Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore feliz76.
Pagine: « Prec. 1 … 62 63 64 65 66 … 84 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 62 63 64 65 66 … 84 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Messaggio 629
L’aggiornamento delle 14:00 ed i cookies mi hanno tradito e non ho potuto ne finire il messaggio ne modificarlo.Lo faccio ora, cominciando dalla correzione: questo thread è uno dei primi risultati nel motore di ricerca (non il primo) ma il concetto ovviamente resta.
Per meglio spiegare se si continuasse sulla stessa falsariga si concluderebbe che:
– Il problema numero uno dell’universo è che “Un pene piccolo che non fa godere lo stesso” Statisticamente “”certificato”” da 15’324 commenti (altro che quelli di questa lettera)
-C’è un fortissimo consenso nella definizione d’amore, che se vero non finisce etc.etc. (Per inciso: chi non concorda è cieco)
Consenso, Clinicamente e staticamente dimostrato da circa 20440 messaggi*
—
*certo tutti i 20’440 messaggi sono di un unico utente,ma questo è un dettaglio trascurabile ;.)
**Golem si scherza, eh
Ma figurati Adam, magari si scherzasse più spesso in questo nosocomio. A me va bene anche essere l’unico a pensarlo sai? Oltre a viverlo “ovviamant”.
Hasta la vista
Trovo molto pericoloso ritenere che la scienza sia tutto ciò di cui l’uomo necessita. È vero, il prete per secoli accoglieva i bisogni degli individui, ma aveva il grande vantaggio di essere uno strumento di Dio. Lo psicologo invece deve sobbarcarsi tutti i fallimenti del caso, difficili comunque da rilevare nel breve periodo, cosí come complicato risulta comprendere quali siano i suoi successi lavorativi.
In ambito lavorativo, ho assistito innumerevoli volte a persone che cambiavano psicologo alla velocità della luce perché non si sentivano dire ciò che desideravano. Poi magari si saranno fermati quando avranno trovato un professionista-poco-professionista e molto compiacente. Tutto molto naturale, ma anche questo inficia i risultati complessivi.
No, al momento la psiche umana non può proprio essere paragonata a un polmone, un fegato o altro, per questo i risultati delle “cure” non sono equiparabili. E onestamente mi auguro che sarà sempre cosí, perché altrimenti significherebbe
Che siamo tutti dei pezzi di carne, sangue e ossa determinati da geni, sinapsi e poco altro.
La difficoltà della psicologia è che dovrebbe appunto curare il singolo individuo e non la malattia ( ammesso che ci sia poi realmente una malattia psichica da curare) ma questo è estremamente complesso e di difficile gestione.
Suzy, proprio perchè la psiche non è la milza servirebbero professionisti di livello. In realtà non è così, per tante ragioni che attengono sia alla qualità della materia insegnata, degli insegnanti e della pratica in sè.
La psicoterapia ha troppi aspetti di aleatorietà per non essere oggetto di “interpretazione” da parte di chi la pratica, cosa questa che non consente di migliorare la “resa” sul paziente. Di fatto la pratica è quella di cent’anni fa. Di recente ho citato il dibattuto caso di Bibbiano, che al di là delle posizioni ideologiche con le quali è stato “osservato”, porta con sè diverse “domande” riguardo la gestione “professionale” di quelle decisioni che hanno portato ad allontanare dei bambini dalle famiglie di origine. Non mi è difficile quindi immaginare quello che può accadere nella “terapia” sul singolo soggetto, e con quali risultati in parte qui ne abbiamo qualche indicazione. Questo nonostante la recente, rassicurante ricerca “adamitica”, con filtro.
Io penso che la psicologia può darci delle risposte e la psicoterapia ci può aiutare a vivere meglio.
Ma perchè delegarlo ad un’altra persona (psicoterapeuta) e non farlo autonomamente da soli!
Se una persona ha dei problemi e decide di iscriversi a la facoltà di psicologia per risolverli (obbiettivo non certo) e per esercitare una professione che gli garantisca di vivere (1 fava 2 piccioni), forse possiamo provarci anche noi.
Che cosa ci manca, come moralità penso che siamo messi bene l’intelligenza non ci manca, abbiamo la volontà per stare meglio e allora…
Forse qualcuno pensa che loro hanno conoscenze e intelligenza superiori alle nostre quindi..forse è meglio che controlliamo nel loro passaporto universale nella voce provenienza, solo se c’è scritto E.T. potrebbero avere un intelligenza superiore alla nostra.
Se le nevrosi sono una malattia non grave che possiamo vedere come un nemico, io vi dico che non si può sconfiggere ciò che non si conosce. E allora conosciamolo il nostro nemico.
Il guaio è che l’80% degli “psicologi” si è iscritta a quella Facoltà proprio per quei motivi: risolvere le proprie nevrosi. Non fa testo ovviamente, ma ho una cara cugina che lo ha fatto per quel motivo, ma per fortuna oggi vende vino per telefono.
L’esempio che ho fatto che la nevrosi può essere vista come un nemico è sbagliato perchè un nemico genera rabbia, emozione negativa che ostacolerebbe il miglioramento della nevrosi.
Meglio vederla per quello che è una malattia psicologica non grave, in cui il miglioramento è subordinato alla individuazione della stessa e al suo giusto trattamento psicologico.
Purtroppo sembra che i professionisti non sempre sanno fare una giusta diagnosi e quando la fanno non sempre sanno applicare la cura giusta per il paziente secondo l’OMS, ma non si può dire che la colpa è sempre del paziente.
Chi dice e pensa che la colpa sia del paziente si vede che non è mai stato realmente paziente o che aveva problematiche risolvibili abbastanza facilmente. Forse era a un livello di consapevolezza molto alto e quindi ben lontano dall’essere “un caso patologico grave”.
Per come rispondi fortunatamente tu non hai un caso patologico grave ma qui nessuno ha un caso patologico grave.
Anche chi dice a volte stupidaggini lo fa in un momento di rabbia e come diceva Aldo Fabrizi quando uno si arrabbia perde il lume della ragione (pazzia momentanea).
Sulle lapidi di alcuni partigiani italiani c’è scritto deceduto combattendo la follia nazi-fascista (follia=psicosi=più grave delle nevrosi).
Hai mai sentito parlare della psicosi della mucca pazza e adesso nascera anche la psicosi del Coronavirus.
Quindi non capisco perchè in alcuni casi anche la stessa psicosi viene vista come uno stato influenzale e in altri in modo grave.
Ma pensiamo a noi, avere una nevrosi significa avere un problema o una paura psicologica che ci porta ad essere scoraggiati e depressi ma nel momento in cui risolviamo il problema o superiamo la paura riacquistiamo fiducia in noi stessi e ci sentiamo bene con noi stessi.