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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore feliz76.
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Viviamo in un mondo difficile dove ammalarsi dentro è molto facile (basta fare piccoli errori come scelte sbagliate in amore o sul lavoro), ma uscirne è molto più difficile…spesso le psicoterapie cercano di mettere una pezza al disturbo in maniera anche discutibile, a volte se ne esce coi farmaci, a volte con tutte e due, a volte il problema si ripresenta negli anni…io penso che ne esca con la razionalità e cercando di evitare forti stress…in questo momento sono senza lavoro e il problema è stare dentro casa senza uscire con uno scopo utile tipo il lavoro…inutile che lo psicologo mi dice di uscire se poi stò peggio e ho la sensazione di farmi del male…
E’ comunque un dovere farlo. Sempre….
Il nostro dovere è fare qualcosa di costruttivo……..e non, non fare niente. Fare un esposto all’Albo vuol dire non fare nulla, né per noi né per gli altri. A meno che non cominciamo ad avere prove concrete, come delle registrazione sarà sempre la nostra parola contro la loro. Tanti hanno già avuto questa esperienza………e continuare a perseverare…….facendo il nostro dovere, ci rende ancora quelle pecore, che questi personaggi pensano che siamo.
“L’uomo è socialmente cattivo.
L’uomo è socialmente cattivo, un cattivo soggetto. E quando trova una tortora, qualcuno che parla troppo piano, qualcuno che piange, gli butta addosso le proprie colpe, e, così, nascono i pazzi. Perchè la pazzia, amici miei, non esiste. Esiste soltanto nei riflessi onirici del sonno e in quel terrore che abbiamo tutti, inveterato, di perdere la nostra ragione.”
da L’altra verità. Diario di una diversa
Alda Merini
io adoro alda merini, ma in questo caso non fare nulla corrisponde a pura omertà,paura di non essere creduti, pensare appunto tanto non serve a niente. io lo posso dire per esperienza personale.
FATTE L’ESPOSTO ALL’ORDINE SEMPRE.
SE TUTTI LO FACESSERO,E UNO E DUE E PIU’ ESPOSTI, IL PROFESSIONISTA VERRA’ IRRADIATO.
SE NESSUNO LO FA NON POTRA’ MAI SUCCEDERE.
QUINDI RIPETO FATELO, SEMPRE
Comunque devo dire che l’analisi psicoanalitica è distruttiva perchè ti fa tornare indietro piuttosto che andare avanti, ti fa rivivere drammi del passato quando non dovresti e poi rimani infognato nel passato. Freud al pari di Nietsche e Schopenauer è considerato un distruttivo non un costruttivo. Quel che conta è fare progetti, andare avanti e non fare mai il passo più lungo della gamba…
Lavoro con una psicologa e sono un professionista in un campo affine delle scienze umane, studio logica ed epistemologia per comprendere le caratteristiche del ragionamento corretto, scientifico e dimostrato. So dalla teoria (la logica è scienza), che le analisi degli psicologi fondano spesso su scorrettezze di ragionamento di ogni genere. Sono cioè meno che scienza, il nome tecnico è paralogismi. Oltre a questo so dall’esperienza (conosco il retrostante) che nei confronti del cliente vengono commesse scorrettezze etiche continue, senza nessuna remora e per prassi. Vi comunico inoltre che gli stessi tribunali minorili, fondano il giudizio su tesi non provate di psicologi e…il giudice è uno psicologo! Dimostrare questo è tuttavia complicato e pericoloso. Morale: attenzione perché i manicomi sono stati chiusi ma per mandare in manicomio le persone bastava una diagnosi infondata e queste sono rimaste. La psicologia clinica è un’illusione e si sta avvicinando sempre di più alle prassi giuridiche, professionali e politiche. Gli psicologi sono tuttavia, spesso in buona fede, e credono a torto di sapere e di diagnosticare. Le scorrettezze etiche sono spesso giustificate dalle etiche deboli delle teorie, assunte per convenienza, ignoranza e per mancanza di competenze critiche. Comunque, il mio consiglio è di riderci sopra…provate una scienza vera e un’etica vera e vedrete che soddisfazione!!!
Per Massimo.
Interessante il tuo intervento e la tua analisi. Avevo compreso anch’io, che le scorrettezze etiche nei confronti dei clienti sono una prassi, e non, come ci raccontano che “solo alcuni ” le commettono. Comprendi però…….che se fai della situazione un pura analisi intellettuale, ci puoi ridere sopra, se hai subìto, “Le scorrettezze etiche sono spesso giustificate dalle etiche deboli delle teorie, assunte per convenienza, ignoranza e per mancanza di competenze critiche.”, allora il riderci sopra non è possibile. Soprattutto quando tu ti sei posta davanti alla loro “competenza” con aspettative, correttezza e impegno, magari avendo letto e studiato vari testi ,analizzato te stessa, persino più di quanto loro facciano con sè stessi,(di questo te ne rendi conto solo dopo).Ti sei trovata davanti insomma dei MEDIOCRI e pure malintenzionati, che usano, per loro evidente convenienza, come tu dici, la tua sofferenza e il tuo bisogno. Ovviamente trovandoti in una relazione asimmetrica di potere, lo comprendi nel tempo, dopo aver perso energie, stabilità, sicurezza in te stessa, e non dimentichiamo, denaro.In sostanza ti ritrovi a peggiorare e a soffrire di più di quando non eri in terapia. Sei in perdita da tutti i punti di vista e non capisci il perché ……..Poi quando parli di questa sofferenza e incertezza a voler continuare la terapia con il tuo psicoterapeuta, lui/lei “ti rassicurerà” con la solita panzana “della resistenza del cliente al cambiamento”, e tante altre cavolate, che colpevolizzano e confondono le capacità critiche del cliente. Capisci……è veramente difficile riderci sopra. Anche quello che accade nei tribunali minorili, lo scandalo…sta cominciando a trapelare dai continui casi di gente che si vede togliere i figli per nulla, per mettere i bambini in case famiglia. E chi ci lavora nella case famiglia? C’è un giro di soldi incredibile…….Come si può riuscire a ridere di tutto questo?
Psicologi neutrali eh…
A proposito di tribunali, PAS e diagnosi di psicologi e affini.
http://www.movimentoinfanzia.it/category/limpostura-della-pas/
Articolo: Pas-siamo oltre
a cura di Vittoria Camboni
Un articolo della Dott.ssa Serenella Pignotti
riderci su?
Io parlo di psicoterapeuti che raccontano la loro vita, che dicono di esserti amico, che approfittano anche con le mani della debole situazione del paziente, che vuole vederti anche al di fuori del contesto…..
Una schifezza