Salve a tutti, vorrei chiedere un aiuto su un problema che mi assilla da tanto tempo. Senza entrare nei dettagli, troppo complicati e delicati, sono in torto marcio con delle persone alle quali ho fatto del male più di tredici anni fa. Col passare del tempo mi sono accorta dei miei errori madornali e irreparabili. Non so cosa darei per tornare indietro nel tempo e cambiare questo unico evento negativo che mi sta portando a non godere il presente, che mi blocca verso una meta di vita positiva. Sono cambiata molto, faccio volontariato, cerco di vivere bene e stare in pace con tutti. Ma mi sento questa macchia, questo dolore nel cuore che a volte arriva in superficie e mi rovina tanti momenti. Dapprima il timore di una qualche vendetta, poi il semplice voler riabbracciare chi ho fatto soffrire. Sono certa che queste persone non vogliano avere nulla a che fare con me. Sono passati tanti e troppi anni, se è capitato che uno di loro mi abbia vista mi ha guardata con disprezzo come a voler farmi intendere di non avvicinarmi assolutamente, per poi avermi ignorata, come se non fossi nessuno oramai nella sua vita. Ho chiesto ad una amica se mandare una lettera fosse una buona idea ma in effetti qualsiasi mio gesto potrebbe essermi rivoltato contro! Quindi in questo caso cosa fare? Se è vero che ad ogni problema c’è una soluzione, quale sarebbe il mio? Non lo so trovare, l’ho chiesto anche a Dio ma sono presa da mille dubbi. Vivo nella paura, nel rimorso. Un amico sensitivo mi ha detto di andare avanti, di non avere paura, che non serve che io sparisca, che non ho mica ucciso nessuno! Davvero ci sono casi in cui non è possibile chiedere perdono perchè potrebbe essere pericoloso? grazie a tutti.
Come fare se non si può chiedere perdono?
di
Michela
Lettera pubblicata il 3 Febbraio 2013. L'autore, Michela, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Beh, più che rimorso mi sembra tu abbia un senso di colpa, sicuramente non sati passando unperiodo ssereno visto che ti è riaffiorato.
I sensi di colpa o rimorsi e rimpianti servono solo a tenerti ferma, impara e migliorati, chiedi scusa, se non ti perdoneranno pazienza, per l’appunto, non hai ucciso nessuno, siamo esseri umani e sbagliamo.
Perdonati e vai avanti, il tempo non torna, accetta il dolore e non ripetere lo stesso errore.
Ma poi che gli hai fatto?
Ciao! C’è un modo con il quale potresti riparare al torto che hai fatto a queste persone? Forse questa domanda potrebbe essere utile. Magari è meglio farsi aiutare da qualcuno che vi conosce entrambi, per tastare il terreno.
Farlo gradualmente di modo che possano abituarsi all’idea di rivedersi e chiedergli perdono. Penso che gioverebbe ad entrambe le parti. Però magari è meglio farlo solo se sei sicura d esser cambiata e aver capito davvero. C’è l’eventualità che non vogliano saperne niente e ti vomitino addosso tutto il loro dolore represso. Cioè potrebbero anche non perdonarti, almeno non subito.
Sarebbe doloroso per te ma almeno ci avresti provato. Se fossi in questa situazione agirei così: solo quando avrei raccolto abbastanza coraggio ed essermi preparata a tutte le possibili conseguenze, anche brutte (non intendo la violenza, in quel caso è meglio lasciar stare). Forse avrei insistito nel tempo (ad esempio ad un rifiuto iniziale), ma con pazienza e attesa, come dire “so che ce l’avete con me, ma io ho capito i miei torti e vorrei dirvi che mi vergogno di quel che ho fatto e mi dispiace!”. Prova a chiedere consiglio ad un frate, o al parroco se state nella stessa città. Ad ogni modo un grande in bocca al lupo!
ciao Michela, per contattarti direttamente come si fa? grazie mille
Grazie per le vs risposte. Roberto l’errore non lo ripeterò mai più, anche perchè sono cambiata negli anni, per fortuna il fatto di invecchiare ci porta questa cosa positiva.
