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Lettera pubblicata il 21 Agosto 2006. L'autore, Andrea 1974, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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bello..troppo bello!
sono completamente daccordo su quello che hai detto!
mi ci ritrovo in pieno..
bravo, continua così!
Buonasera,
il mio Amore mi ha lasciato ormai da cinque giorni e vi assicuro che non è facile andare avanti…Ormai da un anno avevamo cominciato a convivere in una casa insieme, cercando di personalizzarla, renderla il nostro regno…poi un mio breve viaggio di lavoro e al rientro la catastrofe…sento che per rendere felice te devo rinunciare a qualcosa di me…con te non mi trovo più…cerca di capirmi…non ho avuto una vita facile…poi nella mia vita si è fatto spazio pe un’altra persona…poi le lacrime…mie e sue…poi promesse…ti posso chiamare ogni tanto…certo che puoi…poi la frase…non smettere di credere in noi (detto da lei a me)…la partenza…la mia disperazione…il futuro che è un incognita…Ci siamo sentiti qualche volta ma non è cambiato niente…le ho scritto mail d’amore chilometriche cercando di spiegare il mio sentimento, il fatto che lei mi manca da morire e che è giusto darsi un’altra possibilità…io che aspetto segnali…ti scirvo una mail…di risposta..te la scrivo, dice lei…poi il nulla e io che scoppio d’amore non so che cosa fare…ho il lavoro ma mi manca da morire…il silenzio…suo…e di qui il tumulto del mio cuore, il senso di manchevolezza…poi le riflessioni, lette sui libri che in questi giorni o scoperto in libreria: Vivere amare capirsi di Buscaglia,…Non so cosa pensare, cosa fare è la paura di restare soli è grandi come qualcuno sopra ha scritto…Più volte le ho detto sono disposto a tutto, a modificare miei aspetti caratteriali se necessario ma…il tempo passa e nel mio cuore si fa sempre più chiara l’idea che lei abbia scelto altro…forse una persona nuova…forse un’altra vita…e non so se agire o restare in disparte ad aspettare…aspettando godot, fose, couli che mai arriva…alcuni dicono che una crisi in amor può dimostrarsi una opportunità di crescita, si con se stessi, a volte con il partner, ex a queto punto, ma temo che sia una cosa rarissima…Io e Li ci siamo veramente amati tanto…con un amore grande, che mi ha alimentato tante e tante speranze…Grazie a lei oggi sono una persona migliore ma è amaro constatare che tutto questo sta finendo…Avevo progetti di famiglia con Lei, di sposarmi, di avere dei fili ma oggi, di tutto quello che c’era allora cosa è rimasto? non mi risponde neanche al cellulare…suona e poi cade la linea…non voglio disturbarla, forse il silenzio in questi momenti è il vero consigliere…rincorrere chi non vuole essere rincorso credo sia una dimostrazione di amore, anche se fa morire…Ho sempre creduto all’amore e forse nel nostro destino questo era già scritto…La cosa che mi rattrista maggiormente e che non potrò forse mantenere tutte le promesse che le avevo fatto un tempo…la casa, mille viaggi insieme e…mi viene da disperarmi e da piangere…ma forso questo è solamente uno sfogo…Io dentro di me sento di amarla fortemente…ancora e per sempre…Rudy
ELISA, ALONSO: ho sentito il richiamo! 😉
Ciao Elisa, Alonso e Agata ti hanno già detto delle cose importantissime 🙂 🙂
piano piano, cambiando prospettiva, vedrai quante cose belle di te riscoprirai e imparerai 🙂
Potresti leggere, se ancora non lo hai fatto, “La principessa che crede nelle favole”, che può esserti utile, credo.
D’altra parte mi viene in mente anche un’altra cosa: forse hai bisogno di sperimentarti in cose in cui poterti esprimere senza il patema di dover eccellere. Mi spiego: per esempio se c’è una cosa nella quale ho solo tutto, ma proprio tutto da imparare è il disegno. Ce ne sono milioni, ovviamente 😉 però tiro fuori il disegno perché tempo fa mi divertivo moltissimo a disegnare (o meglio a pasticciare con i colori a tempera), e mi rilassava, proprio perché è una cosa che non so fare, e che non ho alcuna pretesa di saper fare bene. Quindi quando disegno lo faccio davvero come i bambini, espressione pura, senza giudizio (il proprio, in primo luogo, che spesso è il più severo).
