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Lettera pubblicata il 23 Maggio 2006. L'autore, alessio76, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@ Ciao Aselin
L’ultimo fagotto di qua qua qua che avevo “frequentato” mi aveva raccontato cose tristissime sul suo passato remoto e recente. Dal momento che questo era già avvenuto, ho letto qualche libretto (spesso cerco cose nei libri…) e ho visto che può essere una tecnica per impietosire (almeno nel mio caso ). Così come può essere una tecnica cercare il punto debole della persona che si vuol “amare”: farlo/la parlare dei suoi punti deboli…scavare scavare per vedere dove ci sono brecce. Questo ovviamente quando a scavare è un delinquente emotivo/va.
Il mio fagotto di stracci verbali asseriva di non essere mai stato capito dalle donne (poi ha candidamente ammesso di stancarsi presto di loro) e quindi di non trovare, chi veramente amare, che sua madre era ammalata e doveva curarla lui e questo lo estenuava (poteva essere anche vero, ma appena lei è mancata è sparito anche lui …non aveva più bisogno di un’orecchia amica ecc..), aveva avuto varie traversie da piccolo e da adulto (fregature varie nel lavoro e emotivo affettive). Poverettooo
Poi quando è sparito dicendo che non ero alta, bionda, snella, vestita alla sexy girl e quindi inadatta tutte queste cose: pufffff svanite. Dal momento che non era la prima volta che io vedevo tale bla bla bla mi son detta: spetta che mi informo.
Un altro lamentava difficoltà lavorative ecc ecc ecc ecc ecc traumi vari e poi: rischi di soffrire con me…ovviamente prima di avere incontri ravvicinati di terzo tipo con me.
E ora io come mi comporto? Ma mi comporto che non mi aspetto più niente, riconosco vari segnali e faccio come meglio credo senza farmi coinvolgere manco un centimetro emotivo. Per ora va così.
Devo solo ritrovare la forza di riprendere a fare sport, sabato ho fatto una passeggiata e mi ha fatto bene.
Forse ho letto troppo, forse ho visto troppo ma più leggo, più ascolto più mi confronto e più vedo che una larga fascia di bugiardi/bugiarde seriali ha trovato ilmodo di trarre vantaggio da chi invece è onesto di cuore e di animo.
O forse capitaVAno tutti a me. Dico capitavano perché adesso, capendo il gioco, so come comportarmi e va meglio. Penso anche che se avessi scoperto questo sito prima, avrei evitato trappole …perché leggendo qui impari eccome se impari…ci si sveglia drin drin drin…
Un abbraccio a te e forza. Teniamo anche presente che non sono più super giovanetta e quindi ho meno entusiasmo e meno voglia di dare ora. L’età fa molto…gli anni insegnano e rallentano gli slanci emotivi …e meno maleeeeeeeeeeee
Ciao Désirée,
Come va? Sei riuscita a fare sport?
E tu Helen, come stai? Facci sapere.
Ciao anche a Maxim. La tua idea di organizzare un incontro non è male. Sarebbe bello dare un volto ai nomi…
‘notte a tutti
Ciao Aselin
niente sport per ora, solo tanto stress. Ho ricevuto una prima brutta notizia . Manca la seconda….ma non mi faccio troppe illusions. La Ruota per me non gira, non è ancora il momento si vede. Ma sono sicura che quando riprendo, riprendo alla grande. Quest’anno continuo a beccare mal di gola ecc, penso dipenda anche dal livello mio di stress personale. Ti auguro un buon weekend e spero tu stia bene.
Ah, niente cenette per un po’ perche il mio livello di stress mi rende meno orecchia amica del solito nel mondo reale….passerà..un abbraccio 😉
Mettersi innanzi ad una tela e non saper cosa dipingere.
Mancanza di ispirazione, esaurimento delle capacità di spunto, fine dei discorsi, voglia di andare in altre realtà galattiche, per vedere se per caso ci fossero elementi, anche umani, migliori di quelli che sin’ora si sono incontrati su questa terra.
Insomma un’insieme di imput che invogliano alla fuga dal quotidiano, perchè si presenta ogni giorno uguale, sempre legato alle stesse cadenze, imperturbabili fra loro, in quanto mai scandite da qualcosa di veramente valido, perchè tutto poi ha sempre il suo salato conto da pagare e con interessi applicati, che pur gli strozzini si vergognerebbero nel chiedere.
