale di repertorio è un’altra cosa. Le persone che mi hanno conosciuto otto anni fa possono confermare che anche una donna che è ancora vergine, ma che ha avuto rapporti con il mondo, non riuscirebbe a far rivivere emozioni che per quanto mi riguarda sono morte e sepolte. Poi è chiaro che ci sono persone che hanno ideali politici che gli consentono virtuosismi che non sono alla portata di tutti.
Non è che hai molte alternative, se non hai mai toccato una donna, quando ti toccherà farlo sarà piuttosto palese la tua inesperienza, a meno che non sia vergine anche lei, quindi se le dici di essere un campione di affondi e di farle venire mille orgasmi quando non hai mai visto un clito da un cm di distanza in vita tua, capirà che le hai detto un sacco di balle.
L’unico consiglio che personalmente sento di darti è di stare tranquillo, goderti il momento e di andare pianooooooo, in tutto..
Sii sincero e dille la verità, quando sarà già nuda però, (non si sa mai) Essere vergine non è un problema, è soltanto una questione di testa, tua.
Quasi dimenticavo, diventa un esperto di cunnilingus e sarai il suo eroe, non ti dimenticherà nemmeno fra 100 anni 😉
NO.
Forse avete ragione è tutta questione di testa.
Ma l’uomo non deve sempre mostrarsi forte? Dire ” sono vergine” manifesta una debolezza!
Ma cosa vuoi confessare? In confessionale si dicono i peccati, non le opere buone, per quelle si ringrazia!
Ma vedi che è una questione di testa? Che senso ha porsi tutte ste domande..
Quando la vedrai nuda ti verrà tutto istintivo, sei un uomo per la miseria!
Cunnilingus, preservativo e poi spaccala in due. fine