Voglio dire, esprimerti in qualcosa che non è il tuo lavoro, lo studio, uno sport che magari hai praticato, un talento che in qualche modo hai già coltivato, un territorio assolutamente nuovo in cui non puoi che essere ignorante alle volte può essere splendidamente rilassante. Tutti i giorni ci sono attività in cui dobbiamo dare il meglio (perchè ci pagano per farlo, perché alla fine ci sarà un esame, o perché magari siamo genitori e anche in quel mestiere 🙂 dobbiamo impegnarci a dare il meglio di noi) e quindi un territorio dove poter pasticciare è il massimo 🙂
non sono capace? e chi se ne frega!!!
Ora ti racconterò una cosa che secondo me c’entra un po’ con l’atteggiamento che sino ad oggi (in assoluta buona fede) hai avuto con te stessa:
tempo fa ho fatto un breve corso di lavoro con la voce, non era un vero e proprio corso di canto, cioè nessuno di noi sarebbe uscito di là per andare a sanremo o incidere un lp 😉 – tipo il disegno di cui parlavo prima dai – ma era una cosa carina.
Insomma, quello che volevo dirti è questo: un giorno la nostra insegnante ci fa cantare e c’è chi stona come una campana, o non tira fuori la voce, anche perché si vergogna (c’è anche chi si vergogna perché ha paura di sembrare uno che è troppo convinto di come canta, per esempio). comunque sia tutti sono piuttosto tesi.
morale, ad un certo punto lei dice: adesso cantate tutti PEGGIO che potete, cercate di cantare malissimo.
bene… non è così facile cantare peggio che si può! Provare per credere, ragazzi!!! 😉
(e poi non ci siamo abituati… dove lo trovi uno spazio in cui qualcuno ti dice: per favore, triturami le orecchie! ahahahaha).
insomma, tutti ci divertiamo un sacco a cercare di cantare peggio che mai, e molti ridono proprio perché invece, accidenti, cantano meglio di prima, quando tentavano di cantare bene!
Paradossale, ma neanche tanto… è diventato un gioco e basta e quindi nessuno pensa più a fare bene, mollando il controllo sulla “prova”
le risorse naturali escono in modo molto più spontaneo e naturale…
finito l’esperimento lei ci fa canticchiare normalmente le nostre canzoni preferite (e anche quello era divertente del corso, perché ognuno se ne usciva con i brani più disparati… c’era uno che ha cantato una canzone dell’asilo 🙂 ) e cantiamo tutti meglio di prima 🙂
per intenderci quello non era un corso di canto-terapia, eh, era un corso normale, basato sulla mera espressione, sul fatto di conoscere un po’ meglio la propria voce, la respirazione, cose così. A me aveva incuriosito per questo.
Però ti ho riportato questo aneddoto per dirti che alle volte davvero il fatto di mollare un po’ il controllo sul fatto di piacersi, paradossalmente, porta a piacersi di più e con più naturalezza. Si scoprono più le proprie risorse di quando, razionalmente, ci si dà addosso dicendosi che ci si dovrebbe amare di più. di quando ci si fa un elenco mentale delle proprie capacità o incapacità, in una continua altalena tra eccessiva severità e indulgenza (spesso poco convinta).
o di quando si pensa: perché nessuno mi ama come sono? allora non devo mostrare le mie fragilità? allora devo fingere di non essere me stessa? ma allora che vita è??? e che rapportiin sono questi, possono essere veri???
ma questo è un finto dilemma, devi credermi!
Non è che bisogna fingere di essere qualcun altro, però se ci si aspetta dagli altri la conferma del nostro valore si entra in un vortice…
ti chiedi se gli altri dovrebbero accettarci per come siamo, ma come fanno, comunque, se nemmeno noi sappiamo ancora chi siamo? cosa ci piace e cosa non ci piace di noi?
Girare pensando che siano gli altri (le persone a cui teniamo di più) a dover darci la pagella è una perdita di energie enorme e sfalsa anche i nostri rapporti.
Perché deleghiamo agli altri il fatto di darci delle sicurezze che non abbiamo ancora imparato a darci da soli.
nelle tue parole mi ha colpito quando hai detto – se non sbaglio – che vorresti che il tuo uomo fosse orgoglioso di te.
Certo, a tutti fa piacere una cosa del genere.