Stati d’animo, che percorrono la nostra mente in modalità di certo altalenanti, proprio perchè realtà di stabilità di vita condivise, con altre figure, alla fine dei conti, mai se ne sono trovate, viste poi le fini varie, ma pur sempre tutte uguali, avutesi nell’ambito stesso del personale.
Ecco così regnare sovrane la noia, la svogliatezza, l’irritabilità, il sonno, ma come non da meno l’essere poco sociali, quindi autoescludersi da qualunque cosa ci circondi ed immergerci sempre più ogni giorno solamente nei nostri pensieri.
Come primo fattore provocante questa realtà, rimane il fatto che si venga però a priori esclusi dalla gente e questo perchè, essendo rimasti soli, si viene considerati come appestati/e, in quanto la regola che vige è così, quindi, la priorità considerativa della mente umana di maggioranza, eccola dettare legge.
Ma vedasi invece che da un’analisi contrapposta, a quella del letamaio, proprio perchè ricca di quella che è la capacità sia d’osservazione, con la non da meno capacità deduttiva, l’essere fuori da tutto l’insieme che ci circonda, detti realtà utili nell’avere forme differenziate fra loro di individualismi, quindi creanti realtà di vita singola e non di gregge.
Questo, a seconda dei punti di vista, rappresenta sia un fatto negativo come positivo allo stesso tempo, in quanto principalmente fà escludere la nostra persona dal mondo circostante, inteso come massa pecoreccia goduriosa del nulla, sempre pendente dalle labbra di qualunque venditore di fumo, portandoci alla fine a vivere in un mondo distaccato da tutto quel resto che non ci interessi più.
Si diventa così cultori di se stessi, ma non di certo in maniera “Bigghe Gimme&Uander Uoman”, in quanto questa modalità, nazional-popolar-pecoreccia, la lasciamo volentieri ai nostri simil-bipedi ignoti, che ogni giorno incontriamo o al lavoro o al di fuori dallo stesso.
Eccoci così ad osservare, nel decadentismo più assoluto resuscitato intatto al giorno d’oggi:
“Il vento caldo delle latterie, la cotoletta appassita..”
Anonimo micropoema, dettato in quegli inizi del 1800, da una mente si pur ben intrisa di fumi d’oppio e simil-alcaloidi, ma che di già voleva ben fuggire da quella sua realtà, nazional-pecoreccia, ricca solo di quel gran vuoto, che ogni giorno passava intatto innanzi ai suoi occhi.
Carissimi Maxim, Désirée, Helen…
Per me questa è la mia ultima notte a casa, domani mi trasferirò per una breve avventura lavorativa fuori regione. Spero che il cambiamento porti buoni frutti e possibilità di crescita interiore.
Questa sera ho parlato con un amico al telefono. Mi rendo conto che non sono la sola a soffrire, che il mio dolore non è il centro del mondo, ogni essere umano sensibile porta con sè un bagaglio pesante, un retrogusto amaro. Mi fa rabbia osservare dall’esterno le persone amate e non riuscire ad aiutarle. Vedere il loro potenziale e, allo stesso tempo, sentire che sono piegati su stessi, annichiliti da un dolore. E forse anche gli altri mi percepiscono così. I giorni passano uguali e la mia vita sembra non procedere in avanti, ma sempre troppo ancorata al passato.
So di stare meglio, lo avverto. La mia mente non è più ossessionata da un unico pensiero. Di notte non passo più le ore a cercare un modo per riportare a me chi non mi ha voluto, a cercare di trovare la risposta ad un’unica domanda: perchè? Mi viene in mente una divertente striscia dei Peanuts. Charlie Brown a letto che dice: “A volte sto sveglio di notte a chiedermi: ‘Perchè io?'” poi una voce risponde: “Niente di personale. Semplicemente è stato estratto a caso il tuo nome”!!
