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Comportamento scorretto di uno psicologo, come denunciare il fatto?

di feliz76
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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 835 commenti

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  1. 191
    Golem -

    Vabbé, dimentica. Non sei stupida, non più di quelli che pensano che gli psicologi siano lì per aiutarci quando spesso sono i primi ad averne bisogno.
    Non sono medici prima di tutto e già questo dovrebbe mettere sul chi va là.
    Avessi avuto un buon amico normalmente equilibrato con cui parlare, avresti risparmiato quanto meno.

  2. 192
    Yog -

    Più che sul “chi va là” ci si dovrebbe mettere sul “ma va là” …

  3. 193
    noname -

    a 27 anni ho avuto un “lutto”…morale della favola chiedo al medico di famiglia un consiglio su un “professionista” e mi ritrovo dal classico psicoanalista brutto sfigato e senza una vita, calvo e alto si e no 1.70 insomma uno di quelli che si è buttato sulla psicoanalisi per salvarsi la vita, il vigliacco è riuscito solo a provocarmi uno scompenso psicotico ma le frasi uscite in analisi erano talmente “a senso unico” che l’analisi era riferita a se stesso e non a me…io ero solo un senza famiglia senza una base e molto vulnerabile…sono scappato dalla “terapia” dopo meno di 6 mesi ma i suoi danni li aveva fatti…il pezzo di mer*** continua tranquillamente a lavorare privatamente e in una struttura pubblica io ora ho 42 anni e una vita che da allora è andata a rotoli…ho una laurea di quelle impegnative e non sono ne uno senza spina dorsale ne un buontempone quindi scrivo con cognizione di causa e consapevole delle dinamiche di un’analisi fatta da una “brutta” persona che in realtà ha problemi con se stesso (non è una proiezione!). Se alla prima seduta chi dovrebbe aiutarvi non vi piace ho sentite che c’è qualcosa “che non va” salutate e andatevene anche se è un terapeuta inserito lavorativamente parlando

  4. 194
    Angelica -

    Lo psicoterapeuta di ieri è inserito lavorativamente , perchè vi erano in passato buone opportunità lavorative,erano pochi, ma questi non hanno alcuna formazione specifica. Oggi invece sono in tanti,con una supposta formazione e professionalità, che “loro” dicono adeguata, ma non è spendibile in altri Paese Europei. Per questi ultimi non ci sono più le stesse opportunità lavorative di un tempo e la maggior parte è a spasso, cercando di sbarcare il lunario. Ciò che unisce le generazioni di psicoterapeuti italiani ieri e oggi è la mancanza di una formazione e professionalità adeguata. I danni e le sofferenze per i pazienti-clienti sono gli stessi. L’unica differenza è il paziente in sè.Io 20 anni sono entrata in contatto con i “vecchi” per dolorosi fatti della mia famiglia, l’impatto del loro “lavoro” su di me è stato devastante emotivamente, anche perchè avevo 26 . Anch’io con Noname sono scappata e ho costruito la mia vita. Ma poi ci ho riprovato, altra regione d’Italia, altra epoca, nella mia ingenua mente non poteva essere peggio di 20 anni fa. :-). L’esperienza di tre anni fa , ha personalmente chiuso un ciclo della mia vita.Un’esperienza brutta e negativa, ma un importante momento di osservazione e riflessione,non devastante come quella di 20 anni fa,ma perchè ora ho 46 anni. I terapeuti ……sono peggio …….sono “formati”, a differenza di quelli del passato, e usano la loro formazione per “fottere” meglio i clienti-pazienti, sono addestrati a simulare meglio il loro comportamento non verbale …….più arroganti, più presuntuosi, più ignoranti emotivamente, competenti su come fottere emotivamente il cliente-paziente con delle specifiche tecniche, più giovani, più narcisisti……….anche più disperati ……I clienti-pazienti, però non sono più quelli di una volta……..cominciano persino a dire la loro……:-) e senza l’intermediazioni e interpretazioni dello PSICOLOGO. Ciao a tutti e buona domenica.

  5. 195
    Angelica -

    Per Noname
    Ciao , se hanno intenzione di fotterti, lo fanno, non manifestando apertamente i loro obiettivi,e simulano, mostrandosi nei primi colloqui ” meravigliosi”, cercano il consenso della parte critica del tuo cervello, per poi provare dei blocchi in questo e simultaneamente entrano nella parte inconscia, con un certo tipo di comunicazione, poi a poco a poco senza che tu ti accorga ti rendono sempre più confuso e disorientato e quindi più dipendente da loro.
    Non sempre il primo colloquio può essere indicativo………sanno come occultarsi e renderti debole e impotente, se vogliono, ne hanno gli strumenti.

  6. 196
    Claudia -

    Credevo non ci fossero così tanti casi di cattiva psicoterapia. Quando successe 16 anni fa non ci potevo credere e certe ferite si risentono a distanza di anni. Dopo quasi tre anni di psicoterapia 3 volte a settimana, un giorno, di punto in bianco la ‘cara’dottoressa mi disse che sarebbe finita quel giorno perché aveva discusso con mio padre, e con il resto della mia famiglia, che chiedeva solo una riduzione delle sedute perché per la nostra famiglia era un un impegno economicamente gravoso. La mia vita era decollata ed era vigorosa graxie a quel percorso.
    Non si può descrivere il dolore uscendo, da quella camera, percorrendo quella via e quella dei futuri anni a venire per risanare quello strappo insensato.
    Sarebbe iniziato un calvario mai immaginato. Dopo due mesi crollo. Allora mi fu consigliata l’ipnosi dinamica, avrebbe risparmiato anni di analisi… ma quando mai, solo chiacchiere
    Allora un analisi di gruppo per ben 5 anni e poi altri 5 in analisi individuale… senza ad arrivare ad una risoluzione del transfert, psicotica, così cambio terapeuta, una donna che dopo un anno e mezzo mi dice lei si deve rivolgere al servizio territoriale perché quest’anno non ha saputo sostenere le pause estive… detto da una psicanalista jungiana
    potrei scrivere un libro della disumanità di certi cosdiddetti professionisti. Le amare esperienze, i danni, le ferite da loro provocati, professionisti della relazioni che infangano e offendono proprio la relazione umana fondamento del benessere psicologico dell’essere umano.

