E’ da ieri che penso e ripenso ad una delle mie più recenti riflessioni: abbiamo tutti grandi qualità, calore, affetto in abbondanza da donare, peccato che lo doniamo solo alle persone con cui pensiamo di realizzare i nostri interessi, i nostri scopi. a tutte le altre, riserviamo silenzio, diffidenza, nei casi migliori INDIFFERENZA.
E’ così: quel ragazzo meraviglioso del corso x (ai tempi della scuola era: della “classe x”), avrei voluto avvicinarmi, ci ho pensato per mesi, ma lui sorride ed è gentile solo alle ragazze super carine; le ragazze diverse non le guarda nemmeno in faccia, valgono quanto bovini avariati. e così tutta la categoria di quelli come lui.
E’ così: quella ragazza che abita nel mio palazzo, ha la mia età, è dolce e carina, è tranquilla, vorrei conoscerla, magari mi faccio un’amica. la conosco, mi tratta come se non esistessi, forse ha già le sue amiche, non capisco come si possa non volerne un’altra. poi me ne rendo conto: le amiche non interessano a nessuno, nemmeno gli amici, se mai servono persone che “SERVONO”. ecco che mi giustifico tutte le sue amicizie: la ragazza ricca, la ragazza ricca con la famiglia politicamente agganciata, il ragazzo ricco con il macchinone, il ragazzo che lavora non so dove e le regala spesso inviti gratis, etc etc etc all’infinito.
Porto questi due esempi capitatimi di recente ma dovrei parlare di un’intera categoria sociale, quella borghese, che sia piccola, media, o alta. Dovrei parlare di tutti i drammi della mia vita: ragazzina goffa, impacciata, timida, grassottella, un giorno poi crebbi e dimagriì moltissimo (diventai quasi anoressica perché avevo 16 anni e pensavo che avrei avuto il fisico invitante come quello di alcune mie amiche, dato che la bellezza era l’unico modo per conquistare i ragazzi che mi interessavano ogni tanto, ma anche solo per avere delle amiche con cui uscire), per poi scoprire che le mie gambette corte e storte facevano ridere ancora prima che comparissi, e che le mie amiche “magre” erano in realtà magre con gambe lunghe, con fianchi prorompenti, con seni di misure scoppiettanti rispetto al torace, con spalle disegnate bene, con visi incredibili sempre con nasini schiacciati, occhi stupendi, sopracciglia disegnate.
E non lo notai io, che ero troppo ingenua, ma mi fu detto, perché continuavo a non perdermi d’animo e a desiderare amiche simpatiche, compagne con cui uscire, andare a vedere un film, prendere qualcosa al bar. Ma loro erano tutto un affaccendarsi dietro ai loro vestiti firmati, alle uscite più “cool”, alle amiche più “chic”. E le ragazze normali, quelle come me? Acide, invidiose, sole, interessate alla cultura solo per darsi un tono e cercare di vendersi anche loro per “super”, qualche volta venivano con me al cinema solo in casi eclatanti di film che valeva la pena dire di aver detto, e prendevamo annoiate bibite al bar, annoiate perché era una noia uscire e non poter pensare solo ai ragazzi carini, o ai vestiti firmati.
In tutto questo enorme, gigantesco, infinito disastro, io vengo da una famiglia con pochi vizi, fatta di persone laureate con merito ma non si tratta di lauree che hanno fatto “guadagnare i soldi” ma vivere dignitosamente, e all’epoca mi sembrava niente ma oggi che ho 26 anni e non ho ancora un lavoro mi sento felice ogni giorno di tutte le cose che ho e che mi vengono date senza che io faccia il minimo sforzo, e che io abbia nemmeno il tempo di consumarle. Ma all’epoca, ero l’ultima della società “liceale e cittadina”, e se riprendo a frequentare l’ambiente, ora che sono in mezzo ad avvocati, ingegneri, medici, mi sento ancora più disperata di com’ero (io sono iscritta a lettere e sto ancora finendo).