Ma se il punto è che “vorrei che lui fosse orgoglioso di me per poter concedermi di essere orgogliosa di me, perché lui mi confermasse che sono degna di amore, piacevole da vedere, ascoltare, conoscere, frequentare” è un’altra cosa.
anche perché si rischia di non ascoltare le proprie sensazioni, che ci dicono, quelle sì, se stiamo bene dove stiamo, con la persona con cui stiamo, oltre che con noi stessi.
Concentrati a chiederci se piacciamo ad un altro, se lo rendiamo abbastanza felice, se siamo abbastanza importanti per lui, se ci sta dimostrando il nostro valore oppure no, se ci sta confermando se siamo degni di amore o no, sbilanciamo noi stessi il rapporto (fa parte di quel concetto di dipendenza di cui ti parlava Alonso), perché troppo spesso non ci chiediamo “come sto io con lui?”, “mi piace veramente?” (che è diverso da: mi piace perché quando mi sorride mi conferma che sono degna di attenzioni e amore).
ciao luna!
ti ringrazio tanto per le tue parole.e’bello sentirsi capita anche da chi nn mi conosce affatto.questo sito mi e’molto utile per sentirmi meno sola..sono passati quasi due mesi e devo dire che mi sento un pochino meglio..i sensi di colpa e insicurezze che avevo all’inizio un po’sono svanite per far posto alle cose che davvero voglio io..cosa penso che sia giusto per fare stare bene me ora senza pensare troppo a quello che lui pensera o fara o chi vedra..nn so come ma un pochino mi hanno aiutato le amiche a lavoro,all’univ,a farmi aprire gli occhi su di lui,a farmi capire che anch’io dentro nn ero poi cosi tanto felice..nn volevo vedere certe cose di lui per paura forse inconscia di rimanere sola..nn dico queste cose per sembrare la”volpe che nn arrivava all’uva”ma perche ora riesco a razionalizzare tutto e vedere le cose da un’altra prospettiva…ci sono sempre giornate che ripenso ai momenti meravigliosi con lui..quando davvero mi sentivo amata e ancora nn riesco a capire come si puo’cambiare cosi..ma forse credo davvero troppo nelle favole..devo accettare che l’amore puo’finire cosi e basta..quello che mi ha lasciato piu’delusa l’ho detto tante volte,e’stata la maniera..l’insensibilita e la superficialita’che ha avuto..adesso nn mi sento piu’sbagliata io..sento che e’lui una persona di pochi sentimenti e immatura..perche io ho dato tanto,sono capace di amare tanto,mi sento una persona tanto sensibile quanto profonda e davvero sento di meritare tanto..vorrei che l’altra persona potesse arrivare a provare quello che posso provare io..ma lo so che e’difficile,nn siamo tutti uguali..pero come mi dicono tutti adesso nn devo diventare cinica e nn credere nell’amore..a volte mi e’cosi difficile..pero devo riuscire a crederci,ad andare avanti..altrimenti la tristezza e il senso di diffidenza nn mi abbandonera’mai…nn mi fido piu’di nessuno,e’vero,ma cerco di pensare a me,a quello che fa bene a me come andare in palestra,uscire con amiche e divertirmi..gia uscire e divertirmi credo che sia una cosa positiva perche’cmq la voglia c’e’sempre…se esco e mi diverto riesco a vedere le cose da un altro punto di vista…se conosco gente nuova sono ancora piu’positiva..anche gente cosi,fare due parole in palestra con gente nuova forse fa bene..i famosi alti e bassi ci sono..ora sotto le feste sara’dura ma cerco di impegnarmi e farmi forza..che da qualche parte la luce ci deve essere!!..ti ringrazio tanto…nn so molto la tua storia pero sento che sei una persona positiva e piena di interessi e questo e’l’esempio che si puo’cambiare e migliorarsi anche dopo una grande delusione d’amore!grazie..spero che continueremo a sentirci..un bacione!
