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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore feliz76.
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Mi sono appena accorta che mi era sfuggito il commento di Golem. Alla domanda “perchè non hai mollato il colpo quando hai percepito la violenza” risponderei con la massima sincerità e cioè che non ho percepito fin da subito che stesse abusando di me e questo penso valga un po’ per tutte quelle che si sono trovate in situazioni del genere. Ad una persona di cui ti fidi dai sempre il beneficio del dubbio che a lungo andare diventa il classico prosciutto sugli occhi. Lui ci teneva sempre a rimarcare che quello che accadeva non aveva nessun fine nella vita reale (nel senso che non aveva nulla a che fare con una relazione) ma era tutto finalizzato alla buona riuscita della terapia e che non avrei MAI dovuto farmi strane idee, tutto contornato da racconti di persone che nel passato avevano dubitato della sua buona fede ma che si sbagliavano e che quindi non erano in grado di capire i suoi metodi. In un certo senso io volevo sentirmi finalmente all’altezza di qualcosa e lui lo sapeva.
Marc tranquillo mi interessa l’opinione di tutti, ho chiesto su un forum proprio perchè stavo iniziando ad avere qualche dubbio sulla mia terapeuta. Diciamo che anche in questo caso devo cacciare un gran coraggio e farle la domanda diretta: lei ha denunciato? Ha intenzione di farlo? Se la risposta è no, perchè?
Purtroppo per me non è facile mettere in dubbio l’operato di chi vedo come figura d’aiuto e punto di riferimento. Probabilmente la mia è solo paura di un’altra delusione e a ricominciare tutto daccapo con un’ altra professionista non riesco neanche a pensarci, sono esausta.
Luce, anche se penso che la tua psicoterapeuta non sia il massimo penso anche che trovarne una brava in base a quello che ho letto qui e in altri forum, non sia facile.
Io inizialmente non volevo dire quello che pensavo, ma non ce l’ho fatta.Sorry…
Comunque nei momenti di stanchezza non puoi fare ad esempio 3 lavori.
Nel momento di stanchezza psicologica non puoi affrontare problemi che per te al momento sembrano insormontabili.
Puoi affrontarli meglio quando riacquisti più fiducia in te stessa e più salute psicologica.
Per riacquistare salute psicologica, per il momento continuerei ad andare dall’attuale psicoterapeuta senza dirgli niente.
In realtà, Luce, la domanda l’ho fatta immaginando già che la risposta doveva essere quella che hai dato, perchè a quelle persone ci si “affida” completamente, come quando si è “innamorati”, quindi “ciechi”. Io qui ho spesso rimarcato -prima della comparsa stesso thread- che gli psicologi sono una categoria sopravvalutata se non addirittura deleteria. Uno psicologo medio può facilmente essere sostuito in meglio da un amico intelligente e sensibile che abbia un po’ di cultura. Essi stessi, come ha detto qualcuno, si portano appresso problemi psicologici che richiederebbero trattamenti psichiatrici, e molti scelgono quella facoltà proprio per queste ragioni, quasi sempre nessun risultato, se non quello di riversare sul paziente “pagante” le loro “alterazioni”.
La lettura dell’animo umano richiede un atteggiamento realmente empatico, non compatente, ma EMPATICO, che è cosa diversa, cosa rara in una relazione mercenaria. E tuttavia gli studi sono pieni di chi cerca di “capirsi” e essere capito
Non fare la domanda alla tua psicoterapeuta se ha intenzione di denunciare l’accaduto perché si capisce chiaramente che non ha intenzione di farlo.
Anche perché in questa lettera nessun psicoterapeuta ha avuto il coraggio di denunciare un collega per un comportamento di una certa gravità.
Quindi… la tua da questo punto di vista è come tutti gli altri. Però il tuo dilemma è che vuoi parlare di quello che ti è accaduto ma lei è molto vaga e cerca di evitarlo.
