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Lettera pubblicata il 21 Agosto 2006. L'autore, Andrea 1974, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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CORAZON: sì, sto sicuramente meglio. Perché di carattere io sono una aperta alla vita. Quando mi chiudo – concentrandomi troppo combattendo troppo nella direzione sbagliata – dopo un po’ mi rompo le scatole, e salta fuori la molla che mi spinge a vivere… non guardandomi le scarpe, ma con sguardo più ampio, diretto e curioso sul circostante.
Il mondo per certi versi è un disastro, ma è anche ricco di cose belle, piacevoli e divertenti.
Essere rimasti un po’ bambini (nel senso della curiosità, del gioco, di saper cogliere il lato ludico delle situazioni) è un lusso, un regalo che ci facciamo, e che nessuno dovrebbe cercare di toglierci mai.
Capita a tutti di rimanere incastrati, a volte, nel tentativo di risolvere cose che, invece, a volte si smuovono, o risolvono semplicemente, o più facilmente, vivendo. Perché è vivendo che le energie circolano. Quando a circolare sono soltanto i pensieri, pure se lo facciamo in buona fede, è un casino.
Ci sono state varie fasi in questo mio amore, che forse è ancora amore. E le fasi di limbo, a pensarci bene, sono state quelle in cui mi sono concentrata troppo in una direzione sola. E’ quando il mio orizzonte si allarga che le cose, invece, mi appaiono più chiare, e faccio passi i cui risultati, per me, rimangono sempre.
Non so come andrà a finire. E probabilmente mi capiterà ancora di guardarmi la punta delle scarpe, invece di guardare il cielo. Capita a tutti, per varie ragioni. Non tutti i giorni sono uguali. Ma i passi fatti contano sempre, per chi sa farne tesoro. Tornano utili, insegnano.
Baci.
Che parole bellissime Luna.
Concordo con Eric… una persona molto profonda e saggia… sicuramente di gran carattere… complimenti
ERIC E ALESSANDRO: grazie, ragazzi… mi sa che mi state soppravalutando 😉
…comunque, se son parole sagge per davvero (davvero?) allora ricordatemele quando mi guarderò le scarpe invece di guardare il cielo 🙂
Presente:D… Un abbraccio Luna:)
Corazon eccomi rientrata dalla vacanza..
Sono stata bene, mi sono rilassata, divertita..ma col rientro siamo punto a capo!
Uno schifo..l’idea di incontrarlo tutti i giorni perchè cmq stesso paese..mi fa vomitare!
Là stavo bene perchè ero lontana da lui..ma non posso neanche andare via dalla mia vita, sarebbe scappare, no?
Ma che sofferenza Corazon..mamma mia..sono passati 3 mesi..certo non sono tanti..una storia meravigliosa di 6 anni, una vita insieme, la nostra casa..beh, non sarà facile anche perchè la fine è arrivata improvvisa..senza litigi, crisi, niente..alcun sentore..non ero pronta, non me lo aspettavo, anzi mi sentivo così fortunata..l’uomo e la storia che tutti ti invidiano..e invece tolta la maschera..un mostro!
E io non ce la faccio..
SUNY: scusa se mi intrometto, visto che sono disinformata riguardo alla tua storia. E’ davvero così piccolo il centro in cui vivete entrambi? Non è che, senza scappare dalla tua vita, ma cambiando comunque qualche abitudine, puoi cambiare giri, strade e incontrarlo meno? Alle volte andare a destra invece che a sinistra, tornando dal lavoro, può fare la differenza. Anche a livello psicologico. Certo… magari il tipo è il tuo dirimpettaio, io questo non lo so!
Lontano dagli occhi lontano dal cuore, si dice. Il fatto che dici che là, dove sei stata in vacanza, stavi bene perché eri lontano da lui mi sembra una buona cosa… nel senso che a questo punto probabilmente il problema potrebbe proprio essere quello (credo bene) della rabbia che ti ha dato il modo in cui vi siete lasciati, più che lui stesso. Forse ti serve un qualcosa in cui convertire le energie (uno sport, il ballo, persino la box, guarda… non per picchiarlo, per scaricare 😉 e la rabbia… Al di là della delusione amorosa in sè, che credo bene che sarà stata bruciante visto che dici che non te lo aspettavi (ma ci si aspetta mai la fine? Quando ci sono problemi comunque la fine dell’armonia è arrivata in maniera inaspettata… quando si ama e si sta bene dove si sta si tende sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno, inoltre) forse è un problema di “identificazione”… rivedere lui significa rivedere te stessa come una persona abbandonata di punto in bianco, essere stata ferita ingiustamente ma non avere avuto l’ultima parola, sentirti frustrata e immaginare che lui se la passi alla grande… in realtà neanche tu sei così frustrata come credi se ti sei divertita. E quello che ti fa soffrire non sono solo le sensazioni, le emozioni, ma forse anche le etichette e le idee.