ELISA: la luce è dentro di te 🙂
@ ELISA, cara… probabilmente sono più grandicella di te, ma credimi il tuo vissuto che va dai sensi di colpa, al razionalizzare che forse, anche tu non eri tanto felice, al voler non vedere, al vivere in una favola, fino ad arrivare alla cosa che più vivo io, soprattutto adesso, è il: “quello che mi ha lasciato piu’delusa e’stata la maniera..l’insensibilita e la superficialita’che ha avuto..adesso nn mi sento piu’sbagliata io..sento che e’lui una persona di pochi sentimenti e immatura..perche io ho dato tanto,sono capace di amare tanto,mi sento una persona tanto sensibile quanto profonda e davvero sento di meritare tanto”, sapessi come la vivo come te, sapessi quanto mi sta facendo soffrire e sentire delusissima qs scoperta…non so se sai di me, cioè del fatto che siamo stati insieme 23 anni, che abbiamo tre figlie e che è stato l’unico uomo della mia vita, con qs non voglio arrogarmi il diritto che la mia sofferenza sia più o meno devastante di altri, anzi sono sempre stata una persona umile, e ritengo che ogni età e durata di un amore causi la stessa distruzione di chi è più grandino…Oggi sono a casa perchè non sto bene, credo che sia un crollo fisico dovuto al tanto troppo e gratuito stress che il “mio unico grande amore” che mi considerava una principessa, mi ha riservato… ho dovuto prendere delle gocce ansiolitiche perchè, siccome mi arriva ancora la sua posta a casa mia (ex sua) non posso che non soffrire nel vedere arrivare corrispondenza su argomenti che non abbiamo più affrontato insieme… ma dico io, a proposito della superficilità, ma certe cose non poteva farle recapitare altrove??? Ma non gli è bastato vedermi stramazzare al suolo per un anno??? Ma dico io è possibile che mentre si gode già un’altra vita senza problemi lui non si renda conto che anche qs “piccole” cose contribuiscono ad annichilire sempre più una donna che già ne ha passate, ingoiate di tutti i tipi??? Ero lì lì per telefonargli e dirgliene quattro, ma so che è molto impegnato sul lavoro e non ho nessuna intenzione di agitarlo, ma prima o poi quando si farà sentire come padre, non so se riuscirò a controllarmi… Per ora per calmarmi mi è d’aiuto scrivere qui, mi è d’aiuto ripetermi costantemente qs parole: forza, dignità e indifferenza, lui è ancora sicuro (ma forse un bel po’ di meno rispetto a prima) che io sono ancora innamorata e qs non fa che mantenere alto il suo narcisismo, qs io non lo voglio più, è questione di classe a cui lui ha sempre mirato, ma di classe, credimi ne ha pari a zero, semmai, mi sto rendendo conto sempre più che ql che ne ha avuta di più, pur essendo come ripeto persona semplice e umile, sono proprio io.
Che si fotta lui, le sue manie di elaganza e ricerca di passioni, e la sua nuova donna che corrisponde a qs canoni.
Piccolo sfogo, scusate….
Un abbraccio
@Elisa: “visto che gli uomini nn hanno voglia di una donna che si lamenta o ha troppi problemi” e dove sta scritto?
@Luna, dove si trova l’interruttore? ;-P
@Agata, lascia stare…non chiamarlo. E anche se dovessi farlo non dirgli nulla….cerca di parlargli con tranquillità.
Dimostra a te stessa (e non a lui) il tuo valore.
Abbraxxx!!!
Anto: ciao 🙂 al momento ho pensato: quale? quello per spegnere le mie lunghe chiacchiere? 😉 😛 poi mi sono ricordata della luce 😉
immagino non fosse una vera domanda, ehehe, che si aspettava una risposta 😉 però questo posso dirti: in queste pagine io leggo parole di persone che hanno un sacco, ma veramente un sacco, di luce dentro di sè e che molto spesso non sanno di averla 🙂
anche quando sono tristi, arrabbiati, delusi, disincatati, o si danno addosso, quando si sentono nel buio più completo, in realtà brillano, per intelligenza, sensibilità, energie, amore da dare, senso dell’umorismo, capacità, in poche parole, di dare, credo, un grande abbraccio e conforto agli altri. Brillano per creatività, perché alla fine ci sono mille modi per essere creativi, e anche il contatto con gli altri, e con se stessi, è una via di espressione.