Una psicoterapeuta ti direbbe di parlare con la tua psicoterapeuta e chiarire per quale motivo non parlate di quello che ti è successo con il collega. Io non riesco a dirtelo perché anche se pur minima ci potrebbe essere la probabilità che ti risponda in malo modo mentre molto più probabile che sia nuovamente evasiva.
Ma se invece hai ragione tu che lei non ha paura del tuo precedente psicoterapeuta ti spiegherà e ti convincerà con una motivazione valida il motivo perché fino ad allora è stata evasiva.
Detto questo si avverte che hai una certa stima verso di lei e che quindi hai ottenuto dei miglioramenti grazie a lei. Quindi se è vero questo, io rimanderei la denuncia a data da definire, se l’attuale tua psicoterapeuta ti sta facendo migliorare anche un po’ continuerei ad andare da lei e appena ti sentirai più gaiarda e tosta ne cercherei un altra che è disposta ad affrontare il tuo problema con quel psicoterapeuta. Ma se poi le cose dovessero andar diversamente da quello che pensavi sappi che a sto mondo tutti abbiamo preso delle fregature. Io per esempio ne ho prese talmente tante che non so più dove mettele, ho provato pure a vendele ma non ce crederai nun me le vo compra nessuno…(ride arza il livello umorale è psicoterapico,sempre se non se esagera altrimenti quello cia n’antro nome)
Per Rossana, esistono varie scuole di pensiero riguardo alla psicoterapia alcune come dici tu il psicoterapeuta ascolta maggiormente e altre in cui lo psicoterapeuta dialoga con il suo paziente.
Nel primo caso se il solo sfogarsi può fare bene, mi dispiace ma allora tanto vale mettersi la fotografia del psicoterapeuta davanti e iniziare a parlare e risparmiare i soldi.
Non è bello parlare con una persona che pare muta e forse un amico sincero e intelligente potrebbe interagire meglio come dice giustamente Golem.
Questo tipo di psicoterapia morta non credo che possa portare grandi risultati.
La psicoterapia deve essere viva il paziente deve raccontare tutto e quando lo preoccupa e lo psicoterapeuta capisce i dubbi, le paure, i conflitti, deve con intelligenza e astuzia cercare di fargli capire che forse sono paure immaginarie basate su false credenze e i dubbi possono essere chiariti e i conflitti risolti.
Per capirci si va dallo psicoterapeuta per dei problemi, dopo tot. tempo se ne esce senza.
Si entra scontenti tristi, timorosi, dubbiosi, se ne esce pieni di gioia di vivere e voglia di fare.
Questa dovrebbe essere la psicoterapia, perché poi di fatto non funziona!! si dovrebbe scrivere un libro ne una lettera ne pochi commenti.
Comunque proprio perché purtroppo so, sono un po’ arrabbiato e disturbato (in questo caso è normale) di quello che vedo e che sento su questo argomento.
Ovviamente non con gli utenti di questa lettera che rispetto, ma con la categoria dei psicoterapeuti.
Se quelli seri e professionali ci sono, dovrebbero fare qualcosa. E anche qui vedo il solito comportamento menefreghista all’italiana.
Marc,
forse si potrebbe suddividere fra psicanalista e psicoterapeuta (psicologo?).
la mia esperienza è stata con una psicanalista, che si è limitata ad ascoltare, per quasi sei anni. in tal modo, pur essendoci fra noi una buona sintonia di fondo, non ha indirizzato per niente le mie scelte, limitandosi ad aiutarmi con accostamenti verbali o interpretazione di sogni. meditando in pratica ad alta voce, ho riassestato a poco a poco, a modo mio, sia il passato (avevo 29 anni quando ho iniziato) che sentimenti e sofferenze.
oggi, credo che questo tipo di terapia sia meno frequente, anche negli Stati Uniti, dove ha avuto maggior diffusione. si cercano soluzioni più rapide, e quindi ben vengano gli specialisti che s’immedesimano nel soggetto in cura e cercano di supportarlo nelle sue momentanee difficoltà o di aiutarlo a districare le matasse che gli rendono pesante l’esistenza.
la maggior difficoltà sta nella scelta del professionista serio e adatto a sé.