  7. 197
    Yog -

    Beh, ma sai che al posto di una seduta dallo psicologo ti puoi sfioppare due bocce di narda? Scoltammè, forse bisogna ponderare bene costi e benefici.

  8. 198
    clio -

    Salve a tutti.
    Anni fa, reduce da una travagliata storia sentimentale, mi sono ritrovata nella condizione di dover chiedere aiuto ad una psicologa sez. antiviolenza. All’epoca stavo molto molto male: fragilità 100 – razionalità 0. Mi rendo conto anche del fatto di essere stata orientata male, nel senso che per la mia storia non avrei dovuto affidarmi totalmente ad un servizio di antiviolenza. Dopo mesi di sedute stavo sempre più male, ero sprofondata in una tristezza senza via d’uscita. Mi sentivo giudicata da questa psicologa, mi ripeteva che dovevo cambiare città, che dovevo darmi una mossa, che la mia personalità era caratterizzata da inclinazioni negative, che era tutta colpa dei miei genitori se avevo fatto certe scelte… La sua conclusione era sempre negativa. Io mi presentavo come un disastro e lei mi confermava tale. Un giorno ho confidato ad un’amica, impegnata nei servizi sociali, del percorso che avevo intrapreso con questa psicologa. Lei mi ha consigliato vivamente di interrompere le sedute e magari di rivolgermi ad un altro professionista. Ho seguito il suo consiglio. Ho iniziato un percorso di psicoterapia con uno psicologo cognitivo-comportamentale. Sono rinata: dopo circa un anno ho concluso le sedute e sto molto bene. Sono passati anni.. ma di tanto in tanto quella psicologa continua ad inviarmi mail con saluti od auguri (ad oggi 4 mail) seguiti da un copia e incolla di mie mail, molto tristi, che le inviavo quando ero in terapia presso il suo studio.
    Premetto che ho superato quella fase… ma ogni volta è un tuffo in un passato abbastanza spiacevole e ripeto triste. Non ho mai risposto alle mail e purtroppo le ho anche cancellate, confidando nell’ intelligenza di chi non riceve risposta a non essere invadente. Ma adesso basta. Ho pensato di scriverle lanciandole input di riflessione sulla sua professionalità ed anche sulla sua personalità, oppure di scrivere all’Albo di riferimento anche se non mi ha mai rilasciato fatture. Voi cosa…

  9. 199
    Yog -

    …cosa faremmo? Semplicemente imposteremmo la mail del mittente come spam. Fine del problema. Magari però controlla che non ti stia mandando le fatture, perché quando fai il 730 ti servono.

  10. 200
    angela -

    Cara Angelica,son parte del club anche io, abusata psicologicamente da una psicoterapeuta meschina.
    Nel golgota da me vissuto,dopo essere scappata dallo studio della pazza,ho provato e conosciuto diversi psicologi e psicoterapeuti e purtroppo l’aria che tira è molto deludente e ritrovo molto di quello che avete scritto.
    La sanità pubblica…un delirante colabrodo… nel privato,manipolatori e tecniche di mindfucking un po ovunque.
    In questi casi,una volta che ti han fottuto il cervello ti salva solo l’istinto,se ci si sente male,un qualsiasi tipo di male,usciti dal loro studio.Cambiare. Purtroppo l’ingenuità è il dono dei puri di cuore,ma anche il perno su cui fanno presa questi esseri meschini.
    Loro si difendono tra di loro,alcuni sono vittima loro stessi del sistema,e temono che schierarsi contro un loro collega li possa mettere in pericolo,fuori dalla setta in cui sono.
    Esitono psicologi e psicoterapeuti plagiati dalle loro scuole come se fossero sette di appartenenza,uscirne equivale a perdere tutto.
    Esistono psicologi che con coraggio si riappropriano del loro cuore e cambiano rotta,scelgono il bene.
    Esistono un sacco di cose.
    Ma la mia esperienza mi ha lasciato davvero un bel po di avversione verso la categoria,che può essere tranquillamente paragonata a quella degli idraulici,dove per carità ci sono anche quelli onesti,ma per trovarli ce ne vuole… 30.00 euro per la chiamata… altre 20.00 per un finto filtro otturato.. etc etc..
    certo l’idraulico spella solo soldi.. gli psycomatti spellano l’anima.
    mi consola il commento di Pippo che riporto.
    “Sono però abbastanza convinto che il tutto sarebbe saltato fuori da sè con la crescita e gli anni a venire senza bisogno di alcun altro trauma. Un mio prof universitario diceva saggiamente che nella vita vale il “principio di conservazione delle difficoltà”, se le aggiri tornano e fanno ancora più male, quindi mi sono messo l’anima in pace e sono andato avanti…” d’accordo per la creazione di un…

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