Mi sono sentita sola, ho cercato per anni di cambiare ambiente, alla fine ce l’ho fatta. Anzi pensavo di avercela fatta. Ho conosciuto a lettere ragazze e ragazzi tutto sommato uguali ai miei coetanei “snob” concittadini, magari avevano meno soldi e l’interesse per la cultura certo, ma alla fine bene o male i giochi sono gli stessi, le ragazze belle sempre le stesse, le altre vengono trattate meno bene, le amicizie tra donne ugualmente tra gelosie e invidie e rivalità, insomma questo è pure normale, diciamo che si respirava un’aria sicuramente migliore, ero calcolata di più perché venivo vista come interessante. Ho notato certo che molti fanno di questi studi un modo per sfuggire alla società materialista ed essere aggressivi a modo loro poi. Comunque, andiamo avanti. Trovo l’amore addirittura, mi fidanzo, mi sembra un ragazzo eccezionale. Intelligentissimo, bello, studioso, interessato davvero a ciò che fa. Sincero con sé stesso e con gli altri. Sereno, ci innamoriamo tanto. Forse anche troppo bello per me, noto spesso che le ragazze, quelle più carine di me, lo notano, qualcuna lo chiama. Ho pensato in realtà di avercela fatta, di essere scappata da quel mondo terribile e di avere anche io una possibilità, di essere apprezzata e vista “bella” per ciò che ero. Ora dopo qualche anno di relazione vedo chiaramente che lui è buono ma con me , e poi solo quando gli conviene, e che quando non faccio come vuole lui diventa aggressivo oltre misura, arrogante; sa dire cattiverie assurde, sa essere crudele con le persone, e lo è stato anche con me, una volta mi disse che stava con me perché ero il meglio che aveva trovato sul mercato, e infatti così è, e so che anche la sua famiglia lo spinge molto a non perdermi perché sono una borghese mentre lui appartiene alla classe operaia e loro stanno cercando di fare la scalata sociale, ed è difficile trovare ragazze che ci stanno con uno del suo ceto.
Il mondo mi cade addosso, vedo tutto per quello che è, mi sento ancora più disperata. Come posso farcela, come posso ripartire, dopo che tutto è rimasto esattamente com’era? Dopo che ho capito che è così che gira il mondo?
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni
Ti consiglio la visione del film “Revolver”. Ti illuminerà: guardalo con attenzione.
Uno stralcio: https://youtu.be/XBntCctYbDA
Poi sei vuoi saperne di più possiamo parlare per mail.
sì… tutto è dal più al meno come lo descrivi… volto quasi esclusivamente all’interesse, sociale o materiale che sia.
non ci sono soltanto le donne che ambiscono a scalate sociali, anche se la maggior parte di esse non disdegna affatto una buona collocazione economica… con un uomo che dia garanzie di poterla assicurare nel tempo…
il mondo è fatto di masse e di nicchie. a ognuno la propria scelta, sempre più che rispettabile SE conforme al proprio modo di essere…
Amica, tu guardi troppa TV. La borghesia come la intendi tu, è cosa del secolo XIX. La classe media è omologata a quella operaia, almeno in Occidente. Che scalata sociale dovrebbe fare il tuo ragazzo stando con te? Trovati uno con cui stare bene assieme, le scalate lasciamole a Messner. Se Madre Natura è stata tirchia con te, fattene una ragione, ma da quanto scrivi mi sembri molto selettiva. Per essere selettivi però bisogna avere in mano le carte giuste, e tu non le hai (così almeno lasci intendere).
Aparte il fatto che lui ti ha gia detto che sta con te solo perche’ sei il meglio che ha trovato sul mercato( in poche parole perche’ sei di ceto piu alto del suo).. e te??? ci stai ancora?? se il mio ragazzo mi dicesse cosii’ lo manderei a quel paese in calci in culo! fatti rispettare penso che tu una dignita’ ce l ‘abbia e non la devi mettere da parte solo perche’ puo darsi che tu provi qualcosa per lui..la scalata sociale fagliela fare con qualcun’altro e comunque se volesse realmente salire socialmente dovrebbe trovarsi un lavoro ben pagato senno anche se sta con una persona di alto borgo non vuol dire che la scalata sociale l abbia fatta! Ovvio che potra’ essere carino ecc.. con te pero’ se uno gia’ ti dice cosi..cioe boh.mandalo via subito..