Pennylane, non c’è un modo secondo me per rimediare e non c’è nessuno che possa fare da tramite. Per la precisione queste persone mi è capitato di vederle un paio di volte ma senza che loro mi notassero. Dopo undici anni una sera uno di loro mi ha vista. Ho capito dal suo atteggiamento che mi ha cancellata. E forse questo è anche un bene..Eravamo in un luogo pubblico, una sorta di festa. All’inizio io l’ho salutato con un cenno del capo, stupidamente, solo perchè mi pareva di conoscerlo…e poi mi sono resa conto! Lui mi ha riguardata in un secondo momento, con disprezzo, come per dire di non avvicinarmi. In effetti durante tutta la serata io l’ho osservato da lontano e ho potuto constatare che non mi ha mai più cercata con lo sguardo! Un’occhiata, uno sguardo di sfuggita lo mandi, nel bene e nel male no? E invece no…Non ho nemmeno notato che si sia messo a parlare di me a chi gli stava vicino..ed era proprio la persona che ho leso! Poi mi sono messa in un angolo, nascosta…e niente, non ha mai guardato verso il mio tavolo…Il fatto di voler chiedere perdono potrebbe essere visto come un modo per scaricarmi la coscienza..potrei andare a smuovere un qualcosa di controproducente, perchè dovrebbere ascoltarmi o solo avere voglia di vedermi? Loro stanno bene, la loro vita è andata avanti (io prego che stiano bene e siano felici)..la parte brutta ce l’ho io dentro..io che mi sono comportata male, non lo so il perchè, una mia depressione, un lutto che avevo appena subito, sono uscita di senno. Gli anni sono passati, e ho tanti bei rapporti con la gente, ma non con loro…e questo mi pesa. E poi c’è quel mio amico sensitivo, che tutto è fuorchè un ciarlatano..che mi ha detto di non fare nulla assolutamente! Del resto una lettera potrebbe essere usata contro di me. Volevo perfino trasferirmi, per lasciarmi tutto alle spalle…Forse devo vivere così, è il prezzo che devo pagare..
Ciao Michela, stando così le cose forse è meglio fidarsi delle sensibilità del tuo amico e non fare niente. Trasferirsi penso non cambierebbe tanto, se non ridurre le probabilità d’incontrare per caso queste persone. E’ vero, indietro non si torna. E queste persone potrebbero aver costruito un mondo in cui quel che è successo fra voi ormai non esiste più, è sepolto, e disseppellirlo significherebbe solo dolore per loro, sebbene potrebbe essere utile per te.
Ognuno affronta le situazioni (specie dolorose) a suo modo.
Però secondo me potresti partire dal perdono che puoi offrire a te stessa.
Hai un peso che forse potresti alleviare in qualche modo. Io non sono tanto religiosa, ma apprezzo alcuni riti della religione, ad esempio i concetti di espiazione e penitenza in quella cattolica, che poi per tradizione conosciamo meglio.
Mi è venuta questa idea perchè pare che comunque hai riconosciuto la tua colpa e sei consapevole d’aver causato del male.
E probabilmente questo è inevitabile nella natura umana! Anche a te sarà capitato d’essere ferita e d’aver ricevuto del male in modo gratuito. E’ tutta una ruota, se ci pensi.
Forse se contrapponessi un’azione buona e importante (qualcosa che richieda sacrificio da parte tua), questa potrebbe purificarti. Qualcosa che aiutasse te ad alleviare il senso di colpa, e nel contempo migliorasse il mondo in modo positivo. Un modo per pagare questo debito che senti d’avere. Magari il male che hai causato potrebbe trasformarsi in bene, e quel male acquisirebbe un senso completamente nuovo. Del resto “dal letame nascono i fior” come dice la canzone! Comunque te lo auguro con tutto il cuore di trovare un modo! Ciao!
Ciao Pennylane, trasferirmi sarebbe proprio un modo per non incontrare mai più nessuno, ma anche il mio amico sensitivo ha detto che “non serve farlo”! Forse ha “visto” che non ci saranno problemi. Mi ha lasciato sulla porta dicendomi di stare tranquilla. Ma perchè allora non sono tranquilla? Non posso pretendere che Dio mi mandi un fax in ufficio giusto? Sarebbe troppo facile. Ho perso il mio amato papà e ho chiesto sia a lui sia ai miei parenti defunti dei segnali..credo di averli avuti..tramite un brano musicale inaspettato, tramite un profumo: una sera sono scesa dall’auto davanti casa, non c’era nessuno e per un bel po’ ho sentito un profumo molto forte attorno a me..non so se credere o meno a queste manifestazioni, ma mi sono ancorata a quel qualcuno che sta al di sopra di tutto visto che non posso parlare con nessuno del mio pentimento se non con il sensivito…Tornare da lui per approfondire la questione sarebbe opportuno? Come vorrei lasciarmi tutto alle spalle!! Per quanto riguarda il fatto di aver ricevuto del male ebbene si, hai ragione, il mondo è una ruota che gira. L’ho ricevuto per tre anni da una persona, ero come in un tunnel da incubo dal quale non riuscivo a uscire. Forse pensavo di meritare di stare in quel tunnel. Grazie per le tue parole comunque! Sto già cercando di fare ogni giorno qualcosa di buono! un abbraccio!
