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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore feliz76.
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27 anni, analisi transazionale, 1 anno..perché all’epoca mi è peggiorata la depressione, cioè devo averne sviluppata tipo una maggiore, in seguito a quelle letture ho detto delle cose sbagliate, ho pensato delle cose sbagliate..ho provato tanta rabbia e paura..ho preso delle decisioni sbagliate..alcune emozioni le devo ancora bene elaborare..perché è stata una forma di terapia molto narrativa-letteraria ma non mi ha fatta stare meglio realmente in quel momento..ora di base sto abbastanza bene ma ho cambiato psicoterapia..all’epoca stavo peggio perché ho perso del tempo e opportunità di lavoro per via di queste cose..anche ora se ripenso alle tante amicizie e opportunità perse sto male..
Non riesco a rendere la cosa…in quel momento quelle cose non mi sono servite perché non era quello il motivo per cui mi ero rivolta a quella persona..con un’altra terapia avrei risolto la cosa per cui avevo cercato aiuto in molto meno tempo e senza andare a riesumare cose che non mi servivano in quel momento per stare meglio..alcune cose che ho imparato lì mi sono utili ora, ma nel mezzo sono successe tante altre cose sbagliate anche perché quella terapia mi ha messo piu ansia e tristezza che altro, era sbagliata per me in quel momento..
Debora,
grazie per il riscontro, che mi ha permesso d’imparare qualcosa sulla terapia che hai seguito e che non conoscevo.
secondo me, la scelta del professionista a cui rivolgersi per risolvere problemi a carattere psichico è forse la più difficile in assoluto, soprattutto perché si è costretti a farla in condizioni mentali non certo ottimali.
altro punto dolente è la difficoltà a non farsi influenzare, poichè modifiche alla propria essenza dovrebbero essere adottate solo a seguito di proprie consolidate convinzioni. quasi impossibile cambiare molto di sé e del proprio modo d’interagire in modo ponderato in breve tempo, pur essendo ancora molto giovani.
continua a esplorarti, per meglio conoscerti.
Ho avuto diversi anni fa un’esperienza di psicoterapia.
Gli incontri erano settimanali,
si trattava di terapia comportamentale (TC).
Dopo circa un anno e mezzo, constatando che
non vedevo risultati, anzi provavo un certo disagio, ho interrotto di mia iniziativa la terapia.
In realtà ricordo che all’inizio della terapia
la durata avrebbe dovuto essere più limitata,
ma in realtà era proseguita settimana su settimana.
Però mi sono fatta una domanda, cioè che forse
non ero io ad avere problemi, ma alcune
delle persone che avevo intorno.
Quelle che avevi intorno, più lo psicologo, quello era il problema.
Rossana cerca di dare credito al suo sapere per non sentirsi inutile cercando di accalappiare i polli qui…..
In questi giorni ho tra le mani un libro ” Il caso Marilyn M. e altri disastri della psicanalisi” …. evito di esprimermi perchè sarebbero solo insulti.
Concordo con Golem. Di tutta l’erba un fascio. Acceso.
Prima di congedarmi, vorrei concludere il mio pensiero.
Vedete fino a 2 anni fà nonostante diverse conoscenze di psicologia e psicoterapia la mia nevrosi era sempre allo stesso punto non riuscivo a migliorare perchè non riuscivo a risolvere quesiti esistenziali e a capire certi avvenimenti della mia vita.
Poi un sostanziale miglioramento , grazie anche a questa lettera in cui sono emerse aspetti inediti della categoria dei psicoterapeuti e le interessanti affermazioni di MASSIMO che penso sia l’unico che abbia gettato un fascio di luce sulla psicoterapia e i psicoterapeuti.
Essere bravi psicoterapeuti comporta la consapevolezza dei propri limiti e la capacità di fare anche più autocritica oltre ovviamente a una buona conoscenza della materia.
Sono d’accordo con Massimo anche sul fatto che questa materia sia rivista come l’introduzione di nuove regole ad esempio psicoterapeuta paziente devono essere dello stesso sesso, dire che chi non vuole andare dallo psicoterapeuta e in automatico malato perchè ciò potrebbe far pensare utilizzando la logica di Massimo che chi è sano e non vuole andare dallo psicoterapeuta come per magia diventa un malato (rivedere questa grossa caz**ta) e altre cose vanno riviste.
In sostanza essere bravi psicoterapeuti non è facile il loro compenso è giustamente corrisposto se di fronte ad un loro lavoro intellettuale si ha un oggettivo e REALE miglioramento della salute mentale che se trattasi di nevrosi (la quasi totalità) dovrebbero essere raggiunte in poco tempo.
Detto questo mi ritrovo con quello scritto nella parte finale del commento 451 di Maria Grazia, ma alla stessa Maria Grazia da persona intelligente chiederei di riflettere sulle conseguenze di certe affermazioni.
Per concludere chi riesce a migliorare in modo autonomo (impossibile per i psicoterapeuti altra grossa ca***ta) e chi andando da un BRAVO PSICOTERAPEUTA, sono 2 realtà che possono coesistere.
Marc,
concordo che la lettera è utile a chiarire parecchi punti lacunosi in una “scienza” ancora molto giovane, complessa e, senza dubbio suscettibile di miglioramenti.
tuttavia, gli psicologi hanno oggi una laurea e un anno di specializzazione mentre gli psicoterapeuti, medici e psichiatri, quattro anni di specializzazione.
qui, a mio avviso, è stata fatta davvero di tutta l’erba un fascio mischiando psicologi a psichiatri e diverse tipologie di terapia.
su un centinaio scarso di utenti che hanno interagito sul tema, quasi tutti arrabbiati (in media meno di una decina all’anno, quindi meno di uno al mese), si è messo al macero due intere categorie di professionisti del settore. soltanto una mezza dozzina di utenti ha avuto il coraggio di esporsi controcorrente…
statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di qualche anno fa affermavano che solo il 40% delle diagnosi su malattie e disturbi mentali risultava corretto e che, di questo, solo il 20% otteneva risultati di guarigione.
cure difficilissime sia da affrontare che da confutare. infatti, solo Maria, in ambito psichiatrico, ha trovato un medico disposto a sostenere la sua rivendicazione.
complimenti ad Angelica per l’azione divulgativa!
Sono d’accordo con te Angelica è forse quella che si è impegnata di più in questa lettera ma per me Massimo anche se ha scritto meno è quello che è andato più vicino alla verità, peccato che volutamente non abbia approfondito alcuni passaggi.
Se le statistiche dell’organizzazione mondiale della Sanità fossero vere, con perplessità affermerebbero che nel mondo 6 persone su 10 non ricevono una giusta diagnosi e cura , mentre 2 su 10 hanno una giusta diagnosi ma non guariscono e le altre 2 hanno una giusta diagnosi e guariscono.
Ma se posso scherzare un pò tu conosci la storia della media del pollo? te la racconto.
Se io e te andassimo a mangiare insieme e ci portano un pollo che mangi tutto te, mentre io li a guardare non ne assaggio neanche un pezzo, lo sai quale sarebbe la media aritmetica? che entrambi abbiamo mangiato mezzo pollo.
Mi spieghi perchè io ho ancora fame? Queste medie aritmetiche potrebbero nascondere che forse in Italia la situazione è ancora peggiore mentre ad esempio secondo uno psicologo del Kansas in Papua Nuova Guinea l’indice della depressione è quasi inesistente o nullo.
La poca efficacia della psicoterapia è da ricercare dalle asserzioni fatte da Massimo, se non farà autocritica rimarra sempre giovane