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Come cambia la vita…

di engettina

Ciao, il 20 novembre mio padre, di 75 anni, ha avuto un ictus con emorragia cerebrale e da quel giorno è ricoverato in ospedale, in cure intensive…ha perso l’uso della parola e tutta la parte destra del corpo è rimasta paralizzata. L’emorragia (2 cm) si è arrestata. I medici non si pronunciano sulla possibilità di recupero dopo un periodo di riabilitazione neurologica….
E’ proprio vero che in un attimo la vita può cambiare e sconvolgerti. E’ difficile accettare che una persona che ha sempre vissuto una vita sana, non fumando, non bevendo, svolgendo tanta attività fisica (pure in palestra), possa all’improvviso ritrovarsi immobile in un letto d’ospedale, con poche possibilità di ritornare come prima….
E’ difficile anche per noi figli accettare tutto questo….Mia madre è distrutta. Da dieci anni combatte con il suo problema di cecità quasi totale dovuto al diabete…lei dipendeva totalmente da mio padre…ora si sente in colpa per non essersi accorta subito di quanto accaduto (pensava che mio padre stesse dormendo, non ha sentito alcun lamento).
Ed io mi ritrovo a dover incoraggiare mia madre e mio fratello (che ha pure avuto un crollo psicologico). Cerco di accettare la situazione…non è facile. Ho anch’io una famiglia con due figli ed è importante che reagisca a tutto questo.
Si avvicina il Natale e invece di essere un lieto evento, per la mia famiglia sarà un Natale triste….
Scusate lo sfogo, ma una parola di conforto per me ora è molto importante…

Engettina69

Lettera pubblicata il 2 Dicembre 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Mariù -

    Mia nonna mi diceva sempre quando parlavamo di persone che,oltre ai loro problemi,si sovraccaricavano quelli degli altri “‘Vedi? Quella si sta preparando un posto in Paradiso!”
    Spero che questa piccola frase possa giovarsi anche solo per un istante. Tieni duro!

  2. 2
    Davide -

    Sono uno studente di infermieristica e ne vedo di tutti i colori.. e ne ho viste nei precedenti tirocini. Anche se le vivi da fuori come da estraneo.. ci sono certe situazioni che ti fanno stare male e che porti a casa anche dopo la fine del turno. Me ne ricordo qualcuno l’anno scorso quando sono stato in medicina per 3 mesi di fila. Ho vissuto anche in famiglia avvenimenti del genere ed è sempre brutto affrontarli. Ti stringo forte sono periodi che prima o poi passano. Un abbraccio fortissimo. Davide

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