Michela, non so se questa mail potrà servire visto che sono passati molti mesi, ma volevo dire che anch’io vivo una situazione simile alla tua, ho torto verso una persona ma nel mio caso la persona non si era accorta proprio del torto che le avevo fatto, e quando sono andato per scusarmi ha detto: come? non pensi che mi sarei arrabbiato se me ne sarei accorto? ora, non vado nello specifico, comunque ho pensato di concordare con lui e dire che non avevo fatto niente, mi ero “sbagliato” temendo che la mia confessione potesse ritorcersi contro di me..fatto sta che ancora sento un po’ il peso di questa cosa..tu hai risolto? che soluzioni hai trovato? cmq a me aiuta molto parlare con uno psicologo di queste cose: fallo anche tu secondo me, lascia stare il sensitivo, perché uno psicologo usa unn metodo scientifico e più “criterio” per aiutarti..un bacio 🙂 ciao
Ciao Simone, credo che se la persona non sappia nulla tu possa lasciare veramente stare perchè sembrerebbe uno scaricarsi la coscienza e basta…so che non è così perchè sicuramente si tratta di vero pentimento…ma agli occhi di chi è “leso” spesso sembra così..Se sei credente prega il Signore di aiutare quella persona lesa o di trasformare il male che gli hai fatto in benessere e serenità…Io ho fatto anche così. Ne ho parlato anche con una psicologa che ovviamente mi ha fatto capire che muovere le acque è pericoloso e bisogna lasciar proseguire le persone nel loro cammino…il problema è mio e dentro di me…Il mio amico sensitivo è servito di più perchè nel mio caso avevo bisogno di uno sguardo profondo della mia situazione e essendo una persona che conosco da anni ho potuto constatare la veridicità del suo dono di sentire le cose del passato e del futuro. Ma non mi rivolgo a lui normalmente per le cose della mia vita. Solo che in questa situazione non ci potevo più stare. Ci sono anche dovuta tornare…Credo che il problema sia lasciarsi alle spalle le cose vecchie e andare avanti. Noi non siamo più quelli di cinque anni fa, nè quelli di un anno fa…noi stiamo progredendo e forse le cose che ci accadono non sono un caso…
Michela 1°domanda che tipo di torto hai fatto loro? Se non lo riconosci non è un vero dispiacere, un vero pentimento. Ma non è che eri la fidanzata del amico che hai leso? E ora vuoi riprendertelo? In questo caso, non è un pentimento sincero, vero non provi nemmeno dispiacere vuoi solo riaverlo e forse, anche vendicarti dell’altra persona. Nel caso non fosse così (lo spero vivamente). In primis devi riconoscere il tuo errore e ammetterlo prima a te stessa e poi agli altri dopo questo primo passo puoi chiedere scusa. Scrivi quella lettera. La lettera deve essere sintetica e concisa e non devi avere pietà per te stessa e frasi semplici. Basta un: “Mi dispiace… (ammetti il tuo errore…ammetti di essere in torto di aver sbagliato… prova a spiegare il motivo del tuo comportamento ma nel modo più sintetico possibile (riassunto in una frase al max), l’obbiettivo non è giustificarsi ma SCUSARSI… ma che tutto ciò non giustifica il tuo comportamento e che cmq hai sbagliato e che sei pentita del mondo in cui ti sei comportata. Poi basta un semplice Ti chiedo scusa. Se il tuo errore è di un entità più grave puoi utilizzare vocaboli un po’ più forti al posto di chiedere scusa puoi chiedere perdono. Al posto di un semplice “Mi dispiace” di che sei rammaricata per il tuo comportamento… ma non esagerare con i termini… e non essere plateale o avrai l’effetto contrario a quello sperato. Ed evita frase patetiche del tipo capirò se tu non vorrai perdonarmi… l’attenzione è incentrata su di loro non su di te. Cmq Chiedere scusa non implica sempre un diretto perdono da parte dell’altra persona. Chiedere scusa significa anche accettare le conseguenze dei propri errori, quindi anche una possibile “punizione” per il tuo comportamento sbagliato. Come ho detto prima non è detto che l’altro ti perdoni. Ma dopo anche essere stata punita vedrai che ti sentirai meglio… ti liberarai di un peso enorme che ti opprime e sentirai di avere più forza e più energia. La lettera la DEVI SCRIVERE!!! Ps: I SENSITIVI NON ESISTONO e sono tutti dei CIARLATANI quindi piantala di credere a loro e usa il tuo cervello.
Si non dire nulla …… lascia che siano loro ad accorgersi del tuo pentimento…… qualsiasi cosa succeda abbassa lo sguardo e di…. scusatemi…… anch’io ho sbagliato e accatto la mia condanna senza condizioni…… se vorranno perdonami sarò felice… al contrario ….. mea culpa….e auguro loro tutto il bene del mondo….