Prima di tutto se piaci a te stessa sei apposto, e poi pensi se ti piacciono gli altri.
Una persona concentrata sulla propria vita non è indifferente ai bisogni del prossimo. Questa persona si abitua a dargli un volto ed un nome. Per un sindaco il volto e il nome sarà quello della sua città. Quando comincia a pensare alla pace nel mondo hanno inizio i disordini. Il progresso dipende dal benessere individuale, una persona realizzata non sarà un peso per il resto del mondo. Questa persona saprà convivere con i problemi e accetterà di sacrificarsi per uno scopo; non è possibile ignorare l’istinto dell’essere umano… è importante darsi delle regole. Il rigore riflette la qualità dell’impegno profuso. Una persona capace di trattenere le proprie emozioni è una persona che rende credibile il suo impegno nel sociale. Questa donna ai tuoi occhi starà promuovendo la famiglia in cui credi. Una donna che ha due figli si rende conto che la figlia e più gelosa del maschio. I ragazzi sono attaccati alla figura materna e non entrano in competizione con altre figure di coetanei che entrano nella vita della madre. C’è stata un’occasione in cui ho scoperto di essere gelosa di mia madre… chi ha delle sorelle difficilmente riuscirà a dare un nome a questa inquietudine. L’espressione “questa ragazza è come una figlia! “ha il potere di spaccare l’opinione pubblica; le madri dimenticano di essere state figlie ma le figlie conoscono bene quello che si prova quando la madre dà dei consigli o accetta consigli da una ragazza che ha pressappoco la loro età. Per le madri è diverso, il loro istinto è quello di dare la vita e non vivono i figli come una proprietà… tant’è che in molti casi questi raccoglieranno l’eredità dei loro maestri. Il maestro in questione è sempre un uomo, in pochi casi si tratta di una donna che non ha figli o ha figli maschi.
cioé io cmq posso dire con certezza che tutti gli amori sono interessati… appunto a volte quando l’interessamento è reciproco ci si fidanza… ma non si tratta di amore incondizionato e ciò è testimoniato dal fatto che si soffre quando si viene lasciati… quante volte senti dire: “il mio/ la mia fidanzata”, “i miei figli” e pensa alla gelosia… questi sono tutti segni che una persona è stata “oggettificata”… quando c’è di mezzo il sesso non ci potrà mai essere amore incondizionato. A volte si odia chi si amava… vedi un po’ tu. Se ti fai la domanda cosa mi fa stare bene col mio ragazzo potresti trovarci un tentativo di non essere sola… e questo mica é amore… no! Persino l’amore materno non è incondizionato: una madre lo elagisce solo al suo bambino… degli altri non se ne frega minimamente. C’é sempre di mezzo il possesso, ciò che non desideriamo non ci interessa: ognuno pensa a se mi ha fatto piacere leggere la tua riflessione perché molte volte ci ho pensato anche io… ora so che non sono il solo!
Maribels, in parole povere tu chiedi perchè larga o stretta che tu sia, non ti calcola nessuno come vorresti. Ma quello che tu hai detto del comportamento tuo fidanzato, è quasi la norma nei rapporti umani. Quello di scegliere ció chè ci “fa comodo” è la cosa più naturale che ci sia. Che tu sia una tosta, o una “crocerossina” in “amore”, quello che scegli di essere è ciô chè ti da “piacere”. La generosità senza apparente ritorno, in “amore”, non è mai fine a sè stessa in realtà, è comunque una forma di “egoismo” di tipo masochistico, che dà comunque un “piacere”, ma viene apprezzata piú della “sadica”, come quella di quel fidanzato. In entrambi i casi l’amore VERO è ASSENTE, c’è solo la “recita” sociale di questo. Ma sei ancora abbastanza giovane per capire che l’amore è un’intesa lucida tra due persone che si piacciono, si stimano, stanno bene insieme e magari decidono di fare progetti famigliari insieme. Lucida eh, non romantica! Il romanticismo ha dato luogo ai romanzi, che infatti sono racconti di fantasia. E basare su primo qualunque rapporto significa NON vederlo crescere.
