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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore feliz76.
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Realista.
solo i medici danno farmaci. gli psicologi no.
se tu fossi davvero realista, conosceresti questa enorme differenza.
poi: cosa sono quelli che tu definisci “manipolazioni che si effettuano sui pazienti”?
purtroppo anche gli psicologi e i medici e gli psichiatri, rientrano nella categoria di “esseri umani”. quindi l’errore è previsto.
poi sta alla coscienza e l’onestà intellettuale di ognuno, di rendersi conto dell’errore fatto. per uno che si comporta da idiota, non puoi demonizzare la categoria.
e poi scusa: con quali competenze dici che i farmaci si prendono “con moderazione”? fai il medico? di che moderazione parli? la cura la fai seguendo SCRUPOLOSAMENTE le indicazioni del medico. perchè (cosa più frequente) poi accade che sono le persone che di propria iniziativa, aumentano le dosi, o addirittura sospendono il farmaco. ed è li che subentrano i problemi.
bisogna tornare ad avere qualche amico fidato con la quale poter parlare dei problemi, basta andare da “medici della psiche” perchè sono spesso malati anche loro e fanno danni enormi, ho lavorato un anno in una casa di cura per malattie nervose e vi assicuro che un amico è la cosa migliore, gli offrite una pizza e vi sfogate, vi costa molto meno,e vi dirà in faccia la verità, e la privacy, quella non è mai esistita.
Carissimo Giovanni,
fatti una bella ricerca su quello che succede negli Stati Uniti a proposito di questi psicofarmaci. Osserva bene chi li assume e chi non li assume. Posso dire solo che danno troppe medicine. Te dico solo queste tre pensieri: Abuso psichiatrico, violenza privata e manipolazione mentale o psicologica. Curati nella psiche anche tu dell’informazione. Non son psichiatra o psicologo. So bene il loro percorso di studi che fanno. Non tollero le menzogne che dicono per cercare di ledere la psiche di chi non si sa difendere. Ho scoperto un paio di menzogne con dei documentari. Un psichiatra alle mie domande diceva una cosa, un’altho ro ne diceva un’altra. Mi spiace, ma ho trovato un centro di ascolto dove persone semplice con la loro sensibilita’ hanno dato il calore necessario a chi ha problemi psitici anche con un semplice abbraccio ed un sorriso. Cerca di capire alcune devono essere curate nell’anima anche con un gesto gentile.
Brava Maria! E’ vero son più sballati loro che i loro pazienti, NON CI ANDATE! Una volta c’erano i preti (ma lo facevano gratis), ora ci sono questi schizoidi, con una laurea (inutile) che fanno la stessa cosa (ma si fanno pagare profumatamente), che pensano che Freud (un drogato schizofrenico) sia un genio, con le sue teorie da maniaco sessuale. Sfogatevi con un amico, parlate con il prete, ma per l’amor di Dio non andate da questi ciarlatani, che oltre a non risolvere un cazz0, fanno pure danni.
Mr X…quante inesattezze nel suo commento!!!
lo so che dovrei racconate la storia per intero, ma per rispetto a mio marito evito di aggiungere altro, la psichiatra è stata denunciata per superficialità nel dare il farmaco, nel fare la diagnosi, nel controllare gli effetti del farmaco, nell’aver scritto del falso nella cartella clinica da noi richiesta e che ci è stata data dopo 3 raccomandate e 3 mesi di attesa, perciò ben modificata, lei credeva che io fossi una qualsiasi persona che non sa come funziona l’ASL e non un’infermiera con laurea e due master e adesso la inc… a passo lento. di solito perdono, ma almeno chiedi scusa, a quanto pare la psichiatra preferisce pagare i suoi danni piuttosto che dire “scusate, ho sbagliato, credevo fosse depresso e invece era bipolare e gli ho dato un farmaco sbagliato che lo ha peggiorato” , il problema è che il cymbalta ha dato degli effetti che, a 8 mesi di distanza, ancora creano seri problemi, senza contare che mio marito, in 15 giorni, si è speso tutti i nostri risparmi e non ricorda a chi li ha dati, cosa ne ha fatto, cosa ha firmato, e la psichiatra scriveva “il paziente è migliorato, ora è di buon umore, forse un pò troppo su di umore” e me lo ricovera su mia insistenza e tante mie lacrime in TSO per un mese, un lagher, adesso non lo riceve più perchè non sa cosa fare. lo ha mollato ad un’altro che anche lui non capisce perchè gli effetti del cymbalta non si fermano. non conoscono gli effetti del farmaco sul bipolare. bello e? e i miei due figli? chi ci pensa? credete che mi abbiano dato un aiuto? mi hanno detto di andare da uno pricologo per essere aiutata, ma vaff……
Giovanni, lei difende la categoria, non è credibile, purtroppo l’incompetenza nella vostra professione è un fatto acclarato. E continuate a spacciare quel drogato e degenerato di Freud come un genio, bah.
@ Mr X.
l’inesattezza stava nel fatto che non tutti gli psicologi sono schizoidi. ci sono anche isteroidi ed epilettoidi.
io non difendo la categoria: la critico aspramente, perchè a causa di chi fa male il suo lavoro, ne risento irrimediabilmente anche io. faccio tanta fatica per riuscire a creare una cultura psicologica che sia “umana” e compassionevole e rispettosa per il cliente/paziente.
Mi fa piacere Giovanni, purtroppo però troppo spesso vi difendete a spada tratta. Come dimostrano gli interventi di questa lettera, siete diventati una corporazione chiusa che difende i propri i membri a prescindere dalla loro competenza, mentre invece dovreste cercare di eliminare le mele marce (che sono tante.) Ne va della vostra credibilità.
Mr X purtroppo il difendere a spada tratta la propria categora non vale solo per noi psicologi. basti pensare a medici, infermieri, avvocati, notai, giudici, commercialisti, operai, imprenditori e se ne possono aggiungere ancora.
l’ordine professionale non tutela proprio nessuno dei suoi iscritti: è un organo inutile e seconde me andrebbe abolito.
come si tolgono le mele marce? basta individuarle dici tu. il problema è come: come si stabiliscono i criteri? quali termini di paragone utilizzare? come fai a quantificare l’esperienza (che per definizione non è quantificabile) personale?
ripeto: una parte della faccenda è compito del cliente (paziente) se non vi sentite a vostro agio: CAMBIATE.