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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore feliz76.
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Io consiglio a tutti di pensare con la propria testa, di fare scelte autonome anche a rischio di sbagliare e tornare indietro, a sviluppare capacità critiche e agire secondo coscienza: non esiste un punto di vista universale, ma la verità del soggetto che è artefice della propria vita con le sue scelte…gli psicologi tendono invece a far agire il paziente con il punto di vista del terapeuta e non a trovare una soluzione autonoma da parte del paziente…
Errore su parte sinistra e destra del cervello.
Chiarisco e rettifico
Emisfero sinistro (conscio):funzione logico-razionale (sequenziale, analitica, deduttiva); Emisfero Destro(inconscio): funzione intuitiva-olistica (cioè sintetica, globalizzante, induttiva).
Ebbene la parte logico razionale(sinistra) con certi scorretti trucchetti è quella che va più facilmente in tilt, basta disorientarla, destabilizzarla e confonderla, facendo leva anche sulle emozioni come paura e senso di colpa, o usando gli automatismi scoperti da Cialdini, così ti hanno bella e mindfucking. I “suggerimenti” dei manipolatori, truffatori, santoni, psicoterapeuti, vengono recepiti passivamente dalla parte destra senza che quasi tu te ne accorga. Per esempio, sapevate che se si usa l’imperativo, dando quindi un comando, all’interno di una frase complessa, che di per sè può non avere logica,succede che da una lato la tua mente razionale e sequenziale si perde a cercare il nesso logico,mentre il comando arriva direttamente alla tua parte inconscia. Questo giochetto mi è stato fatto, ovviamente con un tono di voce pacato e “gentile”. Mi veniva indicato cosa dovessi o non dovessi fare.L’ invadenza stava andando talmente oltre, che mi è stato detto di chiedere un permesso a lavoro per partecipare alla sessione. Ho avuto altri “suggerimenti”, che rientravano nell’ambito della mia vita privata e della mia libertà di scelta. Quindi attenti, state veramente attenti…….
io ho denunciato la psicologa tramite un avvocato, ma hanno chiesto una perizia fatta da un medico competente, ne ho girati 6 ma nessuno ha voluto farmi la perizia rifiutamdosi a priori di andare contro una collega, anche se mi dicevano che io avevo piena ragione, ma tutti i medici possono sbagliare, così mi rispondevano, sono mafiosi e malati più della gente comune, fatevi furbi e vendicatevi sul momento.
Nel mio caso ci fu una commistione di elementi di saggezza e buon senso unita a frasi molto ambigue che generavano dubbi e perlessità e invitavano a continuare la terapia psicodinamica quanto basta a genererare dipendenza ed effetti iatrogeni. Ovviamente non c’era nessun consenso informato su modalità e durata della terapia. Alla fine mi son detto perchè dovevo recitare io la parte dello sfigato quando c’è gente che le difficoltà le supera da solo, cosìmi sono preso le cose a mio avviso giuste ed ho scartato quelle sbagliate. Sono però abbastanza convinto che il tutto sarebbe saltato fuori da sè con la crescita e gli anni a venire senza bisogno di alcun altro trauma. Un mio prof universitario diceva saggiamente che nella vita vale il “principio di conservazione delle difficoltà”, se le aggiri tornano e fanno ancora più male, quindi mi sono messo l’anima in pace e sono andato avanti…
Non c’è bisogno di “vendicarsi” sul momento basta solo diffondere la cultura psicologica e psicoterapica in modo che diventi chiaro a tutti il funzionamento della terapia con i suoi meccanismi svelando così i suoi meccanismi truffa, di seduzione e suggestione, al pari di quanto accade ad esempio in crittografia dove gli algoritmi di cifratura sono noti per evidenziarne le debolezze intrinseche, mentre la logica e la ragione sono ben altra cosa…
Io non so se considerarli dementi o perversi. In realtà entrambi. Cara Maria se io avessi avuto la prontezza a registrare le telefonate, avrei fatto vedere alle cialtrone i sorci verdi. Ma da persona sana …..come avrei potuto immaginare un tale livello di perversione!!!!!!Comunque avranno risposta da me, non certo con l’avvocato, che non porta a nulla, ma avranno risposta………Da allora……… nel mio cellulare c’è un registratore di chiamate. Dagli errori si impara.