Forse la questione è anche di liberarsi delle etichette: uomo ideale/poi mostro, lui imbroglione/tu ingenua, lui vincente/tu perdente, lui senza cuore,capace di voltare pagina in un lampo/tu cuore spezzato a cui è stata chiusa la porta in faccia, senza pietà… L’importante è forse che accetti la tua rabbia, ma non in modo distruttivo. e che non vai via dalla tua vita, ma che ti sposti da davanti a quella porta metaforica. Che tu sia là sperando o tirando pugni non fa molta differenza. La cosa tremenda di avere a che fare con chi ci sembra indifferente e senza cuore e che qualsiasi cosa facciamo non diventerà più presente e con cuore.
E’ un dato di fatto. E questa è una frustrazione, lo so.
Ciao Luna..altro che intrometterti, sei la benvenuta!
Nonostante tu non conosca la mia storia hia centrato in pieno il mio problema..
Cmq ti riassumo brevemente..ho 28 anni, siamo stati insieme 6 anni (gli ultimi due anni vivevamo insieme)..un bel “giorno” di punto in bianco mi guarda e mi dice “è finita!”
Posso assicurarti che non eravamo in crisi, non discutevamo..lui er lo stesso con me fino al momento prima..nessunu sentore, neanche se ci penso ora col senno di poi..l’unica cosa è che da qualche giorno (ma in 6 anni mi sembra più che normale )eravamo entrambi un po’ nervosi..
Per il resto ero il suo amore fino al momento prima..io credevo di essere fortunata ad averlo accanto, un ragazzo splendido, una bellissima storia, credimi, io lo amavo più dell’aria che respiravo..lui..beh, adesso posso dirti che ha finto molto bene..
La rabbia mia immensa, che mi fa quasi paura, dev’essere nata in quel preciso momento”è finita”..lì per pensavo scherzasse, quando ho capito che non scherzava affatto..non ho avuto la minima rezione (e questo è forse l’aspetto più strano conoscedomi!), non ho urlato, non ho spaccato niente, neanche gli ho tirato qualcosa..ho solo iniziato a piangere, un pianto silenzioso, mio..ma nessuno sfogo..ho preso uno zaino, ho messo 2 o 3 cose e me ne sono andata dai miei..
Qualcuno dice che un forte shock può paralizzare, io non lo so, non so cosa mi sia successo so solo che mi ha gelata. la coltellata è arrivata, non solo inaspettata, ma sferrataa con cattiveria, calcolata da non si sa quanto tempo, fredda, terribile..
Luna, non mi sono ripresa..sono passati 3 mesi, ma come dici giustamente te, non è la fine della storia che non viene superata, quello lo mettiamo in conto tutti..ma la cattiveria, la freddezza inaspettata che lui mi ha riversato contro..l’inganno perpetrato chissà da quanto..Hai parlato di etichette, forse è vero..non riesco a distogliere il pensiero dalla realtà di adesso, mi sembra del tutto impossibile che la persona che conoscevo io, che mi amava così tanto, non solo non esista più ma si sia trasformata in questo essere..
e allora mi chiedo2come ho potuto non accorgermene” ma soprattutto “avrei potuto rendermi conto di quello che era?”..
la mia rispèosta è No!
Non avrei potuto, perchè abbiamo avuto un bellissimo rapporto, perchè siamo stati bene, ci siamo sempre cercati, coccolati, stretti,aiutati..anche solo per vederci un minuto e darci un bacio facevamo i salti mortali..ho passato 6 anni meravigliosi..ma erano una farsa? o comunque quando lo sono diventati?
E’ atroce Luna non sapere quando è iniziata la finzione..perchè lui non era cambiato..tante coppie arrivano alla rottura, dopo musi, litigate, discussioni, periodi di crisi, dopo aver tanto parlato, magari pianto insieme, e riprovato..
io non ho vissuto la fine a me è solo stata comunicata con una leggerezza agghiacciante come se mi avesse detto “è finita la maionese”..uguale..
e io?
continua..
