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Lettera pubblicata il 29 Marzo 2007. L'autore, oranjy, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao, io sono fidanzato da 3 anni con una ragazza e da circa un anno conviviamo. LA mia ragazza soffre di depressione e per me si fa sempre + dura riuscire ad aiutarla perchè sto cercando di dedicarmi solamente a lei ma non basta.. A me piace(va) uscire e vedere gente, ora mi sto annullando perchè lei non vuole mai uscire di casa e io non voglio forzarla e cerco di starle vicino.. Il risultato è che credo che diventerò dfepresso pure io di sto passo anzichè aiutare lei ad uscine. Non so che fare veramente, adesso è un periodo di totale sconforto e mi sento assolutamente impotente. Forse l’unica cosa che posso fare per lei è pregare. Se qualcuno ha suggerimenti accetto tutto.. grazie
Ciao sono Adele,scrivo da Biella, una provincia dove la depressione colpisce molte persone.Io stessa sono geneticamente portata, poichè mia mamma ne ha sempre un pò sofferto…La cosa più brutta è che non si è mai rivolta ad uno specialista, perchè ne lei ne mio padre probabilmente hanno mai capito che i suoi altalenanti stati d’animo erano e sono una vera e propria patologia…Magari mio padre e io glielo consigliavamo durante i litigi, ma alla fine si faceva finta di niente.Così immaginatevi come pùo crescere una bambina di per sè gia ultra sensibile in un ambiente del genere…Ora ho 30 anni,un lavoro che non mi soddisfa, anche se ne ho provate tante per cambiarlo,ho preso un diploma al serale lavorando, non riesco ad avere una relazione normale con un uomo e tutto questo perchè non mi sono mai amata abbastanza, siccome pensavo sempre prima alla mia famiglia…Ora penso sempre di incontrare un uomo che mi aiuti ad uscirne ma sò che non lo troverò mai perchè le persone vedono questo buio che ho dentro di me e si allontano…più spesso lo confondono con arroganza, ma io ho solo paura di “fidarmi ” di qualcuno che poi mi possa ferire.Nel frattempo passo le serate in giro nei locali
biellesi dove sembra che tutti si divertino,compresa me, ma che al ritorno a casa trovano un grande vuoto…Le mie amiche intanto si fidanzano, aspettano bimbi e io conduco la stessa vita di quando avevo 20 anni.
Loro mi dicono che io non mi accontento, che sono attratta da uomini impossibili e complicati, ma non voglio stare con una persona solo per poter dire di essere fidanzata…voglio una persona che mi faccia battere il cuore, ogni volta che lo guardo…anche se sono consapevole che l’amore si trasforma con l’andare del tempo…Ora vi saluto perchè mi sono resa conto di avere parlato di me, però penso che hai capito che le persone accanto sono importanti, ma la guarigione deve avvenire da e attraverso il diretto interessato…un bacio a tutti.
Ah volevo dire che in giro non mi riconoscerete mai perchè sono sempre sorridente e contornata da amici sorridenti..!
Cara Adele,
credo che nessuno abbia intenzione di riconoscerti e se la cosa ti sembra utile continua e sorridere ed a contornarti di “amici” sorridenti!
Se invece sei davvero cosciente di ciò che hai scritto più sopra cerca di non fare come i tuoi genitori ed affornta con coraggio (cioè anche con paura) un percorso che ti porti a sorridere quando c’è un senso (cioè, non “sempre”).
Lo so, la cosa non è facile, il cammino sarà lungo, difficile, pericoloso e pieno di insidie ma potrai dire di aver vissuto!
E… prima di “volere” una persona che ti faccia battere il cuore pensa a prepararti affinchè valga la pena che qualcuno s’impegni così tanto da farti battere il cuore!
E’ importante per il convivente sano non farsi trascinare nella depressione dell’altro, non annullarsi nell’altro, salvaguardare sempre sè stesso se non si vuole correre il rischio di finire depressi in due. Solo chi riesce a prendersi cura di sè a sufficienza può fare qualcosa per l’altro e anche le facce sempre più lunghe di chi pian piano si riduce ad assistente frustrato pesano al depresso, sia per “contagio”(atmosfera mortifera) sia perchè si sentirebbe in colpa sapendo di esserne la causa e si alimenta il circolo vizioso. Si invece accompagnarlo dallo specialista e chiedere consigli a lui. Pare che la depressione endogena, la Depressione Maggiore per intenderci, sia più frequente nelle donne e abbia una forte componente ereditaria. Da non confondere con altri tipi di “depressione”che in realtà sono normali reazioni depressive ad avvenimenti avversi ( rotture sentimentali, lutti etc). la Depressione può essere accompagnata da sindromi ansiose quali ansia generalizzata, fobie, ma non si identifica con essi. La terapia farmacologica da risultati migliori se associata a psicoterapia. Le cause sono di carattere sia ereditario che ambientale, nel senso che in chi è predisposto è più facile che si manifesti ma un ambiente sereno soprattutto nell’infanzia e in adolescenza costituiscono fattori protettivi. Fattori che la accentuano sono il bere o l’uso di sostanze.