Ho chiuso ogni contatto da zerbino elimosinante amore. Non ho mai più messo piede dove potrei incontrarlo. Eliminato conoscenze in comune. Il distacco mi è servito per distrarre ed ingannare la mente. Mi capita ancora spesso che qualcosa (ricordi, emozioni, luoghi) mi faccia pensare a lui, ma quando accade non mi soffermo troppo e passo ad altro. E’ l’unico modo che ho trovato per non impazzire. Ho smesso di progettare modi per rivederlo, colpirlo, emozionarlo… Tutto finto, non serve a nulla. Se avesse mai tenuto a me sarebbe qui. Non lo odio, anzi… ci tengo ancora tantissimo a lui, ma distaccandomi penso sia stato anche estremamente crudele nell’usarmi come un’emozione di passaggio, quando il suo cuore era ancora alla sua donna storica. Allo stesso tempo, so di averci creduto perchè fondamentalmente ho amato più lui che me stessa.
Désirée ricambio il tuo abbraccio e mi auguro che arrivi qualcosa di positivo per te, nella tua vita.
Maxim… a te dico solo grazie perchè ogni volta che leggo quanto scrivi mi ci ritrovo alla perfezione.
Helen… come stai?
‘notte a tutti
Carissima Désirée,
come stai? Sto leggendo un libro molto interessante e mi sei venuta in mente. Si intitola “Come ottenere il meglio da sè e dagli altri” di Robbins e c’è un intero capitolo molto motivante sui benefici dell’attività fisica. Consiglia il nuoto e anche i saltelli su tappeto elastico, la corsa invece è un po’ stressante per il corpo umano… Mi piacerebbe riprendere nuoto (un giorno). Sono appena arrivata a Cremona, vediamo da domani come va. 🙁 manca tanto il mio micio…
A prosito, nuovi gatti della rumenta? Maxim… come stai?
Ciao Aselin,
qui dalle mie parti tutto bene, gatti neanche uno ed è tempo che non se ne vedono più, ma il parco pennuti volatili si arricchisce ogni giorno di nuove figure, con entusiasmanti feste da parte loro, sul mio terrazzo, al mattino quando mi appresto a dare la colazione a base di pane raffermo tagliuzzato finemente.
Trasferimento quindi fatto da parte tua, bene!
Vedasi così come l’entrare in nuove realtà, oltre che portare innanzitutto benessere a livello psicofisico, introduca e quindi proietti se stessi avanti, scaricando nella rumenta ancor più tutto quello che, fino al giorno prima, teneva ancora in quella sorta di nebulosità il proprio essere.
Realtà che vedranno di certo la conoscenza di persone nuove e si spera che pure lì non siano tutte fatte con quello stampo malato, che contraddistingue la maggioranza di questa società, perchè seppur un tempo l’antico detto citante: “Paese che vai gente che trovi”, quindi legato a quella sorta di legame individui-territori, che poneva questo binomio come caratteristica primaria, oggi non è di certo più così, in quanto nel corso degli anni si è modificato in:
“Paese che vai stessa gente che trovi” e questo senza dubbi, resta legato al fatto proprompente della “globalizzazione”, che ha agito proprio su tutto e in primo luogo sulle mele marce.
Se giri nella parte vecchia della città e se le vecchie pasticcerie ancora fossero presenti, vista la crisi economica devastante, dolci locali meravigliosi, da iniziare a gustare al mattino, appena sveglia, con non da meno pause caffè, tardo pomeriggio, accompagnate sempre da dolci vari.
Sì senza dubbio lo sport in generale è un ottimo mezzo coadiuvante, per riprendere in mano se stessi, ma i dolci e poi quelli di Cremona, quelle splendide paste, allo zabaione, alla crema, alla panna, con quel fiume di “colata” di cioccolato fondente, poi la Sbrisolona alla cremonese, con la variante della crema calda sopra, in quanto l’origine di questa torta è mantovana, il torrone quello morbido, con il cioccolato fondente caldo sopra, se vai nel “carruggio o via degli ortolani” penso dovresti trovare ancora qualche pasticceria….buone giornate sportive a Cremona!
Ciao Désirée,
il girare o meno della ruota non vuol dire che per forza addosso ci sia stata appioppata una pennellata indelebile di “sfiga perenne”, ma è un’insieme di fattori che, quando arrivano, entrano tutti contemporaneamente in casa nostra ed il districarsi fra loro, rende la nostra vita ben più difficile, rispetto a quanto si possa osservare in altre parti, specialmente in quell’ambito demenzial-deficentesco degli o delle ex.