Quindi… non so dov’è l’interruttore, forse al centro del cuore o della pancia. O forse semplicemente non c’è bisogno di accenderlo. Basta solo aprire gli occhi “interni” per scoprire che la luce è accesa 🙂
AGATA: sono perfettamente d’accordo con Anto. Sposo ogni singola parola 🙂 la questione non è non agitare lui, ma non sprecare, tu, delle importanti energie che hai il diritto di spendere per te 🙂 🙂 🙂 non ti serve urlare, piangere o puntare i piedi per dire le tue ragioni. Sei hai ragione, se valuti che una cosa sia giusta per il tuo bene, scegli e portala avanti. Con serenità e fermezza. Valuta tu: non vuoi ricevere la sua posta? digli con calma se può agire in tal senso, senza dare neppure troppe spiegazioni. Le recriminazioni, ad ampio raggio, stancano prima di tutto te. Recrimina qui, lamentati qui, sfogati qui, quanto vuoi 🙂 ma per quanto riguarda lui ti consiglierei di limitare al minimo lo spreco di energie. Ovviamente non ti sto invitando a metterti un bavaglio e a non esprimere quello che senti. Ma ho l’impressione che alle volte questo puntualizzare delle cose con lui ti tolga energie per puntualizzarle (in senso buono) prima di tutto con te stessa, e che ciò ti tolga fermezza, perché ti stanca molto.
Detto questo, posso ovviamente non aver capito un beato tubo 😉
fai quello che senti 🙂
ELISA: come ti ho già detto è importante cambiare prospettiva. Il punto non è che gli uomini, in generale (esseri umani) non hanno voglia di sentire altre persone che si lamentano o che hanno problemi. Il punto non è fingere di non avere problemi, o non lamentarsi mai. Il punto è – questo lo dico in generale – che quando una persona prende la consapevolezza che sa risolversi i problemi da sola (o chiedere aiuto quando ne ha bisogno, ma in modo mirato, organizzato, non sputando fuori il problema e basta, e lamentandosi incessantemente) anche la sua autostima si alza. E quindi non guarda gli altri come persone che possono farsi o meno carico dei suoi problemi
oscillando tra la paura di averne uno ed esprimerlo (e quindi ricevere un portone in faccia o essere abbandonata) o la paura di non poter mostrare ciò che è, o di avere una sensibilità che non può collimare con nessuno al mondo.
Mi rendo conto che il discorso è complesso, perché è chiaro che ci sono effettivamente anche persone che se ne fregano dei problemi degli altri, che se hai un problema non hanno voglia di ascoltarlo e che possono tirarti un bidone quando più avresti bisogno di un conforto. Però proprio nel momento in cui diventi più autonoma, e la tua autostima si alza, diventa anche più facile riconoscere questo tipo di persone. E soprattutto queste persone, se le incontri, non ti travolgono completamente, perché non hai affidato loro il potere di salvarti completamente, ma – quindi,se i tempi si fanno duri – anche di distruggerti.
Ti dirò anche un’altra cosa: se tu, in una sala dove ci sono mille persone, chiedi: alzi la mano chi non è sensibile, vorrei vedere quanta gente potrebbe alzare la mano.
Questo perché ciascuno di noi è sensibile, e comunque tutti, penso, o quasi, sono convinti di esserlo. Anche chi è una vera cozza 😉
Tempo fa conoscevo una tipa che in nome della sua grande sensibilità (era sensibile solo per se stessa) era capace di dire delle cose orrende per ore, e di ferire più una bomba. Se qualcuno – metaforicamente – le torceva un capello lei era pronta a rompergli – metaforicamente – due braccia. Anzi, peccato che non ne aveva tre da rompere… Avere a che fare con persone così è una disperazione, Elisa, perché se tu sei sensibile persone così ti mangeranno viva, in nome della LORO sensibilità, totalmente autoreferenziale.
Quindi è un bene essere sensibili e incontrare persone sensibili, ma è anche un bene essere persone il più possibile autonome e risolte che offrono la propria sensibilità a se stesse e agli altri, ma ad altre persone autonome e il più possibili risolte oltre che sensibili.
E per essere in grado di fare ciò, e di riconoscere cosa è bene per sè, bisogna anche lavorare un po’ per se stessi, uscendo dal mero concetto di sensibilità e di profondità, ed entrando in quello di un equilibrio più autonomo. Che non è mai tempo perso. Due equilibri più autonomi che si incontrano non sono due egoisti che si incontrano, tutt’altro. Chi ha una sana autostima non è egoista, è semmai più generoso, ma in modo più sano e costruttivo.
nella buona e nella cattiva sorte.
Il problema, ripeto, non è quello di non avere o di non esprimere problemi e debolezze. Non è, perlomeno, il problema primario sul quale agire.
Spero di essere riuscita ad esprimere ciò che intendo dire 🙂
un bacio a tutti 🙂