L’alba che sorge
risveglia il vuoto,
il nulla,
di un vagabondo
senza nome.
Intrappolato negli
odori di fame
tra sudici stracci
brandelli di stoffa
e resti di calcinacci
L’amore
non ha più senso
su una terra
che fiorisce le pene
nè una ragione
né una gioia,
vive la sua omertà
davanti all ‘ urlo
del vento.
Posa la sua mano
per una lucciola di fuoco
senz’anima
nella gelida nebbia
di un mattino senza sole,
mentre la vita
gli muore nel cuore.
Lettera pubblicata il 9 Ottobre 2013. L'autore ha condiviso 23 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Giulia Gabbia.
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Categorie: - Cultura
Cara Giulia, volevo soltanto farti sapere che apprezzo moltissimo i tuoi interventi, sempre delicati e poetici. Non entri mai in polemica con nessuno. Ti inserisci discretamente, in punta di piedi. E credi nel valore della parola e del cuore. In questo forum, come nella vita, non c’è sempre spazio per chi si esprime – e vive – in tal modo. Si dice che scrive “boiate”, che è un debole, che è permaloso, ecc. Può darsi che queste persone abbiano in parte ragione riguardo al sottoscritto, ma io dico: fortunato chi può elevarsi mediante il potere evocativo e creativo della parola. Vivrà in modo più intenso e più consapevole. Tu mi hai richiamato alla mia vocazione, che è quella di qualunque essere umano, fatto non soltanto di carne. E questo tuo componimento fa riflettere, porta lontano dai rumori delle polemiche sterili e caotiche che vorrebbero escludere la poesia – intesa nel valore etimologico, dal greco “poieo” = creare – dalla cittadinanza umana. Ho riletto attentamente “L’amore del poeta” del 18 settembre. Non devo aggiungere altro. Grazie infinite per la tua delicatezza e l’amore che susciti per la vita.
Vorrei lasciare per chiunque abbia interesse questi splendidi versi di Baudelaire. Li porto sempre nel cuore, come augurio ma anche come guida per un approccio sentimentale alla vita. Sono certo che molti sapranno apprezzarli:
ELEVAZIONE
In alto, sugli stagni, sulle valli,
sopra i boschi, oltre i monti, sulle nubi
e sui mari, oltre il sole e oltre l’ etere,
al di là dei confini delle sfere
stellate, tu, mio spirito, ti muovi
agilmente: dividi la profonda
immensità, come un buon nuotatore
che gode in mezzo alle onde, gaiamente,
con virile e indicibile piacere.
Fuggi lontano da questi miasmi
ammorbanti, vola a purificarti
nell’ aria superiore e bevi come
un liquido divino e puro il fuoco
che colma, chiaro, le regioni limpide.
Fortunato colui che può con ala
vigorosa slanciarsi verso campi
sereni e luminosi, abbandonando
i vasti affanni ed i dolori, peso
gravante sopra la nebbiosa vita;
colui che lascia andare i suoi pensieri
come le lodolette verso i cieli,
nel mattino; colui che sulla vita
plana e, sicuro, intende la segreta
lingua dei fiori e delle cose mute”
Bellissimi versi da custodire nello scrigno del cuore .. un grazie va a te per il tuo nobile intervento che con tutta sincerità apprezzo tantissimo…la tua stima mi lusinga molto ..contraccambio con immenso piacere ogni tua parola .. un abbraccio