C’è chi vede la sua vita come un continuo castello fiabesco, fatto di rè, principi, regine, sempre prostrati/e ai loro piedi e chi invece affronta la vita, ogni giorno, combattendo contro qualunque avversità e con la consapevolezza che l’essere realisti e quindi materialisti, dà la giusta visione del vivere, evitando così di prendere, alla fine, quella grande facciata.
@ Maxim
Già, un insieme di fattori che contemporaneamente danno legnatine …io lotto ogni giorno e cerco di tirare acqua al mio mulino, certamente non bianco.
Devo curarmi perché continuo a beccare mal di gola raffreddore ecc ecc, sicuramente il fisico debilitato. Lo sport al momento accantonato, e per forza.
E si va avanti. Ma vedere come le ingiustizie talvolta vincano sulla giustizia, e metto una g minuscola….ma caspita, ma questa questa Ruota…questa ruota…
Questa ruota…
my dear Aselin
Grazie per il suggerimento, cercherò il libro. Piû leggo, più imparo e posso fare paragoni.
Cremona, la conosco bene. Anni fa ci andavo spesso ed era una città molto bella. Ancora a misura d’uomo. E adesso come ti trovi? Fammi/cci sapere come vanno le cose, sperando che tu riesca ad essere sempre più serena. Poco alla volta.
Io ho sospeso cenette causa malattia ma nel frattempo ho conosciuto una nuova alga decerebrata. Costui sta provando da un po a conquistare il mio …..corpus-corporis (mettiamolo in latino hem) ma….niente da fare. Almeno mi distraggo e non penso ai casini miei.
Noto le stesse modalità iniziali: mails, presenza fissa e costante virtuale e gentilezza. Ma segnali segnaletti…questi segnaletti….frasi fatte, rimembranze di altre donne per vanagloria…
omunque il pensiero principale rimane e lo ritrovo sempre. I miei casini…aspetto che la ruota giri .
Appena riprendo a fare spor, sicuramente rivivo.
Un abbraccio e andiamo avanti. Me lo ripeto ogni giorno da anni….
Risotto al Barbera…
anche di sera!
Semplice ricetta per farvi sorridere almeno il palato.
La scrivo per quattro persone, ma e come ben potrete capire nel mio caso, la si può fare anche per una sola persona, dividendo gli ingredienti per quattro.
4 persone 15 min. 20 min.in tegame o padella
350 g di riso carnaroli; 2 bicchieri di barbera; 1 l circa di brodo carne; 60 g di burro; 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva; 50 g di parmigiano grattugiato; 2 cucchiai di salsa di pomodoro; 1 cipolla media; 1 foglia di alloro; 2 foglie di salvia; rosmarino; noce moscata; pepe.
Nb. in sostituzione della salvia-alloro utilizzate il prezzemolo e se non volete utilizzare la cipolla, và benissimo, in quanto lo preferisco pure io, lo scalogno enel caso di una persona 1/4 dello stesso o metà se di misura piccola.
Spellate la cipolla, tagliatela a fettine sottilissime e fatela appassire, a fuoco dolcissimo, in una casseruola con l’olio, la metà del burro, la foglia di alloro e le foglie di salvia tritate insieme a qualche fogliolina di rosmarino.
Quando la cipolla comincia a prendere colore, unite il riso, fatelo tostare, mescolandolo, per qualche minuto quindi quando è lucido e comincia a sfrigolare, bagnatelo con un bicchiere di vino.
Quando si sarà asciugato, versate anche il resto del vino insieme alla salsa di pomodoro e, dopo qualche minuto, aggiungete il brodo bollente, un mestolo alla volta fino a cottura del riso.
Toglietelo dal fuoco ancora un po’ al dente, mantecatelo con il burro rimasto e con il formaggio grattugiato e completate con una grattatina di noce moscata.
Servitelo caldissimo passando a parte il macinino del pepe con una lieve spolverata e aggiungete pure del prezzemolo tritato in minima quantità.
Semplici ricette, alla portata di chiunque ed utili, in primo luogo, per riprendere a pieno il sapere che la nostra persona è da sempre stata e continua ad essere, al primo posto sopra ogni altra cosa. 🙂