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Lettera pubblicata il 25 Giugno 2021. L'autore, catasterismo, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro Geko, innanzitutto grazie per il fiore.Era nella mia mano e mi ha fatto stare meglio leggere le parole di qualcuno che capiva la mia profondità.Ti ringrazio anche per la richiesta di diventare amici, ma devo rifiutarla.Poiché siamo entrambi dietro uno schermo e non mi posso fidare, come anche tu non dovresti fidarti di me.Poi mi piace rimanere anonima, con un nome in codice come una spia.La gente mi legge ma non sa chi sono veramente. Mi affascina rimanere celata, non essere svelata del tutto.Se mi permetti di darti un consiglio, cerca amici tra persone che esistono realmente intorno a te. Hai una sensibilità magnifica, ci sta chi si riesce a connettere a una sensibilità come la tua.Secondo me gli umani sensibili e profondi e che regalano fiori piacciono agli altri umani.Cerca persone di cui ti puoi fidare perché le hai viste in volto e le conosci almeno un po’.Sarebbe bello se molte più persone avessero una rete di amicizie non in rete ma nella realtà. Buona serata.
Ciao Cataterismo,
in realtà non é mio solito cercare amici né qui né altrove. Sono in una fase della vita che assomiglia più ad un campo di guerra con relative dinamiche. Le amicizie mi mancano ma non sono purtroppo il primo dei miei pensieri. Vivo molto lontano dall’ Italia . Sono abbastanza deluso dai rapporti umani in generale, specialmente dalle amicizie che credevo essere sincere. Il fatto che viva all’estero insieme alle differenze culturali che ne conseguono, rende comunque impossibile trovare qualcuno col quale comprendersi davvero. Fatta questa premessa abbastanza superflua, é sempre difficile trovare qualcuno ( o qualcosa) che viaggi sulle nostre stesse frequenze, anche in Italia. Almeno quanto é difficile trovare un diamante in miniera. La verità é che non mi importa conoscere davvero nessuno, ciò che mi interessa é quel che non conosco dell’altro, é la “parte mancante” a sucitare/rivelare senza orpelli di alcun genere l’ amicizia più sincera.
É un’utopia conoscersi senza conoscersi mai, forse avrei dovuto chiederti se ti va di non essere amici? Non essere nulla come lo spazio che intercorre tra le stelle. In ogni caso credo fermamente che i migliori rapporti Umani siano appunto quelli che non eistono, ad esistere di più.
Buon proseguimento
Geko
Geko,
cercando qui momentanea compagnia e distrazione dai miei guai, immergendomi spesso in quelli altrui, in una ventina d’anni di frequentazione del sito ho avuto la sorpresa di trovare due amici virtuali, che ho poi trasposto nel reale, e parecchi altri amici virtuali, che sono rimasti tali.
è importante saper valutare le differenze fra il virtuale e il reale, così come quella fra gli ideali e le remote possibilità di vederli concretizzati. di buon senso la prudenza nell’aprirsi a sconosciuti. al di là di questo aspetto, da non sottovalutare, al momento Catasterismo sembra non sentire il bisogno di condividere più di tanto la sua “profondità”. sa cosa vuole e come ottenerla. a lei basta così!
i migliori rapporti umani sono quelli che sappiamo coltivare, innanzitutto in noi stessi, anche se non sempre sono corrisposti in egual misura o con la stessa intensità.
Ciai Catasterismo, come stai?
Ciao Geko, salve. Perdonami, leggo solo ora. Dentro di me è ancora tutto spento. Mi accorgo sempre di più di quanto sia impossibile la mia vita senza di lui. Ho compiuto l’età che lui aveva quando è morto e non mi sento alla sua altezza. Mi viene da pensare a come lui era alla mia età e io non sono nemmeno un decimo di quello che era lui. Penso di non meritarmi la possibilità di vivere. Lui la dovrebbe avere, non io. é tutto carico di un pesante e sporco senso di colpa. Ogni mio gesto, ogni mia emozione. Vorrei uccidere tutto ciò che provo. Detesto persino guardarmi allo specchio. Detesto esistere al suo posto.
Oggi però mio padre ha sorriso, ed era così bello e così leggero e sereno. Per un secondo, in quell’attimo in cui mio padre era così luminoso, penso di essere stata felice. Mi manca essere felice in maniera spontanea e calma. Mi sento un po’ un fallimento di persona. Però dai bando alla ciance, mi fa piacere risentirti. E colgo l’occasione per chiederti come stai.
Se hai tempo, raccontami qualcosa della tua vita degli ultimi mesi. Sarei felice di leggerti.
Intanto auguro a tutti una serena giornata (nonostante ormai sia sera ahaha). Allora facciamo che vi auguro una serena notte ahahaah. Spero sinceramente stiate tutti bene.
P.S.
Avrei un altro consiglio musicale per voi ahahah
Vi consiglio di sentirvi Fix you cantanta da i Coldplay e da Ed sheeran dal vivo allo Shepherd’s Bush Empire. Io piango ogni volta che sento quell’interpretazione, ogni volta che mi arriva al cuore. ahahah
Ciao Catasterismo, come stai? A queste vorticose sofferenze, nostalgie, rimpianti, dolori e tenerezze l’unica risposta che riesco a trovare è di reagire con altrettanta dolcezza. Sono giorni, mesi e anni che so di dover fare del bene e forse è arrivato il momento di creare i giusti presupposti per rendere felice qualcuno, e per rendere anche un solo minuto della mia vita degno di essere vissuto. Dico questo perché se ciò che dici e’vero, se detesti esistere, se vuoi sparire come sostieni, allora sparisci in un gesto di tenerezza assoluta ed eroica nei confronti di qualcuno. In questo mare di sofferenza l’unica salvezza è rivolgere lo sguardo altrove, dissolversi in un gesto ribelle d’ amore, rompendo gli schemi, facendo felice chi magari sta soffrendo come noi. Il resto non conta davvero nulla, anche le nostre sofferenze rimangono mute e inascoltate. Fare del bene è secondo me l’ unica scialuppa di salvataggio rimasta disponibile
purtroppo sono piccolo come un granello di sabbia, vorrei fare di più ma ho troppi limiti. Ti mando un abbraccio grande da fratello maggiore che sono, non posso fare altro che volerti bene
p.s. io come sto? Come un Picasso qualsiasi costretto ad occuparsi di cazzate dalla mattina alla sera mentre elucubro, quasi arreso, l’ ennesima fuga
https://www.youtube.com/watch?v=n6fE16sf574
“Nel mezzo dell’inverno, ho scoperto che dentro di me c’era un’estate invincibile.” (Albert Camus)
In alcuni casi, solo in se stessi si trova la forza di continuare a guardare il futuro e il prossimo con occhi che pur avendo già visto molte ingiustizie e molto dolore rifiutano di arrendersi allo sconforto.