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Come si fa ad allinearsi con la propria vita?

di Mr. D

Salve, 

questa mia lettera non vuole essere l’ennesimo sfogo per una storia d’amore finita male o qualche altro dramma sentimentale. 

Sto scrivendo nella speranza di esorcizzare una situazione di malessere e insoddisfazione che caratterizzano la mia vita da qualche anno a questa parte. 

Sono un ragazzo di 28 anni, sano, con genitori amorevoli che hanno sempre fatto di tutto per me (nei limiti delle loro possibilità) e amici, spero, sinceri. Voi penserete ora che non ho nulla di cui lamentarmi, ed effettivamente, se si riuscisse a ragionare come un computer, senza tenere conto di stati d’animo e cuore, non dovrei lamentarmi. 

Eppure, la mia vita mi sta scorrendo tra la mani come l’acqua, del tutto incontrollata: non so né come afferrarla né come trattenerla. Riesco solo a vederla scorrere senza averne controllo. Questa mancanza di controllo mi fa sentire come se fossi in un limbo, dal quale sono incapace di uscire, uno stato catatonico dal quale nulla può scuotermi. Analizzando la situazione, credo che l’insoddisfazione, l’ansia e questa malinconia costante che mi avvolgono siano dovute ad una serie di fattori:

1) A 28 anni suonati, un brillante percorso universitario, svariati stage non retribuiti ed un contratto di sei mesi, mi sono trovato “costretto” a rimettermi a studiare. Non riesco a trovare un lavoro, nonostante l’invio massiccio di CV, e inizio a pensare che, forse, così brillante e intelligente non sono. Mi sento un inetto e un incompetente. Vedendo che tutti sembrano aver raggiunto almeno qualche traguardo, mi chiedo perché io non ci stia riuscendo e mi sento affondare sempre più. Ho paura di deludere me stesso, rimanendo un fallito per il resto della mia vita, e soprattutto i miei genitori, che hanno sempre creduto in me. Forse si sono sbagliati anche loro… Anche questo nuovo percorso che sto iniziando… Beh, non sono sicuro sia adatto, ho paura di sbagliare, temo di non essere in grado. 

2) Questa non voleva essere una lettera straziante sull’amore, ma, ahimè, c’è anche questo capitolo. Non ho un amore. Non riesco a trovare una persona che mi faccia battere davvero il cuore. E se trovo qualcuno d’interessante, poi magari si rivela del tutto pazzo. Inizio a pensare di essere io il problema. Sono gay, e già questo, bisogna ammetterlo, non facilita le cose. Sembrano essere davvero pochi i ragazzi gay che vogliono impegnarsi o che non si lasciano spaventare da una relazione. Forse anche io sono così, ultimamente me lo chiedo spesso, ma sono convinto che da qualche parte dovrà pur esistere una persona adatta a me… A volte mi sento anche brutto, pur non essendolo. La fiducia in me scarseggia e tutti mi sembrano un passo avanti a me, vuoi nell’aspetto fisico, vuoi nelle capacità intellettuali. Per una volta vorrei tanto poter eccellere in qualcosa, ma mi sento solo mediocre e non meritevole d’essere amato. 

In conclusione, vorrei soltanto capire come poter essere felice con quello che ho e anche (e soprattutto) con quello che non ho,vorrei capire come vedere il lato positivo, in questo momento in cui tutto sembra girarmi male. 

Oramai sono 3-4 anni che mi sento così. E se all’inizio erano stati d’animo che andavano e venivano, dai quali potevi distrarti grazie ad impegni o altro, ora la sensazione è costante e non più trascurabile. Niente sembra più distogliere la mia attenzione da questo velo di tristezza che mi avvolge il cuore. 

Vorrei poter dare un senso alla mia vita, cambiarla in qualche modo, ma sento di non essere in grado di farlo. Dove e come posso trovare la forza? Come si fa ad esplorare se stessi e capire davvero cosa si vuole, chi si è, dove si sta andando o si vorrebbe andare? Ho solo voglia di gridare, senza riuscirci… 

Scusate, forse questa lettera è solo un’accozzaglia di cose senza un senso, ma l’ho scritta di getto. Ne avevo bisogno, anche se so che non ne ricaverò troppo beneficio. 

In bocca al lupo a tutti, per tutto…

Lettera pubblicata il 13 Ottobre 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Rossella -

    “A volte mi sento anche brutto, pur non essendolo” lascia intendere che dai alla preferenza un valore assoluto. Nell’amore c’è un dinamismo tale quando la mamma ti fa il corredo sceglie capi di una taglia più grande di quella che porti. Tutte le spose tornano dal viaggio di nozze con qualche chilo in più… a priori un uomo che ti trova magra sarebbe un uomo da mandare a quel paese. Ma è una roba di una tristezza infinita… sono cose che accadono nell’intimità della vita di coppia. Mi rendo conto che una donna che ha dormito con un uomo fatica ad entrare in questo ordine d’idee. Ma ci sarà stata una prima volta? Immagino di sì… sicuramente si acquisisce una consapevolezza diversa perché si diventa un solo corpo. Un uomo che si compiace del suo aspetto fisico ti fa paura… la mia vanità mi porta a concentrarmi sull’abbigliamento, sul trucco, sui capelli ma non mi piaccio in maniera definitiva perché non ho ancora trovato il mio compimento. Quando sarà mi concentrerò su di noi e sarà un piacere ritrovarsi… è chiaro che se riduciamo tutto ai sette minuti di cui si parla è difficile sentirsi belli. L’intimità, dal mio punto di vista, non è questo. Una persona che non si dedica a te, che non manifesta tenerezza o altro ti fa sentire insicura.

