Ciao, vorrei chiedervi un consiglio sulla mia situazione perché non so più bene che fare.
Da circa un anno ho perso la testa per un mio collega. Un altro reparto, non ci si vedeva tutti i giorni ma comunque una cosa costante. Lui ha 15 anni più di me ed è single. In questo anno la situazione tra noi è stata la seguente: inizialmente si capiva chiaramente che era interessato a me, solo che io ho senza essere comunque troppo esplicita gli ho fatto capire che o storie serie o niente, perché stavo bene per conto mio. La situazione è più complessa in realtà, però questa consapevolezza è bastata per farlo ritrarre un po’. Io non penso che si sia un po’ chiuso perché volesse solo sesso da me e aveva capito che non poteva ottenerlo, ma penso che lo abbia fatto perché, come molti altri, voleva anche quello, e io sarei stata una preda alquanto difficile se non impossibile. Oltreciò, l’ho sempre trattato in modo fraintendibile, sempre con flirt troppo amichevoli che so che non sono il massimo per dimostrare interesse. Io poi intanto mi sono messa per un breve periodo insieme ad un altro ragazzo e lui ha mostrato evidenti segni di gelosia, inoltre spesso facevo riferimenti e battute sulla sua età (niente di cattivo, però non aiutano a fargli pensare che non mi importa se c’è della differenza di età tra di noi), senza far caso al fatto che potessero non essere apprezzati. Ho fatto male molte valutazioni e agito male in molti modi, perché io davvero non credevo di volere qualcosa da lui, nonostante mi piacesse, e pensavo fosse solo una fantasia che poteva rimanere chiusa nella mia mente.
Negli ultimi due mesi lo vedo a lavoro molto più spesso e mi sto accorgendo che c’è in ballo qualcosa di più di una semplice cotta, e credo anche da parte sua, perché penso di piacergli ancora e penso che, più mi vede, meno gli sono indifferente. Ci sono spesso commenti e cose che dice che mi fanno capire che sono ben presente nei suoi pensieri, e capisco bene che non si esporrebbe mai troppo finché non è sicuro, anche perché a 35 anni non penso si abbia voglia di rischiare di prendere un ‘no’ da una ragazzalina e in più è di suo una persona non di molta iniziativa. A maggior ragione se già forse ha paura che poi lo chiuderei come ho fatto all’inizio. Ci stuzzichiamo, ci parliamo spesso, c’è del contatto fisico e ci sono apprezzamenti e continuamente sorrisi e sguardi; ci sono segnali, ma non bastano mai perché qualcuno si faccia avanti. Le ultime settimane soprattutto, ci sono frecciatine allo sfinimento, ma niente che sblocchi. Ieri parlava con una collega nuova e ho fatto un commento al riguardo, quando mi ha chiesto seriamente se fossi gelosa ho risposto seriamente di sì, e ci è rimasto. Più di così, cosa posso fare? Io a farmi avanti non sono capace, mi conosco e farei un casino, non perché un rifiuto sarebbe umiliante ma perché farebbe troppo male scoprire che mi ha presa in giro per un anno, non dimostrandosi nemmeno un amico. C’è qualcosa che posso fare chiaramente per fargli capire che può farsi avanti se vuole e che sarebbe bene accetto e altrimenti amici come prima? Un metodo silente? Mi date un consiglio? Grazie in anticipo.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni
Invitalo a bere qualcosa una sera, dopo il lavoro, un aperitivo, e vedi come si comporta. Assicurati che sia libero. Osservalo. E dopo fatti desiderare, non concedergli niente. Sii sempre bellissima e dolce, di classe, raffinata e al tuo posto. Non cercarlo tu per prima. Non pagare i conti.
Ciao,
l’uomo anche se non si direbbe è molto fragile, per questo è portato ad offendere o comunque ad essere sfuggente. La seconda opzione (quando non si entra in confidenza) mi sembra un buon compromesso. Forse si sbaglia, si sbaglia in buona fede, quando si tenta di coinvolgere un ragazzo senza avergli fatto prima perdere la testa. Nel rapporto uomo- donna devi essere preparata a gestire quest’angoscia… gli uomini che non temono le défaillance e che si danno senza riserve sono mosche bianche, ma quando gli stai accanto ti convinci quanto sia dispersiva la nostra fantasia. I più non sono abbastanza umili da accettare di aver bisogno di un argine (non di un’ancora), quando lo accettano è troppo tardi… alla fine sono uomini come tutti gli altri. Bisogna distinguere il carattere dalla volontà, perché grande è il numeri di quelli che si adagiano sul loro carattere. Ci sono silenzi di un uomo e omissioni che ormai non mi cambiano la vita… ma in linea di principio è abbastanza frustante (almeno per me) convivere con la natura sfuggente del maschio. Lo è ancora di più in un mondo in cui i coniugi sono anche migliori amici. Questo è bello, ma non tutti sono capaci di gestire i cambi d’umore. Questo modello funziona quando ci sono grandi affinità caratteriali. Quando la presidente della camera afferma che per una donna è importante il lavoro parla alla donna di oggi.
La morale della favola è che se non ti senti sicura dello spazio che occupi (per una ragione X) non avrai la forza per riuscire ad esprimerti e rischierai di convincerti del fatto che esiste qualcuno che ti può rubare la scienza. Ma è stato così in tutte le epoche. Se non produci dei fatti (in casa o fuori) rischi di diventare un peso per te stessa… di passare la vita a cercare conferme che nessuno potrà darti. Anche se non lavori devi vivere in funzione di un ideale che al momento opportuno ti darà la sicurezza che serve per andare avanti.