Ciao sono una ragazza di 28 anni spero possiate consigliarmi.
Nella mia vita ho sempre avuto storie d amore abbastanza lunghe 1 o 2 anni,e delusa da una storia sono rimasta sola per un anno,per scelta e perche non ho conosciuto una persona che mi facesse emozionare,mi sono dedicata a fortificare il mio carattere,migliorare i rapporti con amici,e alla cultura…poi conosco da 2 mesi un ragazzo piu giovane di me di 5 anni,mi piace comincio una storia ma lui tra 3 mesi partira per un anno al estero…e gia ci patisco,mi sto affezionando,ma mi sono resa conto di avere altri problemi di coppia,tipo insicurezze di ogni tipo,quando siamo insieme stiamo benissimo,ma io vorrei che mi invitasse ad uscire,la sera stessa,l indomani e quello successivo….che mi dicesse che gli piaccio tanto,ma anche quando lo fa pretendo ancora,non mi riconosco piu..mi sento peggiorata in coppia,vorrei sicurezze che dovrei trovare dentro di me….ma le vorrei da lui è assurdo,non sono neppure innamorata!ma lui è carinissimo con me,ma dopo una notte passata insieme ho fatto musi perche non mi ha invitato ad una cena…sto degenerando come vivere serenamente una storia?sapendo anche che parte ma le premesse tra noi sono abbastanza positive…mi sto annullando agli occhi suoi non vorrei perdere interesse e come si fa…aiutatemi?sono una donna iperattiva ma ora eseguo solo i suoi progetti…e cosi oltre la partenza lo perderò lo sento…aiutatemi!
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Categorie: - Amore e relazioni
Prova fare a lui quello che vorresti fatto a te!
Ciao,
penso che ti dovresti confrontare con l’idea del matrimonio. Quel pensiero, te lo giuro, mi fa dimenticare tutte quelle cose che ho scritto ieri sera a proposito dei beni materiali e di quanto possano incidere nella buona riuscita di un rapporto che nasce in età matura. Fono a quando ti seti la fidanzata, ok! Poi ci sono casi in cui la fede religiosa è particolarmente sentita. Io da questo punto di vista ho proprio un blocco… ammiro le donne che dal profondo del loro cuore avvertono sentimenti gentili che le portano a vivere i frutti della castità. Invece io ho una sensibilità molto arcaica che mi porta a vivere tutte le cose che orbitano intorno al rapporto di coppia come un fatto tecnico. Quello che deve essere fatto così va fatto così. Mi sento presa in giro. Per vivere bene, nel mondo di oggi, un mondo in cui a livello generale manca un certo tipo di educazione allo stare in famiglia, non dovrei sposarmi. L’uomo libero e indipendente è già molto lontano dal mio modo di sentire. Lo avverto come una presenza distante. Mettici pure il matrimonio. Non potrei farcela.