  2. 2
    Yog -

    Dove e come trovare la forza… DOVE: in farmacia. COME: con ricetta medica. Passa dal medico di base e fagli leggere quello che hai scritto: dovrebbe bastare per avere la ricetta. Sei con ogni probabilità depresso, basta che ti curi e in due mesi sei a posto. Di gay non me ne intendo proprio, perciò non entro in merito.

  3. 3
    Golem -

    Comincio a capire, va tutto interpretato al contrario .
    Mr D è Miss D, ma in questo caso sarebbe una caduta di stile greve sui gusti sessuali di Mr(?) D che non si addice alla Nostra, (anche se ho sempre la speranza che un giorno si assista ad un outing epocale di Scarlet). Ma se questa mia incerta ipotesi fosse vera la seguente indimenticabile frase… ” Quando sarà mi concentrerò su di noi e sarà un piacere ritrovarsi… è chiaro che se riduciamo tutto ai sette minuti di cui si parla è difficile sentirsi belli”, secondo questa mia azzardata teoria di decriptazione andrebbe letta così: “quando mi rilasso , ma mi capita di di pensare a quando ci dovremo incontrare, mi deprimo…mi sento una gnocca della madonna solo quando sparisci per una settimana”.
    Che forse ha un pochino più di senso di quella precedente. Chissà, sarà questa la chiave di lettura? Mah.

  4. 4
    Mr. D -

    Onestamente,con tutto il rispetto per le persone che hanno commentato, mi aspettavo dei commenti di stampo leggermente differente. Del primo, non mi è molto chiaro il senso, mi spiace ( Corredo? Sposa? Sette minuti?).
    Del secondo, mi ha stupito la totale mancanza di tatto. Forse hai ragione, forse sono depresso,ma non credi che se anche fosse, porre la questione come hai fatto tu potrebbe peggiorare la situazione? Forse ho sbagliato a scrivere. Forse speravo di trovare un po’ di gentilezza e comprensione da parte di estranei, ma è evidente che sbagliavo. Arrivederci a tutti!

  5. 5
    rossana -

    Mr. D,
    concordo con il tuo commento n. 3. se le donne spesso sono troppo comprensive, a mio avviso una buona percentuale di uomini è allineata sull’essere più dura di quanto ci si potrebbe attendere da persone che a loro volta hanno sofferto.

    non è altro che l’attitudine del maschio maturo a tagliare tutto in fette a suo piacere con lame affilate, per di più sicuro che non possa esserci opinione diversa o più centrata. alcuni utenti sono così, talmente simili fra loro da far supporre che si tratti dello stesso personaggio virtuale.

    secondo me il tuo limbo è condiviso da un gran numero di giovani della tua età. inizia nel non poter mettere a frutto la fatica del precedente studio. senza un lavoro non esiste futuro in proprio.

    l’aspirazione ad avere una compagna, predominante in gioventù, viene a ricadere sul vuoto precedente ma anche sull’inconsistenza che in linea di massima si trova attualmente nelle persone, tutte rivolte al benessere materiale e al collezionare soltanto piaceri. abbastanza normale che ti possa sentire svuotato e demotivato.

    prova a valorizzare ogni giorno tre cose belle o buone che ti sono capitate, riportandole su un taccuino. potrebbe aiutarti, non dico a cambiare il colore delle giornate, ma a renderle sopportabili.

    un abbraccio.

  6. 6
    Marius -

    Per il lavoro non saprei cosa dirti, è un problema che affligge milioni di persone in italia (nonostante qualcuno insista nel voler importare centinaia di migliaia di altre persone disoccupande perchè “gli italiani non fanno più certi lavori” e perchè “questi ci pagheranno la pensione!…).
    Per l’aspetto sentimentale il discorso è analogo, premettendo che sono totalmente ignorante dell’ambiente gay.
    Devo però dire che, come tu stesso sostieni, molti omosessuali per quello che ho potuto vedere mi sono sempre sembrate persone poco serie, che faticano a relazionarsi con gli altri e che non cercano stabilità.
    Non saprei cosa suggerirti, forse emigrare? Magari risolvi entrambi i problemi.

  7. 7
    marinella -

    Ciao Mr. D, ti scrivo le mie sensazioni, poi mi dirai tu… Mi ha colpito la descrizione della tua famiglia… Non é che i tuoi genitori ti hanno troppo ‘protetto’, e questo ti ha impedito di vivere quelle difficolta, certo fastidiose e che fanno perdere tempo, ma formative piu di una laurea, proprio perché aumentano l’autostima e la sensazione di ‘avercela fatta da soli’? Non credo proprio che tu sia depresso, piuttosto hai vissuto finora non dico nella bambagia ma quasi! Il fatto che hai un brillante curriculum dovrebbe farti pensare che sei in gamba e puoi davvero cavartela: i tuoi ti son stati vicino ma sei stato tu a studiare e raggiungere gli obiettivi! Fossi in te, mi porrei qualche sfida per uscire dalla mia ‘zona di comfort’: andare all’estero mi sembrerebbe un’ottima opportunità! Non tanto per restarci ma per acquisire esperienza di vita! Ti consiglierei anche una stagione nel settore del turismo, magari i tuoi genitori possono sostenerti, ma non devi pensare a questo! Pensa che vuoi essere indipendente anche economicamente, che vuoi mantenerti da solo e vivere qualche ‘avventura’, non sentimentale ma proprio di vita! Parlo di sbattimenti, problemi, pagare le bollette, poter contare solo su di te… Ti assicuro che sei in grado di farlo, sfidati e non lasciare che sia la tua paura a comandare! Prenditi la vita che vuoi, trova persone e attività gioiose e vedrai, il resto arriverà da se! In bocca al lupo 🙂

  8. 8
    Yog -

    Speriamo.

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