Vi annuncio che sarà una lettera un po’ strana e inusuale.
Bene la mia perplessità riguarda una cosa che ho notato nelle femmine che è diversa dai maschi.
Quando si gioca a giochi tipo da tavolo o per smartphone se si sfidano due maschi c’è una competizione modesta del tipo “si gioca per giocare” e lo stesso vale per quando si affrontano due ragazze.
Quando invece si sfidano una maschio e una femmina ecco tutto sembra più competitivo, da parte di lei ovviamente. Noto che se un maschio vince non è così soddisfatto come quando è lei a vincere. Se una ragazza batte un maschio si sente strasoddisfatta. Incredibile.
Vi porto un esempio più concreto: qualche giorno fa ho fatto qualche partita a scala quaranta con un’amica della mia ragazza e lei mi ha stracciato; se avessi vinto io non avrei detto veramente nulla, è un gioco per passare il tempo, lei invece ha cominciato a esaltarsi e a schernirmi (in modo simpatico ovviamente però lo ha fatto). Io le ho detto che avevo giocato senza concentrazione giusto per fare qualcosa e lei mi ha detto “si certo come no, non ammetti che hai perso perchè sono più forte di te, sei il solito maschio che pensa di essere più intelligente in tutto”. BHa senza parole, poi va bhe che è vero che di solito i maschi sono più vincenti delle donne, però questa è un altra storia; non capisco questa competizione spietata.
Vorrei sentire soprattutto le opinioni di voi donne/ragazze: quando vi è capitato di battere un maschio (se vi è capitato) avete provato una speciale soddisfazione e avete infierito oppure no? E come spiegate questo comportamento?
Pura ricerca filosofica ed empirica. Buona serata.
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Categorie: - Relazioni - Riflessioni
Il punto è un altro. Almeno secondo me. Per la donna la perseveranza nel bene significa la fine della guerra e quindi il trionfo dei suoi sogni di bambina. Non tutti gli uomini hanno la sensibilità per capirlo. E’ anche vero che quando mi guardo intorno toto che questo mondo interiore viene proiettato all’esterno con troppa superficialità. Accade così che quella he sembrava un’esistenza grigia e monotoca comincia colorarsi di tinte troppo forti da sostenere per la psiche umana. Ci sono gli artisti che si fanno interpreti di una visione antiretorica e visionaria. Ne è un esempio la scuola romana. Scipione nel ritratto del cardinal decano mette a nudo quella che lui definisce la bellezza intangibile dei personaggi divini. La realtà tattile, per sua stessa ammissione, è terribile. Scipione rielabora la pittura di El Greco perché è innamorato della bellezza divina e vuole cogliere il dolore e la sofferenza di chi conserva dentro di se quanto di sacro c’è nella persona umana e malgrado tutto finisce per corrompersi. Per dire che quando il male ci circonda, quando il mondo prende il sopravvento su di noi, finisce per sconvolgere le nostre menti e traviare i desideri del nostro cuore. Anche Mafai parla del bisogno di avvicinarsi alla realtà come a un “mondo miracoloso ed essenziale che non s’inventa ma è necessario trovare”. Allora, un conto è muoversi all’interno di spazi sontuosi che potrebbero apparire come la misura di una nostalgia del cielo, che però abbiamo saputo coltivare, e un conto è pretendere di vivere in uno stato di perenne nostalgia che porta ad essere insoddisfatti di tutto e di tutti. Trovare quel mondo significa trovare la pace. Non è possibile crearne a nostra volta uno uguale. Umanamente contribuiamo a realizzare il nostro monumento, senza tuttavia essere felici. Perché se diciamo che l’uomo è un animale sociale non possiamo esimerci dal pensare che non vive bene quando non riesce ad entrare in relazione con gli altri.
Hai sbagliato tu a formulare la domanda. Il punto è un altro, e ti è stato chiarito direi.
Il punto è un altro ancora. Se passi il tempo con le femmine giocando a scalaquaranta, hbé, fanno benissimo a sfotterti. Piuttosto fai una gara a chi si sbomba più narda in un quarto d’ora, lì hai il vantaggio di avere quasi il doppio di ADH.
Io devo confessare che una volta una mia amica
l’ho lasciata vincere, per due motivi, uno per vederla
così contenta, due… così avevo motivo per complimentarmi
con tanto di bacio e abbraccio…
Non avrei avuto queste soddisfazioni se avessi vinto io…;)