ciao mi chiamo sara, per caso sono capitata su questa pagina e ho letto i commenti di tutti…….bhe io convivo con mio padre che soffre di depressione da anni, la sua causa è dipesa principalmente dalla sua infanzia, credo che i suoi genitori non l’abbiano trattato con “molto amore”. da pochi mesi ha inizio finalmente a fare una terapia ma ancora non si vedono grandi risultati. c’è un periodo che sta “bene” e un altro periodo che ricade ma ho sempre affrontato la cosa con una certa tranquillità solo da qualche giorno (forse dipeso da un periodo di stress) mi sta pesando tutto. forse è peggiorato da quando a gennaio ci siamo persi il nostro cane, se lo portava ovunque, aveva un pretesto per uscire tante volte di casa. forse ora dovrò trovargli un altro cagnolino di compagnia, lui è andato presto in pensione e ora è sempre a casa che si annoia. leggevo il commento di ADELE che mi ha colpito……ti capisco anche io questo periodo non mi va piu nemmeno di starci a casa ma dobbiamo vedere il “bicchiere mezzo pieno” bisogna avere forza e non abbattersi mai e non farsi condizionare la propria vita e soprattutto dare forza alla persona interessata e al resto della famiglia….quello che sto cercando di fare io. ciao
Ciao a tutti,
Vi racconto la mia storia, sono stato sposato 2 anni e fidanzato 4 con una donna che amo alla follia e per cui darei la mia vita.
Quando è nata la nostra bambina sono iniziati i problemi non faceva piu nulla in casa e cadeva in continuazione ho cercato di aiutarla ma senza risultati alla fine aiutata dai genitori se ne andata di casa chiedendomi la separazione premetto non avevamo grossi problemi addirittura la sera prima che se ne andasse abbiamo fatto l’amore, io lo amo ma non riesco a parlargli perchè i genitori hanno creato una barriera intorno a lei, lei dice che quello che è successo e che stava male per colpo mia, non capisco perchè?
io sono sicuro che lei mi ha amato e mi ama ancora
quando sorridi, metà sorriso è per te, l’altra metà per chi ti è vicino (proverbio tibetano)
se non amate più voi stessi, sforzatevi di amare chi vi è accanto, regategli un sorriso. non chiedete solamente, niente vi è dovuto. non potete obbligare nessuno ad amarvi.
e ringraziate il cielo, che avete delle persone vicine !
Leonado dei Rossi
scrittore e filosofo
Salve a tutti!
Il mio convivente soffre di depressione, non si vuole far aiutare e ha minacciato più di una volta di suicidarsi.
Io non so più come fare.
Aiutatemi ad aiutarlo
grazie
Cara cristina, purtroppo convincere le persone a curarsi quando non vogliono è una delle cose più difficili da fare. Da qualche parte ho scritto una lettera dove, anche se non parlo di depressione, è evidente comunque che quando una persona ha bisogno di siuto ma in realtà non lo accetta perchè l’unica cosa che vuole è la libertà di crogiolarsi nella malattia, qualunque essa sia, ogni tentativo è destinato a fallire perchè iniziamo, sbagliando, a fare le cose al posto suo, ivi incluse tutte le decisioni che dovrebbe prendere da solo. Ora, il caso della depressione è un pò particolare perchè è vero che quando la malattia è particolarmente grave ti priva anche della volontà e a questo punto l’unica cosa da fare è parlare prima con la persona interessata, poi se non capisce o non riesce e se ne hanno i titoli, parlare col suo medico, l’unico in grado di convincerlo e in certi casi obbligarlo a curarsi. Ha uno specialista che lo segue o deve ancora chiedere l’impegnativa per la visita specialistica dal medico di famiglia? E’ brutto ma in questi casi ci sono i ricoveri coatti. Meglio se lo fai ragionare prima perchè son scioccanti per chi li subisce-ma a volte indispensabili.
Per favore qualcuno mi aiuti,
pensa di aver perso il senso della ragione, il mio fidanzato soffre di depressione, ma non lo vuole ammettere. ha seguito una terapia con farmaci e sedute che ha poi interrotto bruscamente.
il suo modo di vedere le cose mi sta dando una visione distorta delle cose,spesso non capisco piu’ qual’è la realtà perchè lui mi gira e rigira le cose, e al posto di aiutarlo io sto diventanto matta.
in più mi tratta male mi offende mi ignora e allo stesso tempo mi asfisia con le sue gelosie, il brutto che io sono sola in questa città e mi son trasferita qui per stare con lui 2 anni fa.
non so piu’ come fare per favore aiutatemi.