Io comunque, riguardo una delle risposte che ti sono state date, sono rimasto colpito da quella donna che avendo due figli di sesso diverso scopre che la femmina è gelosa di lei. Che stia in quelle sibilline parole provenienti da un’intelligenza femminile superiore il nocciolo de problema che esponi? Ai “poster” l’ardua sentenza.
Un’altra frase, tua peró, (ma parlo seriamente stavolta) mi ha colpito per una mia curiosità personale. Questa:
“…interessate alla cultura solo per darsi un tono e cercare di vendersi anche loro per “super” (donne)”.
La finzione è un altro modo di essere, usato da sempre, ma oggi più chè mai, quando non si sa bene chi si è.
“l’amore è un’intesa lucida tra due persone che si piacciono, si stimano, stanno bene insieme e magari decidono di fare progetti famigliari insieme. Lucida eh, non romantica!”
erano anni che attendevo una dichiarazione obiettiva su cosa sia il VERO amore di coppia. finalmente tu ce l’ hai fornita. GRAZIE GOLEM!
-XLEBY: non ho capito bene, cosa vuoi dirmi attraverso questo film? io fatico ad accettare questa realtà.
-ROSSANA: ho sempre sperato di poter avere accanto una persona su cui contare. In questo gioca in parte il mio non bastare a me stessa, il mio essere insicura, e non sapermi dominare. Ma che io superi questi limiti non significa che non vorrò continuare ad avere qualcuno accanto che mi ami in modo spassionato. Qualcuno dice che l’amore incondizionato non è nemmeno quello di una madre: io non ci riesco a credere, non riesco a farmene una ragione, soffro per questo, e ci combatto, e non so come fare ad essere diversa, a fare diversamente, forse amando me stessa e non curandomi più di nessun altro? Ma so che mi ritroverò a sognare di avere un bravo ragazzo accanto…è la mia debolezza.
-YOG: io ho solamente parlato di quello che ho vissuto e vivo. Io comunque non gli servo per la scalata sociale, quella la fa attraverso gli studi, ma per esempio non ha una casa e potrebbe permettersi solo una donna ignorante di campagna accanto mentre invece socialmente avrà l’apparenza perfetta se mette mano sulla mia proprietà e ha vicino una donna che ha studiato e che parla e si pone in modo diverso da ciò che lui potrebbe.
E’ vero io non ho le carte in regola per attuare prepotenze e ricatti, ma è anche vero che ho un carattere pacifico e non voglio ricattare nessuno né vorrei essere ricattata, dici che chiedo troppo? E certo che sono selettiva, seleziono brave persone, peccato che non ce ne sono e questo è il mio problema, sono qui per avere un consiglio.
-LAJO: ma anche per me lui è il meglio che ho trovato. ho la quasi assoluta certezza di rimanere sola a vita dopo aver lasciato lui. ti basti pensare che non ho mai avuto un corteggiatore in vita mia. da me sono corteggiate e contattate solo le super.
-ROSSELLA: perdonami ma non ho ben capito cosa volevi dirmi attraverso il tuo commento, potresti rispiegarmelo?
-GOLEM: i miei egoismi ritengo siano fisiologici: ho diritto ad avere una vita sentimentale dignitosa, accanto un compagno per bene, fedele e innamorato, e vorrei averlo scelto tra più di una possibilità, e non perchè lui è stato l’unico ad avermi dato confidenza e allo stesso tempo era serio, gentile, onesto(in apparenza). la mia frase sulla cultura è stata molto estrema ma è la realtà che ho vissuto. le donne ci marciano molto sopra anche perchè sanno che nonostante la laurea e il lavoro finiranno a lavare le mutande al marito, e per questo tentativo di mettersi meglio in società non le biasimo.