A proposito di psicoterapia cognitiva: l’ho fatta, ma ho paura che l’eccesso di razionalizzazione faccia altrettranto male dell’analisi psicodinamica…meglio lasciar andare andare il cervello ed essere un pò Nietschiani dando priorità alla dimensione istintuale…spesso si vive meglio ad essere menefreghisti e non eccessivamente gentili e corretti…
Per quanto riguarda la psicodinamica ritengo ormai che sia concettualmente sbagliato guardare eccessivamente al passato come ricerca delle cause del disturbo (e qui il cognitivismo sta’ un passo avanti individuando le cause nel presente) perchè il passato, con tutto il suo carico positivo e negativo, può essere lo stimolo ovvero la molla ad andare avanti senza necessità di elaborarlo oltremodo.
L’altra cosa che mi sembra utile sottolineare, spezzando una lancia a favore della psicologia, è che certamente esistono dei meccanismi funzionali e disfunzionali che guidano la psiche umana che secondo me sono legati alla volontà di vivere in senso schopenauriano, alla volontà di potenza in senso nietschiano, al senso di colpa, al senso di responsabilità, dovere e piacere…gli psicofarmaci secondo me vanno a stimolare questi meccanismi, ma se vanno a stimolare quelli disfunzionali quali autoaggressività e autodistruzione innescati da eventi di vita nefasti allora amplificano il malessere da cui la necessità di intervenire sia sul piano psicologico che biologico…il problema è che psicoterapie praticate non mi sembrano oneste da questo punto di vista e tentano di prolungare il più possibile la terapia facendo danni, a meno che non si trovi il terapeuta giusto. Sotto questo punto di vista la psicoterapia è un rischio ovvero può alleviare un malessere favorendo una sorta di guarigione spontanea con recupero dell’autostima, ma lo può anche peggiorare.
Dispiace sentirle queste storie di “malasanità” che solo uno come me puo capire e non altri psicologi che parlano per partito preso. Appurato che la giustizia non è di questo mondo penso sinceramente che deformazioni professionali del genere siano un disonore una vergogna e un insulto verso persone che questa vita l hanno affrontata seriamente. Sono allo stesso tempo sicuro del fatto che non è giusto che per colpa di taluni individui si debbano giudicare male anche quelle persone magnifiche che questo mestiere lo sanno fare, perchè han buon animo e cuore! E questo lo sto dicendo da “cliente” derubato della sua privacy e della sua integrità morale nel periodo piu delicato della mia vita.
“il problema è che le psicoterapie praticate non mi sembrano oneste da questo punto di vista e tentano di prolungare il più possibile la terapia facendo danni, a meno che non si trovi il terapeuta giusto.” (Lollo)
Non andate dagli psicologi. 9 su 10 vi fanno più guai di quelli che dovreste risolvere.
Meglio il parrucchiere. E costa meno.
Racconto in breve la mia storia che risale a circa 20 anni fa.
Vengo in contatto con uno psicologo tramite un medico dietista che lavorava presso un’azienda ospedaliera. Dopo un primo incontro presso l’azienda ospedaliera, il servizio di psicologia chiude e io perdo i contatti con lo psicologo. Riprendo i contatti mesi dopo grazie al medico dietista, e comincio un percorso privato che dura circa tre anni. Col senno di poi alcune segnali strani me li aveva mandati in questo lungo periodo, ma erano molto sottili e io non li ho voluti vedere.
Vado a vivere da sola (prima convivevo con una collega) e dopo un certo periodo lo psicologo mi chiede se poteva passare da casa a portarmi dei documenti. Era già successo in precedenza, quindi non mi è sembrato strano. Entrato in casa comincia a chiedermi se avevo mai fatto Petting con qualcuno….. non sapevo bene cosa fare. In effetti mi piaceva come persona ma sapevo perfettamente che quello che mi stava chiedendo era “DECISAMENTE” strano. Da quel momento i rapporti a livello professionale si sono ovviamente interrotti.
Abbiamo cominciato una relazione stranissima, che io ho vissuto in modo particolare. Mi sembrava molto che lui avesse voglia di “sfogarsi” con giochi erotici e a me non dispiaceva.
Nel frattempo conosco il mio attuale marito e ci mettiamo insieme.
Ricordo perfettamente l’ultima volta che ci siamo visti. Mi ha chiesto di fare per un’ultima volta uno dei suoi “giochi” tanto il mio compagno non lo avrebbe mai saputo. Io gli ho risposto che, forse si …. il mio compagno non lo avrebbe saputo ma io si….. e quindi non avevo nessuna intenzione di continuare, almeno non nei termini che lui mi chiedeva.
E’ una situazione sbagliata ma mi rendo conto che io la ho accettata. Ma mi chiedo: se lo ha fatto con me è possibile che l’abbia fatto con altre. E’ questo che mi ha fatto sentire in colpa in questi anni. Dirlo o non dirlo? So che è ancora psicoterapeuta per un servizio pubblico.