Altro che rabbia..ho qualcosa dentro che mi distrugge..cercherò di incanalarla in qualche sport..ma è qualcosa di enorme!
Per quanto riguarda il nostro paese..è veramente piccolo e di una piccola provincia..ho anche pensato ad andare via, ma in questo momento lo farei solo per non vedere lui..ma non lo farei per me.. e non mi sembra un motivo valido sul quale prendere una decisione in questo momento,no?
Adesso sto qui, ho deciso di tenere la casa in cui convivevamo, sto cercando un nuovo lavoro..e frequentando altre persone..io ci sto provando..ma la rabbia?
Beh, per quella ci vorrà tempo..
Ho omesso di dirti che ho dovuto tener duro perchè lui aveva tentato di tenersi la porta aperta con me, dicendomi che mi amava, che un giorno saremmo tornati insieme, che senza di me sta di merda..ho chiuso la porta, ho messo le distanze..e a quel punto mi ha accusato di non soffrire abbastanza per lui, perchè non sono stata a piangere a casa ma ho continuato (almeno esteriormente)a vivere..mentre in giro continuava a dire che era pentito e che probabilmente sarebbe tornato indietro..Carino, no?
p.s:dove posso leggere la tua storia?
Grazie, Sonia
n.b: sono rientrata ora dal lavoro..l’ho intravisto..mi si è rigirato lo stomaco e ho cominciato a tremare..
Sono sempre piu’ schifata dalle storie che leggo…ma questi uomini non ce l’hanno un po’ di coscienza?
Prima lasciano una persona, poi dicono di essere pentiti, poi ci ripensano…ma quando capiranno che l’amore NON è un gioco?
Questi, secondo me, possono definirsi gli “uomini trottola”: girano girano incapaci di prendere una posizione definitiva e se vai loro dietro ti viene solo un bel mal di testa!
SUNY dai retta a me: meglio sole che con al fianco un uomo di questo genere…
E’ vero, sei anni sono duri da dimenticare, ti capisco perchè ho provato e provo qualcosa di simile (anche se nel mio caso sono soltanto 2 anni)…ma consolati pensando una cosa: in questi 6 anni hai dato tutto ma proprio tutto per costruire qualcosa di importante. Se è andata così non è colpa tua, non abbiamo il controllo di tutto ciò che ci succede. E soprattutto NON abbiamo il controllo di un’altra persona e non siamo responsabili delle sue scelte.
A me consola pensare al fatto che lui è cambiato e della persona a cui ho voluto bene non c’è piu’ traccia: finita la storia loro tornano ad essere quello che erano prima di conoscerti ossia degli estranei.
E se tu non trovi traccia di quella persona e anzi ti sembra così diverso, così freddo, così distante e a volte anche cafone (perchè sanno essere anche questo) con te…mi spieghi che senso ha restare legata ad una persona così?
Morta la storia è morto anche quel “noi” che c’era dentro…ecco che non ha piu’ senso cercarsi nè sentirsi nè vedersi nè chiedere di lui ad altri…
Lo so, è terribile, però è piu’ brutto, secondo me, vedere quella persona e trovarlo distaccato e freddo e soffrire per questo cambiamento.
Ritorna a te, Sunny, alla tua vita e pensa che è proprio dalle macerie di un crollo che sono state costruite città piu’ grandi e piu’ belle di quelle che c’erano.
Un amore che finisce è una scossa violenta e inattesa, un terremoto, un crollo. Ma è proprio da qui che bisogna ripartire.
Permetti a quella porta di chiudersi perchè si chiuderà comunque, con o senza la tua volontà.
Ricostruisci la tua città pensando a quello che vorresti metterci dentro, componila di tutti i tuoi sogni e delle tue speranze, dei tuoi progetti, delle tue scelte e poi vivila questa città, vivila.
Vedrai, un giorno arriverà anche qualcuno che vorrà abitarla insieme a te ma adesso non è tempo, non è momento. Ora devi solo ricostruire te stessa, la tua città.
Coraggio Sunny, non sei sola. 🙂 Nei lavori in corso hai a fianco me e come me tanti altri nella tua stessa situazione.
Coraggio ragazzi, COSTRUIAMO!